Autore | Sonic youth | Euro 36,00 |
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Titolo | live in brooklyn 2011 |
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supporto | lp2 | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 2011 | stampa | usa | etichetta silver current | codice 2129967 |
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versione per stampa |
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Doppio album, edizione limitata in vinile nero, adesivo di presentazione sul cellophane, interno della copertina in cartoncino rosso; per la prima volta pubblicato (nell' agosto del 2018) in un formato non digitale, si tratta del celebre concerto (remixato e rimasterizzato per l' occasione) effettuato dalla seminale band newyorkese il 12 agosto del 2011, ultimo concerto del gruppo suonato negli States, prima del definitivo scioglimento avvenuto di li' a poco. Si tratta di diciassette brani (eccellente la qualita' di registrazione, tesissima ed intensissima la performance dl gruppo), una straordinaria selezione che ripercorre l' intero arco della lunga carriera del gruppo, con molti classici anche del primo periodo, chiusura perfetta di una storia artistica che ha contribuito in maniera fondamentale a plasmare il rock americano dagli anni '80 e '90 fino ai nostri giorni. Questa la lista completa dei brani: "Brave Men Run In My Family", "Death Valley ‘69", "Kotton Krown", "Kill Yr Idols", "Eric’s Trip", "Sacred Trickster", "Calming The Snake", "Starfield Road", "I Love Her All The Time", "Ghost Bitch", "Tom Violence", "What We Know", "Drunken Butterfly", "Flower", "Sugar Kane", "Psychic Hearts", "Inhuman". I Sonic Youth si formano grazie alla perseveranza di Thurston Moore, nativo del Connecticut, che gia' aveva fatto parte di gruppi della scena newyorchese come Even Worse e Coachmen e che riunisce sotto la sua egida la compagna di vita Kim Gordon e il batterista Richard Edson. Il primo concerto lo tengono al "Noise Festival" del 1981 con Ann DeMarinis alla seconda chitarra, ma il gruppo avra' bisogno di tempo prima di assestarsi: nel corso dello stesso anno viene preso come prima chitarra Lee Ranaldo (che gia' aveva suonato con Glenn Branca, produttore e factotum del gruppo). Proprio grazie a Glenn Branca e alla sua "Neutral" vengono prodotti i primi due lavori della band, l'omonimo EP esordio "Sonic Youth" e il conturbante e fragoroso "Confusion is Sex", con Jim Sclavounos (futuro membro dei Bad Seeds di Nick Cave) alla batteria. Il gruppo inizia a farsi conoscere, con tournee anche in Europa. Nel 1985 e' la volta di "Bad Moon Rising", il batterista e' e sara' d'ora in poi Steve Shelley, il brano "Death Valley '69" ispirato alla generazione hippie e al rock classico, sfonda e i Sonic Youth diventano la band del momento. Nonostante contatti con case discografiche come la Warner Bros. il gruppo mantiene fede alla sua indipendenza musicale e firma per la SST di Husker Du e Black Flag, monumenti del punk americano. Ma il suono dei Sonic Youth rimane fedele a se stesso, anzi acquista anche maggior profondità grazie ai voli pindarici dati dalle fughe chitarristiche di Ranaldo. Con la SST escono nel giro di due anni "EVOL" e "Sister", album fondamentali per le nuove sonorita' della band, che puo' cosi' concentrarsi sull'opera/summa, sul capolavoro, che arrivera' di li' a pochi mesi: "Daydream Nation", registrato per la Geffen, e' l'album definitivo, quello che pone la parola fine su qualsiasi paragone fra i Sonic Youth e le altre band indipendenti. Entrati ormai nell'ottica delle major, Moore & Co. si muovono in modo tale da non tradire la fiducia dei fan, non svendono mai il proprio suono, anzi, sfruttano l'occasione per portare nelle case della gente gruppi satelliti come i Dinosaur Jr., i Sebadoh, i Pavement e soprattutto i Nirvana di Kurt Cobain. Nel 1992 e' la volta dell'esplosione commerciale del suono "sonico", grazie all'album "Dirty", apparentemente di piu' facile accesso, e al singolo "Drunken Butterfly", cantato da Kim Gordon e trasformato presto in inno dalla nuova generazione indie rock. Dopo "Experimental Jet Set, Trash and No Star" e l'eccellente "Washing Machine", Steve Shelley si mette a produrre un altro gruppo emergente di New York destinato a grandi fortune, i Blonde Redhead dei gemelli Pace. E' poi la volta dell'integrazione all'interno della band del genio di Jim O'Rourke, transfuga da Chicago. E l'ultimo album "N.Y. Ghost and Flowers" con la seguente tournee europea che ha toccato anche l'Italia sono la conferma che a quasi cinquant'anni i Sonic Youth sono ancora in grado di regalare emozioni e pura follia. | |||||||
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