author | Hampton lionel | Euro 17,00 |
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title | 1937-1940 |
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support | Lp | edition | original issue | stereo | |||
year | 1937 | ita | label vik | item id. 322750 |
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conditions [vinyl] Excellent [cover] Very good |
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printer friendly |
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Prima stampa italiana in stereo (come indicato su un adesivo posto sull' etichetta), copertina (con abrasione sul retro dovuta probabilmente all' asportazione di una etichetta adesiva) cartonata lucida sul fronte e liscia sul retro, con prezzo di lire 1.800 sul retro, label marroncina con scritte in marrone piu' scuro, logo Vik marrone in alto, piccolo logo RCA a sinista, catalogo KVLP183, con logo BIEM e senza marchio ne' timbro Siae (subentrera' nel 1970). Pubblicato nella seconda meta' degli anni '60 dalla Vik in Italia, questo album compila dodici storiche incisioni di Lionel Hampton, effettuate fra il 1937 ed il 1940, con diverse formazioni che vedono la presenza di maestri come Johnny Hodges (sax alto), Benny Carter (sax alto), Charlie Christian (chitarra), Russell Procope (sax alto), Earl Bostic (sax alto) e Coleman Hawkins (sax tenore). Si tratta dei primi anni in cui Hamtpon dirigeva una propria orchestra (qui di dimenzioni non grandi), durante i quali collaborava ancora con Benny Goodman; sono intepretazioni considerate spesso classiche dalla critica, anche se l'orchestra di ''Hamp'' non si era ancora unviersalmente affermata in quei primi anni. Questa la scaletta: ''Ring them bells'' (18/1/38), ''Confessin''' (16/8/37), ''Central avenue breakdown'' (14/5/40), ''Dinah'' (21/12/39), ''I'm on my way from you'' (12/10/39), ''When lights are low'' (11/9/39), ''Jack the bellboy'' (14/5/40), ''On the sunny side of the street'' (26/4/37), ''Haven't named it yet'' (12/10/39), ''Whoa babe'' (14/4/37), ''Ain't cha comin' home'' (9/6/39), ''Jivin' with jarvis'' (17/7/40). Lionel Hampton (1909-2002) e' il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato gia' negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale e' riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarita' ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton e' stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz". | |||||||
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