author Eazycon   Euro
12,00
title fear and pleasure - 1980-1989  
support Lp edition new record          stereo  
year 1980 print ita label   spittle   item id. 3035947

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corredato di cd con medesimo contenuto dell' album piu' due extra tracks (con copertina diversa da quella del vinile), inner sleeve con foto, testi e note. Uscito nel 2014, questo album testimonia attraverso i suoi undici episodi (soltranto tre dei quali dal vivo) registrati tra il 1980 ed il 1989 (due gia' comparsi su compilations ormai rare, gli altri inediti), il percorso di uno dei progetti piu' creativi ed originali di tutta la scena italiana degli anni '80, capaci di mettere insieme folk, no wave, influenze multietniche e psichedelia. Attivi in quel di Torino, erano sostanzialmente un duo, formato dai multistrumentisti Carl Lee (che per qualche anno e' stato anche a capo dei Carl Lee & the Rhythm Rebels, autori di un brillante rockabilly) e Frankie Partipilo; pubblicarono una manciata di brani su compilations, come la storica "Gathered" del 1982 (da cui proviene la geniale "Haiti Blues" che apre nel migliore dei modi questo disco), "Tracce" del 1984 (da cui qui' presente "The Geman Mouth"), e "New Dolce Vita", sempre del 1984, arrivando ad un album in proprio nel 1987 con "In The Tradition", e rifacendosi vivi nel 2012 con la partecipazione al curioso progetto "Welcome Back To The Eighties Colours". Questo album completa il quadro, finora solo parziale, della storia artistica degli Eazycon, dandone una visione finalmente completa. Queste le note dell' inner sleeve, scritte da Livia Satriano: La storia degli Eazycon comincia in un liceo artistico di Torino dove Carlo Musso (Carl Lee) e Frankie Partipilo, mossi dalla comune passione per la musica, decidono di unire le proprie forze dando vita a un progetto di voce-chitarra-sax votato alla libera sperimentazione. Gli anni Settanta sono ormai agli sgoccioli e gli ascolti prog e free jazz dei due ragazzi si contaminano e risentono delle influenze delle nuove sonorità wave che in quegli anni si stavano diffondendo. Il risultato è un'originale combinazione che difficilmente si presta a etichette e catalogazioni. Gli Eazycon concepiscono la loro ricerca musicale come espressione artistico-performativa, privilegiano l'aspetto live e lasciano di sé solo poche testimonianze, come il brano Haiti Blues – presente nella compilation del nuovo rock italiano "Gathered" (1982) – e l'LP "In The Tradition", del 1987. L'obiettivo di questa raccolta è riscoprire la musica del duo art-rock piemontese, portando alla luce demo e registrazioni rimaste ancora inedite, a distanza di oltre trent'anni. Gli Eazycon muovono i primi passi all'insegna di una wave convulsa e destrutturata che si ispira ai fermenti della no wave d'Oltreoceano. Nel corso della seconda metà degli Ottanta, però, le atmosfere dei loro brani diventano più rarefatte, i tempi si dilatano, le strutture si fanno più complesse e l'utilizzo di sitar e flauti evocano l'Oriente e rivelano influenze psichedeliche. La lingua di preferenza resta l'inglese: Carl Lee, voce e chitarra del duo, scandisce i suoi testi attingendo in egual misura all'immaginario surreale e nichilista di Dada e a quello occulto dell'esoterismo. Solo una caratteristica è immutata: la volontà di sperimentare nella continua ricerca di nuove forme espressive. Il sound degli Eazycon è in perenne evoluzione e si sviluppa come la trama dei loro brani, all'insegna dell'improvvisazione e dell'imprevedibilità. La stessa imprevedibilità li porta anche a confrontarsi con cover di brani noti, dal country tradizionale di Wagon Wheels a Nonaah, manifesto della creative music di Roscoe Mitchell dell'Art Ensemble of Chicago. La musica che rifugge qualsiasi definizione e i brani, che si sviluppano su traiettorie inaspettate e sorprendentemente eclettiche, fanno dell'esperienza Eazycon una realtà da scoprire e riscoprire. Tutto e il contrario di tutto, musica e non-musica, tradizione e innovazione, opposti che si incontrano e coesistono, proprio come quella paura e quel piacere (Fear and Pleasure) da cui prende il nome questa raccolta retrospettiva.    
   
     
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