Autore | Laibach | Euro 34,00 |
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Titolo | Opus dei (+ booklet) |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1987 | stampa | ger | etichetta mute | codice 3035530 |
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versione per stampa |
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Ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina con alcune modifiche grafiche rispetto a quella originaria, e corredata di un esclusivo booklet di 16 pagine, e di inner sleeve. Pubblicato nel marzo del 1987 dalla Mute in Gran Bretagna, dove giunse al quarto posto nella classifica indipendente, e dalla Wax Trax negli USA, ''Opus dei'' e' il quarto album dei Laibach, uscito dopo ''Krst pod triglavom'' (1987) e prima di ''Let it be'' (1988). Uno dei lavori piu' noti del controverso gruppo sloveno, questo ''Opus dei'' li avvicina allo industrial rock americano rispetto a quello europeo, piu' ostico e sperimentale: ritmi marziali ma anche dance, tastiere epiche, alcune comparsate di chitarre hard e voci gutturali sono fra gli ingredienti principali di un amalgama musicale che qui si apre ad un pubblico piu' vasto e meno esoterico, anche grazie all' inserimento nel disco di alcune covers di celebri hits, a dir poco personalizzati, come ''Geburt einer nation'', ovvero "One Vision" dei Queen, e ''Leben heist leben (live is life)'', celebre hit degli Opus presente addirittura in due versioni, artefice di un inatteso successo che contribui' ad allargare non poco il culto nei confronti del gruppo.I Laibach sono un collettivo attivo sin dal 1980 ed e' considerato a buon titolo uno dei migliori gruppi dediti alle sonorita' industrial caratterizzate da onde cupe, tese e scandite dal ritmo di marce militari; suoni complessi e teatrali che durante la prima fase della loro parabola artistica, si sono nettamente contraddistinti allontanandosi dalla destrutturazione musicale del primo movimento industrial. I Laibach si formano a Trbovlije citta' industriale nel centro della Slovenia (allora ancora Yugoslavia); il collettivo sara' segnato sin dai loro esordi dall'ambiguita' e dalla valenza storica, infatti il progetto ha sempre rivendicato la sua appartenenza socio-culturale a un mondo intermedio come quello ex-yugoslavo, a cavallo tra appartenenza all'Est e presunta neutralita', un mondo che ben presto si rispecchiera' in una forte identita' nazionale slovena. La dottrina Laibach, (armata di una forte iconografia e scandita su estreme marzialita' ritmiche, accompagnate dall'utilizzo frequente del tedesco e oscuri cori, che ricordano allo stesso tempo la tradizione corale russa e i canti patriottici tedeschi) incontrera' numerose reazioni e opposizioni non solo dalla critica musicale specializzata; il progetto infatti, a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate durante un'intervista televisiva, verra' oscurato dalle autorita' governative che ne vieteranno le esibizioni e tanto meno l'utilizzo dello pseudonimo Laibach. La musica per il collettivo Laibach rappresenta comunque solo un parte di un progetto a spettro piu' ampio; nel 1984 il collettivo dara' vita al movimento artistico NSK (Neue Slovenische Kunst), fondato insieme al gruppo di pittori Irwin ed alla compagnia teatrale d'avanguardia Scipion Nasisce Sister Theatre Group; col tempo l'NSK e' diventato una specie di entita' artistica sovranazionale organizzata come uno stato, con tanto di passaporti ed ambasciate, capace di estendere senza alcuna riserva il suo attivo interesse verso qualsiasi forma di arte. | |||||||
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