solo dischi in vinile

seconda stampa italiana, copertina con costola che non va piu' a restringersi presso le estremita', completa dell' inserto con testi originario, etichetta nera ed argento, data sul trail off "5-9-77", ma timbro Siae del terzo tipo, in uso dal 1978/'79, con marchio Siae che non ne occupa piu' l' intero cerchio centrale, . Pubblicato in Inghilterra nel 1977 dopo ''Trema'n Inis (Vers l' Ile)" e prima di ''Journee a la maison'', il nono album del cantautore ed arpista bretone. Registrato con la collaborazione di Dave Swarbrick, Dan Ar Bras, Richard Harvey, con strumentazione elettrica ed acustica e l' accompagnamento di una sezione di archi, e' uno dei suoi lavoro piu' celebri e complessi, articolato in due lunghe suites divise in 16 movimenti, musicalmente estremamente complesse e dall' andamento mistico e sinfonico; il tema dell'opera e' la Bretagna, vista attraverso un viaggio temporale tra il passato, il presente ed il futuro. Si tratta di una sorta di prova generale per l' ambiziosissimo doppio lp che vedra' la luce nel 1980 con il titolo ''Symphonie celtique'', che proprio da questo album trarra' ispirazione e contenuti, anche se forse l' appesantimento quasi orchestrale di tale opera futura rende questo naturale predecessore superiore almeno nella forma e nel gusto.

ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina apribile, pressoche' identica alla prima tiratura, nella sua versione uscita in Francia su Fontana. Pubblicato in Inghilterra nel 1973 come "From Celtic Roots", ed in Francia come "Chemins de Terre" (ma anche in Germania come "Celtic Rock" prima e poi come "Attention!"), uscito dopo "A L' Olympia'' e prima di ''E Langonned'', il quinto album. Lavoro che prosegue nella rilettura e trasformazione della musica Celtica tradizionale, non solo quella della Bretagna, presenta un suono potentissimo e che stravolge canti danze e suoni di matrice Irlandese, Bretone e Scozzese, in una fusione che riporta alla vita il mondo celtico delle origini rivitalizzandolo e reinventandolo con la modernita' e l'elettricita' del rock; e' proprio in questi anni che Stivell matura la decisione di schierarsi apertamente con il fronte per l' indipendeza della Bretagna.

prima stampa inglese, copertina laminata fronte e retro, etichetta blu con logo e scritte argento, catalogo 9101500. Pubblicato nel 1975 dopo ''Chemins de Terre" (altrimenti intitolato "Celtic Rock" o "From Celtic Roots") e prima di "E Duleen" (altrimenti intitolato "In Dublin"), il sesto album del cantautore ed arpista della Bretagna. E' uno dei suoi capolavori assoluti, ed il primo dei suoi lavori a vedere l' accento delle composizioni spostato sul lato storico e filosofico della cultura celtica, con brani (in parte strumentali ed in parte cantati) della tradizione bretone, gallese, scozzese ed irlandese, oltre ad un brano del cantautore folk scozzese Calum Kennedy. Registrato senza l'ausilio di molti degli abituali musicisti, ma con al fianco il braccio destro Dan Ar Bras alla chitarra acustica, e' un lavoro completamente acustico a base di arpa, percussioni , voce e chitarre oltre agli strumenti tradizionali tipici del folk bretone.

prima stampa francese, copia con dedica scritta con inchiostro nero sul retro, copertina ruvida, etichetta nera e bianca, catalogo 6325332. Pubblicato nel 1975 dopo ''Chemins de Terre" (altrimenti intitolato "Celtic Rock" o "From Celtic Roots") e prima di "E Duleen" (altrimenti intitolato "In Dublin"), il sesto album del cantautore ed arpista della Bretagna. E' uno dei suoi capolavori assoluti, ed il primo dei suoi lavori a vedere l' accento delle composizioni spostato sul lato storico e filosofico della cultura celtica, con brani (in parte strumentali ed in parte cantati) della tradizione bretone, gallese, scozzese ed irlandese, oltre ad un brano del cantautore folk scozzese Calum Kennedy. Registrato senza l'ausilio di molti degli abituali musicisti, ma con al fianco il braccio destro Dan Ar Bras alla chitarra acustica, e' un lavoro completamente acustico a base di arpa, percussioni , voce e chitarre oltre agli strumenti tradizionali tipici del folk bretone.

prima stampa italiana, copertina con lievi segni di invecchiamento, etichetta blu e argento, data sul trail off "13-11-75", senza timbro Siae, catalogo 6325 332. Pubblicato nel 1975 dopo ''Chemins de Terre" (altrimenti intitolato "Celtic Rock" o "From Celtic Roots") e prima di "E Duleen" (altrimenti intitolato "In Dublin"), il sesto album del cantautore ed arpista della Bretagna. E' uno dei suoi capolavori assoluti, ed il primo dei suoi lavori a vedere l' accento delle composizioni spostato sul lato storico e filosofico della cultura celtica. Registrato senza l'ausilio di molti degli abituali musicisti, ma con al fianco il braccio destro Dan Ar Bras alla chitarra acustica, e' un lavoro completamente acustico a base di arpa, percussioni , voce e chitarre oltre agli strumenti tradizionali tipici del folk bretone.

prima stampa inglese, copertina apribile, etichetta blu con logo e scritte argento, catalogo 6325304. Pubblicato in Inghilterra nel 1973 come "From Celtic Roots", ed in Francia come "Chemins de Terre" (ma anche in Germania come "Celtic Rock" prima e poi come "Attention!"), uscito dopo "A L' Olympia'' e prima di ''E Langonned'', il quinto album. Lavoro che prosegue nella rilettura e trasformazione della musica Celtica tradizionale, non solo quella della Bretagna, presenta un suono potentissimo e che stravolge canti danze e suoni di matrice Irlandese, Bretone e Scozzese, in una fusione che riporta alla vita il mondo celtico delle origini rivitalizzandolo e reinventandolo con la modernita' e l'elettricita' del rock; e' proprio in questi anni che Stivell matura la decisione di schierarsi apertamente con il fronte per l' indipendeza della Bretagna.

Titolo Completo in questa versione italiana "E Dulenn - A Dublin - National Stadium", prima stampa italiana del 1976, copertina (con lievi segni di invecchiamento) laminata, con costola che va a restringersi lungo le estremita', etichetta nera con scritte e logo argento, trail off con data "1-6-76", timbro Siae del secondo tipo, in uso tra il 1975 ed il 1978/79, con marchio Siae che non ne occupa ancora l' intero cerchio cenrale. Pubblicato nel 1975 dopo ''From celtic roots'' e prima di "A Lagonned'', uscito con vari titoli in paesi diversi ("In Dublin - Am Baile Atha Cliath Yn Nulyn", "E Dulenn - A Dublin - National Stadium", "Live At The National Stadium Dublin", "In Dublin"...). Live album interamente strumentale, registrato a Dublino il 26 e 27 novembre 1975 da una formazione che prevedeva Alan stivell, Dan Ar Bras, Rene Werneer, Pascal Stive, Michele Santangeli, Jacky Thomas, Alan Kloatr, Patrig Sicard, Mik Ar Biz, Dominique Mollard, Patrig Mollard, Pierre Mayel, testimonia di una fase artistica del cantautore ed arpista bretone sospesa efficaemnete tra tradizione folk celtica e progressive folk-rock. Contiene i seguenti brani: Spered hollvedel, Deliverance, Ha Kompren't Vin Erfin, Tenwal Eo R Bed, Digor eo an hent, Debhair an rinceoir, Jig gwengamp, Pachpi kozh, Pachpi new, Laridenn, Maiseal o neil, Ton bale pourled, Hanter drou haou, Bal ha dans plinn, An droiu.

Titolo Completo in questa versione italiana "E Dulenn - A Dublin - National Stadium", ristampa italiana del 1983, copertina lucida senza barcode, pressocche' identica alla prima tiratura, etichetta nera con scritte e logo argento, trail off con date riferite al '79 ed all' 83. Pubblicato in Inghilterra nel 1975 dopo ''From celtic roots'' e prima di "A Lagonned''. Live album interamente strumentale, registrato a Dublino il 26 e 27 novembre 1975 da una formazione che prevedeva Alan stivell, Dan Ar Bras, Rene Werneer, Pascal Stive, Michele Santangeli, Jacky Thomas, Alan Kloatr, Patrig Sicard, Mik Ar Biz, Dominique Mollard, Patrig Mollard, Pierre Mayel, testimonia di una fase artistica del cantautore ed arpista bretone sospesa efficaemnete tra tradizione folk celtica e progressive folk-rock. Contiene i seguenti brani: Spered hollvedel, Deliverance, Ha Kompren't Vin Erfin, Tenwal Eo R Bed, Digor eo an hent, Debhair an rinceoir, Jig gwengamp, Pachpi kozh, Pachpi new, Laridenn, Maiseal o neil, Ton bale pourled, Hanter drou haou, Bal ha dans plinn, An droiu.

L' originale stampa olandese, con copertina che presenta, rispetto a quelle degli altri paesi, la foto del musicista all' interno di una "cornice" nera, etichetta blu e bianca, catalogo 6410960. Pubblicato in Francia nel 1978 dopo ''Roak Dilestra / Avant D' Accoster / Before Landing'' e prima di ''3rd Live : International Tour Tro Ar Bed'', il decimo album. Registrato con strumentazione tradizionale e non, arpa, flauo sitar, tampura, chitarra e basso, Une journée à la Maison" vede il ritorno di Stivell verso la piu' pura musica Celtica. Musicalmente si tratta di un opera assolutamente maestosa, dalle atmosfere incatate e magiche, con brani quali "Tal an tan" "Inist Hanterons" "Slan' chearbhallain". Le composizioni sono oscure e terrestri, brumose e notturne, tra le migliori in assoluto del geniale maestro Bretone.

Titolo copleto ''Journee a la Maison / Un Dewezh 'barzh 'ger''. Prima rara stampa italiana, copertina laminata completa di inner sleeve con testi, etichetta nera ed argento senza timbro Siae, con data sul trail off "27/9/78". Pubblicato in Francia nel 1978 dopo ''Roak Dilestra / Avant D' Accoster / Before Landing'' e prima di ''3rd Live : International Tour Tro Ar Bed'', il decimo album. Registrato con strumentazione tradizionale e non, arpa, flauo sitar, tampura, chitarra e basso, Une journée à la Maison" vede il ritorno di Stivell verso la piu' pura musica Celtica. Musicalmente si tratta di un opera assolutamente maestosa, dalle atmosfere incatate e magiche, con brani quali "Tal an tan" "Inist Hanterons" "Slan' chearbhallain". Le composizioni sono oscure e terrestri, brumose e notturne, tra le migliori in assoluto del geniale maestro Bretone.

Prima rara stampa vinilica, pressata solo in Italia, copertina semilucida con barcode 3145109881, label rossa, bianca e fucsia con scritte nere, logo Mercury nero in basso e logo Dreyfus bianco in alto, catalogo 510 988-1. Pubblicato nel 1991 dalla Dreyfus, il sedicesimo album (inclusi i live), successivo a ''Harps of the new age'' (1985) e precedente ''Brian boru'' (1995). Inciso in Francia ed in Inghilterra, l'album e' considerato da alcuni critici un omaggio al romanzo ''The mists of Avalon'' di Marion Zimmer Bradley, ispirato a sua volta dalle leggende arturiane; musicalmente e' un lavoro basato su canzoni ma con tocchi progressivi, con Stivell che canta e suona strumenti tradizionali celtici come la sua amata arpa, ma accompagnato da un gruppo rock dal suono tipicamente anni '80 e talora da voci femminili. Il canto di Stivell ed i suoi strumenti acustici mantengono ancora il fascino dei suoi capolavori degli anni '70 e l'ispirazione folk, ma il sound ammodernato del gruppo di supporto conferisce un preponderante tono pop progressive all'album.

ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina pressoche' identica alla prima tiratura, nella sua versione uscita in Francia su Fontana. Pubblicato in Francia nel 1970 con il titolo di "Reflets", dopo il misconosciuto 10" del 1964 realizzato con il suo vero nome Alan Cochevelou (nome con cui aveva anche pubblicato diversi ep accompagnando la cantante Andrée Le Gouil) e prima di "Renaissance of the Celtic Harp", pubblicato in Inghilterra con titolo ''Reflections" nel 1974, il primo album. Incredibilmente e vergognosamente sottovalutato, forse perche' non inglese, e' uno dei testi base del folk rock celtico, non solo di quello bretone, ed e' gia' un episodio in cui Stivell si cimenta con una musica che non e' soltanto basata sull' arpa celtica ma propone la fusione con le contemporanee tendenze della musica rock progressive dell 'altro lato della manica; non a caso infatti accanto alla cornamusa, l'arpa e le percussioni, trovano qui spazio l'organo elettrico, il basso, la chitarra il violoncello e la chitarra elettrica. Il disco e' come del resto tutta la sua prima produzione, assolutamente splendido, carico di atmosfere brumose oscure e notturne, con una fortissima componente misterica ed incantata che trova la propria linfa nei cicli della foresta di Brocelendia di Arturiana memoria e nelle ambientazioni e nelle riflessioni di matrice sia medioevali, nelle sonorita', che druidiche pre cristiane nel contenuto, un documento affascinante ed uno dei piu' alti e colti lavori che il folk degli anni '70 abbia prodotto in assoluto. Un immancabile ascolto per chi sia interessato alla musica del decennio.

ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1971 dopo ''Reflects'' del 1970 (uscito come "Reflections", in Inghilterra, ma solo nel 1974) e prima di ''A l' Olympia'', non entrato nelle classifiche inglesi e non pubblicato all' epoca in Usa, il secondo album (senza considerare il misconosciuto 10" del 1964 realizzato con il suo vero nome Alan Cochevelou, nome con cui aveva anche pubblicato diversi ep accompagnando la cantante Andrée Le Gouil). "Renaissance of the Celtic Harp" e' uno dei dischi piu' belli ed incantati mai registrati da chiunque, composto e registrato con un gruppo di musicisti con strumentazione rock e tradizionale, fu il lavoro che fece conoscere l'arpa celtica a migliaia di ascoltatori, il disco e' meraviglioso ed incredibilmente intenso e carico di energia, il primo brano "Ys,"e' basato su una leggenda bretone del quinto secolo, la misticissima e suadente "Marv Pontkellec" e' un episodio straordinario e pieno di magie, ma il vero apice dell'opera e' "Gaeltacht," un viaggio di 19 minuti sulle note di Stivell e della sua arpa attraverso le terre gaeliche dei Irlanda, Scozia, Isola Di Man.

Prima rara stampa Italiana su PDU, copertina (con lievi segni di invecchiamento ed un timbro all' interno) apribile con all'interno testi in lingue bretone e francese, etichetta nera e argento, catalogo PLD.A6071, data sul trail off 20/1/77, timbro SIAE, quasi invisibile ma presente sulla prima facciata, del secondo tipo, ancora con il marchio Siae che ne occupa l' intero cerchio centrale, in uso tra il '75 ed il '78/79. Pubblicato nel 1976 dalla Keltia in Francia, l'ottavo album (inclusi i live, e contando anche il primo lp uscito su 10'' nel 1964 a nome Alan Cochevelou), successivo a ''A dublin'' (1975) e precedente ''Raok dilestra'' (1977). ''Treman inis'' che vede la trasformazione del sound di Stivell in una nuova ricerca estetica piu' complessa e carica di riferimenti culturali antichi e modernisti: l'album si compone di sette brani basati su altrettanti poemi di poeti Bretoni contemporanei, ed e' dedicato da Alan al padre Georges Cochevelou, artefice della riscoperta dell'arpa celtica in Bretagna a meta' del '900. Suonato quasi interamente da Stivell (voce, arpa celtica, bombarda, organo), con l'arpa come assoluta protagonista e con l'accompagnamento del chitarrista Dan Ar Bras nell'ultimo brano, l'album presenta uno stile meno vicino al folk tradizionale rispetto ad altri lavori del musicista, ma mantiene le atmosfere splendide e poetiche dei suoi migliori lavori.

Prima rara stampa Italiana su PDU, copertina apribile con all'interno testi in lingue bretone e francese, etichetta nera con logo PDU e scritte argento, catalogo PLD.A6071, data sul trail off 20/1/77, timbro SIAE, quasi invisibile ma presente sulla prima facciata, del secondo tipo, ancora con il marchio Siae che ne occupa l' intero cerchio centrale, in uso tra il '75 ed il '78/79. Pubblicato nel 1976 dalla Keltia in Francia, l'ottavo album (inclusi i live, e contando anche il primo lp uscito su 10'' nel 1964 a nome Alan Cochevelou), successivo a ''A dublin'' (1975) e precedente ''Raok dilestra'' (1977). ''Treman inis'' che vede la trasformazione del sound di Stivell in una nuova ricerca estetica piu' complessa e carica di riferimenti culturali antichi e modernisti: l'album si compone di sette brani basati su altrettanti poemi di poeti Bretoni contemporanei, ed e' dedicato da Alan al padre Georges Cochevelou, artefice della riscoperta dell'arpa celtica in Bretagna a meta' del '900. Suonato quasi interamente da Stivell (voce, arpa celtica, bombarda, organo), con l'arpa come assoluta protagonista e con l'accompagnamento del chitarrista Dan Ar Bras nell'ultimo brano, l'album presenta uno stile meno vicino al folk tradizionale rispetto ad altri lavori del musicista, ma mantiene le atmosfere splendide e poetiche dei suoi migliori lavori.