author | Deep purple | Euro 230,00 |
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title | fireball (+ insert) |
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support | Lp | edition | original issue | stereo | |||
year | 1971 | uk | label Harvest | item id. 110551![]() |
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conditions [vinyl] excellent [cover] excellent |
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printer friendly |
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Prima estremamente rara stampa inglese, copia completa del raro inserto con testi, copertina (con giusto assai lievi segni di invecchiamento) apribile ''textured'' in rilievo fronte e retro ed all' interno, pressata da "Garrod & Lofthouse" come indicato all' interno, etichetta verde e gialla con piccolo logo Emi sull' etichetta e CON scritta lungo la circonferenza in alto che inizia con ''Gramophone co'' lungo il perimetro, trail off matrix "A-2U PEK" e "B-3U" sui rispettivi lati. Pubblicato in Inghilterra dopo ''In rock'' e prima di ''Machine head'' nel settembre del 1971 e negli Usa nell'agosto dello stesso anno, giunto al numero 1 delle classifiche Uk ed al 32 di quelle Usa. Il secondo capitolo della trilogia 1970-1972 ed uno dei tre albums fondamentali della seconda fase del gruppo, conclude il traghettamento verso l' hard rock che era iniziato con il disco precedente; l' lp inizia con ''Fireball'', brano potentissimo e scintillante in cui l' organo di Jon Lord si produce in una performance da annali della musica rock, ''Starnge kind of woman'' e' il secondo classico, cavallo di battaglia live, ed ha nei suoni della chitarra di Blackmore il suo punto di forza, ''Anyone's daughter'' e' splendida, con Ian Gillan che riesce a trasformare un blues canonico in una performance ad altissimo livello alternandosi con la magnifica partitura di chitarra che rifugge qui dai luoghi comuni e si avventura in territori inesplorati, ''The mule'' anch'essa tra i superclassici live, e' oramai l'archetipo del ''drum solo'', da ricordare anche la misconosciuta ''Fools'' in cui affiorano le radici progressive del repertorio degli anni '60, chiude il disco ''No one come'', brano assolutamente innovativo nei suoni e nella struttura che sposta l'interesse del gruppo verso un sound ancora piu' terso e fresco e che fa presagire il repertorio dell' album successivo. Lavoro non cosi' noto, forse per essere compresso tra due titani del calibro di ''In rock'' e ''Machine head'', questo "Fireball" e' sicuramente un punto fermo nella discografia dei Purple e dell' hard rock dei '70 in generale. | |||||||
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