Autore | Simple minds | Euro 20,00 |
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Titolo | street fighting years |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1989 | stampa | ita | etichetta virgin | codice 261707 |
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condizioni [vinile] excellent [copertina] excellent |
versione per stampa |
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l' originale stampa italiana, etichetta bianca con scritte nere, catalogo MINDS1, copertina apribile con codice a barre, data incisa sul trail off "11-4-89", dell' album "Street Fighting Years" del gruppo scozzese di Glasgow, uscito nel maggio del 1989 e giunto al primo posto delle classifiche inglesi ed al 70esimo di quelle americane, a quasi quattro anni dal precedente album in studio "Once Upon A Time" e a due dal "Live in the City of Light", prima di "Real Life" del 1991. Dopo lo straordinario successo dei dischi precedenti, cambiata per l' ennesima volta sezione ritmica, la band ripiega verso una musica lontana sia dalla maestosita' del periodo "New Gold Dream" sia dall' impatto potente dei suoni americani di "Once Upon a Time"; sempre piu' in primo piano le tematiche sociali o politiche a cui si erano avvicinati sempre piu' dalla partecipazione al Live Aid in poi, i Simple Minds mettono insieme un album dai toni piu' dimessi, a tratti intimisti. L' album contenente la famosa cover di "Biko" di Peter Gabriel, il tradizionale "Belfast Child" ed il brano "Mandela Day" fu l' ennesimo numero uno nelle classifiche inglesi, ma altrove evidenzio' una flessione nelle vendite del gruppo, che aveva evidentemente iniziato la sua parabola discendente. "Street Fighting Years" che gia' nel titolo esprimeva tutte le sue intenzioni "battagliere" e' stato simbolo degli anni di lotte contro soprusi, disuguaglianze e guerre. Prodotto da Trevor Horn il disco riuscira' a riscuotere enorme successo grazie anche alla straordinaria forza comunicativa che possiedono tutte le canzoni e grazie alla voce piu' sommessa che mai di Jim Kerr, unita ad un sound epico di brani come la title-track e "Belfast Child". L'album apre con la splendida "Street Fighting Years", vero capolavoro sospeso fra post-rock e new wave e si prosegue con la delicata "Soul Crying Out". "Wall of Love" fa un po' eccezione nell'album riprendendo il rock da stadio di "Don't You Forget About Me", mentre la splendida "This is Your Land" che vede la partecipazione di Lou Reed e' senz'altro uno dei punti di forza del disco. Il ritmo incalzante di "Take a Step Back" chiude il primo lato e lascia spazio alla "prepotenza" di "Kick It In", mentre l'affascinante "Let It All Come Down" capace di lasciarci impietriti fa da apripista a "Mandela Day", uno dei brani piu' conosciuti dei Simple Minds, con degli arrangiamenti che riportano alla serenita' e all'ottimismo, un inno alla redenzione non di un uomo, ma di un intero popolo. Seguono l'affascinanti "Belfast Child" (ballata tradizionale irlandese), vero e proprio piccolo gioiello, ed il brano "Biko" che nella loro interpretazione non perde quel pathos e quel senso di rivincita propri della versione originale di Peter Gabriel. Da segnalare infine anche la partecipazione di Stewart Copeland, ex Police. | |||||||
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