author | Armstrong louis | Euro 19,00 |
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title | Louis armstrong and his hot five, vol. 1 - muskrat ramble |
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support | Lp | edition | original issue | mono | |||
year | 1925 | ita | label joker | item id. 335026![]() |
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conditions [vinyl] Excellent [cover] Excellent |
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printer friendly |
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Prima stampa italiana, copertina con piccola porzione staccabile sul retro in prossimità del lato di apertura (qui ancora completamente fissata al resto della copertina), label nera con parte bianca vicino al bordo, con cerchio arancione a destra ed a sinistra, scritte bianche lungo il bordo in basso ed argentate al centro, logo Joker nero su campo bianco in alto, e logo "The king jazz story" nero su campo bianco in basso, catalogo SM3742, data sul trail off 23/5/75, timbro Siae del secondo tipo, in uso tra il 1975 ed il 1978/79, con diametro di circa 15 mm. e marchio Siae che ne occupa ancora l' intero cerchio centrale. Pubblicato nel 1975 dalla Joker in Italia, questo è il primo volume di una serie di antologie dedicate alla musica di Louis Armstrong, che documentano le sue incisioni in ordine cronologico. Questo volume contiene brani registrati a Chicago fra il 1925 ed il 1926 con gli Hot Five (con Kid Ory, Johnny Dodds, Lil Armstrong e Johnny St. Cyr), e fra questi ascoltiamo anche pezzi tratti dalla sua prima sessione come band leader, quella del 12 novembre 1925, splendidi esempi di dixieland. Questa la scaletta, con date di incisione fra parentesi: "Mi Heart" (12/11/25), "Yes, I'm In The Barrel" (12/11/25), "Gut Bucket Blues" (12/11/25), "Come Back Sweet Papa" (22/2/26), "Georgia Grind" (26/2/26), "Heebie Jeebies" (26/2/26), "Cornet Shop Suey" (26/2/26), "Oriental Strut" (26/2/26), "You're Next" (26/2/26), "Muskrat Ramble" (26/2/26), "Don't Forget To Mess Around" (16/6/26), "I'm Gonna Gitcha" (16/6/26). Uno dei massimi protagonisti della storia del jazz, nato poverissimo a New Orleans nel 1900, Armstrong inizia la sua carriera professionale suonando a Chicago con Kid Ory nel 1918 e poi nel 1922 con Joe King Oliver. Fra il 1925 ed il 1930 raggiunge il suo apice creativo, dirigendo i suoi gruppi Hot Five e Hot Seven e realizzando composizioni che vanno oltre l'approccio collettivo del primo jazz di New Orleans per approdare all'improvvisazione ed al solismo tipici del jazz più moderno. L'opera di Armstrong costituisce quindi, a prescindere dal suo valore estetico, un lavoro innovativo che fa da ponte fra le orchestre di New Orleans di inizio '900 ed il jazz così come lo intendiamo oggi. | |||||||
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