Autore | Wichita fall | Euro 40,00 |
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Titolo | Life is but a dream |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1968 | stampa | uk | etichetta liberty | codice 333538![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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Prima stampa inglese del 1969, copertina laminata fronte retro con printer MacNeill Press Ltd., label Liberty bicolore azzurra e blu, logo bianco e blu a sinistra, scritte blu lungo il bordo e nere al centro, catalogo LBS83208. Pubblicato nel 1968 dalla Imperial negli USA e l'anno successivo dalla Liberty nel Regno Unito, l'unico album di questa poco conosciuta band americana composta da Larry Watson (basso), David Roush (chitarra, voce), Len Feigin (batteria) e Philip Black (chitarra acustica, voce) fu inciso con un ricco budget che permise l'impiego della prestigiosa sezione archi della Los Angeles Philharmonic Orchestra, arrangiati dallo stimato Artie Butler, ma le sorti commerciali dell'album furono un fiasco, e contribuirono con ogni probabilità a segnare il destino della band. "Life is but a dream" è un lavoro accostato al sunshine pop losangelino dell'epoca, ma presenta anche influenze dei Moody Blues di "Days of the future passed" o dei Beatles più orchestrali (ad esempio quelli di "She's leaving home", ma i Wichita Fall non hanno il talento visionario e psichedelico dei Fab Four): una musica molto zuccherina ed assolutamente pop, barocca e riccamente arrangiata, dall'andamento lento o in mid tempo, guidata da armonie vocali avvolgenti e rilassate, lontana dalle eccentricità psichedeliche. Pubblicarono pure due singoli nel 1969, mostrandovi anche qualche spunto folk pop. | |||||||
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