author | Dead can dance | Euro 30,00 |
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title | dead can dance + garden of the aracane delights |
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support | lp2 | edition | reissue | stereo | |||
year | 1984 | uk | label vinyl 180/4ad | item id. 262150 |
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conditions [vinyl] Excellent [cover] Very good |
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Doppio album, ristampa limitata uscita nel 2008, ormai rara, in vinile 180 grammi (qui nella versione in vinile nero) e rimasterizzata, dei primi due dischi, qui riuniti in un doppio album, con la copertina del primo "Dead Can Dance", ma qui apribile, ed il secondo disco che contiene il minialbum "The Garden Of The Arcane Delights", uscito prima del secondo vero album "Spleen And Ideal"; copertina (con moderati segni di invecchiamento) ruvida apribile, inner sleeves semirigide, catalogo VIN180LP003. I due capolavori usciti per l' etichetta inglese 4AD rispettivamente nel marzo del 1984 e nel settembre dello stesso anno, giunti al quarto ed al settimo posto delle classifiche indie inglesi, dello straordinario progetto capitanato dagli australiani Lisa Gerrard e Brendan Perry. Il primo omonimo album, registrato prima del definitivo trasferimento del progetto in Inghilterra, e' l' unico che si possa accostare senza troppe forzature alle sonorita' del post punk anglosassone piu' oscuro, lontano ancora, eccetto che in alcuni episodi che ne hanno gia' il sentore, dagli slanci neoclassicheggianti dei lavori successivi; sebbene acerbo alla luce del proseguo della storia artistica dei Dead Can Dance (dopo il mini "Garden of the Arcane Delights", gia' il successivo album "Spleen and Ideal" merita senza esitazione la qualifica di capolavoro) ne rimane pero' un preziosissimo e straordinario frutto. Tra oscurita' e squarci di luce filtrata, diviso tra episodi nervosi ed incalzanti ed altri lenti e sospesi tra sogno ed incubo, con le voci dei due artisti che si alternano gia' splendidamente, questo esordio rivela gia' appieno la straordinaria forza evocativa che caratterizzera' tutte le realizzazioni del progetto Dead Can Dance. "Garden Of The Arcane Delights" e' composto da quattro affascinanti brani, altrimenti inediti, bellissimi e chiaramente indicatori degli sviluppi futuri del progetto, gia' qui' largamente indipendente dalle influenze dark wave dell' esordio ed autore di una musica austera, rigorosa, ma emozionante come poche nel suo alternare oscurita' e squarci di luce. Il gruppo nasce nel 1981a Melbourne dall'unione del polistrumentista Brendan Perry con la cantante Lisa Gerrard, entrambi di genitori Anglo-Irlandesi i due si trasferiscono a Londra dove ebbe inizio la carriera di una delle piu' affascinanti ed evocative band della scuderia 4ad. Dead Can Dance e' tra i progetti piu' evocativi ed affascinanti nati dall'impeto post punk degli anni ottanta, capaci di abbattere le barriere di confine tra generi, riuscendo ad accomunare ed avvicinare diversi stili, oggi godono di un culto che e' riuscito a valicare il confine di genere musicale. La 4AD di Ivo Watts-Russell sara' ricordata come etichetta fondamentale degli anni ottanta che ha avuto il merito di lanciare molti dei gruppi che hanno caratterizzato l'intera decade degli anni ottanta; tra questi sicuramente un posto di primo piano spetta ai Dead Can Dance capaci di rappresentare il vertice assoluto di quella ricerca sul suono, sulle voci e sulle atmosfere cosi' lontano da un qualsivoglia genere di "pop", autori di sonorita' gotiche, medioevali ed eteree, anche se questo e' termine al quanto ristrettivo per l'arte dei Dead Can Dance. Un'influenza, quella dei Dead Can Dance, che e' profondissima e non solo a livello strettamente musicale: l'importanza del duo anglo-australiano sta in primo luogo nell'aver introdotto nella musica rock un approccio "colto", un modo di comporre e costruire canzoni che nasceva da ricerche che erano non solo musicali ma anche letterarie, etnografiche e storiche. Gia' il loro primo album mostrava sia i primi germi di quel sound esoterico e medievaleggiante che sarebbe diventato il loro marchio di fabbrica, sia stranianti divagazioni tribali. Perry e Gerrard si complementavano tanto in fase di composizione che di esecuzione, dividendosi piu' o meno equamente i brani e riuscendo a trasformare in un'unica "anima" due personalita' musicali che non potevano essere piu' distanti. Se infatti Perry, voce baritonale e predilezione per arrangiamenti ricchi e fantasiosi, era un colto e austero cantautore, Gerrard - la cui voce era molto piu' vigorosa e nervosamente instabile rispetto al sussurro fatato di Liz Fraser (Cocteau Twins) - preferiva cimentarsi in esercizi vocali liberi da metrica e grammatica, adagiati su partiture esotiche e magiche, cantati in un linguaggio inesistente, che mescolava svariati linguaggi "reali". Tanto l'intesa tra i due e' fin da subito a livelli vicini alla perfezione, quanto la loro ricerca: qui ci sono ancora tracce di rock, che in seguito andranno perdute del tutto (culminando in "Aion" del 1990, che e' un album di musica medievale "pura"), c'e' molta elettronica, sebbene nascosta e mascherata. La portata artistica dei Dead Can Dance non e' soltanto musicale, anzi forse il lato musicale e' addirittura meno interessante rispetto a tutto quello che sta dietro le loro canzoni, quel loro approccio metodico, scientifico, piu' simile alle tecniche etnologiche della ricerca sul campo, o all'archeologia sperimentale che alla composizione musicale. Ogni nota, ogni arrangiamento e ogni parola delle loro canzoni e' frutto di un lavoro lungo e paziente di studio, documentazione e "sperimentazione" alla ricerca della resa perfetta dell'atmosfera e dell'epoca che di volta in volta il duo mirava a ricreare a partire da segni ben precisi e scelti con cura. Garden Of The Arcane Delights trasporta l'ascoltatore in un mondo e in un tempo alieni, antichi e lontanissimi eppure al tempo stesso incredibilmente "familiari" ed evocativi, come se le loro associazioni di armonie e sonorita' fossero iscritte nel nostro inconscio collettivo. | |||||||
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