Autore | Pretenders | Euro 29,00 |
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Titolo | 2 |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1981 | stampa | eu | etichetta real records | codice 2131849 |
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versione per stampa |
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Ristampa del 2022, rimasterizzata da Tim Young e Chris Thomas, ed in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima tiratura, corredata di inner sleeve. Il secondo album del gruppo di Chrissie Hynde, nata ad Akron, Ohio ma cresciuta a Londra dove fu una delle prime protagoniste della locale scena punk (commessa per qualche tempo anche del negozio "SEX" di Malcom McLAren E Vivianne Westwood, dove nacquero i Sex Pistols). Uscito nell' agosto del 1981, e giunto al settimo posto delle classifiche inglesi, e' con il primo "Pretenders" senz'altro il capolavoro della band, registrato prima che la formazione venisse falcidiata da vari eventi funesti, rimessa in piedi dalla Hynde con nuovi musicisti per il terzo "Learning To Crawl". Un altro gioiellino tra pub rock, influenze punk e 60's, con molti episodi assolutamente memorabili: oltre ai singoli che ne vennero tratti, ovvero l' ammiccante ed irresistibile "Message of Love", "Louie Louie" (niente a che vedere con il vecchio celebre hit omonimo), "Day After Day" e la splendida e sensuale cover della kinksiana "I Go To Sleep" (all' epoca l' affascinante cantante stava ancora con Ray Davies dei Kinks, dopo essere stata sul punto di sposare nientemeno che Sid Vicious per ottenere la "green card" che le assicurasse la permanenza in Inghilterra), da ricordare almeno l' affilato proto punk venato di glam di "The Adultress", la anfetaminica ed affilata "Bad Boys Get Spanked", "Talk Of the Town" e gli echi 60's di "Day After Day". Il disco giunse al settimo posto delle classifiche inglesi ed al decimo di quelle americane, ripetendo quasi l'exploit dell'esordio. Formatisi nel 1978 a Londra, i Pretenders erano guidati dalla forte personalita' della cantante ed autrice Chrissie Hynde, americana originaria di Akron, Ohio. Attivi ancora nel primo decennio del nuovo secolo, sono autori di un sanguigno ma accessibile rock chitarristico, dominato dalla figura di Hynde che, lontana anni luce tanto dallo stile messianico di Patti Smith quanto dal folk introverso di Joni Mitchell, e' la prima donna della generazione post-hippy ad imporre la propria personalita' di donna adulta ed emancipata, non quella di poetessa, intellettuale, groupie o altro. | |||||||
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