Autore | Rush tom | Euro 29,00 |
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Titolo | tom rush |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1970 | stampa | eu | etichetta music on vinyl | codice 3012639 |
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versione per stampa |
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ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, pressoche' identica alla prima tiratura uscita su Columbia. Pubblicato in Usa nel marzo 1970 dopo ''Circle Game'' e prima di ''Wrong End of the Rainbow'', il settimo album. Registrato con DAVID BROMBERG al dobro in un brano e RON CARTER al contrabasso in "Lullaby", uno dei suoi capitoli piu' solidi e rappresentativi. Disco che si divide tra brani scarni e dolenti ed altri piu' rilassati, talora caratterizzati da atmosfere vagamente country, ed in un paio di casi piu' rock, l' opera continua la raffinata ricerca nel mondo dei compositori folk-rock e vede la presenza di vari brani inediti di importanti giovani cantautori come Jackson Browne ("These Days" e la splendida "Colors of the Sun"), Murray McLauchlan (che registrera' "Old Man's Song" e la bellissima "Child's Song" solo due anni dopo), David Wiffen ("Driving Wheel", tra i brani migliori dell' album, sara' pubblicata dal cantuatore canadese solo un anno dopo), oltre alle covers di "Rainy Day Man" di James Taylor, "Drop Down Mama" di Sleepy John Estes, una intensa "Lullaby" di Jesse Colin Young, "Wild Child" di Fred Neil. Nato a Merrimack County, localita' di Portsmouth, New Hampshire, Tom Rush fu tra gli esponenti principali della scena folk del Massachussetts, nell' ambito della quale operarono negli stessi primi anni '60 anche Eric Von Schmidt, sua riconosciuta influenza, e la Jim Kweskin Jug Band, della quale faceva parte Fritz Richmond, unico, al basso, ad accompagnarlo nei due eccellenti albums su Folklore e Prestige, dopo il primo raro "At the Unicorn", registrato in perfetta solitudine in due serate dal vivo all' inizio del '62. Gia' in questi primi dischi e' evidente la grande capacita' di Rush di cimentarsi con personalita' con un vasto repertorio di traditionals blues e folk, rivelando non comuni doti di chitarrista e guadagnandosi, con il plauso della critica, un buon contratto con la attenta Elektra. Nei tre dischi successivi fu aiutato da ottimi musicisti, come John Sebastian e Felix Pappalardi (in "Tom Rush") o Al Kooper ed Harvey Brooks (nel suo disco piu' elettrico e rock, "Take A Little Walk With Me"); con "The Circle Game" arrivo' pure un certo successo di pubblico: delicato e poetico, molto piu' arrangiato e prodotto dei dischi precedenti, l' album contiene i primi due brani firmati da Rush, tra cui il classico "No Regrets", ed alcune belle interpretazioni di giovani autori come Jackson Browne, James Taylor e, soprattutto, l' allora giovanissima Joni Mitchell. Gli anni '70 ed il contratto con la Columbia segnarono l' avvicinamento alla musica country, per alcuni ottimi dischi in cui continuo' ad alternare brani altrui (ancora Browne e Taylor, tra gli altri) a composizioni proprie, fino a quel "Ladies Love Outlaws" che, con i suoi forse eccessivi arrangiamenti orchestrali, pur contenendo brani di Guy Clark, Lee Clayton e Bruce Cockburn, segno' il declino della sua relativa popolarita' ed il licenziamento dall' etichetta. Rush si ritiro' per molti anni dalle scene, riprendendo ad incidere sporadicamente negli '80 con la propria label Night Light. | |||||||
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