Rock Bottom records Via de' Giraldi 16r Firenze tel. 055245220 www.rockbottom.it |
autore | Steppes | Euro 13,00 |
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titolo | harps and hammers | ||||||
supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1990 | stampa | usa | etichetta voxx | codice 241167 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Good |
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l' originale stampa americana, copertina (con diversi segni di invecchiamento) lucida con caratteri dorati, senza barcode, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VXS200.064. Il quarto vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo i magnifici "Drop of the Creature", "Stewdio" ed "Enquire Within", la conferma dello straordinario talento e della personalita' della band, che rispetto ai due dischi precedenti recupera un approccio piu' chitarristico e diretto, sebbene occasionalmente tornino ad affacciarsi le influenze folk psichedeliche che li avevano fortemente caratterizzati (come nella delicata e malinconica "Keep It Clean" o nella solare "Safe and Sound"), con un suono piu' pieno e graffiante, che nulla toglie alla complessita' melodica e compositiva dei brani, capaci di passare da sopraffini episodi baroque pop ad improvvise esplosioni fuzz psichedeliche, ne' tantomeno alla loro evocativita', talora davvero visionaria. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente. | |||||||