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Stranglers
Bear cage / shah shah a go go
7" [edizione] originale stereo uk 1980 united artists
[vinile] Very good [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Very good [copertina] Very good punk new wave
Singolo in formato 7", l' originale stampa inglese, copia con qualche segno di invecchiamento su copertina e vinile, copertina con apertura per il disco in alto, e sagomatura sul lato di apertura per il disco sul retro, flipback su due lati sul retro, etichetta custom, con "push out centre" ancora intatto, catalogo BP344. Pubblicato nel marzo del 1980, tra gli albums "The Raven" e "The Gospel According to the Meninblack", e giunto al numero 36 delle classifiche inglesi, contiene due brani: "Bear Cage", altrimenti inedita, vicina alle atmosfere oscure ed insinuanti dell' album "The Raven", che aveva inaugurato un nuovo corso creativo per la storica band inglese, e "Shah Shah A Go Go", tratta da quell' album.
Stranglers
Dreamtime
Lp [edizione] originale stereo uk 1986 epic
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, inner sleeve con testi in carta sagomata sul lato di apertura, flipback su due lati e con testi, label custom bianca e nera che riprende l' artwork di copertina su di una facciata, nera con scritte rosse e bianche sull'altra, catalogo EPC26648. Originariamente pubblicato nell'ottobre del 1986 dalla Epic in Gran Bretagna, dove giunse al 16esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 172esima posizone, il nono album in studio degli Stranglers, uscito dopo ''Aural sculpture'' (1984) e prima di ''10'' (1990). Un disco considerato minore nella vasta discografia del gruppo inglese, ''Dreamtime'' mostra un sound levigato, a tratti sognante e costantemente teso ad un accessibile pop rock. Attivi dalla meta' dei '70 e primi, nella scena punk inglese, a suonare con la tastiera in primo piano, anticiparono con un look ed una musica sovente assai tenebrosa molta della new wave a venire. Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sara' un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Dreamtime
Lp [edizione] seconda stampa stereo uk 1986 epic
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
seconda stampa inglese, copertina (con lievi segni di invecchiamento) lucida fronte retro con barcode, label Epic grigia, catalogo 463366 1. Originariamente pubblicato nell'ottobre del 1986 dalla Epic in Gran Bretagna, dove giunse al 16esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 172esima posizone, il nono album in studio degli Stranglers, uscito dopo ''Aural sculpture'' (1984) e prima di ''10'' (1990). Un disco considerato minore nella vasta discografia del gruppo inglese, ''Dreamtime'' mostra un sound levigato, a tratti sognante e costantemente teso ad un accessibile pop rock; tra i brani, i singoli "Nice in Nice", "Always the Sun" (suadente brano, probabilmente il migliore dell' album), "Big in America" e "Shakin' Like a Leaf". Attivi dalla meta' dei '70 e primi, nella scena punk inglese, a suonare con la tastiera in primo piano, anticiparono con un look ed una musica sovente assai tenebrosa molta della new wave a venire. Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sara' un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Dreamtime
Lp [edizione] originale stereo hol 1986 epic
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa europea di pressaggio olandese, copertina con barcode, inner sleeve con testi in carta sagomata sul lato di apertura, label custom bianca e nera che riprende lo artwork di copertina su di una facciata, nera con scritte rosse e bianche sull'altra, catalogo EPC26648, logo BIEM/STEMRA senza riquadro su di una facciata. Originariamente pubblicato nell'ottobre del 1986 dalla Epic in Gran Bretagna, dove giunse al 16esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 172esima posizone, il nono album in studio degli Stranglers, uscito dopo ''Aural sculpture'' (1984) e prima di ''10'' (1990). Un disco considerato minore nella vasta discografia del gruppo inglese, ''Dreamtime'' mostra un sound levigato, a tratti sognante e costantemente teso ad un accessibile pop rock. Attivi dalla meta' dei '70 e primi, nella scena punk inglese, a suonare con la tastiera in primo piano, anticiparono con un look ed una musica sovente assai tenebrosa molta della new wave a venire. Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sara' un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Feline (2lp 40th anniversary deluxe ed.)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1983 bmg
punk new wave
punk new wave
Doppio album, ristampa del marzo 2023, rimasterizzata, Deluxe Edition limitata in vinile marmorizzato rosso e trasparente, realizzata in occasione del 40esimo anniversario dall' uscita originaria, copertina per l' occasione apribile, corredata di inner sleeves, e doprattutto un intero bonus album, che contiene ben nove tracce, aggiungendobe quattro a quelle dell' album gia' aggiunto alla ristampa doppia su Music on Vinyl di qualche anno addietro. Ci sono i brani li' presenti "Midnight Summer Dream" (nella lunghissima versione uscita su 12"), il suo retro "(The Strange Circumstances Which Lead To) Vladimir & Olga (Requesting Rehabilitation In A Siberian Health Resort As A Result Of Stress In Furthering The People's Policies)", "Savage Breast" (b-side del singolo "European Female"), "Pawsher" e "Permission" (entrambe nella versione in formato 12" del singolo "Paradise"), ma anche "European Female" (versione "radio edit"), "Midnight Summer Dream" (single mix), "Paradise" (radio edit") e "Aural Sculpture Manifesto" (il brano che, allegato alle prime copie inglesi dell' album "Feline" ed inserito nella versione canadese dello stesso lp, e' stato utilizzato dalla band per aprire i concerti degli albums "Feline" ed "Aural Sculpture"). Il settimo album in studio, ultimo capolavoro del gruppo inglese, uscito nel gennaio del 1983 su Epic in Gran Bretagna e negli USA, e giunto al quarto posto delle classifiche inglesi; fu il disco che segno' la svolta "pop" della musica dello storico gruppo di Londra attivo dalla meta' degli anni '70, capace di un miracoloso ed irripetibile equilibrio tra le atmosfere oscure ed arcane tipiche dei lavori precedenti, un approccio ormai raffinatissimo ed una felicissima ispirazione di stampo squisitamente pop. Il tutto da' vita ad un' album di grande fascino, delicato e decadente, segnato dalla presenza di gioielli come i singoli che ne vennero tratti : la sublime e romanticissima "European female", la solo apparentemente glaciale "Midnight summer dream" e la solenne "Let's tango in paris", a cui vanno aggiunti anche altri bellissimi episodi come le deliziose "It's A Small World" e "Paradise". Gli Stranglers, partiti dal punk, sono stati anche tra i protagonisti della scena post punk almeno fino al 1983. Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sara' un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Live (x cert)
Lp [edizione] originale stereo ita 1979 united artists
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
la prima stampa italiana, data sul trail off "21-3-79", copertina (con lievi segni di invecchiamento) lucida senza barcode, completa di inner sleeve, etichetta custom, catalogo UAL24079, del magnifico primo live album degli Stranglers uscito nel febbraio del '79 dopo la realizzazione del loro terzo album in studio, "Black And Withe". "Live X Cert" testimonia al meglio la prima fase piu' grezza e punk del gruppo riportando registrazioni tratte da esibizioni tra il 1977 ed il 1978, accanto ad alcuni classici della band anche vari episodi altrimenti inediti su album. "Hanging Around" e' tratta dal concerto tenuto dal gruppo al Rondhouse di Londra il 26 giugno del '77, un paio di mesi dopo l' uscita del primo album "Rattus Norvegicus"; "Get A Grip on Yourself", "Dagenham Dave", "Burning Up Time", "I Feel Like a Wog", "Straighten Out" e "Five Minutes" sono registrate ancora al Rondhouse il 5 novembre del '77, alla fine della tournee del secondo album "No More Heroes", e sempre al Roundhouse il giorno dopo e' registrata "Dead Ringer"; "Curfew", "Do You Wanna?" e "Go Buddy Go" sono eseguite il 16 settembre del '78 al Bettersea Park, durante il tour di "Black and White". Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sar… un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Live (x cert)
Lp [edizione] originale stereo uk 1979 united artists
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
la prima stampa inglese, copertina (con giusto lievi segni di invecchiamento) laminata fronte e retro, completa di inner sleeve rigida con angoli stondati e sagomatura per fuoriuscita del disco, etichetta custom, catalogo UAG 30224, del magnifico primo live album degli Stranglers uscito nel febbraio del '79 dopo la realizzazione del loro terzo album in studio, "Black And Withe". "Live X Cert" testimonia al meglio la prima fase piu' grezza e punk del gruppo riportando registrazioni tratte da esibizioni tra il 1977 ed il 1978, accanto ad alcuni classici della band anche vari episodi altrimenti inediti su album. "Hanging Around" e' tratta dal concerto tenuto dal gruppo al Rondhouse di Londra il 26 giugno del '77, un paio di mesi dopo l' uscita del primo album "Rattus Norvegicus"; "Get A Grip on Yourself", "Dagenham Dave", "Burning Up Time", "I Feel Like a Wog", "Straighten Out" e "Five Minutes" sono registrate ancora al Rondhouse il 5 novembre del '77, alla fine della tournee del secondo album "No More Heroes", e sempre al Roundhouse il giorno dopo e' registrata "Dead Ringer"; "Curfew", "Do You Wanna?" e "Go Buddy Go" sono eseguite il 16 settembre del '78 al Bettersea Park, durante il tour di "Black and White". Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sar… un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Live (x cert)
Lp [edizione] terza stampa stereo ita 1979 liberty
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
la terza stampa italiana, copertina ancora senza barcode (con qualche segno di invecchiamento e striscia di nastro adesivo trasparente lungo la costola in alto), etichetta Liberty (e non piu' United Artists) giallo crema con logo colorato in alto, data sul trail off ancora "22-2-80", del magnifico primo live album degli Stranglers uscito nel febbraio del '79 dopo la realizzazione del loro terzo album in studio, "Black And Withe". "Live X Cert" testimonia al meglio la prima fase piu' grezza e punk del gruppo riportando registrazioni tratte da esibizioni tra il 1977 ed il 1978, accanto ad alcuni classici della band anche vari episodi altrimenti inediti su album. "Hanging Around" e' tratta dal concerto tenuto dal gruppo al Rondhouse di Londra il 26 giugno del '77, un paio di mesi dopo l' uscita del primo album "Rattus Norvegicus"; "Get A Grip on Yourself", "Dagenham Dave", "Burning Up Time", "I Feel Like a Wog", "Straighten Out" e "Five Minutes" sono registrate ancora al Rondhouse il 5 novembre del '77, alla fine della tournee del secondo album "No More Heroes", e sempre al Roundhouse il giorno dopo e' registrata "Dead Ringer"; "Curfew", "Do You Wanna?" e "Go Buddy Go" sono eseguite il 16 settembre del '78 al Bettersea Park, durante il tour di "Black and White". Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sar… un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
Rarities (1977-82)
Lp [edizione] originale stereo uk 1988 Liberty
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima rara stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, label grigia sfumata con scritte nere al centro e grigie lungo il bordo, logo Liberty multicolore in alto e bianco, marrone ed azzurro a destra, catalogo EMS1306. Pubblicata nel novembre del 1988 dalla Liberty nel Regno Unito, dove non entrò in classifica, non uscita negli USA, questa interessante antologia compila tredici brani, molti dei quali di non facile reperibilità, per lo meno in queste versioni, tratti da singoli dei primi anni di carriera discografica della band (1977-1982). Ascoltiamo pezzi come l'efficace sintesi fra pop commerciale e post punk di "Choosey susie", originariamente un singolo bonus allegato alle prime copie dell'album "Rattus norvegicus", i brani "Mony mony" e "Mean to me", pubblicati a nome Celia & the Mutations, sigla dietro la quale si celavano la cantante Celia Gollin e gli Stranglers come gruppo di supporto, la controversa e censurata, ma alla fine baciata dal successo "Peaches", il singolo svedese "Sverige", cantato nella lingua del paese scandinavo, la potente versione 12" del singolo "Bear cage". Questa la scaletta completa: "Choosey susie" (originariamente sul 7" allegato alle prime diecimila copie dell'album "Rattus norvegicus", 1977), "Peaches" (singolo, 1977), "Mony mony" (Celia & the Mutations, singolo inedito su album, 1977), "Mean to me" (Celia & the Mutations, singolo inedito su album, 1977), "No more heroes" (versione su singolo, più breve rispetto a quella su album, 1977), "Walk on by" (versione più breve del brano apparso sul singolo bonus allegato all'album "Black and white", 1978), "Sverige" (singolo uscito solo in Svezia, 1978), "N'emmenes pas harry" (singolo uscito solo in Francia, 1980, versione francofona di "Don't bring harry"), "Fools rush out" (B-side del singolo "Duchess", 1979, inedito su album), "Bear cage" (versione 12" completa, lunga oltre sei minuti, 1980, inedita su album), "Shah shah a go go" (B-side di "Bear cage", tratta dall'album "The raven" del 1979), "The meninblack (waiting for 'em)" (B-side strumentale del singolo "Who wants the world?", 1980, poi completata con le parti vocali ed inserita nella sua versione definitiva nell'album "The meninblack"), "La folie" (versione su singolo, molto più breve di quella sull'omonimo album, 1982). Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, però, per capacità tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni città inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up è particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sarà un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi già latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Ciò che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliché del nuovo movimento, sono la forte vena dissacrante e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
The men in black
Lp [edizione] originale stereo usa 1981 stiff america
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia con piccolo cut promozionale sulla costola della copertina, prima stampa USA, con copertina a busta (a differenza di quella inglese, che e' apribile), senza barcode, label grigia sfumata con scritte nere, nome gruppo in bianco, logo Stiff America in nero a destra, catalogo USE10, groove message ''your craft will come'' sul lato A e ''forever and ever'' sul lato B. Pubblicato nel febbraio del 1981 dalla Liberty in Gran Bretagna, dove giunse all'ottavo posto in classifica, e dalla Stiff America negli USA, questo è il quinto album in studio degli Stranglers. Un disco enormemente sottovalutato ed invece bellissimo, certo molto più oscuro e cerebrale dei lavori precedenti ("The Raven" il precedente) ed anche meno "pop" di quelli successivi ("La Folie" verra' pubblicato nello stesso 1981), non a caso ne venne tratto un solo singolo, "Thrown Away"; la sua natura di "concept album" ne accentua per di più la complessità, ma non è certo questo che deve scoraggiare quanti vi si vogliano avventurare, magari abbinandolo all' altro concept che il bassista J.J.Burnel aveva pubblicato qualche tempo prima, il magnifico e misconosciuto "Euroman Comet". Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, però, per capacità tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni città inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up è particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sarà un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi già latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Ciò che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliché del nuovo movimento, sono la forte vena dissacrante e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stranglers
thrown away / top secret
7" [edizione] originale stereo uk 1981 liberty
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
singolo in formato 7", l' originale stampa inglese, copertina con apertura per il disco in alto, flipback su due lati sul retro, con sagomatura sul retro per favorire l' estrazione del disco, etichetta nera con logo del gruppo rosso in alto e scritte bianche, con push out centre ancora intatto, catalogo BP383, groove messages sul trail off dei rispettivi lati "DO NOT THROW AWAY" e "CLASSIFIED INFORMATION". Pubblicato nel gennaio del 1981, e giunto al 42esimo posto delle classifiche inglesi, contiene sul lato A "Thrown Away", anticipazione del quinto album del gruppo "The Man in Black", e sul retro l' altrimenti inedita "Top Secret", insinuante ed atmosferica, oscura quanto basta.
Stranglers
Who Wants The World? / The Meninblack (Waiting For 'Em)
7" [edizione] originale stereo uk 1980 united artists
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
singolo in formato 7", l' originale stampa inglese nella versione limitata con "79p rrp Limited Edition" sulla copertina e con catalogo esclusivo BPX355 su copertina e vinile, copertina con apertura per il disco in alto, flipback su due lati sul retro, con sagomatura sul retro per favorire l' estrazione del disco, etichetta custom, con push out centre ancora intatto. Pubblicato nel maggio del 1980, tra il quarto album "The Raven" ed il quinto "The Man in Black", e giunto al 39esimo posto delle classifiche inglesi, contiene due brani altrimenti inediti: sul lato A l' altrimenti inedita "Who Wants The World?", incalzante e pop al tempo stesso, e sul retro "The Maninblack (Waitin' For 'Em)", evocativo ed oscuro episodio strumentale.
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