Autore Monkees   Euro
21,00
Titolo Greatest Hits (ltd. yellow flame)  
supporto lp edizione nuovo          stereo  
anno 1972 stampa eu etichetta   rhino   codice 3036707

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Ristampa del 2023, edzione limitata in vinile giallo.fiamma, come da adesivo sul cellophane, copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Pubblicata dalla Arista nel luglio 1976 (ma gia' uscita nel 1972 con titolo "The Monkees Re-Focus" nel 1972 su Bell), la bella raccolta con undici brani, con molti dei piu' grandi successi della band americana ed alcune tracce tratte dagli albums. Contiene i seguenti brani: "(Theme From) The Monkees" (singolo del febbraio 1967, tratto dal primo album "The Monkees" dell' ottobre 1966), "Last Train to Clarkesville" (primo singolo, agosto 1966, poi nel primo album "The Monkees"), "She" (dal secondo album "More of the monkees" del gennaio 1967), "Daydream Believer" (singolo dell' ottobre 1967, poi nell' album "The Birds, The Bees & The Monkees"), "Listen to the Band" (singolo dell' aprile 1969, poi nell' album "The Monkees Present"), "A Little Bit of Me, A Little Bit of You" (singolo del marzo 1967, rimasta inedita su album), "I'm a Believer"(secondo singolo, novembre 1966, poi inclusa nel secondo lp "More of the Monkees"), "I Wanna Be Free" (singolo del maggio 1967, tratto dal primo album "The Monkees"), "Pleasant Valley Sunday" (singolo del luglio 1967, poi nell' album "Pisces, Aquarius, Capricorn & Jones ltd."), "(I'm Not Your) Steppin' Stone" (retro del singolo "I'm A Believer", novembre 1966, rimasta inedita su album), "Shades of Gray" (singolo del maggio 1967, tratta dall' album "Headquarters"). Prototipo ideale di gruppo costruito a tavolino, con una riuscita commerciale ed artistica decisamente al di sopra della media, nacquero nel '66 in seguito ad un annuncio posto su un noto quotidiano di Los Angeles al fine di formare una band protagonista di una progettata serie televisiva costruita su misura per la nuova generazione "beat". Tra ben 437 ragazzi, I prescelti furono Davy Jones (inglese di Manchester e gia' autore di un album solista un anno prima), Michael Nesmith (da tempo nei circuiti folk di Los Angeles con il nome di Michael Blessing, con cui aveva pure pubblicato alcuni 45 giri), Mickey Dolenz, non nuovo ad esperienze televisive, e Peter Tork (gia' membro degli Au Go Go Singers). Nonostante le esperienze musicali non trascurabili, furono istruiti su come cantare, muoversi e recitare, delegando a musicisti di studio il compito di fornire il supporto strumentale e commissionando le composizioni ad autori professionisti. Il gioco riusci' magnificamente, ed i Monkees riuscirono per un paio d' anni addirittura a contendere il ruolo di dominatori delle classifiche americane (e talvolta anche inglesi) nientemeno che ai Beatles, con conseguente dilagante "monkeemania". Pretesero pero', incoraggiati dal consolidato successo, di avere maggiore spazio relativamente all' aspetto musicale, e se gia' in "Headquarters" suonarono per la prima volta gran parte degli strumenti, in "The Birds the Bees and the Monkees" diedero anche, tutti, il proprio contributo compositivo, inaugurando la fase musicalmente piu' interessante e creativa della loro storia discografica, purtroppo non altrettanto dirompente in termini di successo commerciale quanto la prima, anche per la loro volonta' di staccarsi dall' immagine di bravi ed inoffensivi ragazzotti che gli era stata cucita addosso. Dopo "Instant Replay" Tork abbandono' il gruppo, seguito dopo il successivo "Present..." da Nesmith, autore di una lunga ed intensa attivita' solista; l' ultimo album prima delle numerose reunion fu "Changes", con i soli Dolenz e Jones, ancora insieme negli anni '70 sia come duo che con Tommy Boyce e Bobby Hart, autori di molti dei loro vecchi successi.    
   
     
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