Autore | Stranglers | Euro 10,00 |
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Titolo | Live (x cert) |
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supporto | Lp | edizione | terza stampa | stereo | |||
anno | 1979 | stampa | ita | etichetta liberty | codice 12580 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Good |
versione per stampa |
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la terza stampa italiana, copertina ancora senza barcode (con qualche segno di invecchiamento e striscia di nastro adesivo trasparente lungo la costola in alto), etichetta Liberty (e non piu' United Artists) giallo crema con logo colorato in alto, data sul trail off ancora "22-2-80", del magnifico primo live album degli Stranglers uscito nel febbraio del '79 dopo la realizzazione del loro terzo album in studio, "Black And Withe". "Live X Cert" testimonia al meglio la prima fase piu' grezza e punk del gruppo riportando registrazioni tratte da esibizioni tra il 1977 ed il 1978, accanto ad alcuni classici della band anche vari episodi altrimenti inediti su album. "Hanging Around" e' tratta dal concerto tenuto dal gruppo al Rondhouse di Londra il 26 giugno del '77, un paio di mesi dopo l' uscita del primo album "Rattus Norvegicus"; "Get A Grip on Yourself", "Dagenham Dave", "Burning Up Time", "I Feel Like a Wog", "Straighten Out" e "Five Minutes" sono registrate ancora al Rondhouse il 5 novembre del '77, alla fine della tournee del secondo album "No More Heroes", e sempre al Roundhouse il giorno dopo e' registrata "Dead Ringer"; "Curfew", "Do You Wanna?" e "Go Buddy Go" sono eseguite il 16 settembre del '78 al Bettersea Park, durante il tour di "Black and White". Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sar… un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico. | |||||||
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