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Steamhammer
mountains
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1970 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, "half speed mastered" per una migliore resa sonora, masterizzata agli Abbey Road Studios, copertina apribile pressoche' identica alla seconda tiratura pubblicata in Inghilterra su B&C, senza barcode. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1970 dopo ''Mk 2'' e prima di ''Reflection'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il quarto album. Considerati da molta critica una band minore, furono invece una delle piu' interessanti realta' del british blues, la loro musica proponeva un mix di chicago sound tra B.B. King ed Eddie Boyd reinterpretato con accenti distorti ed influenze free jazz con eccellenti brani originali ed una perizia tecnica eccellente, nel 1970, quando questo album vide la luce, la band aveva gia' avuto numerosi cambi di formazione, fu pero' in questo preciso momento che riuscirono a creare un vero masterpiece, questo "Mountains" che e' sicuramente il loro album piu' rappresentativo e riuscito. La musica si fa qui molto influenzata dal jazz, con il blues originario che diviene piu' distorto e pieno, il brano cardine dell' lp e' la lunga "Riding on the L&N," che ricorda nella struttura gli Allman Brothers e nei suoni il Peter Green dei Fleetwood Mac. Non mancano i riferimenti a John Lee Hooker, come in "Hold That Train", con un riff ed una groove che bene sarebbero stati nei dischi migliori dei Canned Heat. "Levinia" ha delle sfumature blues progressive che ricordano i primi Jethro Tull, mentre "Henry Lane" con Keith Nelson al banjo e' una cavalcata di grande classe e spiritualita', "Walking Down the Road" e' la migliore interpretazione della base ritmica e l'ultimo brano, la title track, si tinge ancora di jazz. Il gruppo continuera' per altri 4 anni prima di sciogliersi, martoriato dai continui cambi di formazione, ma non riuscira' mai piu' a ritrovare l'equilibrio e la potenza innovativa di questo album.
Steamhammer
mountains
Lp [edizione] originale stereo ger 1970 metronome
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima rara stampa tedesca, copertina ruvida apribile, etichetta azzurra e blu, nella prima versione con "deep groove" a circa 1 cm. dal foro centrale, senza bordo rialzato e con impostazione delle indicazioni in parte modificata (tra le altre cose, la scritta "Super-Stereo-Sound" e' qui' molto piu' piccola che nella seconda stampa ed e' posta piu' in alto dell' indicazione del lato, catalogo MLP15.376. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1970 dopo ''Mk 2'' e prima di ''Reflection'', il quarto album. Considerati da molta critica una band minore, furono invece una delle piu' interessanti realta' del british blues, la loro musica proponeva un mix di chicago sound tra B.B. King ed Eddie Boyd reinterpretato con accenti distorti ed influenze free jazz con eccellenti brani originali ed una perizia tecnica eccellente, nel 1970, quando questo album vide la luce, la band aveva gia' avuto numerosi cambi di formazione, fu pero' in questo preciso momento che riuscirono a creare un vero masterpiece, questo "Mountains" che e' sicuramente il loro album piu' rappresentativo e riuscito. La musica si fa qui molto influenzata dal jazz, con il blues originario che diviene piu' distorto e pieno, il brano cardine dell' lp e' la lunga "Riding on the L&N," che ricorda nella struttura gli Allman Brothers e nei suoni il Peter Green dei Fleetwood Mac. Non mancano i riferimenti a John Lee Hooker, come in "Hold That Train", con un riff ed una groove che bene sarebbero stati nei dischi migliori dei Canned Heat. "Levinia" ha delle sfumature blues progressive che ricordano i primi Jethro Tull, mentre "Henry Lane" con Keith Nelson al banjo e' una cavalcata di grande classe e spiritualita', "Walking Down the Road" e' la migliore interpretazione della base ritmica e l'ultimo brano, la title track, si tinge ancora di jazz. Il gruppo continuera' per altri 4 anni prima di sciogliersi, martoriato dai continui cambi di formazione, ma non riuscira' mai piu' a ritrovare l'equilibrio e la potenza innovativa di questo album.
Steamhammer
mountains (coloured)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1970 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2023, in vinile colorato, pesante 180 grammi e rimasterizzata, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura pubblicata in Uk nel 1970 su B&C. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1970 dopo ''Mk 2'' e prima di ''Reflection'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il quarto album. Considerati da molta critica una band minore, furono invece una delle piu' interessanti realta' del british blues, la loro musica proponeva un mix di chicago sound tra B.B. King ed Eddie Boyd reinterpretato con accenti distorti ed influenze free jazz con eccellenti brani originali ed una perizia tecnica eccellente, nel 1970, quando questo album vide la luce, la band aveva gia' avuto numerosi cambi di formazione, fu pero' in questo preciso momento che riuscirono a creare un vero masterpiece, questo "Mountains" che e' sicuramente il loro album piu' rappresentativo e riuscito. La musica si fa qui molto influenzata dal jazz, con il blues originario che diviene piu' distorto e pieno, il brano cardine dell' lp e' la lunga "Riding on the L&N," che ricorda nella struttura gli Allman Brothers e nei suoni il Peter Green dei Fleetwood Mac. Non mancano i riferimenti a John Lee Hooker, come in "Hold That Train", con un riff ed una groove che bene sarebbero stati nei dischi migliori dei Canned Heat. "Levinia" ha delle sfumature blues progressive che ricordano i primi Jethro Tull, mentre "Henry Lane" con Keith Nelson al banjo e' una cavalcata di grande classe e spiritualita', "Walking Down the Road" e' la migliore interpretazione della base ritmica e l'ultimo brano, la title track, si tinge ancora di jazz. Il gruppo continuera' per altri 4 anni prima di sciogliersi, martoriato dai continui cambi di formazione, ma non riuscira' mai piu' a ritrovare l'equilibrio e la potenza innovativa di questo album.
Steamhammer
reflection (steamhammer)
Lp [edizione] originale stereo ita 1969 epic
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima rara stampa italiana, del 1970, copertina laminata sul fronte, flipback su due lati sul retro, etichetta gialla con scritte e logo neri, catalogo BN26490, "stereomono" a sinistra e "DR" riquadrato a destra, data sul trail off dei due lati "6/4/70", senza timbro Siae; la coeprtina di questa primissima stampa italiana corrisponde a quella delle versioni tedesca ed americana del disco, con foto del gruppo a colori sul fronte, la seconda tiratura italiana di poco successiva avra' copertina completamente cambiata. Pubblicato originariamente su Cbs nel 1969 (con tirolo semplicemente "Steamhammer", e con altra copertina), prima di "MK 2", il primo album. "Reflection", o come intitolato in Inghilterra "Steamhammer", e' uno dei classici dell'ultima onda Inglese del blues revival, con un clima piu' vicino al rock e meno derivativo dai classici di Freddie King e B.B. King dai quali la band traeva ispirazione, nel disco figura una sola cover di B.B. King, 'You'll Never Know' mentre la maggior parte delle composizioni sono opera degli Steamhammer che rivelano le qualita' vocali di Kieran White, che a dispetto di uno spettro limitato riesce perfettamente a rendere il clima delle nuove composizioni, tra i momenti piu' riusciti quelli in cui il flauto di Harold McNair e' piu' in evidenza e la musica si tinge di aromi jazz, vedi 'Down the Highway' che ricorda per certi versi i primi Jethro Tull. tra i musicisti il futuro Jefferson Starship Pete Sears al piano ed Harold Mc Nail al flauto. Un album davvero notevole che ha l'indubbio merito di essere stato uno dei primi a unire la sensibilita' del rock blues a quella jazz-folk-rock presagita da Davy Graham nei primi anni '60 e che proprio in quel periodo vide la nascita degli esperimenti di Jethro Tull e Colosseum.
Steamhammer
Speech
lp [edizione] nuovo stereo uk 1972 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2021, in vinile 180 grammi e approntata nei prestigiosi Abbey Road Studios, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in Germania su Brain / Metronome. Pubblicato in Germania nel 1972 dopo ''Mountains'', il quarto ed ultimo album del gruppo inglese. Registrato dopo l' uscita dal gruppo del bassista Steve Davy e del chitarrista e cantante Kieran White, fu registrato dagli originari membri Martin Pugh (chitarra) e Mick Bradley (batteria) con il nuovo bassista Louis Cennamo ed alcuni interventi vocali, in qualita' di ospite, del cantante dei Fuzzy Dack Garth Watt-Roy. Contiene tre lunghi ed oscuri brani, in gran parte strumenatli che portano la musica del gruppo in una direzione fortemente heavy progressive. Bradley mori' prima della pubblicazione del disco, per leucemia, ed a lui il disco e' dedicato, ma la band ( o quello che ne restava, con alcuni nuovi innesti per l' occasione) ando' comunque in tour per promuovere il disco in Usa, dove la sua popolarita' era maggiore che in patria. Considerato dalla critica moderna come il loro capolavoro assoluto, uscito pero' soltanto in Germania (e nel 1973 anche in Francia), "Speech" e' un opera carica di splendide chitarre elettriche che vedono Martin Pough a livelli insuperati, suonato magistralmente e con brani complessi e originali; avrebbe certo meritato miglior fortuna, vista la qualita' di livello altissimo che contraddistingue questo ultimo e purtroppo sottovalutato album. Alla fine del tour americano, Pugh e Cennamo formeranno gli Armageddon con l' ex Yardbirds Keith Relf.
Steamhammer
steamhammer - reflection (marbled)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1969 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2023, in vinile giallo e rosso con effetto marmorizzato, pesante 180 grammi, rimasterizzata con sistema "half-speed mastered" presso i prestigiosi Abbey Road Studios, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura pubblicata in Uk nel 1969 su Cbs, diversa da quella con cui il disco fu stampato in altri paesi, e da quella con cui venne ristampato nel 1970 anche in Uk. Pubblicato originariamente su Cbs nel 1969, prima di "MK 2", non entrato nelle classifiche Inglesi (dove fu pubblicato con titolo diverso, 'Steamhammer'' e con altra copertina) ne' in quelle usa. Il primo album. Reflection, o come intitolato in Inghilterra 'Steamhammer' e' uno dei classici dell'ultima onda Inglese del blues revival, con un clima piu' vicino al rock e meno derivativo dai classici di Freddie King e B.B. King dai quali la band traeva ispirazione, nel disco figura una sola cover di B.B. King, 'You'll Never Know' mentre la maggior parte delle composizioni sono opera degli Steamhammer che rivelano le qualita' vocali di Kieran White, che a dispetto di uno spettro limitato riesce perfettamente a rendere il clima delle nuove composizioni, tra i momenti piu' riusciti quelli in cui il flauto di Harold McNair e' piu' in evidenza e la musica si tinge di aromi jazz, vedi 'Down the Highway' che ricorda per certi versi i primi Jethro Tull. tra i musicisti il futuro Jefferson Starship Pete Sears al piano ed Harold Mc Nail al flauto. Un album davvero notevole che ha l'indubbio merito di essere stato uno dei primi a unire la sensibilita' del rock blues a quella jazz-folk-rock presagita da Davy Graham nei primi anni '60 e che proprio in quel periodo vide la nascita degli esperimenti di Jethro Tull e Colosseum.
Steamhammer
steamhammer (reflection) + 2 tracks
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1969 akarma
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa del 2002, in vinile 180 grammi, copertina cartonata apribile, laminata dronte e retro, pressoche' identica alla prima tiratura pubblicata in Uk nel 1969 su Cbs, diversa da quella con cui il disco fu stampato in altri paesi, e da quella con cui venne ristampato nel 1970 anche in Uk, etichetta del lato A che riporta sia l' indirizzo del sito web della Akarma (presente anche sul retrocopertina) sia l' indirizzo e-mail, catalogo AK234; si tratta della prima delle ristampe realizzate negli anni dalla Akarma, con il nome del gruppo correttamente indicato sull' etichetta, ed i brani aggiunti "Windmill", facciata B del primo singolo, e "Autumn Song", facciata A del secondo singolo (nelle successive ristampe il brano "Windmill" sara' sostituito da "Junior's Wedding"). Pubblicato originariamente su Cbs nel 1969, prima di "MK 2", non entrato nelle classifiche Inglesi (dove fu pubblicato con titolo diverso, 'Steamhammer'' e con altra copertina) ne' in quelle usa. Il primo album. Reflection, o come intitolato in Inghilterra 'Steamhammer' e' uno dei classici dell'ultima onda Inglese del blues revival, con un clima piu' vicino al rock e meno derivativo dai classici di Freddie King e B.B. King dai quali la band traeva ispirazione, nel disco figura una sola cover di B.B. King, 'You'll Never Know' mentre la maggior parte delle composizioni sono opera degli Steamhammer che rivelano le qualita' vocali di Kieran White, che a dispetto di uno spettro limitato riesce perfettamente a rendere il clima delle nuove composizioni, tra i momenti piu' riusciti quelli in cui il flauto di Harold McNair e' piu' in evidenza e la musica si tinge di aromi jazz, vedi 'Down the Highway' che ricorda per certi versi i primi Jethro Tull. tra i musicisti il futuro Jefferson Starship Pete Sears al piano ed Harold Mc Nail al flauto. Un album davvero notevole che ha l'indubbio merito di essere stato uno dei primi a unire la sensibilita' del rock blues a quella jazz-folk-rock presagita da Davy Graham nei primi anni '60 e che proprio in quel periodo vide la nascita degli esperimenti di Jethro Tull e Colosseum.
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