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Crashblack big orange naked man

Lp (edition) original issue stereo usa 1990 CGM
[vinyl] Excellent [cover] Excellent indie 90

+ notes

Prima stampa statunitense, copertina liscia, etichetta grigia con scritte nere, pubblicato in Usa nel 1990, trattasi di un Lp autoprodotto, registrato a Chicago sotto la produzione di Chuck Uchida, chitarrista  dei Defoliants, il cui suono e' ispirato alla musica inglese degli anni ottanta: basi ritmiche granitiche con rullanti reverberati, chitarre effettate e le voci machile e femminile che si alternano o che vanno ad unisono; la voce della cantante Mary Simmons assomiglia molto a quella di Siouxsie.

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Euro
18,00

id. 600099
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Diiv Deceiver (ltd)

Lp (edition) new record stereo usa 2019 captured tracks
indie 2000

+ notes

edizione in vinile colorato, fascetta laterale. "Deceiver" (2019), terzo album in studio degli americani DIIV, Ã¨ stato registratto a marzo a Los Angeles con il celebre Sonny Diperri (noto per il suo lavoro con My Bloody Valentine, Nine Inch Nails e Protomartyr) che ha aiutato i Diiv ha sviluppare e tirare fuori un sound "sonico", in bilico tra chitarrismo noise, divagazioni dream e melodie wave.
I DIIV sono un gruppo dream pop, post punk, wave di Brooklyn, New York City, formatosi nel 2011. Il gruppo Ã¨ composto da Zachary Cole Smith (voce, chitarra), Andrew Bailey (chitarra), Colin Caulfield (basso, tastiere, chitarra, chitarra, voce) e Ben Newman (batteria).
Inizialmente chiamati Dive, la band ha iniziato come progetto solista di Smith. Dopo aver pubblicato tre singoli - "Sometime", "Human" e "Geist"-su Captured Tracks, DIIV ha pubblicato il suo album di debutto in studio, "Oshin", il 26 giugno 2012.
Nel 2016, il gruppo ha pubblicato il suo secondo album in studio, "Is the Is the Is Are", dopo un lungo e travagliato periodo di gestazione.
Il 4 ottobre 2019, l'attesissimo terzo album dei DIIV, "Deceiver", Ã¨ stato pubblicato su Captured Tracks.

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Euro
31,00

id. 2118684
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Disgusting lies / campus sterminii No choice, no way! / non c'Ã¨ limite al peggio

Lp (edition) original issue stereo ita 2005 agipunk
[vinyl] Excellent [cover] Excellent indie 2000

+ notes

L' originale stampa, copertina lucida fronte retro senza barcode, label custom in bianco e nero, catalogo AG30. Pubblicato nel 2005 dalla italiana Agipunk, lo split album fra il gruppo crustcore polacco Disgusting Lies, fondato a Lodz nel 1992, giÃ  autori nel 1999 del loro primo lp vinilico "Pewnego dnia...", e gli italiani Campus Sterminii, gruppo hardcore fondato nel 2002 tra Carrara e La Spezia (nella cui formazione hanno suonato anche membri dei Kontatto), autori in seguito di un 7" split con i Nulla Osta, "Omnia morituri sumus" (2007), e di un album interamente a proprio nome, "Life is a nightmarish struggle" (2009). I Campus Sterminii propongono qui sei devastanti episodi che suggeriscono una sintesi cupissima fra hardcore estremo, death metal e crust punk, dai testi violentemente rabbiosi e pessimisti, sostenuta da ritmi elevati e vorticosi, con cantato gutturale ed a squarciagola, riffs chitarristici monolitici e dai toni apocalittici, un mix travolgente di furia, velocitÃ  e precisione. I Disgusting Lies iniziano la loro facciata un po' piÃ¹ lentamente, ma ben presto accelerano in modo massiccio, suonando sei pezzi vorticosi e travolgenti, la cui violenza non Ã¨ da meno di quelli dei Campus Sterminii, guidata da cantato gutturale da barbaro devastatore inferocito, ed in cui lo hardcore piÃ¹ duro ed estremo Ã¨ rinforzato da impalcature metalliche; il loro ultimo brano Ã¨ una cover dei belgi Hiatus, "Way of doom". Qui di seguito la scaletta (il trail off della facciata dei Campus Sterminii ha incisa la lettera "A", quello della facciata dei Disgusting Lies la lettera "B", nonostante che il fronte copertina sia chiaramente occupato dai Polacchi, ed il retro dagli italiani). Campus Sterminii: "D.I.Y.", "Credi veramente di combattere il sistema?", "Futtinobbombe", "Non c'Ã¨ limite al peggio", "E' ancora guerra", "...E cosÃ¬ sia"; Disgusting Lies: "Pokaz Tylko Swoja Twarz", "Prawo Wyboru Pt. 2", "Nie!", "Sumienie Tego Swiata", "Bez Wyboru", "Way Of Doom".

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Euro
16,00

id. 334891
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Dynamites Too late Â– the complete recordings (1963-1966)

LPBOX (edition) new record stereo swi 1963 sesam
rock 60-70

+ notes

Edizione limitata, cofanetto con superficie laminata e senza codice a barre, contenente un doppio vinile custodito in una copertina apribile laminata, le riproduzioni di tre poster originali degli anni '60, ed un libretto di 40 pagine intitolato "The story of the dynamites", con foto e note, catalogo NR.46088RS sulla copertina dei vinili, label rossa con scritte nere, logo Sesam nero in alto e logo SUISA a sinistra. Pubblicato nel dicembre del 2019 dalla Sesam, questo cofanetto compila tutte le registrazioni conosciute, compresi quattro brani inediti tratti da due progettati singoli che rimasero allo stadio di acetato o test pressing, di un dei piÃ¹ grandi gruppi beat della Svizzera. Formatisi nel 1958 a Basilea ed attivi per un decennio, inizialmente come Shadows o Drifters, i Dynamites sono ricordati come uno dei primi gruppi rock'n'roll dell'Europa continentale, ed i loro pochi dischi (una manciata di singoli, un paio di rari ep, il primo dei quali pressato in mille copie, e la partecipazione alla compilation "Swiss beat live"), usciti fra il 1965 ed il 1966, sono essenzialmente garage beat con sottili venature rock'n'roll e surf, di ottima fattura, con un buon bilanciamento fra ruviditÃ  e melodia che on li rende particolarmente selvaggi ma nemmeno zuccherini. Questa la scaletta: "Too late" (singolo, 10/65), "Tell me yes or no" (B-side del precedente brano), "Someone like me" (versione del 7"ep francese, 2/66), "Don't leave me behind" (versione del 7"ep francese, 2/66), "Little girl" (brano inedito, inciso nel 6/65), "Be my own" (acetato inedito, inciso nel 6/63 a nome The Red Dynamites), "Hello daddy" (acetato inedito, inciso nel 6/63 a nome The Red Dynamites), "Dance" (dal 7"ep omonimo, 6/65), "Nadine" (dal 7"ep "Dance", 6/65), "Little safari" (dal 7"ep "Dance", 6/65), "I wanna be your man" (dal 7"ep "Dance", 6/65), "Tell me yes or no" (brano inedito, inciso nel 6/65), "Right down" (singolo, inverno 1966), "Say it today" (singolo, inverno 1966), "Don't leave me behind" (singolo, 5/66, versione a velocitÃ  corretta rispetto a quella presente sul 7"ep francese, che suona leggermente piÃ¹ veloce ed Ã¨ piÃ¹ breve di pochi secondi), "Someone like me" (B-side del precedente brano, anche in questo caso si tratta della versione a velocitÃ  corretta rispetto a quella presente sul 7"ep francese, che suona leggermente piÃ¹ veloce ed Ã¨ piÃ¹ breve di pochi secondi), "Lonely baby" (registrazione live, dalla compilation "Swiss beat live", 10/65), "If you need me" (registrazione live, dalla compilation "Swiss beat live", 10/65), "Jenny jenny" (registrazione live, dalla compilation "Swiss beat live", 10/65), "I'm movin' on" (registrazione live, dalla compilation "Swiss beat live", 10/65).

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Euro
50,00

id. 3512720
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Experimental audio research Beyond the pale (180 gr. clear vinyl)

Lp (edition) new record stereo eu 1996 space age
indie 90

+ notes

Edizione limitata in vinile trasparente da 180 grammi. Ristampa del 2022 ad opera della Sapce Age, con copertina esclusiva (in formato vinilico, lo artwork riprende quello dell'edizione su cd del 2008). Originariamente pubblicato nel febbraio del 1996 dalla Big Cat, il secondo album, successivo a "Mesmerised" (1994) e precedente "Phenomena 256" (9/96). "Beyond the pale" fu inciso nel 1992 da Sonic Boom (feedback, droni, effeti spaziali ed ambient, sintetizzatore VCS3) con tre esperti e visionari musicisti quali Eddie Prevost (dai leggendari AMM, percussioni), Kevin Shields (dai My Bloody Valentine, chitarra trattata) e Kevin Martin (dai God, sassofoni, pedale wah wah, echi). I quattro musicisti, sotto la guida di Sonic Boom che produce e compone l'opera, creano un'opera mesmerizzante ed altamente psichedelica, dalle sonoritÃ  spaziali ed estremamente dilatate, fra feedback chitarristici (mirabili le sonoritÃ  onriche create da Kevin Shields), droni di sintetizzatore, percussioni sparse ed oscillazioni ipnotizzanti. Senza dubbio uno dei migliori lavori del progetto E.A.R., oscuro ed acidissimo, in bilico fra sottili dissonanze e sinuose melodie. Pete Kember, in arte Sonic Boom, e' uno dei fondatori della storica band degli Spacemen 3 e poi degli Spectrum, e piu' tardi impegnato in produzioni di interessanti bands quali MGMT e Panda Bear. Dopo l'acrimonioso scioglimento dei grandi Spacemen 3 che aveva formato insieme a Jason Pierce, Sonic Boom dette avvio ad una carriera solista che lo porto' progressivamente piu' vicino alla musica sperimentale, partendo dagli esordi di pop psichedelico e minimale di ''Spectrum'', passando per l'esperienza della sua band dallo stesso nome, per arrivare al progetto sperimentale E.A.R. Il minimalismo e le sperimentazioni elettroniche di pionieri come Delia Derbyshire sono fra le maggiori e piÃ¹ costanti fonti di ispirazione per i suoi lavori solisti. Con il progetto Experimental Audio Research (E.A.R.), con il quale hanno collaborato illustri colleghi quali Thomas KÃ¶ner e Andy Mellwig (Porter Ricks), Kevin Shields (My Bloody Valentine), Kevin Martin (The Bug, King Midas Sound) and Eddie PrÃ©vost (AMM), Sonic Boom esplora composizioni strumentali free-form, senza una precisa connotazione strutturale, fortemente evocative fra elettronica, minimalismo, influenze di musica cosmica tedesca ed ambient.

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Euro
29,00

id. 3514619
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Fame Georgie, Harry South Big Band, Lulu south venture

lp (edition) new record mono uk 1966 rhythm and blues / 1960s
rock 60-70

+ notes

Copertina flipback su due lati sul retro e senza codice a barre, catalogo R&B38. Pubblicato nel 2019 dalla 1960s Records, questo album compila registrazioni inedite tratte fagli archivi di Harry South, pianista e collaboratore di Georgie Fame: si tratta di performances accreditate a Georgie Fame & the Harry South Big Band, e di altri brani in cui Fame ed il gruppo suonano di supporto alla popolare cantante Lulu, risalente per lo piÃ¹ al 1966, un tripudio di sixties pop con importanti venature jazz. Questa la scaletta: "Sunny", "Dawn Yawn", "Lovey Dovey", "Papaâ€™s Got A Brand New Bag", "Keep Your Big Mouth Shut", "Three Blind Mice", "Down For The Count", "Lilâ€™ Darlinâ€™", "Little Pony", "Call Me", "Uptight", "Youâ€™ll Never Leave Him", "Georgie Fame interview", "Lulu interview". Organista e cantante acclamato in patria, dove ebbe alcuni singoli in cima alle classifiche grazie al suo efficace amalgama di jazz, soul/r'n'b e rock, l'inglese Georgie Fame (vero nome Clive Powell) proveniva da Leigh nel Lancashire. Influenzato da grandi come Mose Allison, Louis Jordan e Booker T. Jones, si uni' nel 1961 al gruppo di supporto di Billy Fury, i Blue Flames; pochi mesi dopo, Fury sostitui' i Blue Flames con i Tornadoes, ed il suo vecchio gruppo divenne presto la backing band di Fame, che si insedio' come attrazione costante al jazz club Flamingo di Londra. Ottenuto un contratto con la Columbia, pubblico' il suo primo album nel 1964, senza gran successo, ma quelli che lo seguirono ottennero ottimi piazzamenti in classifica, e la sua prolifica produzione lo porto' alla fama anche fuori dalla Gran Bretagna. La sua vasta discografia copre ormai cinque decenni, continuando Fame a pubblicare dischi anche all'inizio del nuovo decennio. Divenuta celebre anche negli Stati Uniti quando giunse in cima alle classifiche con "To Sir with Love", il tema del film omonimo del 1967, la cantante Lulu era nata in Scozia come Marie McDonald McLaughlin Lawrie ed era divenuta una star in Inghiltera fin dal 1964, quando entrÃ² per la prima volta nella Top Ten con una grintosissima versione di "Shout", bissata poi da "Here Comes the Night", che poi ispirÃ² la versione dei Them. Lulu era musicalmente vicina allo r'n'b e cantava con una voce soul e potente; sposÃ² nel 1969 Maurice Gibb dei Bee Gees, dal quale divorziÃ² nel 1973. RegistrÃ² presso i leggendari studi Muscle Shoals "New Routes" (1970), forse il suo album migliore, e pubblicÃ², fra i tanti, anche un doppio singolo di brani di David Bowie, che Bowie stesso produsse.

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Euro
24,00

id. 3026067
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Festival big band Explosive!

Lp (edition) new record stereo eu 1971 sonorama
jazz

+ notes

Copertina apribile, inserto con foto e note. Ristampa del 2009 ad opera della tedesca Sonorama, pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1971 dalla Philips in Olanda, l'unico album di questa big band di jazz. Inciso al Vara Broadcasting Studio II di Hilvesum in Olanda, il 31 luglio, il primo ed il due agosto del 1971, con una orchestra guidata dall'olandese Jerry Van Rooyen che includeva l'americano Benny Bailey (gia' con Dizzy Gillespie e Quincy Jones) e lo svedese Rolf Ericson. L'attivita' dell'orchestra sembra essere stata legata al festival internazionale di Loosdrecht del 1971, al quale prese parte. Ci propongono in questo lp otto brani di festoso e melodico jazz orchestrale, in cui lo swing viene ammodernato con qualche intervento di strumenti elettrici, che restano comunque in secondo piano rispetto a quelli acustici: ''The runners'', ''Green'', ''Whirligig'', ''JBW'', ''Sonlite'', ''Some blues'', ''Because I love you'', ''For nathalie''.

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Euro
21,00

id. 3505688
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Full faith & credit big band Debut

Lp (edition) original issue stereo ita 1980 palo alto
[vinyl] Excellent [cover] Excellent jazz

+ notes

Prima stampa italiana, copertina senza barcode, label marrone con scritte bianche lungo il bordo e nere al centro, logo Palo Alto Jazz bianco in alto, catalogo PA8001. Pubblicato nel 1980 dalla Palo Alto, il primo dei due album pubblicati da questa orchestra americana formata nel 1975 dal direttore Dent Hand nell'area di San Francisco, che annoverava nel suo organico il flicornista e trombettista Ray Brown, gia' con Stan Kenton nei primi anni '70. Inciso al Music Annex di Menlo Park, California, con orchestra composta da Steve Keller e Dave Peterson (sax alto), Matt Schon e Chuck Wasekanes (sax tenore), Dennis Donovan (sax baritono), John Russell, Mike Birch, Joel Karp, Paul Williams e Dick Leland (tromboni), Rich Bice, Tim Acosta, Chase Sanborn, Jim Benham e Rich Theurer (trombe), Ray Brown e Jim Benham (flicorno), Dave Eshelman (corno baritono), Billy Robinson (tuba), Smith Dobson, Paul Potyen (pianoforte), Steve Brown (chitarra), Seward McCain (basso), Ed McClary (batteria) e Paul Robertson (sax alto solo in ''The song is you''). L'album e' un lavoro di jazz pop orchestrale dai toni solari e frizzanti. Questa la scaletta: ''Neverbird'', ''Fast bucks'', ''She's gone'', ''Mi burrito'', ''My man willie'', ''The song is you'', ''Procrastination city''.

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Euro
12,00

id. 322713
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Girls in hawaii Misses

10" (edition) new record stereo eu 2009 naive
indie 2000

+ notes

Edizione a tiratura limitata a 1000 copie, numerata sul retro, vinile bianco, copertina ruvida, etichetta bianca con fotografia, 10 " pubblicato dalla francese Naive il 20 aprile 2013, in occasione del Record Store Day, dopo il secondo full lenght "Plan your escape" (08), prima dell'imminente terzo; contiene quattro tracce: "Misses", "Misses" remixata da Cupp Cave, "Dirty sands" e "Words are in the woods".  Formazione belga attiva dal 2000, i Girls In Hawaii sono un sestetto dedito ad un sognante indie pop, venato di psichedelia e vicino a gruppi come Sparklehorse e Radiohead ed accostato dalla critica a Grandaddy ed ai tardi Flaming Lips. Esordiscono su Lp nel 2004 con "Here to there", seguito nel 2008 dall'apprezzato secondo album "Plan your escape", in cui la critica vede una sensibile crescita della band.

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Euro
16,00

id. 6003491
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Glandy eric memorial big band Adrenal glandy: songs of love...

Lp (edition) original issue stereo nz 1986 flying nun
[vinyl] Excellent [cover] Excellent punk new wave

+ notes

Titolo completo ''Adrenal glandy: songs of love, hate and revenge''. Prima stampa neozelandese, copertina lucida fronte retro senza barcode e con costola in alto ed in basso schiacciata, label grigia con faccia che ride sullo sfondo e scritte nere, catalogo FN048. Pubblicato nel 1986 dalla etichetta di culto neozelandese Flying Nun, l'oscuro album degli Eric Glandy Memorial Big Band e' un disco di bislacco country rock, decisamente inusuale per il catalogo della Flying Nun; il confine fra serio e spiritoso sembra sfocato in questo bizzarro album (gia' dalla buffa copertina), che comunque sa anche mostrare la peculiare malinconia di certo country e country rock americano in alcuni episodi. Il gruppo aveva qui una formazione decisamente folta, con nove membri accreditati, fra cui un tale Delta Don, che alcune fonti indicano essere Don McGlashan (Mutton Birds, Blam Blam Blam, Wizz Kids).

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Euro
25,00

id. 314741
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Goblin (claudio simonetti's goblin) Profondo Rosso (Original Soundtrack)

lp (edition) new record stereo ita 2015 rustblade
rock 60-70

+ notes

Realizzato in occasione del 40esimo anniversario dall' uscita della colonna sonora originaria, in vinile rosso, corredato di poster; pubblicato nel 2015, questo album contiene sul lato A quattro brani ("Profondo Rosso", "Death Dies"; "Mad Puppets" e "Deep Shadows") della piu' nota ed importante tra le colonne sonore dei Goblin, reincisi nel 2014 dalla nuova formazione di Claudio Simonetti, battezzata Claudio Simonetti's Goblin. Sul lato B cinque brani registrati tra il 1990 ed il 2000 da Simonetti con i Daemonia e dal Simonetti Horror Project: "School At Night", "Mad Puppet" e "Profonfo Rosso" sono registrate dal vivo dai Daemonia durante il 2000, "Death Dies" e' registrata dal Simonetti Horror Project durante il 1992, "Profondo Rosso (Rock Version)" e' registrata dal Simonetti Horror Project durante il 1990. I Goblin ebbero le loro origini da un gruppo chiamato Oliver, formato da Claudio Simonetti e Massimo Morante. Simonetti aveva precedentemente suonato con il batterista Walter Martino ne Il Ritratto di Dorian Gray ed il gruppo di breve durata Seconda Generazione. Con il bassista Fabio Pignatelli e il batterista Carlo Bordini, il gruppo si trasferi' in Inghilterra e per un breve periodo ha avuto un cantante inglese, Clive Artman. Questa formazione suono' in Inghilterra nel circuito delle universita' e registro' anche alcuni brani con Eddie Offord (a lungo un collaboratore di Emerson Lake & Palmer). Tornati in Italia, e con il nuovo cantante Tony Tartarini (gia' conosciuto come Toni Gionta, dell'Uovo di Colombo), poterono registrare un album nell'aprile 1974, dopo aver cambiato nome in Goblin. Aiutati dalla passata esperienza di Claudio Simonetti presso la Cinevox come musicista di studio nella registrazione di colonne sonore, i Goblin ebbero un contratto con quella casa discografica e l'offerta di comporre la colonna sonora per il film horror d'esordio del regista Dario Argento, Profondo rosso. Il batterista Bordini rifiuto' il contratto, e venne sostituito da Walter Martino, precedentemente con Simonetti nel Ritratto di Dorian Gray, e questa formazione registro' il primo album ufficiale, mentre l'LP precedente venne pubblicato a nome Cherry Five solo nel 1976. Il film ebbe un enorme successo, cosi' come il cupo e ipnotico brano guida della colonna sonora, che divento' un hit. Totalmente strumentale, basata principalmente sulle tastiere, la musica dei Goblin era molto elaborata e curata rispetto alle colonne sonore piuttosto anonime di molti film dell'epoca. Si ringrazia il sito italianprog.it per le note biografiche.

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Euro
26,00

id. 3028518
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Goblin (claudio simonetti's goblin) Very best of volume 1 (blue vinyl)

Lp (edition) original issue stereo ita 2019 deep red
[vinyl] Excellent [cover] Very good rock 60-70

+ notes

copia ancora incellophanata, ma con leggeri segni di usura sul lato di apertura della copertina, prima stampa, in vinile di colore blu semitrasparente, con barcode 7600137289210, label custom blu e marrone con scritte bianche, logo Deep Red a sinistra, catalogo LPDR004. Pubblicato nel 2019 dalla Deep Red, questo album, uscito dopo "Music for a witch" (2018) e nello stesso anno di "The devil is back", si colloca a metÃ  strada fra un'antologia ed un nuovo lavoro della formazione di Claudio Simonetti, battezzata Claudio Simonetti's Goblin: il gruppo, qui in una configurazione che vede accanto a Simonetti (tastiere), Bruno Previtali (chitarra), Ceclia Nappo (basso) e Federico Maragoni (batteria), propone infatti una scaletta di vecchi classici del repertorio dei Goblin, ma in nuove versioni incise da questa formazione allo Studio Acquario di Roma. Lo stile Ã¨ ancora vicino a quello della formazione storica, con le tastiere di Simonetti in grande evidenza e con atmosfere tese e drammatiche che ripercorrono quelle delle versioni originali di pezzi iconici quali "Profondo rosso", "Suspiria" e "Tenebre". Questa la scaletta completa: "Profondo Rosso", "Phenomena", "Demon", "Il Cartaio", "Mater Lacrimarum (New Version)" (con la voce di Dani Filth dei Cradle Of Filth), "Suspiria", "Tenebre", "L'Alba Dei Morti Viventi", "Zombi", "Zaratozom". I Goblin ebbero le loro origini da un gruppo chiamato Oliver, formato da Claudio Simonetti e Massimo Morante. Simonetti aveva precedentemente suonato con il batterista Walter Martino ne Il Ritratto di Dorian Gray ed il gruppo di breve durata Seconda Generazione. Con il bassista Fabio Pignatelli e il batterista Carlo Bordini, il gruppo si trasferi' in Inghilterra e per un breve periodo ha avuto un cantante inglese, Clive Artman. Questa formazione suono' in Inghilterra nel circuito delle universita' e registro' anche alcuni brani con Eddie Offord (a lungo un collaboratore di Emerson Lake & Palmer). Tornati in Italia, e con il nuovo cantante Tony Tartarini (gia' conosciuto come Toni Gionta, dell'Uovo di Colombo), poterono registrare un album nell'aprile 1974, dopo aver cambiato nome in Goblin. Aiutati dalla passata esperienza di Claudio Simonetti presso la Cinevox come musicista di studio nella registrazione di colonne sonore, i Goblin ebbero un contratto con quella casa discografica e l'offerta di comporre la colonna sonora per il film horror d'esordio del regista Dario Argento, Profondo rosso. Il batterista Bordini rifiuto' il contratto, e venne sostituito da Walter Martino, precedentemente con Simonetti nel Ritratto di Dorian Gray, e questa formazione registro' il primo album ufficiale, mentre l'LP precedente venne pubblicato a nome Cherry Five solo nel 1976. Il film ebbe un enorme successo, cosi' come il cupo e ipnotico brano guida della colonna sonora, che divento' un hit. Totalmente strumentale, basata principalmente sulle tastiere, la musica dei Goblin era molto elaborata e curata rispetto alle colonne sonore piuttosto anonime di molti film dell'epoca. Si ringrazia il sito italianprog.it per le note biografiche.

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Euro
20,00

id. 334322
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Gold dave big band Heaven on their minds (ltd.)

LPM (edition) new record stereo uk 1974 my only desire
jazz

+ notes

Edizione limitata a 500 copie, copertina ruvida fronte retro, label custom multicolore con particolari dello artwork di copertina su di una facciata, verde con scritte gialle, bianche e nere sull'altra, catalogo MOD002. Pubblicato nell'agosto del 2017 dalla My Only Desire, questo album contiene registrazioni, finora inedite su disco, della sessione effettuata dalla Dave Gold Big Band per il programma Radio 2 Jazz Club della BBC, andato in onda l'11 agosto del 1974. Il gruppo era composto da Dave Gold (direttore), John Huckridge, Mike Davis, Terry Noonan e Don Morgan (trombe), Roy Huckridge, Pete Smith, Chris Pyne e Maurice Pratt (tromboni), Dennis Walton (sax alto), Ronnei Mackie (sax alto), Ronnie Ross (sax baritono), Brian Ashe (sax tenore, flauto), Derek Gutteridge (flauto), Cliff Hall (piano elettrico), John Girvan (chitarra elettrica), Les Hurdle (basso elettrico) e Harold Fisher (batteria). Il jazz melodico orchestrale e le contaminazioni elettriche e fusion funkeggiante si incrociano in questi quattro lunghi brani, per una durata complessiva di 26 minuti, all'insegna di una musica vivace e frizzante, in cui coralitÃ  e solismo si alternano armoniosamente. La title track Ã¨ un innovativo arrangiamento del brano originariamente scritto da Andrew Lloyd Webber per il musical "Jesus Christ superstar". Questa la scaletta completa: "Heaven on their minds", "O'connell street", "Pocketful of keys", "Nostalgia (ain't what it used to be)". Nato nel 1942 a Weston-Super-Mare, David Gold Ã¨ uno stimato compositore, arrangiatore e bandleader, figlio del sassofonista jazz di scuola dixieland Harry Gold. David Gold Ã¨ conosciuto soprattutto per il suo importante lavoro nell'ambito della musica d'archivio (library music), quindi nell'ambito delle colonne sonore: numerose sono le sue incisioni per le label di culto KPM (otto album fra il 1968 ed il 1977) e Bruton Music (tredici lp fra il 1979 ed il 1983), molte delle quali divenute oggetto di collezionismo fra i DJ e gli appassionati di jazz britannico come quelli di library music.

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Euro
13,00

id. 3514390
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Horton ''Big'' Walter Fine Cuts

lp (edition) original issue stereo usa 1979 blind pig
[vinyl] Excellent [cover] Excellent jazz

+ notes

Prima rara stampa Usa, copertina in cartoncino lucido fronte retro completa di inserto ''Blind Pig'', etichetta rosa con logo e scritte nere. pubblicato in Usa dopo '' With hot cottage'' e prima di ''Little boy blue  '', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il settimo album. Registrato con John Nicholas alla chitarra ed al piano e Kaz Kazanoff  al sax e' un album che presenta una faccia inedita di   Horton, che  non era certo conosciuto per le ballate,  questo album mette in risalto quel lato ancora sconosciuto nelle registrazioni in studio ma ben presente nelle esibizioni live; molti dei brani migliori sono infatti carichi di atmosfere lente e malincniche, tra di essi  "Everybody's Fishin'" o la cover da  Duke Ellington "Don't Get Around Much Anymore."

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Euro
22,00

id. 42446
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Jackson milt with the ray brown big band Memphis jackson

Lp (edition) reissue stereo ita 1970 abc impulse
[vinyl] Excellent [cover] Very good jazz

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ristampa italiana del 1974, copertina (con leggeri segni di invecchiamento) apribile, con artwork pressochÃ© identico a quello della prima tiratura, label nera con logo Impulse rosa/rosso in alto, ed accanto ad esso logo ABC bianco e nero in un riquadro distaccato, catalogo 3 C064-92072, data sul trail off 24/7/74. Originariamente pubblicato nel 1970 dalla Impulse / ABC negli USA, inciso agli Annex Studios di Los Angeles il 9 e 10 ottobre del 1969 da una big band composta, in tre configurazioni diverse, da Milt Jackson (vibrafono), Ray Brown (conduttore, contrabbasso), Bud Brisbois, Ollie Mithcell, John Audino, Buddy Childers ed Al Aarons (trombe), Harry Edison (tromba, flicorno), Jimmy Cleveland e Randy Aldcroft (trombone), Kenny Shroyer (trombone basso), Jim Horn (sax alto, sax baritono, flauto), Harold Land e Teddy Edwards (sax tenore), John T. Johnson (tuba), John Lowe (sax baritono), Mike Melvoin (pianoforte, piano elettrico), Fred Robinson e Howard Roberts (chitarra), Wilton Felder (basso elettrico Fender), Carl O'Brien, Earl Palmer e Paul Humphries (batteria) e Victor Feldman (percussioni). "Memphis jackson" Ã¨ una leggera frizzante e solare sintesi fra jazz per big band, soul jazz e sonoritÃ  elettroacustiche, sospinto da una ritmica propulsiva e spesso piÃ¹ vicina al soul ed al funk che al jazz tradizionale; la corposa sezione ottoni a sua volta alterna un piglio jazz con uno soul, a supporto del principale strumento solista che Ã¨ il vibrafono di Jackson, agile e delizioso anche in questa scenografia stilisticamente ibrida. Questa la scaletta: "Uh-Huh", "One Mint Julep (one way)", "Oh Happy Day", "Memphis Junction", "Queen Mother Stomp", "Braddock Breakdown", "A Sound For Sore Ears", "Enchanted Lady", "One Mint Julep (the other way)", "Picking Up The Vibration". Milt Jackson (1923-1999) e' considerato da molti il piu' grande vibrafonista di sempre (superiore anche agli altri due grandi dello strumento, Lionel Hampton e Red Norvo). Inizia a suonare la chitarra a sette anni ed il piano a undici, poi passa al vibrafono. Scoperto da Gillespie a Detroit, dove e' nato nel 1923, lavora per lo stesso Dizzy in sestetto e, a seguire, nella sua big band. Dal '48 al '49 lavora con Charlie Parker, Thelonious Monk, Howard McGhee e con l' Orchestra di Woody Herman. Con Gillespie lavora anche dal '50 al '52 insieme a John Coltrane. Registra poi in un quartetto che comprende John Lewis, Percy Heath e Kenny Clarke e che diventera' il famoso Modern Jazz Quartet. Negli anni '50 incide come leader insieme a Davis, Monk, Coleman Hawkins, John Coltrane e Ray Charles. Restera' con il Modern Jazz Quartet fino al '74 per poi ritornarci nel 1981.

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Euro
20,00

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Joplin janis (big brother & the Holding Co.) san francisco radio sessions 1963-1967

lp (edition) new record stereo eu 1966 radio loop loop
rock 60-70

+ notes

Pubblicazione private press del 2021, questo album contiene dodici brani registrati a San Francisco dalla grande artista texana tra il 1963 ed il 1967 durante tre differenti sessions radiofoniche, le prime due delle quali registrate prima di unirsi ai Big Brother & the Holding Company con cui la Joplin registrera' i sui primi due albums. Questa la lista completa dei brani contenuti: "Apple of my eye", "219 Train", "Codine", "Nobody Knows When You're Down and Out", "Turtle Blues", "I Ain't Got a Worry" e "Going Down The Brownsville" sono registrate durante il 1965, "Down On Me", The Coo Coo"; "Ball and Chain" e "Piece of my Heart" sono registrate durante il 1967, "Black Mountain Blues" e' registrata durante il 1963.

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Euro
23,00

id. 2115434
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Kiila free will is hard to kill

7'' (edition) new record stereo fin 1998 fonal
indie 2000

+ notes

vinile trasparente, copertina non incollata, 7" ep con quattro tracce di musica free pop sperimentale suonata con una mix di strumenti elettrico acustici, drones, ritmica ripetitiva e loops, del gruppo finlandese nato come duo allargatosi poi a sette elementi. include membri di Es, Velvolino.

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Euro
9,00

id. 4014344
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Lenker adrianne (big thief) Abysskiss

Lp (edition) new record stereo usa 2018 saddle creek
indie 2000

+ notes

adesivo su cellophane, coupon per download, inserto. "Abysskiss" (2018), secondo album da solista di Adrianne Lenker, Ã¨ stato registrato in una settimana insieme al produttore Luke Temple (Here We Go Magic, Art Feynman) e cattura, in maniera minimale ed essenziale, la potenza espressiva della malinconia acustica della Lenker. Racconta la musicista, Â«Ho intenzione di archiviare i brani nella loro forma originaria ogni qualche anno. La prima registrazione solista che ho fatto era Hours Were the Birds. Avevo appena compiuto 21 anni e mi ero trasferita a New York, dormivo in una specie di magazzino, lavoravo come cameriera e fotografavo piccioni. Adesso, cinque anni dopo, unâ€™altra pelle Ã¨ stata gettata via e sostituitaÂ».
Adrianne Lenker, mente e anima dei Big Thief (indie folk band americana), Ã¨ una songwriter dal forte impatto emotivo ed evocativo. Una scrittura, quella della musicista americana, intima, personale e vissuta da chiaroscuri.

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Euro
33,00

id. 2096256
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Lenker adrianne (big thief) Hours were the birds

Lp (edition) new record stereo usa 2014 saddle creek
indie 2000

+ notes

aadesivo su cellophane coupon per download. Per la prima volta stampato in vinile nel 2018, l'album di debutto di Adrianne Lenker, cantante dei Big Thief. 
Adrianne Lenker, mente e anima dei Big Thief (indie folk band americana), Ã¨ una songwriter dal forte impatto emotivo ed evocativo. Una scrittura, quella della musicista americana, intima, personale e vissuta da chiaroscuri.

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Euro
28,00

id. 2103497
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Little big horn Little big horn (+ bonus lp)

LP2 (edition) new record stereo eu 1971 sommor
rock 60-70

+ notes

Vinile doppio, copertina apribile senza codice a barre, inserto con foto e note dettagliate a cura di Alec Palao. Ristampa del 2020 ad opera della Sommor, con copertina apribile e con un vinile in piÃ¹, contenente sette bonus tracks (i brani "Communication breakdown" (cover dei Led Zeppelin) e "Whamme" sono del tutto inediti, "No need to explain", "The man who knows", "Laughed at him" e "Fly" erano finora inediti in vinile, mentre "Just a game" era originariamente uscito solo su singolo, come B-side di "Another man's song", del 1970). Originariamente pubblicato nel 1971 dalla Bellaphon solo in Germania, il molto raro unico album degli inglesi Little Big Horn, gruppo nato dalla band pop psichedelica Wild Silk, da Luton. Influenzati dal primo hard rock e dagli ultimi scampoli del freakbeat, incorporavano anche elementi del rock della West Coast americana e del primo roots rock a stelle e strisce, ma declinandoli con un gusto squisitamente britannico, generando un amalgama non privo di originalitÃ  nel suo intrecciare America ed Inghilterra; ottime le parti chitarristiche, spesso e volentieri potenti e distorte da effetti, addolcite da begli arrangiamenti pastorali e da tastiere in alcuni episodi piÃ¹ tranquilli, mentre le parti vocali sono decisamente melodiche, con belle armonie che richiamano i Byrds ed il pop inglese della seconda metÃ  degli anni '60. Il loro unico album usctÃ¬ in Germania, in seguito ad un accordo fra la Shel Talmy Productions e la label continentale Bellaphon.

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Euro
30,00

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Lolli claudio aspettando godot (180 gr.)

Lp (edition) new record stereo eu 1972 universal
cantautori

+ notes

ristampa in vinile 180 grammi, con copertina non apribile, corredata di inner sleeve con testi. Pubblicato in Italia nel maggio del  1972 prima di ''Un uomo in crisi'', il primo album. Contiene i seguenti brani: "Aspettando Godot", "Michel", "L'isola verde", "Borghesia", "Quello che mi resta", "Il tempo dell' illusione", "Quelli come noi", "Quanto amore", "Angoscia metropolitana", "Quando la morte avra' ". Dalla stessa Bologna che dara' i natali almeno ''culturali'' a Francesco Guccini negli anni '60, il decennio successivo propone un altra figura, altrettanto rappresentativa dei suoi tempi, Claudio Lolli, artista difficile, dal carattere schivo e problematico, innamorato di atmosfere tristi, malinconiche  e desolate, uno dei piu' rilevanti cantautori del decennio. La sua epoca sono gli anni '70, il momento della politicizzazione estrema. In questo primo album, per sole voce, chitarra acustica e violino, gia' maturo nella forma e nei contenuti, Lolli rappresenta i temi tipici del periodo, come la voglia di fuga dalle citta' per la campagna; sono questi gli anni delle ''comuni'' ("Aria pura"), l' amicizia ed il ricordo ("Michel"), il male di vivere in ''Angoscia metropolitana'', ma e' soprattutto in ''Borghesia'', uno dei brani piu' riusciti intensi e celebri dell' intero decennio, rappresentazione senza veli della ''maggioranza'' della nazione vista dalla cattocomunista Bologna, che Lolli colpisce il segno e diviene  rappresentante ideale della stagione della contestazione degli anni '70. Piu' radicale di tutti gli altri suoi colleghi, e musicalmente molto piu' attento, diverra' il rappresentante ideale della frangia piu' metropolitana, colta e militante del ''movimento'' che proprio a Bologna trovera' in quegli anni la sua base operativa intorno a Radio Alice.

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Euro
27,00

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Lolli claudio Ho visto anche degli zingari felici (ltd. red vinyl)

Lp (edition) new record stereo EU 1976 emi / universal
cantautori

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Ristampa del 2018, EDIZIONE LIMITATA DI 300 COPIE, IN VINILE ROSSO, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura (ma senza il prezzo di vendita consigliato sul fronte...), corredata di inner sleeve con testi. Pubblicato in Italia nell' aprile del 1976 dopo ''Canzoni di rabbia'' e prima di ''Disoccupate le strade dai sogni'', il quarto album del compianto cantautore bolognese. Contiene i seguenti brani- Ho visto anche degli zingari felici (introduzione) - Agosto - Piazza bella piazza - Primo maggio di festa - La morte della mosca - Anna di Francia - Albana per Togliatti - Ho visto anche degli zingari felici (conclusione). Registrato con Ddanilo Tomasetta, Roberto Soldati, Roberto Costa, Adriano Pedrini del collettivo autonomo musicisti di Bologna, registrato negli studi sax di Milano nel gennaio del 1976. L' ultimo dei suoi album classici ed il primo che presentera' dal vivo con un nutrito numero di musicisti, un esempio che aprira' la strada alla ''via rock'' dei cantautori, che di li a poco inizieranno infatti le collaborazioni con i gruppi rock (Guccini / Nomadi, De Andre' / P.f.m., Venditti / Stadio, etc...). Illuminato dalla presenza della indimenticabile title track, considerato come uno degli albums piu' belli complessi e creativi della intera musica italiana, il disco ha una struttura quasi concept e musicalmente molto avanzata, forse la piu'  intrigante in assoluto da questo punto di vista, tra quelle mai pubblicate in Italia nell'ambito della canzone di autore. Sara' anche l' album che chiudera' idealmente la stagione della protesta bolognese: da qui in avanti i dischi di Lolli ed in parte anche quelli di Guccini perderanno le connotazioni politiche piu' forti per avvicinarsi a tematiche piu' letterarie ed intellettuali, per Lolli in particolare si aprira', con l'album successivo, la stagione dell' ermetismo.

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Euro
30,00

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Lolli claudio il grande freddo

lp (edition) new record stereo eu 2017 la tempesta
cantautori

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copertina senza barcode,  inserto con testi, vinile pesante. Pubblicato nel maggio del 2017, uscito in vinile inizialmente il sole 100 copie numerate realizzate tramite crowdfunding, quindi anche in questa edizione non numerata, il nuovo album del cantautore italiano di Bologna, a distanza di otto anni dal precedente "Lovesongs" (2009), il primo ad uscire in vinile dai tempi di "Nove Pezzi Facili" (1993). Registrato tra gli altri con Nicola Alesini (sax soprano), Paolo Capodacqua (chitarra acustica) e Giorgio Cordini (bouzouki e chitarra acustica), oltre a Roberto Soldati (chitarra elettrica, chitarra acustica) e Danilo Tomasetta (flauto traverso, sax tenore, sax contralto), entrambi gia' con Lolli in passato (anche nello storico "Ho Visto Anche degli Zingari Felici"), il disco e' stato accolto molto favorevolmente dalla critica, tanto da vincere al Premio Tenco la targa per il miglior album del 2017, e contiene otto nuove canzoni, ispirate e suonate con misurata sobrieta', oltre ad un brano strumentale.

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26,00

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Lord high fixers (big boys, poison 13, jack o' fire) Group improvisation... that's music

10" (edition) original issue stereo usa 1997 Sympathy For The Record Industry
[vinyl] Excellent [cover] Excellent indie 90

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Copia ancora incellophanata, EP in formato 10", prima stampa USA, copertina senza barcode, inserto con note e crediti, label azzurra con scritte grigie sul bordo su di una facciata e gialla con scritte nere sul bordo sull'altra, scritte nere al centro e logo Sympathy For The Record Industry multicolore in alto su entrambe le facciate, catalogo SFTRI409. Pubblicato nel settembre del 1997 dalla Sympathy For The Record Industry, il 10" EP uscito fra il primo album "When the revolution comes" (1996) ed il secondo "Is your club a secret weapon?" (1999). Contiene cinque brani inediti su album, e si apre con una sorprendente cover del brano "Lower egypt (song for byron)" del jazzista Pharoah Sanders, sul quale il cantante e poeta Dan Higgs (giÃ  con il gruppo indie rock sperimentale Lungfish) recita una poesia di sua scrittura; tuttavia le acque si agitano subito dopo con "It's about revolution", uno sferragliante garage punk in odor di Stooges anno 1973, scritto da Tim Kerr, ed un altro originale, l'ibrido garage punk / r'n'b "Ducky boys button war", strumentale guidato dall'organo di Patrick Benfield (collaboratore anche dei Jack O'Fire, fra gli altri). La seconda facciata prosegue con il garage incattivito di "Running out of time" e della stravolta e graffiante cover beatlesiana di "Everybody's got something to hide excpect me and my monkey". Formatisi nel 1994 ad Austin in Texas sotto la guida di Tim Kerr (Big Boys, Monkeywrench, Poison 13, Jack O' Fire) e Mike Caroll (con Kerr gia' nei Poison 13 e nei Jack O'Fire), i Lord High Fixers sono dediti ad un feroce incrocio fra il punk ed il garage piÃ¹ ruvido, con voci al vetriolo, chitarre distorte ed alti ritmi, influenze del proto punk degli anni '70. L'album d'esordio ''When the revolution comes'' esce nel 1995, prima e dopo una pletora si singoli e di ep, seguito nel 1997 da ''Group improvisation''. Il gruppo prosegue la propria attivitÃ  di distruzione dei timpani degli amanti del garage punk piÃ¹ selvaggio oltre l'inizio del nuovo secolo con ''The beginning of the end - the end of the beginning'' (2002).

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Euro
12,00

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Miighty flashlight Miighty flashlight

Lp (edition) original issue stereo usa 2002 jade tree
[vinyl] Excellent [cover] Excellent indie 90

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Prima stampa Usa in vinile trasparente, copertina incellophanata, senza codice a barre, completa di inner sleeve, adesivo sul cellophane, etichetta fotografica a colori con scritte nere, Lp pubblicato in Usa dalla Jade Tree nel 2002, prima di "Limited storyline guest" (04), il debutto solista del bassista del gruppo hardcore melodico dei Rites of Spring, che, con questo progetto solista si discosta dalle sonorita' post hard core del gruppo madre, esprimendo un folk surreale e futurista, intriso di noise-lo fi/pop, tipo Bonnie Prince Billy, Royal Trux, e the Silver Jews, attraverso chitarre acustiche, piano, tastiere e drum machine. I Rites Of Spring si formano nella capitale statunitense a meta' anni '80, ad opera di Guy Picciotto, Brendan Canty, Eddie Janney e Michael Fellows. Il gruppo propone un hardcore melodico, usando talvolta soluzioni ritmiche variegate e cambi melodici all'interno dello stesso brano, che sembrano preludere al post hardcore dei Fugazi; le canzoni sono cariche di tensione emotiva, mentre i testi sono in gran parte incentrati su temi intimisti e sui rapporti umani. Il gruppo e' considerato da molti critici fra i pionieri dell'emo ed ha avuto una notevole influenza sul rock indipendente americano degli anni a venire, sebbene fosse poco noto al di fuori di Washington durante la sua breve attivita' (1985-86) ed avesse pubblicato un solo album ed un ep. I membri dei Rites Of Spring formeranno in seguito One Last wish e poi Happy Go Licky (raccolte dei due gruppi saranno poi pubblicate postume su Dischord); poco dopo Picciotto e Canty si uniranno ai Fugazi, mentre Fellows suonera' con Silver Jews e Mighty Flashlight.

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20,00

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