author | Del rey lana | Euro 48,00 |
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title | Norman fucking rockwell |
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support | LP2 | edition | new record | stereo | |||
year | 2019 | eu | label polydor/interscope | item id. 2131557 |
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Doppio album, ristampa con copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura, con testi all'interno, corredata di inner sleeves. Pubblicato nell'agosto del 2019 dalla Polydor / Interscope, giunto al primo posto in classifica nel Regno Unito ed alla terza posizione negli USA, il sesto album in studio, successivo a "Lust for life" (2017) e precedente "Chemtrails over the country club" (2021). Lavoro acclamato sia dalla critica mainstream che da quella indipendente, e premiato da un grandissimo successo di pubblico, "Norman fucking rockwell", il cui titolo fa riferimento all'influente pittore ed illustratore americano Norman Rockwell, artista che ha avuto un notevole impatto sulla cultura statunitense del '900, e quindi una figura collegabile all'immaginario della Americana, è un lavoro che stilisticamente va in effetti a lambire il terreno di quel genere musicale, anche se in modo moderno e confinante con il pop, combinando echi roots rock, dilatati ed atmosferici, con un soft rock attuale, malinconico ed etereo. Un disco che riesce nel non facile compito di sposare accessibilità con lirismo e qualità artistica, un'opera dalle sonorità cullanti e dolceamare, dagli arrangiamenti ricchi di sfumature elettroacustiche, ma non eccessivamente barocchi. Cantante originaria di New York, Lana Del Rey nasce nel 1985 e cresce a Lake Placid; comincia a dedicarsi seriamente alla musica dopo le scuole superiori, quando si stabilisce a Long Island e si esibisce nei locali newyorchesi, talora sotto lo pseudonimo di Lizzy Grant o anche Lana Del Ray. La stampa ha talora sottolineato come la Del Rey abbia contribuito a popolarizzare presso il grande pubblico il "sad core"; la sua è una musica lenta, molto malinconica e cinematica, rivestita da una patina elegante che richiama l'estetica degli anni '50 e '60 ma che nasconde una vena quasi costantemente dolente e tragicamente romantica, e che sonicamente intreccia influenze di quell'epoca con arrangiamenti e sonorità del pop moderno del XXI secolo. Dopo un primo album indipendente, la sua carriera compie un'impennata con il secondo "Born to die" (2012), primo di una serie di album che nel corso del decennio giungono puntualmente nella top 3 statunitense e quasi sempre in vetta a quella britannica. | |||||||
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