Autore | Afonso jose | Euro 28,00 |
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Titolo | Contos velhos rumos novos |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1969 | stampa | eu | etichetta mais cinco | codice 3514290 |
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versione per stampa |
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Copertina apribile. Ristampa del 2021 ad opera della Mais Cinco, con artwork cambiato e con copertina apribile. Originariamente pubblicato nel 1969 dalla Orfeu in Portogallo, il terzo album, successivo a "Cantares do andarilho" (1968) e precedente "Traz outro amigo também" (1970). Questo fu il primo albm del cantautore portghese ad essere inciso con arrangiamenti più variegati, che cui non si limitano alla sola chitarra come in passato, ma includono interventi di altri strumentisti quali Sousa Colaco (seconda chitarra), Adacio Pestana (tromba), José Fortunato (cavaquinho) e Teresa Paula Brito (voce femminile), oltre al ritorno di Rui Pato (chitarra, marimba, armonica); le sonorità rimangono comunque austere ed essenziali, ma le atmosfere sembrano più ricche di sfumature, con brani dai toni solari e quasi giocosi accanto alle canzoni più malinconiche e dolenti. Questa la scaletta: "Bailia", "Oh! Que Calma Vai Caindo", "S. Macaio", "Qualquer Dia", "Vai, Maria Vai", "Deus Te Salve, Rosa", "Lá Vai Jeremias", "No Vale De Fuenteovejuna", "Era De Noite E Levaram", "Já O Tempo Se Habitua", "A Cidade". José Afonso (1929-1987) è ricordato come uno dei più importanti ed influenti musicisti folk e cantautori portoghesi del '900; la sua opera, fortemente politicizzata a sinistra e molto critica del regime dittatoriale portoghese Estado Novo, fu una fonte di ispirazione della rivoluzione dei garofani che nel 1974 pose fine alla dittatura, ed una sua canzone, "Grandola, vila morena" (1971), fu trasmessa alla radio per segnalare l'inizio della rivoluzione stessa, in quando era uno dei brani di Afonso non soggetti alla censura del regime; la canzone è poi divenuta un simbolo della rivoluzione e dell'opposizione all'autoritarismo. Nato ad Aveiro e figlio di un giudice che lavorava nelle colonie portoghesi, Afonso crebbe sia in Portogallo che in Angola e Mozambico, dedicandosi presto alla musica ed incidendo del 1953 alcuni 78 giri. Appassionato di filosofia e di politica quanto lo era di musica, continuò negli anni successivi a perseguire la sua passione artistica oltre alla professione di insegnante ed all'attivismo; nel 1964 pubblicò il suo primo album, "Baladas e cancoes", quindi nel 1967 firmò con la Orfeu e l'anno successivo uscì il suo secondo lp, "Cantares do andarilho", seguito da numerosi altri lavori (la Orfeu rimarrà la principale etichetta della discografia di Afonso). Negli anni successivi alcuni suoi brani caddero vittime della censura del regime, per i loro contenuti politici, ed anche dopo la rivoluzione del 1974 Afonso rimarrà attivo come cantautore di protesta fortemente critico ed impegnato politcamente; la sua carriera fu poi minata da una terribile malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, che lo avrebbe portato alla morte nel 1987. | |||||||
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