Autore | Davis miles | Euro 28,00 |
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Titolo | bitches brew (legacy) |
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supporto | lp2 | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1970 | stampa | eu | etichetta legacy/columbia | codice 2131190 |
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versione per stampa |
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ristampa del doppio album, in vinile 180 grammi, copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura su Columbia. Pubblicato dopo ''In a silent way'' (1969) e prima di ''A tribute to Jack Johnson'' (1971). Inciso al Columbia Studio B di New York in tre sessioni, il 19, 20 e 21 agosto del 1969, con formazione composta da Miles Davis (tromba), Bennie Maupin (clarinetto basso), Wayne Shorter (sax soprano), Chick Corea (piano elettrico), Joe Zawinul (piano elettrico), Larry Young (piano elettrico), John McLaughlin (chitarra), Dave Holland (contrabbasso, basso elettrico), Harvey Brooks (basso elettrico), Jack DeJohnette (batteria), Lenny White (batteria), Don Alias (conga) e Jim Riley (sonagli, conga). Disco epocale e discusso, che divise il mondo del jazz all'epoca della sua uscita, ''Bitches brew'' e' uno dei lavori capitali del grande trombettista, sullo stesso piano di altri suoi capolavori ''spartiacque'' come ''Birth of the cool'' (inciso 1949-50) e ''Kind of blue'' (1959). Sebbene Davis avesse preso con decisione la strada elettrica con il precedente ''In a silent way'', album dai toni solari e dalle melodie ipnotiche, con ''Bitches brew'' da' il definitivo avvio a quella che sara' poi definita fusion, grazie ad un album che unisce una sezione ritmica ipnotica, funk e quasi tribale con complessi ed astratti intrecci di strumenti a fiato e tastiere, misteriosi in ''Pharaos Dance'', glaciali in ''Bitches brew'' e sensualmente funk in ''Miles runs the voodoo down'', senza trascurare la giocosita' di ''Spanish key'' ed il malinconico lirismo di ''Sanctuary''. Importante fu anche il ruolo del produttore Teo Macero, che ''ricostrui'' insieme a Miles i brani cosi' come appaiono su disco, lavorando accuratamente in sede di produzione su ore ed ore di sessioni effettuate in quei tre fatidici giorni dell'estate del 1969. Il pubblico jazz piu' tradizionale rimase spiazzato e quasi oltraggiato da questo lp che, sebbene sia uno dei piu' venduti nella storia del jazz, e' un lavoro tutt'altro che commerciale e scontato: ascoltare per credere. Questa la scaletta dei brani: ''Pharaos dance'', ''Bitches brew'', ''Spanish key'', ''John McLaughlin'', ''Miles runs the voodoo down'', ''Sanctuary''. | |||||||
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