author | Arbouretum | Euro 30,00 |
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title | Let it all in (ltd) |
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support | Lp | edition | new record | stereo | |||
year | 2020 | usa | label thrill jockey | item id. 2094912![]() |
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edizione limitata in vinile colorato, “Let it All in” (2020), decimo disco della band, è stato registrato ai Wrightway Studios insieme a Steve Wright. Scrittura sempre in bilico come sempre tra folk, psichedelia, americana. È rurale, cosmico, sperimentale quest’ultimo album degli Arbouretum. Un viaggio cosmic folk-rock. Gli Arbouretum si formano nel 2002 ad opera del musicista di Baltimora Dave Heumann, già collaboratore di Papa M, Will Oldham, Cass McCombs ed Anomoanon; Heumann raccoglie inizialmente attorno a sè alcuni musicisti fra cui Walker David Teret (già in Anomoanon), David Bergander (poi sostituito da Mitchell Feldstein, già nei Lungfish) e Rob Girardi. Il gruppo incide e pubblica nel 2004 il primo album "Long live the well-doer" e nel 2007 il seguito "Rites of uncovering". Succedono poi "Song for the pearl" (09) e "The gathering" nel 2011. Gli Arboretum propongono un indie rock dalle sonorità influenzate dal rock blues acido dei Grateful Dead dei primi anni '70 e dell'ultimo Hendrix, a cui si unisce un approccio emotivo che li ha fatti accostare a Will Oldham, mentre il canto ed i testi di Heumann hanno riferimenti letterari e ''proto religiosi'' come lui stesso ha detto. Altri riferimenti più recenti possono essere Black Mountain, Pink Mountaintops ed i Lungfish piu' quieti e meditativi. | |||||||
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