Autore Rush tom   Euro
20,00
Titolo Got a mind to ramble  
supporto Lp edizione ristampa          stereo  
anno 1964 stampa usa etichetta   prestige   codice 336154

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condizioni   [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good  

versione per stampa
Ristampa USA degli anni '70, con label e catalogo cambiati, e con il titolo riportato sull'etichetta come "Mind rambling", copertina (con leggeri segni di usura) cartonata, label verde con scritte blu lungo il bordo in basso (che cominciano con "Distributed by Fantasy...") e nere al centro, logo Prestige giallo e blu in alto, catalogo PRT7536. Originariamente pubblicato nel 1964 dalla Prestige Folklore negli USA, il secondo album, successivo a "Tom Rush at the Unicorn" (1962) e precedente "Blues, songs, ballads" (1965). Registrato da Rush (voce, chitarra acustica) con Fritz Richmond (bidofono), questo album è un lavoro di folk blues acustico dagli arrangiamenti scarni ed essenziali, ispirati al folk tradizionale ed al blues di autori come Jesse Fuller ("San Francisco blues"), Leroy Carr ("Mobile-Texas line", ma interpretata da Carr come "Alabama woman blues") e Washboard Sam ("Orphan's blues", in origine "I've been treated wrong"), ma in alcuni casi anche alla musica country ("Nine pound hammer" di Merle Travis). Rush canta con un tono composto, venato di leggera malinconia, che riprende il filo dei grandi interpreti dei decenni precedenti (in alcuni episodi sembra riecheggiare Hank Williams Sr., come in "San Francisco bay blues", ma con un approccio più vicino al nuovo cantautorato), ma capace anche di potente intensità in pezzi come la splendida "Orphan's blues". Nato nel 1941 a Merrimack County, localita' di Portsmouth, New Hampshire, Tom Rush fu tra gli esponenti principali della scena folk del Massachussetts, nell' ambito della quale operarono negli stessi primi anni '60 anche Eric Von Schmidt, sua riconosciuta influenza, e la Jim Kweskin Jug Band, della quale faceva parte Fritz Richmond, unico, al basso, ad accompagnarlo nei due eccellenti album su Folklore e Prestige, dopo il primo raro "At the Unicorn", registrato in perfetta solitudine in due serate dal vivo all' inizio del '62. Già in questi primi dischi è evidente la grande capacità di Rush di cimentarsi con personalità con un vasto repertorio di traditionals blues e folk, rivelando non comuni doti di chitarrista e guadagnandosi, con il plauso della critica, un buon contratto con la attenta Elektra. Nei tre dischi successivi fu aiutato da ottimi musicisti, come John Sebastian e Felix Pappalardi (in "Tom Rush") o Al Kooper ed Harvey Brooks (nel suo disco più elettrico e rock, "Take A Little Walk With Me"); con "The Circle Game" arrivò pure un certo successo di pubblico: delicato e poetico, molto più arrangiato e prodotto dei dischi precedenti, l' album contiene i primi due brani firmati da Rush, tra cui il classico "No Regrets", ed alcune belle interpretazioni di giovani autori come Jackson Browne, James Taylor e, soprattutto, l' allora giovanissima Joni Mitchell. Gli anni '70 ed il contratto con la Columbia segnarono l' avvicinamento alla musica country, per alcuni ottimi dischi in cui continuò ad alternare brani altrui (ancora Browne e Taylor, tra gli altri) a composizioni proprie, fino a quel "Ladies Love Outlaws" che, con i suoi forse eccessivi arrangiamenti orchestrali, pur contenendo brani di Guy Clark, Lee Clayton e Bruce Cockburn, segnò il declino della sua relativa popolarità ed il licenziamento dall' etichetta. Rush quindi si ritirò per molti anni dalle scene, riprendendo ad incidere sporadicamente negli '80 con la propria label Night Light.    
   
     
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