author Electric prunes   Euro
50,00
title la messa in fa minore (Mass in F minor)  
support Lp edition original issue          stereo  
year 1967 print ita label   reprise   item id. 263004

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conditions   [vinyl]  Very good  [cover]  Excellent   try to 'translate' with Google.

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la prima rara stampa italiana, stereomono, copia co lieve ondulatura del vinile che non influisce sull' ascolto, copertina laminata sul fronte, flipback su due lati sul retro, etichetta Reprise tricolore, verde, rosa e crema, con "DR" (Diritti Riservati) riquadrato a destra, ovviamente senza Siae stampato o timbrato, etichetta Reprise tricolore oro, verde e rosa, con un battello in alto a sinistra, catalogo SRI6275. Il terzo album, uscito dopo ''Underground'' e prima di ''Release of an oath''; e' la celebre messa di "Easy Ryder", disco che fu in effetti suonato da altri musicisti, diversi da quelli dei primi due albums, mentre la band era in tournee' in Svezia. Voluto e prodotto da David Axelrod, e' esempio massimo di un vero e proprio "genere" con molti estimatori, tra i piu' rappresentativi ed originali tra quelli legati alla cultura acida degli anni '60, in cui la visione mistica si sovrapponeva a quella metafisica dell' LSD. Originari di San Fernando Valley, vicino Los Angeles, sebbene sia generalmente riportato che la loro citta' di provenienza fosse Seattle, gli Electric Prunes pubblicarono, nell' anno di grazia 1967, due albums in splendido equilibrio tra garage-punk e psichedelia, ora acidissima ora sognante, profondamente segnati dalla collaborazione con la coppia compositiva costituita da Annette Tucker e Nancie Mantz, gia' responsabili di un grande classico del garage americano: "I Ain' t a Miracle Worker", suonata da Brogues e Chocolate Watchband. A Tucker e Mantz si deve il piu' grande successo della band, l' inno che da' il titolo al primo album, ma, curiosamente, sono in molti a ricordare i Prunes per un disco che fu in effetti suonato da altri musicisti mentre la band era in tournee' in Svezia : la nota "Messa in Fa Minore", voluta e prodotta da David Axelroad ed esempio massimo di un vero e proprio "genere" con molti estimatori. Anche gli albums successivi furono realizzati senza alcuno degli effettivi membri della band, e restano decisamente lontani dalla straordinaria bellezza dei primi. Il bassista Mark Tulin partecipo' alle registrazioni dell' album pubblicato da Ananda Shankar per la Reprise nel 1970.    
   
     
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