Rock Bottom records Via de' Giraldi 16r Firenze tel. 055245220 www.rockbottom.it |
autore | Soft Machine | Euro 32,00 |
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titolo | volume two (gatefold sleeve) | ||||||
supporto | Lp | edizione | ristampa | stereo | |||
anno | 1969 | stampa | ger | etichetta big beat | codice 258692 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
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Rara ristampa europea degli anni '80, pressata in Germania, copertina senza barcode apribile come nell'edizione americana del disco, la copertina inglese invece non era apribile, etichetta bianca e grigia, catalogo WIKA-58. Pubblicato in Inghilterra nell'Aprile del 1969 dopo ''The Soft Machine'' e prima di ''Third'' e non entrato in clasifica ne' in UK ne' in USA. Registrato nei primi mesi del 1969 con formazione a tre da Mike Ratledge, Robert Wyatt ed Hugh Hopper prodotto dall'ex manager degli Animals, fu disco dell'anno in Francia, ed e' il primo in cui compare Elton Dean al sassofono, e' considerato uno degli indiscussi capolavori del Canterbury sound e' questo il lavoro in cui il lato dadaista e patafisico del gruppo sono maggiormente in risalto, il basso, suonato ora da Hugh Hopper dopo l'abbandono di Kevin Ayers, e' carico di effetti e potentissimo, Wyatt e' in grande forma e oltre ad arrangiare tutto il materiale e' la maggiore forza creativa dell'opera, canta in maniera sublime, tra jazz e progressive, per la prima volta vi e' un ricorso ai fiati, suonati da Elton Dean, la tastiera e' ora matura nei suoni e raffinatissima nella esecuzione, tra i brani, ''Dada Was Here'', ''Pig'', ed i due tributi, ''As Long As He Lies Perfect Still'' dedicata al grande Kevin Ayers, felice e rilassato al mare nel paradiso hippie di Ibiza e ''Have You Ever Bean Green'', con la citazione dei nomi della Experience di Jimi Hendrix con cui effettuarono il tour americano. Un album bellissimo, in cui il mix tra avanguardia, pop, jazz, extravaganza, psychedelia e sperimentazione caratteristico della band e' in perfetto equilibrio, un momento magico, prima che negli anni successivi il baricentro si sposti decisamente verso il jazz. Un vero classico dell'underground dei '60. | |||||||