author Einsturzende Neubauten   Euro
34,00
title 1/2 Mensch  
support Lp edition new record          stereo  
year 1985 print eu label   potomak   item id. 2132253

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Ristampa pressoche' identica alla prima rara tiratura, corredata di inner sleeve. Pubblicato nell'ottobre del 1985 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al secondo posto nella classifica indipendente, il terzo album in studio dei "geniale diletante" berlinesi cantori del collasso, alias Einsturzende Neubauten, uno dei gruppi madre di tutta la scena industriale europea dei primi anni ottanta. Uscito tra il precedente "Zeichnungen des Patienten O. T." ed il successivo "F￾nf auf der nach oben offenen Richterskala", questo "Halber Mensch" sara' una tappa fondamentale per il gruppo capitanato da Blixa Bargeld (nel frattempo entrato anche nei Bad Seeds di Nick Cave), qui uno dei loro brani piu' leggendari: "Yu Gung". "Halber Mensch", il canto sospeso della civilta' industriale; ad accoglierci e' un ossessionante coro manipolato secondo i canoni dell'avanguardia contemporanea: voci deformate, moltiplicate e sovrapposte, a creare contrappunti maniacali. Voci e nient'altro, un coro a cappella, maligno e terrorizzante. Voci che declamano la morte dell'intelligenza e del libero pensiero, voci che annunciano con brama demoniaca l'avvicinarsi della fine. Uno scenario degno dei peggiori incubi, spoglio e grigio come i quartieri periferici delle grandi metropoli, come l'area depressa dell'šntergang, l'ex mattatoio diventato punto di ritrovo della gioventu' anarco-punk della Berlino di fine anni Settanta, quello scenario da cui prese vita il collettivo degli Einst￾rzende Neubauten ("nuovi edifici che crollano"), guidato da Blixa Bargeld. Giunto al terzo album, l'ensemble e' reduce da due dischi all'insegna del rumore e del piu' radicale terrorismo sonoro. Si trova alle prese con una necessita' impellente di evolversi, di maturare in qualcosa di piu' "musicale" e al tempo stesso di ancora piu' apocalittico. Bargeld e' entrato l'anno prima a far parte del gruppo di accompagnamento di Nick Cave, il gruppo e' gia' uno dei piu' noti dell'underground europeo. Allargare lo spettro musicale della propria opera, e' la parola d'ordine dei Neubauten: ogni brano diventa dunque un tentativo di sperimentare in direzioni diverse, cercando nel contempo di dare unitarieta' tematica e sonora. "Halber Mensch" diventa cosi' un gigantesco caleidoscopio che si immerge negli abissi piu' disumani del loro sound degradato e straziante, alla ricerca - destinata a fallire - di residue tracce di vita, di armonia e di "musica", di tutto cio' che sembra essere la negazione stessa degli intenti sonori del progetto Neubauten. Nicolaj Weidemann, musicista d'avanguardia, aiuta il gruppo nell'arrangiamento del coro infernale della title-track, apertura-shock dell'opera. I Neubauten piegano ai loro voleri la musica colta, la musica vocale di Stockhausen, di Nono, di Ligeti. Blixa Bargeld allarga non solo lo spettro musicale ma anche quello concettuale della sua musica: i testi sono sempre volti a dipingere scenari di atroce crudezza, ma non sono piu' criptici e stringati come in passato. Bargeld si lascia andare a fiumi di parole, loquace e allegorico come non mai. Ma il suo sarcasmo e le sue metafore, unite all'essenzialita' veramente estrema della musica, sono la fotografia di un mondo popolato di esseri che affondano in esistenze vuote e allucinanti senza rendersene conto, vite all'insegna dell'isolamento, senza ideali e senza scopo. Il vuoto, il nulla e' il soggetto messo in scena con mezzi e stili sempre diversi da ognuno dei brani dell'album. A partire da "Yu-gung (Futter Mein Ego)", una lunga e martellante danza tribale, scarnificata, epilettica. Un sabba messo in scena tra fabbriche abbandonate e squallidi caseggiati urbani. Delirio sintetico, ancora e sempre: come quello di "ZNS" (o SNC, ovvero Sistema Nervoso Centrale); altra danza industriale ridotta all'osso, dove ogni elemento "ballabile" viene bloccato e negato. Il ritmo Š scandito dallo schioccare delle dita e dal balbettio eroinomane di Bargeld, la musica compare a spezzoni irregolari. Tra percussioni sparse e elettronica minimale, il racconto del vocalist procede tra immagini scollegate come in uno zapping televisivo, elencando e richiamando con spaventosa efficacia le sensazioni della crisi d'astinenza. E intanto le atmosfere iniziano a farsi pesanti, drammatiche, pervase da un senso di morte e disfacimento quasi tangibile: "Meine Seele Brennt", "la mia anima brucia", urla Bargeld in questo straordinario capolavoro espressionista, giocato sui silenzi e sulla suspance, solcato a tradimento da clangori ferroviari e dall'urlo senza forma di Blixa; e' il momento giusto per la "Sehnsucht", preludio pero' all'apocalisse finale. E' la Morte che fa irruzione, cavalcando rumori stridenti, battiti metallici e rombi minacciosi, mentre Bargeld ce la descrive: "Der Tod Ist Ein Dandy", ci dice quella voce, sardonica e malevola. Gli spazi vuoti vengono riempiti dal rumore piu' sordo ed estremo. Qualunque esperimento rumoristico tentato precedentemente dalla band impallidisce di fronte a questo lungo e spaventoso rituale di purificazione, a questa tortura sanguinaria nella quale l'elemento piu' tagliente e pauroso e' paradossalmente proprio la voce. Tutto e' soffocato in un'atmosfera infernale, e' puro espressionismo, e' vera anti-musica, non piu' suonata con "strumenti", ma con "oggetti" e solcata dal canto stridulo di Bargeld, questo Caronte che ci traghetta tra le macerie della nostra epoca, in un incubo senza risveglio, senza consolazione, senza possibilita' di uscita. Un gemito deforme riesce ancora a sollevarsi dopo che la Morte ha terminato la sua cavalcata distruttrice: e' quello della "Letztes Biest Am Himmel", il capolavoro, oltre che la prima composizione che somiglia vagamente a una "canzone". Disperata invocazione d'aiuto lanciata nel gelo e nel vuoto piu' assoluto, "Letztes Biest" si staglia come una meteora nel totale deserto emotivo che la circonda. I toni e i timbri restano laidi, sfigurati, scarnificati: ma qui i Neubauten tirano davvero fuori una struttura melodica e armonica che per loro sembrava essere impossibile. Lo fanno a modo loro come nessun altro potrebbe mai pensare e permettersi di fare. La loro musica sara' manifesto del "nichilismo positivo", il rumore diviene base per un rock minimale e allucinato dove lamiere e scarti industriali sono gli strumenti di cui dispongono i non- musicisti appartenenti al movimento denominato "geniale dilettanten" forma artistico musicale nata a Berlino, che fondeva il nichilismo ideologico del punk alla sperimentazione industriale. Destruction is not negative, you must destroy to build. Gli Einsturzende Neubaten, iniziarono nel 1980 il loro progetto di distruzione poiche', come loro stessi affermano, solo da questa nasce qualcosa di veramente nuovo. Sicuramente sono stati il piu' importante gruppo della scena industriale tedesca ignorati agli albori dalla critica verranno poi idolatrati (la mercedes benz mise a loro disposizione una macchina, il partito dei verdi tedesco utilizzo' una delle loro prime canzoni per la propria campagna elettorale, vennero inclusi nelle guide turistiche di Berlino, il tabloid tedesco Bild inizio' con loro uno speciale sui musicisti pazzi, all'expo '86 rappresentarono ufficialmente l'avanguardia tedesca, i teatri nazionali misero in scena un balletto classico con la loro musica) ma proprio nel momento di maggior consenso, quasi a confermare la loro ideologia, iniziarono un processo di totale ridefinizione musicale riuscendo a produrre qualcosa di veramente nuovo.    
   
     
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