Autore | Sound | Euro 21,00 |
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Titolo | larger than life - live at paradiso, amsterdam, 1981 |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1981 | stampa | eu | etichetta dear boss | codice 2129969 |
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versione per stampa |
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Edizione in vinile nero; pubblicato nel 2023, questo album contiene l' intera registrazione del concerto eseguito dalla indimenticata band inglese guidata da Adrian Borland l' 8 marzo del 1981 al Paradiso di Amsterdam, tra il primo album "Jeopardy", di cui vengono eseguiti ben sette brani, ed il secondo "From the Lions Mouth", di cui la band esegue ben quattro brani, all' epoca ovviamente inediti ("Winning", "The Fire", "Fatal Flow" e "Skeletons"), oltre alle meno note "Brute Force" (retro del singolo "Heyday") e "Unwritten Law" (dal primo 7"ep "Physical World E.P."). Notevole la qualita' di registrazione, ma soprattutto una band in stato di grazia, splendidamente in bilico, tra l' irruenza ancora quasi punk degli inizi ed il lirismo oscuro e tormentato del secondo album. I Sound si formano a Wimbledon nel 1978 dalle ceneri della formazione punk Outsiders dal compianto e carismatico Adrian Borland insieme a Graham Green e Michael Dudley; al gruppo si unira' Bi Marshall che pero' uscira' dalla formazione dopo la realizzazione del loro primo album e sara' sostituita da Max Mayers che sara' partecipe alla realizzazione dei brani "Sense Of Purpose" e "New Dark Age", presenti in questo album, memorabili cavalli di battaglia del gruppo; nella loro musica, oscura e malinconica, echi della prima dark wave e della scena di Liverpool (furono sempre riduttivamente accostati agli Echo & The Bunnymen), con uso di synth e testi paranoici e romantici. Produrranno quattro albums di altissima levatura oltre ad una manciata di singoli e mini albums; il tempo ha reso loro giustizia, facendone uno dei gruppi di culto degli anni ottanta grazie alla loro musica. caratterizzata da una vena malinconica dove le sonorita' attingono dalle lezioni impartite dal primogenito punk anglosassone, vicini nel gusto ai primi U2 ed in parte ai piu' notturni Teardrop Explodes, con i quali condividono ritmi sincopati , l'utilizzo della tastiera e del pianoforte, chitarre affilate ma caratterizzate allo stesso tempo da suoni cristallini; mentre le melodie trovano sembianze comuni agli Echo & The Bunnymen oltre a quel senso di luminosita' spaziale, sempre presente nella new wave britannica. Il gruppo di Adrian Borland e' qui colto nel suo momento di massimo splendore artistico, i brani sono splendidi ed essenziali sia nelle composizioni che nelle esecuzioni e colgono esattamente lo spirito dei propri tempi, l'album ha un suono genuino ed ingenuo allo stesso tempo, sempre sul punto di sbocciare ma ancora non totalmente maturo, con la melodia vocale e strumentale in primo piano. I Sounds purtroppo non riuscirono mai ad accogliere particolari favori nella propria terra natia dove erono relegati ad un circuito underground minore; fortunatamente al contrario in Europa continentale il loro nome in questo periodo vedeva in molte nazioni, tra queste l' Italia, riempire facilmente clubs da oltre 1.000 persone, permettendo cosi' al gruppo di preservare un'importanza artistica e storica fondamentale ed imprenscindibile dagli anni ottanta, di cui senza alcun dubbio furono tra i piu' meritevoli alfieri. | |||||||
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