author Desanto sugar pie   Euro
22,00
title Sugar pie  
support Lp edition new record          stereo  
year 1961 print eu label   shellac disc   item id. 2131722

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Ristampa con copertina esclusiva, senza codice a barre, con fascetta di presentazione ripiegata attorno al disco, del primo raro album solista della cantante americana, originariamente pubblicato nel 1961 dalla Checker negli USA, precedente "Hello, San Francisco" (1984). L'unico album pubblicato dalla DeSanto durante il suo periodo di maggior successo, "Sugar pie" contiene dodici brani di scoppiettante r'n'b, fra ruvidità blues e soul sbarazzino, in cui brilla la sua voce potentissima, intensa e non di rado graffiante, soprattutto per gli standard femminili dell'epoca. Questa la scaletta: "Can't let you go", "It's done and forgotten", "It won't be long", "Maybe you'll be there", "Going back to where I belong", "Wish you were here", "I want to know", "I don't feel sorry", "Tell me what's the matter", "The twelfth of never", "It's not for me to say", "I still care". Nata nel 1935 a New York da padre filippino e madre afroamericana, ma cresciuta a San Francisco, Umpeylia Marcema Balinton, in arte Sugar Pie DeSanto, è una cantante tanto minuta quanto potente ed istrionica: alta un metro e cinquanta e di corporatura esile, Sugar Pie aveva però una voce potentissima ed una presenza scenica molto forte ed esuberante, che non erano inferiori a quelle delle grandi e più famose cantanti soul e blue degli anni '60; era anche un'interprete versatile, capace di eccellere con uno stile sanguigno, anche graffiante, di soul, come in brani più gentili e romantici. Fu scoperta nel 1955 da Johnny Otis, il quale le affibbiò il soprannome di Little Miss Sugar Pie, la cantante aveva un indubbio talento sia con il blues che con lo r'n'b, non solo come interprete, ma anche come autrice di canzoni e scatenata ballerina, oltre ad essere in possesso anche di una vena spiritosa e comica che usava nei suoi spettacoli: brani da lei scritti sono stati interpretati da colleghi del calibro di Fontella Bass, Little Milton, Minnie Riperton ed i Dells, fra gli altri. La DeSanto ebbe il suo periodo di maggior popolarità fra la fine degli anni '50 e la metà dei '60, esibendosi regolarmente nelle più importanti sale da concerto nazionali dello r'n'b, impressionando anche James Brown, per il quale lavorò come "opening act" per un biennio, ed a metà anni '60 si esibiva con gruppi di supporto che includevano giganti del blues come Willie Sixon, Hubert Sumlin e Sonny Boy Williamson II. Con la fine degli anni '60 il suo successo e la sua produzione discografica andarono scemando, senza però interrompersi del tutto.    
   
     
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