author | Hawkwind | Euro 15,00 |
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title | Acid daze volume 2 (anthology volume 2) |
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support | Lp | edition | reissue | stereo | |||
year | 1986 | uk | label receiver | item id. 333431 |
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conditions [vinyl] Excellent [cover] Very good |
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printer friendly |
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Ristampa pressata nel 1990 dalla inglese Receiver, con titolo cambiato, copertina (con moderati segni di invecchiamento) con barcode 5014438712614, label bianca e rosa, catalogo RRLP126. Originariamente pubblicato nel 1986 dalla Samurai nel Regno Unito con il titolo di "Anthology volume 2", questo è il secondo dei tre volumi (usciti sia insieme come album triplo che in forma separata) di antologie che compilano brani tratti dagli album e dai singoli, ma anche e soprattutto versioni alternative, outtakes e registrazioni dal vivo, degli anni '70 e '80 della storica band inglese, e che al loro interno offrono episodi ampiamente divergenti fra di loro nel sound, ma accomunati dall'impostazione space rock. La pressoché totale mancanza di note rende difficile individuare la corretta datazione di molti brani (ad esempio, in questo secondo volume "Earth calling", "Motorhead", "Magnu" e "Quark strangeness and charm" non sono le versioni originali apparse sugli album o singoli classici della band). Questa la scaletta del secondo volume: "Earth calling", "Motorhead", "Watchfield festival", "Magnu", "Angels of death", "Hash cake '77", "Quark strangeness and charm", "Douglas in the jungle". Gli inglesi Hawkwind, formatisi a Londra nel 1969, sono uno dei più longevi ed importanti gruppi space rock di tutti i tempi: proprio loro sono stati il prototipo, e poi uno dei migliori esempi nel corso degli anni '70, di questo stile che intrecciava la psichedelia più acida, fortissimi riferimenti alla fantascienza, l'interazione fra i primi sintetizzatori e gli strumenti più tipicamente rock, e nel loro caso anche un'attitudine minimalista e martellante che era affine a quella del krautrock ma che divenne presto molto dura e potente fino a configurare una sorta di proto-metal; questi caratteri hanno fatto di loro pionieri non solo dello space rock, ma anche del rock duro in generale. Notevolissimi, soprattutto nella prima metà degli anni '70, erano anche i loro concerti, dove interagivano, in epiche tempeste sonore e visive, le movenze della giunonica danzatrice cosmica Stacia, i magnifici light shows, le declamazioni poetiche e narrative di Robert Calvert e Michael Moorcock, scrittori che collaborarono a lungo con la band, ed ovviamente la musica degli Hawkwind, potente, distorta ed acidissima, ma anche sorretta da un groove ritmico inarrestabile e trascinante. Dopo il primo e più seminale periodo della loro carriera, quello occorso fra il 1970 ed il 1975, la band ha continuato, pur fra numerosi cambiamenti nell'organico che hanno lasciato solo il chitarrista e cantante Dave Brock come unico membro costante, a suonare assiduamente dal vivo (diventando fra gli alfieri della scena britannica dei free festival come quello di Stonehenge) ed a pubblicare nuovi dischi in studio, ed è ancora attiva nei primi decenni del XXI secolo. | |||||||
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