Rock Bottom records Via de' Giraldi 16r Firenze tel. 055245220 www.rockbottom.it |
author | Blakey art and jazz messengers | Euro 22,00 |
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title | Moanin' (art blakey and the jazz messengers') (180 gr.) | ||||||
support | lp | edition | nuovo | stereo | |||
year | 1959 | eu | label waxtime | item id. 2129813 |
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Ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, con note aggiuntive sul retro. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Blue Note, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 30 ottobre del 1958, con formazione composta da Lee Morgan (tromba), Benny Golson (sax tenore), Bobby Timmons (pianoforte), Jymie Merritt (contrabbasso) ed Art Blakey (batteria). Intitolato in effetti ''Art Blakey and the jazz messengers'', questo album e' tuttavia quasi universalmente noto come ''Moanin''', dal titolo dell'indelebile brano che apre la scaletta. Considerato dalla critica come uno dei suoi capolavori assoluti, inciso con una delle migliori incarnazioni dei Jazz Messengers, ''Moanin''' e' un classico dello hard bop, di cui sono stati acclamati in particolare la title track, un blues uscito dalla penna del pianista Timmons, la lenta ''Along came Betty'' che mette in rilievo la classe del sassofonista Golson, e la marcia ''Blues march''. Gli altri brani inclusi sono ''Are you real'', con la sua raffinata melodia, ''The drum thunder (miniature) suite'' che mette in risalto la maestria e l'energia di Blakey alla batteria, e la complessa ''Come rain or come shine''. Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, e' stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguira' sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz. | |||||||