author | King oliver | Euro 15,00 |
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title | King oliver's creole jazz band 1923 |
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support | Lp | edition | original issue | mono | |||
year | 1923 | ita | label music parade | item id. 328215 |
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conditions [vinyl] Excellent [cover] Very good |
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prima stampa italiana su Music Parade, copertina (con qualche segno di invecchiamento) in cartoncino sottile flipback su due lati sul retro, label gialla con scritte nere e logo Music Parade Cetra nero in alto, catalogo LEL187, data sul trail off 5/9/73, timbro SIAE del primo tipo, in uso dal 1970 al 1975, con diametro di circa 13/13,5 mm., piu' piccolo dei successivi. Pubblicato nel 1973 dalla Les Disques Pierre Cardin in Francia e dalla Music Parade in Italia, questo album compila storiche registrazioni effettuate da Oliver con la sua Creole Jazz Band nel corso del 1923, quasi tutte a Richmond, nell' Indiana, tranne alcune che ebbero luogo a Chicago. Tutti i brani vedono anche la presenza nel gruppo di un giovane Louis Armstrong, del quale Oliver fu mentore e maestro. Si tratta di una delle orchestre classiche del jazz di scuola New Orleans, cosi' influente nei primi decenni del XX secolo, caratterizzate dalla preminenza dell'improvvisazione collettiva su quella individuale. Questa la scaletta, con date di incisione: ''Just gone'' (31/3/23), ''Canal street blues'' (31/3/23), ''Mandy lee blues'' (31/3/23), ''I'm going away to wear off my mind'' (31/3/23), ''Chimes blues'' (31/3/23), ''Weather bird rag'' (6/4/23), ''Dippermouth blues'' (6/4/23), ''Mabel's dream'' (dicembre 1923), ''Froggie moore'' (6/4/23), ''Snake rag'' (6/4/23), ''Southern stomps'' (dicembre 1923), ''Riverside blues'' (dicembre 1923), ''Alligator hop'' (5/10/23), ''Krooked blues'' (5/10/23), ''Working man's blues'' (5/10/23), ''Zulu's ball'' (5/10/23). Nato a New Orleans, il cornettista Joe ''King'' Oliver (1885-1938) e' una delle figure piu' importanti ed influenti del jazz di New Orleans della prima meta' del '900, e di conseguenza un protagonista assoluto della storia del jazz. Nei primi anni '20 guido' una delle ultime orchestre jazz che enfatizzavano l'improvvisazione collettiva rispetto agli assoli: di essa faceva parte il giovane e talentuoso Louis Armstrong, che di Oliver fu pupillo ed allievo; sebbene poi ''Satchmo'' fosse destinato a tracciare un proprio sentiero personale e piu' moderno, altrettanto influente, che differenzio' il suo stile da quello di Oliver, egli non cesso' mai di celebrare il suo mentore. Secondo la ricostruzione di Scott Yanow, l'influenza di King Oliver si senti' ancor piu' che su Armstrong, su colleghi quali Mugsy Spanier e Tommy Ladnier. | |||||||
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