Autore | Art ensemble of chicago | Euro 37,00 |
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Titolo | Tutankhamun (+2 tracks) |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1969 | stampa | usa | etichetta org music | codice 3027168 |
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versione per stampa |
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Vinile pressato nei prestigiosi stabilimenti della tedesca Pallas. Ristampa del 2018 ad opera della ORG Music, pressoché identica alla prima tiratura, ma con due bonus tracks, ''Tthinitthedalen: part 1'' e ''Tthinitthedalen: part 2'', incise delle stesse sessioni (ciascuno brano è posto alla fine di una delle due facciate del vinile). Originariamente pubblicato nel 1974 dalla Freedom in Europa, inciso ai Polydor Studios di Parigi il 26 giugno del 1969 da Lester Bowie (tromba, flicorno, ottoni, percussioni), Joseph Jarman (sassofoni, flauti, clarinetto, oboe, pianoforte, clavicembalo, chitarra, percussioni), Roscoe Mitchell (sassofoni, flauti, clarinetto, siren, percussioni, campanelli) e Malachi Favors (contrabbasso, basso elettrico Fender, banjo, sitar, percussioni), questo storico album è ricordato dalla critica come un importante documento della sperimentazione jazz più radicale dell'epoca. L'impiego di percussioni atipiche, che in alcuni passaggi del primo dei due lunghi brani rimangono assenti propiziando un sound rarefatto e dilatato, la creatività delle improvvisazioni sassofonistiche di Mithcell e Jarman, fra free jazz e post bop avanzato, modernissime, rendono quest'opera un ascolto entusiasmante per chi è sensibile alle sperimentazioni del jazz più anticonvenzionale. Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900. | |||||||
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