author | Moor mother | Euro 29,00 |
|||||
title | Great bailout |
|
|||||
support | Lp | edition | new record | stereo | |||
year | 2024 | eu | label anti | item id. 3515845 |
|||
try to 'translate' with Google.
printer friendly |
|||||||
Label custom, catalogo 7980-1. Pubblicato nel marzo del 2024 dalla Anti, il settimo album solista (collaborazioni escluse), successivo a "Jazz code" (2022). "The great bailout" nasce dallo studio condotto da Moor Mother sul colonialismo britannico e sulle sue conseguenze, in particolare riflettendo sui costi degli atti di abolizione della schiavitù emanati dal parlamento britannico nel 1833 e nel 1835, i quali posero ufficialmente fine alla pratica della schiavitù nell'impero britannico, dietro un enorme compenso erogato agli ex proprietari di schiavi a risarcimento della loro "perdita": per sostenere il peso di tale enorme somma, il governo britannico ottenne uno dei più grandi prestiti della storia, il cui pagamento è terminato addirittura nel 2015, effettuato nel corso dei secoli con il denaro dei contribuenti, inclusi i discendenti degli ex-schiavi liberati. Adottando un aprroccio artistico molto sperimentale, in cui sonorità ipnotiche, sommerse da effetti eco, influssi jazz, dilatazioni ambient, astrattismo e spoken word, Moor Mother racconta e mette in discussione i principi e certi dati culturali della società britannica nella fase storica dello schiavismo e della sua abolizione con un approccio polemico, quasi letterario ma al tempo stesso potentemente emotivo. La cantante e poetessa afroamericana Camae Ayewa, in arte Moor Mother, originaria del Maryland e basata a Philadelphia, propone un'arte sonica urticante e molto originale, in cui l'impiego di elettronica che tende al rumorismo, a fianco di lenti ed ipnotizzanti grooves hip hop underground, spunti free jazz e campionamenti anticonvenzionali, generano tappeti sonori su cui si animano le proprie parole, espresse con un approccio ibrido fra declamazione, narrazione hip hop e graffiante rabbia punk, e contenenti istanze via via più politicizzate. Ispirata sia dalla scena punk che dal rap, Ayewa avviò il progetto Moor Mother nel 2012, dopo aver fatto parte del gruppo hip hop The Mighty Paradocs, integrando poesia e musica sperimentale: nel 2015 pubblicò una cassetta, "Moor mother goddess", alla quale fecero seguito nel resto del decennio una serie di album su Don Giovanni e su Vinyl Factory, sempre più ricchi di sfumature stilistiche; nel frattempo, ha partecipato come cantante ed autrice al collettivo free jazz di Chicago Irreversible Entanglements. | |||||||
Other records by Moor mother |