Autore | Stranglers | Euro 30,00 |
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Titolo | Rarities (1977-82) |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1988 | stampa | uk | etichetta Liberty | codice 333526 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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Prima rara stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, label grigia sfumata con scritte nere al centro e grigie lungo il bordo, logo Liberty multicolore in alto e bianco, marrone ed azzurro a destra, catalogo EMS1306. Pubblicata nel novembre del 1988 dalla Liberty nel Regno Unito, dove non entrò in classifica, non uscita negli USA, questa interessante antologia compila tredici brani, molti dei quali di non facile reperibilità, per lo meno in queste versioni, tratti da singoli dei primi anni di carriera discografica della band (1977-1982). Ascoltiamo pezzi come l'efficace sintesi fra pop commerciale e post punk di "Choosey susie", originariamente un singolo bonus allegato alle prime copie dell'album "Rattus norvegicus", i brani "Mony mony" e "Mean to me", pubblicati a nome Celia & the Mutations, sigla dietro la quale si celavano la cantante Celia Gollin e gli Stranglers come gruppo di supporto, la controversa e censurata, ma alla fine baciata dal successo "Peaches", il singolo svedese "Sverige", cantato nella lingua del paese scandinavo, la potente versione 12" del singolo "Bear cage". Questa la scaletta completa: "Choosey susie" (originariamente sul 7" allegato alle prime diecimila copie dell'album "Rattus norvegicus", 1977), "Peaches" (singolo, 1977), "Mony mony" (Celia & the Mutations, singolo inedito su album, 1977), "Mean to me" (Celia & the Mutations, singolo inedito su album, 1977), "No more heroes" (versione su singolo, più breve rispetto a quella su album, 1977), "Walk on by" (versione più breve del brano apparso sul singolo bonus allegato all'album "Black and white", 1978), "Sverige" (singolo uscito solo in Svezia, 1978), "N'emmenes pas harry" (singolo uscito solo in Francia, 1980, versione francofona di "Don't bring harry"), "Fools rush out" (B-side del singolo "Duchess", 1979, inedito su album), "Bear cage" (versione 12" completa, lunga oltre sei minuti, 1980, inedita su album), "Shah shah a go go" (B-side di "Bear cage", tratta dall'album "The raven" del 1979), "The meninblack (waiting for 'em)" (B-side strumentale del singolo "Who wants the world?", 1980, poi completata con le parti vocali ed inserita nella sua versione definitiva nell'album "The meninblack"), "La folie" (versione su singolo, molto più breve di quella sull'omonimo album, 1982). Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, però, per capacità tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni città inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up è particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sarà un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi già latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Ciò che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliché del nuovo movimento, sono la forte vena dissacrante e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico. | |||||||
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