author | Davis nathan quartet | Euro 19,00 |
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title | Rules of freedom |
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support | Lp | edition | new record | stereo | |||
year | 1967 | eu | label polydor / private | item id. 2131895 |
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Ristampa private press, pressoché identica alla assai rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1969 dalla Polydor in Germania, il primo album del Nathan Davis Quartet, ed il secondo solista per Davis, dopo "Happy girl" (1965), fu inciso nel dicembre del 1067 agli Acoustic Studios di Parigi, con una formazione composta da Art Taylor (batteria), Jimmy Garrison (contrabbasso), Hampton Hawes (pianoforte) e dallo stesso Davis (flauto, sax soprano, sax tenore). Lo stile di Davis ricorda qui quello del Coltrane dei tardi anni '50 e dei primi '60, fra hard bop, post bop e modale, soprattutto per l'intensità emotiva che trasmette, sebbene con un approccio meno torrenziale; non a caso sia Taylor che Garrison avevano intensamente lavorato con Trane, rispettivamente nei tardi anni '50 e nel corso degli anni '60, e l'album si apre con un chiaro tributo come "Blues for Trane". Questa la scaletta: "Blues For Trane", "A 5", "Ahali The Painter", "Mandingo's Pad", "Love Is Freedom", "Rules Of Freedom". Apprezzato sassofonista tenore ed insegnante di jazz, Nathan Davis (1937-2018) suonò brevemente con Jay McShann nel 1955, per poi prestare il servizio militare in Europa e rimanere a Parigi per un periodo, suonando con Kenny Clarke (1963-69), Eric Dolphy (1964) ed Art Taylor. In seguito si dedica anche all'insegnamento musicale nell'università americana, e negli anni '70 si apre al jazz elettrico, senza perdere del tutto i legami con lo hard bop. | |||||||
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