Autore Downes bob   Euro
150,00
Titolo electric city  
supporto Lp edizione originale          stereo  
anno 1970 stampa ger etichetta   Vertigo   codice 257515

aiuto
condizioni   [vinile]  excellent  [copertina]  excellent  

versione per stampa
prima rara stampa tedesca, copertina apribile laminata all' esterno, etichetta con "small deep groove", in bianco e nero con logo con spirale, con "Vertigo" e "A Philips Record Group" in basso, sul lato b, catalogo 6360005. Pubblicato nel 1970 dalla Vertigo in Gran Bretagna, non uscito negli USA, il primo album del progetto Bob Downes Open Music, uscito nello stesso anno di ben tre lavori solisti: ''Deep down heavy'', "Open Music" e "Bob Downes' New Sounds For Flute, Percussion And Synthesizer". ''Electric city'', accreditato a Bon Downes Open Music, fu inciso con un gruppo che includeva eccellenti trombettisti jazz o jazz rock come Ian Carr, Kenny Wheeler e Harold Beckett, Chris Spedding e Ray Russell alla chitarra, il bassista Herbie Flowers ed altri. Prodotto da Downes stesso, che vi suona sax tenore, sax alto e flauto oltre a cantare, l'album e' composto in gran parte da brani di durata medio-breve caratterizzati da arrangiamenti intricati, nei quali si incontrano jazz melodico vicino al soul e jazz dissonante e frenetico vicino all'avanguardia, groove rock e r'n'b, formando una caotica festa sonora, una musica molto esuberante in cui l'equilibrio fra melodie convenzionali e freak out sembra quasi costantemente sul punto di rompersi. Il brano di chiusura ''Gonna take a journey'', con i suoi sette minuti di durata e' un vero tour de force di jazz rock sperimentale che sembra ispirato dall'approccio iconoclasta di Zappa e di Captain Beefheart, dalle soluzioni dissonanti di quest'ultimo e della Magic Band di ''Trout mask replica'', come dalla selvaggia creativita' della scena di Canterbury. con il sax di Downes e le chitarre elettriche che assumo sovente tratti hard rock/hard funk che si vanno ad intrecciare con un jazz rock molto ''fisico'', ed alcuni episodi molto rarefatti ed atmosferici, dove il leader suona invece un piu' delicato flauto, vicini alla sperimentazione jazz rock britannica ed alla scena di Canterbury. Il flautista e sassofonista Bob Downes e' considerato uno dei massimi esponenti del flauto nel jazz d'avanguardia britannico: capace di suonare oltre venticinque strumenti, ha pubblicato alcuni rilevanti album nel corso degli anni '70, apprezzati in particolare in ambito jazz rock. Ha collaborato anche con Mike Westbrook.    
   
     
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