Autore | A house | Euro 35,00 |
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Titolo | I am the greatest |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1991 | stampa | uk | etichetta setanta | codice 334914 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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Prima rara stampa inglese, copertina ruvida fronte retro con barcode 5021289700318, inner sleeve con testi, foto e sagomatura sul lato di apertura, label custom bianca con scritte stilizzate rosse e nere, catalogo SETLP3, groove message "zoppertunity / kinks" sul lato A e "where's ivonekoots" sul lato B (scritta quasi illeggibile), scritta "MPO" incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nel 1991 dalla Setanta nel Regno Unito e nel 1992 dalla Radioactive negli USA, il terzo album, successivo a "I want too much" (1990) e precedente "Wide eyed and ignorant" (1994). Prodotto da Edwyn Collins, cantante degli scozzesi Orange Juice, ed inciso con la collaborazione, fra gli altri, della violinista dei Mekons Susie Honeyman, "I am the greatest" è apprezzato dai cultori e dalla critica come uno dei migliori lavori del gruppo irlandese, che questa volta apre le danze con la graffiante e pungente "I don't care", che abbina chitarra acustica con taglienti arrangiamenti elettrici, ed ancora una volta spiazza l'ascoltatore con l'eccentrica e folkeggiante mid tempo di "You're too young", che sembra dirigersi tematicamente in direzione opposta rispetto al brano di apertura; continua a sorprendere la capacità degli A House di spaziare con sonorità ed atmosfere fra un brano e l'altro senza abbassare la qualità e mantenendo una coerenza di fondo. Altro brano che merita una menzione è "Take it easy on me", ma anche una delle loro poche (e relative) hits, "Endless art", energico brano che si regge fra una chitarra abrasiva ed un lamentoso violino, il cui testo è un elenco di artisti morti e delle rispettive date di nascita e di morte, cantato da Dave Couse con un approccio parlato. Gruppo dublinese attivo fra il 1985 ed il 1997, gli A House sono una delle bands più importanti espresse dal rock indipendente irlandese, amati da cultori e critici in patria, ma mai assurti alla fama mondiale degli U2 o mai così influenti come gli Undertones. Erano fronteggiati dal cantante e paroliere Dave Couse, autore di testi elaborati e ricchi di ironia, che trattano con intelligenza di temi sentimentali e culturali, il quale formava il nucleo della band insieme al chitarrista Fergal Bunbury ed al bassista Martin Healy. La loro musica era un brillante ed imprevedibile pop rock dai richiami folk rock, per quanto calati in un contesto modernamente post punk ed elettrificato. Debuttarono nel 1987 con il singolo autoprodotto "Kick me again, jesus", prima di firmare con la Blanco Y Negro, che nel 1988 dette alle stampe il loro primo album "On our bug fat merry-go-round", seguito nel 1990 da "I want too much", ottimi dischi che purtroppo non ottennero adeguato successo commerciale; il gruppo fu così lasciato dalla Blanco Y Negro e firmò con la Setanta, che pubblicò i successivi tre album in studio, partendo da "I am the greatest" (1991), che fruttò la prima hit per la band, il singolo "Take it easy on me" (1992), ma il successo si rivelò effimero, ed i due successivi lp "Wide eyed and ignorant" (1994) e "No more apologies" (1996), passarono quasi inosservati presso il pubblico. La band conserverà un alto status presso la critica musicale irlandese anche dopo il suo scioglimento. | |||||||
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