Rock Bottom records Via de' Giraldi 16r Firenze tel. 055245220 www.rockbottom.it |
autore | Starr ringo | Euro 26,00 |
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titolo | Time takes time | ||||||
supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1992 | stampa | eu | etichetta music on vinyl | codice 3510589 |
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Vinile da 180 grammi, copertina lucida fronte retro, inserto con foto e testi. Ristampa del 2017 ad opera della Music On Vinyl, pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato dalla Private Music nel maggio del 1992 negli USA e nel mese successivo in Gran Bretagna, non entrato in classifica in nessuno dei due paesi, ''Time takes time'' e' il decimo album solista in studio di Ringo Starr, successivo a ''Old wave'' (1983) e precedente ''Vertical man'' (1998). Dopo il successo del tour di concerti condotto con la sua All Star Band fra il 1989 ed il 1990, il buon Ringo torno' in studio per incidere questo album, avvalendosi della produzione di esperti personaggi come Don Was, Phil Ramone, Jeff Lynne e Peter Asher, e della collaborazione di musicisti di spessore quali Harry Nilsson e Brian Wilson, cantanti ospiti rispettivamente in ''Runaways'' e ''In a heartbeat'', e strumentisti come il bassista James ''Hutch'' Hutchinson ed il chitarrista Robert ''Waddy'' Watchel, entrambi esperti e quotatissimi session men, olre allo stesso Jeff Lynne (E.L.O.), che oltre ad occuparsi della produzione suona anche vari strumenti a corda ed a tastiera, oltre a far parte dei cori, in molti brani. Sebbene ''Time takes time'' non abbia riscosso alcun successo all'epoca della sua uscita, molti critici lo hanno apprezzato come un ritorno in forma per Ringo, ed il suo migliore album in studio dai tempi dello lp ''Ringo'' del 1973. L'album, grazie anche alla produzione di Don Was in molti episodi, si mostra come un riadattamento moderno delle immortali sonorita' dei Beatles sotto la lente di un classico pop rock dai toni rassicuranti e morbidi, e Ringo mostra di essere ancora un grande batterista. Ne furono tratti due singoli, ''Don't go where the road don't go'' e ''Weight of the world'', quest'ultimo un modesto successo in classifica nel Regno Unito, dove giunse alla 74esima posizione. | |||||||