solo dischi in vinile

Prima rara stampa americana, copertina lucida con barcode, label argento con scritte nere, logo Voxx in alto, catalogo VXS200.066. Il piu' raro album della amatissima band neopsichedelica americana, dopo il primo lp "Steppes". Pubblicato nel dicembre del 1992 dalla Voxx, il quinto ed ultimo album in studio, uscito dopo ''Harps and hammers'' (1990) e dopo il live ''Alive alive oh!'' (1991). ''Atomic cossack'', sebbene accreditato in questa sua originaria versione agli Steppes, fu in realta' un disco del solo John Fallon (e non a caso la riedizione in cd di qualche anno dopo sara' intestata a lui e non al gruppo), inciso quando ormai gli Steppes si erano sfaldati; Fallon si avvalse della collaborazione del bassista Giles Meredith (dei Grooveyard) e del batterista Alan Tracey, per realizzare un lavoro in cui comunque l'estetica degli Steppes ancora sopravviveva fulgidamente, fra forti sapori psichedelici (ad esempio nella lenta ed ipnotica ''Drama queen'', che quasi ci riporta ai Beatles del 1967), folk rock e venature garage, ocassionali delizie pop-psych, il tutto in bilico fra sixties sound e volonta' di sfuggire al revivalismo, e filtrato da una personalita' artistica spiccatissima. Apprezzata band americano-irlandese formata nel 1983 dai fratelli Fallon, gli Steppes erano capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro si ritrova nel loro stile, tutt'altro che pura "archeologia musicale", che merita di essere esplorato assolutamente. Si sciolsero nel 1991.

ristampa del 2016, con copertina per l' occasione apribile (con foto e testi all' interno). Pubblicato nel 1986 dalla americana Voxx, non un semplice disco ma un incantesimo, il primo album vero e proprio della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon, uscito dopo il raro "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo, e prima del successivo "Stewdio". Per molti e per chi scrive, il piu' bel disco di psichedelia uscito negli anni '80, insieme con l' esordio dei Rain Parade "Emergency Third Rail Power Trip". Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, ora acidissimi, ora sognanti e delicatissimi, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un autentico tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasi vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", occasionali influenze doorsiane, certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un gioiello senza tempo che si rivela all' ascolto tanto vitale e denso di emozioni da non potersi definire certo pura "archeologia musicale". Un capolavoro misconosciuto da sottrarre assolutamente dall' oblio, in cui si fa grande fatica a preferire alcuni episodi ad altri: forse la visionarieta' dell' acida "A Play On Wordworth" e di "Lazy Old Sun", le oniriche "Somebody Waits" (un delicatissimo gioiello che rievoca la Incredible String Band), della oppiacea "Bigger Than Life" e di "Sky is Falling", le improvvise esplosioni elettriche di "Holding Up Well", il delizioso pop barocco virato nell' acido di "See You Around", o la semplicemente magnifica e memorabile "More Than This".

l' originale stampa americana, copertina (con diversi segni di invecchiamento) lucida con caratteri dorati, senza barcode, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VXS200.064. Il quarto vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo i magnifici "Drop of the Creature", "Stewdio" ed "Enquire Within", la conferma dello straordinario talento e della personalita' della band, che rispetto ai due dischi precedenti recupera un approccio piu' chitarristico e diretto, sebbene occasionalmente tornino ad affacciarsi le influenze folk psichedeliche che li avevano fortemente caratterizzati (come nella delicata e malinconica "Keep It Clean" o nella solare "Safe and Sound"), con un suono piu' pieno e graffiante, che nulla toglie alla complessita' melodica e compositiva dei brani, capaci di passare da sopraffini episodi baroque pop ad improvvise esplosioni fuzz psichedeliche, ne' tantomeno alla loro evocativita', talora davvero visionaria. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente.

copia ancora incellophanata, l' originale stampa americana, copertina lucida con caratteri dorati, senza barcode, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VXS200.064. Il quarto vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo i magnifici "Drop of the Creature", "Stewdio" ed "Enquire Within", la conferma dello straordinario talento e della personalita' della band, che rispetto ai due dischi precedenti recupera un approccio piu' chitarristico e diretto, sebbene occasionalmente tornino ad affacciarsi le influenze folk psichedeliche che li avevano fortemente caratterizzati (come nella delicata e malinconica "Keep It Clean" o nella solare "Safe and Sound"), con un suono piu' pieno e graffiante, che nulla toglie alla complessita' melodica e compositiva dei brani, capaci di passare da sopraffini episodi baroque pop ad improvvise esplosioni fuzz psichedeliche, ne' tantomeno alla loro evocativita', talora davvero visionaria. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente.

l' originale stampa americana, copertina lucida con caratteri dorati, con giusto lievissimi segni di invecchiamento, senza barcode, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VXS200.064. Il quarto vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo i magnifici "Drop of the Creature", "Stewdio" ed "Enquire Within", la conferma dello straordinario talento e della personalita' della band, che rispetto ai due dischi precedenti recupera un approccio piu' chitarristico e diretto, sebbene occasionalmente tornino ad affacciarsi le influenze folk psichedeliche che li avevano fortemente caratterizzati (come nella delicata e malinconica "Keep It Clean" o nella solare "Safe and Sound"), con un suono piu' pieno e graffiante, che nulla toglie alla complessita' melodica e compositiva dei brani, capaci di passare da sopraffini episodi baroque pop ad improvvise esplosioni fuzz psichedeliche, ne' tantomeno alla loro evocativita', talora davvero visionaria. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente.

l' originale stampa americana, copertina lucida con caratteri dorati, senza barcode, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VXS200.064. Il quarto vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo i magnifici "Drop of the Creature", "Stewdio" ed "Enquire Within", la conferma dello straordinario talento e della personalita' della band, che rispetto ai due dischi precedenti recupera un approccio piu' chitarristico e diretto, sebbene occasionalmente tornino ad affacciarsi le influenze folk psichedeliche che li avevano fortemente caratterizzati (come nella delicata e malinconica "Keep It Clean" o nella solare "Safe and Sound"), con un suono piu' pieno e graffiante, che nulla toglie alla complessita' melodica e compositiva dei brani, capaci di passare da sopraffini episodi baroque pop ad improvvise esplosioni fuzz psichedeliche, ne' tantomeno alla loro evocativita', talora davvero visionaria. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasti vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente.

copia ancora incellophanata della prima stampa americana, copertina lucida fronte retro senza codice a barre, etichetta argento con scritte e logo neri, catalogo VOXX200050, il secondo vero album della splendida band americano-gallese dei fratelli Fallon (senza considerare il raro esordio "The Steppes" che ne testimoniava i primi passi, raccogliendone i brani dei primi due demo). Dopo il magnifico "Drop of the Creature" (e prima del successivo "Enquire Within") questo disco accentuo' le influenze folk psichedeliche della band (la complessita' melodica di molti brani non puo' non far pensare alla Incredible String Band...), senza rinunciare ad alternare a delicatissimi brani onirici e visionari esplosioni acidissime e travolgenti. Difficile dire delle suggestioni magiche di questi brani, capaci di mettere insieme ingredienti diversi con straordinaria personalita', nonostante i palesi richiami agli anni '60, in un nuovo tour de force dove la scintilla creativa parte ora da una ispirazione compositiva che e' poco definire rara, ora dagli splendidi intrecci chitarristici di John Fallon e Tim Gilman, mentre gli impasi vocali dei Fallon arricchiscono impagabilmente ogni brano. La psichedelia californiana piu' visionaria e quella inglese di ispirazione "Ufo Club", certo folk psichedelico, questo e tant'altro in un nuovo gioiello senza tempo, tutt'altro che pura "archeologia musicale", tra le perle di una splendida discografia che merita di essere esplorata assolutamente. Alla malinconica e magica "Look for the Sun" forse il ruolo di capolavoro di un disco imperdibile in ogni suo episodio.

nella seconda comunque rara stampa con indirizzo sul retrocopertina "6277 Selma Hollywood", ma sull' etichetta "PO Box 1596 san Marcos", copertina senza barcode, etichetta bianca con scritte e logo neri, e sul lato B l' indicazione di altre etichette legate alla Doug Moody Productions, catalogo MINI02, vinile ambrato se posto in controluce, groove message ''we can think, we can wait and we can fast'' sul lato A e ''I, I, I, I, I'm not your steppenwolf'' sul lato B. L'acerbo ma già bellissimo primo album con otto brani della splendida band americano-gallese dei fratelli John e David Fallon, uscito nel 1984 per la piccola etichetta Mystic Records (solitamente dedita a sonorità di stampo punk), dopo un fantomatico singolo a nome Blue Macs realizzato nel 1982 e prima del capolavoro "Drop of The Creature" che nel 1986 segnerà l' inizio di un lungo legame con l' etichetta Voxx. Con le sue due facciate registrate in due diverse sessioni a distanza di quasi un anno una dall' altra, l' album funge da imperdibile introduzione alla musica di questo gruppo mai sufficientemente valutato. La prima facciata entusiasma con la freschezza di episodi dagli inebrianti sapori pop-psichedelici e flower power: memorabili "Kathy Maguire", per la quale venne realizzato anche un video assolutamente low-budget, e la vivace "Young Johnny Jones", ma ancor più belle le agrodolci, sognanti "I Think I'll Go" e "To Carry On", che lasciano intravedere oltre al talento compositivo anche la complessità emotiva della musica del gruppo. Sul lato B, sono già quasi gli Steppes maturi, accostabili ai migliori Rain Parade per certi aspetti ma assolutamente personali nonostante le fortissime influenze 60's, con la travolgente "It's The Real Time", l'acidula "Nobody's Fault", la dolcissima "Take Heart My Love" e la davvero magnifica "no Names Yet For Henry", uno dei brani più belli di tutta la neo-psichedelia degli anni '80. Dopo verrà il magnifico "Drop of the Creature", da molti considerato uno degli albums più belli di tutti gli anni '80, ed altri gioielli che, insieme alla psichedelia ora acida ed ora sognante e ad improvvise illuminazioni pop aggiungeranno nella musica del gruppo crescenti influenze folk-psichedeliche, tutti da scoprire.