Rock Bottom records
Via de' Giraldi 16r
Firenze tel. 055245220
www.rockbottom.it
autore Aa.vv. (usa 60's garage)   Euro
20,00
titolo back from the grave vol. 3  
supporto Lp edizione ristampa          stereo  
anno 1966 stampa usa etichetta   Crypt   codice 243480

condizioni   [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent  

copia ancora incellophanata, ristampa del 1986, con copertina con retro reimpaginato rispetto alla prima tiratura, senza barcode, e "Printed in Canada", etichetta verde con scritte e logo neri, catalogo CRYPT003, copia corredata di inserto apribile con foto e note. Il terzo bellissimo volume della piu' famosa ed importante serie di compilation sul garage punk americano degli anni 60, influenza e punto di riferimento fondamentale per tutta la scena neo garage degli anni '80. 17 brani introvabili da singoli rarissimi ursciti in gran parte tra il '66 ed il '67: favolosi gli CHENTELLES del Michigan, la loro "Be My Queen", dal loro unico singolo, e' una vera scheggia impazzita nel panorama della scena garage americana piu' selvaggia, e colpisce sapere che i musicisti all' epoca avevano tutti 13 o 14 anni; di pari livello sono gli ex Starfires LITTLE WILLIE AND THE ADOLESCENTS, originari di Buffalo, New York, con "Get Out Of My Life", dal loro primo di due singoli, con tanto di favolosa tastierina farfisa; da Los Angeles, minacciosi e davvero punk KEN AND THE FOURTH DIMENSION con la micidiale "See If I Care", dal loro unico 7"; ME AND THEM GUYS, dall' Indiana, sono presenti con "I Loved Her So", dal loro unico 7", molto carina; bellissima "I've Got Something To Say" degli INTERNS, di Akron, Ohio, splendido garage beat grezzo e primitivo ma sorretto da un gusto pop sopraffino, dal loro unico singolo; dal Tennessee, gli INTRUDERS FIVE, un unico singolo da cui e' tratta "Ain't Comin' Back", grezzo e minimale garage beat, con chitarra gracchiante e tonnellate di reverberi sulle note di Farfisa; i MONACLES sono presenti con "I Can't Win", dal primo mitico singolo della oscura garage punk band di Orange County, California, costituita da 4 ragazzini di eta' compresa tra gli 11 ed i 16 anni, un piccolo classico del piu' oscuro e grezzo garage americano; efficacissima dai californiani LIL' BOYS BLUE "I'm Not There"; dall' Ohio, JERRY AND THE OTHERS (poi in parte confluiti negli Elders) non realizzarono alcun singolo, ma la tostissima "Don't Cry To Me", puro selvaggio "diddley sound" virato in direzione garage, e' salvata all' oblio comunque, ripescata da una rara compilation del '66; i FUGITIVES del Michigan (da non confondere pero' con l' omonima band di Detroit) offrono un convincente esempio di tipico teenbeat garage con "You Can't Blame That On Me", dal loro unico singolo; i RAUNCH HANDS con la strumentale "Tiger Guitars" non sfigurano ma si tratta della cult band degli anni '80; notevole WILLIAM THE WILD ONE con "Willie The Wild One", tra r'n'r e garage, dal Massachussetts, dal primo dei due singoli; i texani MURPHY AND THE MOB confermano che il garage punk della terra dei Bush era il piu' selvaggio ed aggressivo, con la secca "Born Loser", dal loro unico 7"; i MODS dell' Ohio ci offrono dal loro unico singolo la fantastica "You've Got Another Thing Comin' ", caratterizzata da suoni davvero splendidi; favolosi i SIR WINSTON AND THE COMMONS: "We're Gonna Love" e' melodicamente innocua, ma caratterizzata da un suono incredibilmente grezzo, una chitarra sovrastata da un fuzz folle, ed un' attitudine davvero punk; dallo Iowa vengono i ROYAL FLAIRS, attivi dai primi anni '60, e poi autori di un singolo come Unlimited: "Suicide" e' un altro piccolo classico del garage americano, semplice e perfetta; infine una delle perle del disco, dai MONTELLS di Miami, Florida: "You Can't Make Me", dal loro unico singolo, con il magnifico contrasto di una melodia bellissima ed i suoni che la caratterizzano, grezzi ed aggressivi. Copertina pressata in Canada, etichetta gialla con scritte rosse.    
   
     
   
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