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Sinatra frank This is sinatra! (+2 track)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1956  waxtime 
jazz
Ristampa del 2016, in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema Dmm (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte a quella della prima rara tiratura su Capitol, con note supplementari sul retro e due brani aggiunti per l' occasione: "All the Way" e "Witchcraft", registrate nel 1957). Originariamente pubblicata nel novembre del 1956 dalla Capitol, giunto al primo posto in classifica in Gran Bretagna ed all'ottava posizione della classifica billboard 200 americana, questa e' la prima raccolta di singoli e b-sides incisi da Sinatra con Nelson Riddle, originariamente pubblicati fra il 1953 ed il 1955 dalla Capitol. Contiene alcuni brani essenziali del Sinatra di quegli anni, come la splendida ''I've got the world on a string'', ''South of the border'', ''The gal that got away'' e ''Learnin' the blues'', oltre ad ombrose e malinconiche ballate come ''Rain'' e ''Don't worry 'bout me''. Questa la scaletta: ''I've got the world on a string'' (1953), ''Three coins in the fountain'' (1954), ''Love and marriage'' (1955), ''From here to eternity'' (1953), ''South of the border'' (1953), "Rain (Falling from the Skies)" (1953), ''The gal that got away'' (1954), ''Young-at-heart'' (1954), ''Learnin' the blues'' (1955), ''My one and only love'' (1953), ''(Love Is) The tender trap'' (1955), "Don't Worry About Me" (1953). Soprannominato The Voice, Frank Sinatra (1915-1998) e' stato cantante e attore, musicista popolarissimo e showman. Un mito dell'America prima e dopo la seconda guerra mondiale, nella cui musica, allora innovatrice, si mischiano lo swing ed il blues con il jazz e la canzone d'autore; e' stato il primo a proporre brani che si distaccavano dalla impostazione lirica, inaugurando la grande stagione della musica americana, per aprire la strada ad Elvis ed al rock'n'roll.
Euro
22,00
codice 2118134
scheda
Siouxsie & the banshees A kiss in a dreamhouse (half-speed mastered)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1982  polydor / universal 
punk new wave
Ristampa del 2018, in vinile 180 grammi e rimasterizzata con sistema "Half-Speed Mastering" presso gli Abbey Road Studios, copertina senza barcode pressoche' identica a quella della prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Il quinto album della dark band londinese, uscito nel novembre del 1982 su Polydor in Gran Bretagna, dove giunse all'undicesimo posto in classifica, non pubblicato negli USA, successore del magnifico "Ju Ju" e realizzato con la stessa formazione, per l' ultima volta con il grande John McGeogh (ex Magazine) alla chitarra. Realizzato dopo un laborioso travaglio, dovuto soprattutto a gravi difficolta' alla gola della cantante, e' un parziale ritorno alla musica piena di contrasti tra oscurita' e squarci di luce di "Kaleidoscope", per una band che e' sempre piu' osannata da una intera geenerazione dark e popolarissima in Inghilterra, dove il disco raggiunge l' 11esima posizione in classifica. "Slowdive" e "Melt" sono i due singoli dell' album, forse ancora piu' belli sono episodi indimenticabili quali "Cascade" e la meravigliosa oscura litania di "Obsession". Si affaccia forse per la prima volta in alcuni episodi un certo "manierismo" che caratterizzara' i dischi successivi del gruppo, ma "A Kiss In A Dreamhouse" e' ancora prossimo al capolavoro. I Siouxsie & The Banshees si formano nel 1976 da Siouxsie Sioux alias Susan Dallion e Steve Severin oggi suo compagno nella vita. Entrambi erano parte del famoso Bromley Contingent, truppa punk al seguito dei Sex Pistols. Nei primissimi anni di vita della formazione, ancora in stato embrionale, si unira' al gruppo SID VICIOUS alla batteria, ma ben presto le fila del gruppo si definirono ulteriormente. La prima formazione di Siouxsie And The Banshees comprendeva oltre a Siouxsie Sioux e Steven Severin, John McKay che aveva sostituito PT Fenton che a sua volta aveva sostituito Marco Pirroni e Kenny Morris che aveva sostituito Sid Vicious. Questa primissima formazione fu attiva dal 1978 al 1979 e sara' autrice di cinque singoli e due album The Scream e Join Hands. Alla formazione si unira' successivamente Budgie che sostituira' Morris. Queste sono le basi di una delle piu' importanti e storiche formazioni anglosassoni nate dall'impeto post punk che dominava la scena musicale in queli anni. Inutile precisare l'importanza artistica e storica di Siouxsie & The Banshees, una delle band fondamentali e seminali di tutto il post punk anglosassone che stava assumendo sempre piu linee oscure e gotiche presto denominate dark wave.
Euro
31,00
codice 2117501
scheda
Siouxsie & the banshees Kaleidoscope (half-speed mastered)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1980  polydor / universal 
punk new wave
Ristampa del 2018, in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema "Half-Speed Mastering" presso gli Abbey Road Studios, copertina senza barcode, pressoche' identica a quella della prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Il terzo album dei Siouxsie And The Banshees, uscito dopo "Join Hands" e prima di "A Kiss in a Dreamhouse". Uscito nell' agosto del 1980, e' il primo album registrato con Budgie (ex Slits) e McGeogh (ex Magazine) in formazione; molto meno "punk" dei due dischi precedenti, per quanto forse non completamente messo a fuoco, possiede alcuni brani di enorme bellezza, tra squarci di luce e colore che rendono ancora piu' oscuro il buio intorno, come le affascinanti "Happy House" e "Christine" che raggiunsero le posizioni 17 e 24 nelle charts anglosassoni, brani cult di Siouxsie Sioux che, pubblicati su singolo, anticiparono l'uscita dell'album "Kaleidoscope" che raggiunse la posizione 5 nelle classifiche UK. Questi due episodi sono sicuramente tra i brani piu' conosciuti e famosi ad opera della regina della notte, ma altresi' anche le piu' oscure Tenant, Red Light, Paradise Place, contribuiscono superbamente ed egregiamente al compimento dell'album che nel suo incedersi non denota alcuna caduta di stile. In "Kaleidoscope" la band compie una svolta in senso musicale e stupisce i fan con un album piu' elettronico e dai suoni piu' curati e sofisticati, e' l'inizio di una metamorfosi che culminera' con "A Kiss in the Dreamhouse" del 1982, "Kaleidoscope" rimane comunque tra gli album che hanno segnato in maniera indelebile la storia delle sonorita' post-punk che, agli inizi degli anni ottanta, si caratterizzarono per le forti tinte oscure uniformandosi nella nascente darkwave music di cui, Siouxsie Sioux, e' divenuta una delle maggiori icone. I Siouxsie & The Banshees si formano nel 1976 da Siouxsie Sioux alias Susan Dallion e Steve Severin oggi suo compagno nella vita. Entrambi erono parte del famoso Bromley Contingent, truppa punk al seguito dei Sex Pistols. Nei primissimi anni di vita della formazione, ancora in stato embrionale, si unira' al gruppo SID VICIOUS alla batteria, ma ben presto le fila del gruppo si definirono ulteriormente. La prima formazione di Siouxsie And The Banshees comprendeva oltre a Siouxsie Sioux e Steven Severin, John McKay che aveva sostituito PT Fenton che a sua volta aveva sostituito Marco Pirroni e Kenny Morris che aveva sostituito Sid Vicious. Questa primissima formazione fu attiva dal 1978 al 1979 e sara' autrice di cinque singoli e due album The Scream e Join Hands. Alla formazione si unira' successivamente Budgie che sostituira' Morris. Queste sono le basi di una delle piu' importanti e storiche formazioni anglosassoni nate dall'impeto post punk che dominava la scena musicale in queli anni. Inutile precisare l'importanza artistica e storica di Siouxsie & The Banshees, una delle band fondamentali e seminali di tutto il post punk anglosassone che stava assumendo sempre piu linee oscure e gotiche presto denominate dark wave.
Euro
36,00
codice 2117154
scheda
Siouxsie & the banshees peepshow (half-speed mastered)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1988  polydor / universal 
punk new wave
Ristampa del 2018, in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema "Half-Speed Mastering" presso gli Abbey Road Studios, copertina senza barcode, pressoche' identica a quella della prima tiratura, e corredata di inner sleeve. L' ultimo album degli anni '80 per la dark band inglese di Londra, il primo con in formazione il chitarrista ex Specimen Jon Klein, insieme a Siouxsie Sioux, Budgie, Martin Mc Carrick e Steve Severin. Pubblicato bel settembre del 1988 dalla Wonderland/Polydor in Gran Bretagna, dove giunse al ventesimo posto in classifica, e dalla Geffen negli USA, dove arrivo' alla 68ø posizione, uscito dopo ''Through the looking glass'' (1987) e prima di ''Superstition'' (1991), ''Peepshow'' e' un disco controverso e certo discontinuo, ma dotato di momenti di grande fascino: lasciando da parte il singolo omonimo, forse divertente ma francamente pacchiano, che ne anticipo' l'uscita (piu' riusciti sono i brani scelti per i due singoli successivi, "The Killing Jar" e "The Last Beat of My Heart"), brani come la oscura "Scarecrow" o la onirica "Carousel" sono tra i miliori dei Banshees dai tempi di "A Kiss in a Dreamhouse". I Siouxsie & The Banshees si formano nel 1976 da Siouxsie Sioux alias Susan Dallion e Steve Severin oggi suo compagno nella vita. Entrambi erono parte del famoso Bromley Contingent, truppa punk al seguito dei Sex Pistols. Nei primissimi anni di vita della formazione, ancora in stato embrionale, si unira' al gruppo SID VICIOUS alla batteria, ma ben presto le fila del gruppo si definirono ulteriormente. La prima formazione di Siouxsie And The Banshees comprendeva oltre a Siouxsie Sioux e Steven Severin, John McKay che aveva sostituito PT Fenton che a sua volta aveva sostituito Marco Pirroni e Kenny Morris che aveva sostituito Sid Vicious. Questa primissima formazione fu attiva dal 1978 al 1979 e sara' autrice di cinque singoli e due album The Scream e Join Hands. Alla formazione si unira' successivamente Budgie che sostituira' Morris. Queste sono le basi di una delle piu' importanti e storiche formazioni anglosassoni nate dall'impeto post punk che dominava la scena musicale in queli anni. Inutile precisare l'importanza artistica e storica di Siouxsie & The Banshees, una delle band fondamentali e seminali di tutto il post punk anglosassone che stava assumendo sempre piu linee oscure e gotiche presto denominate dark wave.
Euro
27,00
codice 2117502
scheda
Siouxsie & the banshees The scream (half-speed mastered)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1978  polydor / universal 
punk new wave
Ristampa del 2018, in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema "Half-Speed Mastering" presso gli Abbey Road Studios, copertina senza barcode, con adesivo brani sul retro, pressoche' identica a quella della prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Il primo storico e magnifico album della band inglese di Londra, uscito nel novembre del '78, qualche mese dopo il meraviglioso singolo "Hong Kong Garden", che giungendo al settimo posto della classifica inglese aveva dimostrato che la band della cantante Siouxsie Sioux (una delle prime e piu' storiche figure della scena punk londinese) e del bassista Steve Severin aveva gia' raccolto un folto stuolo di seguaci grazie alle attenzioni della critica e soprattutto a leggendarie performance dal vivo e a due folgoranti Peel Sessions (la prima delle quali esattamente un anno prima dell' uscita di "The Scream"). Erano stati tra gli ultimi della prima ondata punk inglese a cedere alle lusinghe delle etichetta discografiche, e questo loro primo favoloso disco e' quello che meglio, oltre le imperdibili "Peel sessions", che ne testimonia la fase piu' irruenta e, appunto, punk, pur gia' caratterizzato da quelle atmosfere decisamente oscure che i lavori successivi svilupperanno, facendo del gruppo uno dei piu' amati ed imitati di quella che sara' la dark wave britannica. Realizzato con la stessa formazione dell' altrettanto bello "Join Hands", prima che il chitarrista John McKay ed il batterista Kenny Morris lasciassero la band improvvisamente, e prodotto da Steve Lillywhite, "The Scream" giunse fino al 12esimo posto della classifica inglese, risultato davvero straordinario considerando che nessun singolo ne venne tratto e che il disco e' quasi del tutto privo dell' impatto in qualche modo "pop" del singolo che lo aveva preceduto (ne resta traccia nella travolgente "Carcass"), caratterizzato piuttosto da una sequenza di episodi (tutti memorabili) ora graffianti ed aggressivi ("Jigsaw Feeling", l' anthemica "Mirage", "Nicotine Stain", la cover stravolta di "Helter Skelter" dei Beatles), ora cupi e malsani (la quasi strumentale e cupissima "Pure", "Overground", "Metal Postcard", la tagliente e tesissima "Suburban Relapse"), con la conclusiva "Switch" capace di mettere magicamente insieme le due "anime" del gruppo. Un' opera di enorme e inquieta bellezza, capace di stupire a distanza di quasi 30 anni dalla sua pubblicazione, imperdibile, assolutamente.
Euro
27,00
codice 2117497
scheda
Skull practitioner Negative stars
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2023  in the red 
indie 2000
Debutto per la band di New York, power trio che evoca il punk polveroso di Los Angeles dei primi anni '80. La formazione comprende il chitarrista Jason Victor (conosciuto anche con Dream Syndicate e Willard Grant Conspiracy), il bassista Kenneth Levine e il batterista Alex Baker. Riferimenti a Gun Club, X e Flesh Eaters.
Euro
29,00
codice 2118763
scheda
Skunk anansie Paranoid & sunburnt
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1995  one little indian 
indie 90
ristampa con copertina pressoche' identica all'originale con apertura dall'alto, etichetta viola e grigia scritte bianche. Pubblicato nel settembre del 1995 dalla One Little Indian e giunto all'ottavo posto in classifica in Gran Bretagna, "Paranoid & sunburnt" e' l'album d'esordio del gruppo britannico fondato a Londra nel 1994 e guidato dalla carismatica cantante di colore Skin. Gli Skunk Anansie proponevano un potente ma orecchiabile crossover con forti influenze funk e dub, che accompagnava il canto rabbioso di Skin; i testi facevano spesso riferimento a tematiche sociali e politiche con un tono combattivo ed esplicito. Dopo aver ottenuto un buon successo di pubblico ed aver suonato in tour con gruppi come U2, Aerosmith, Bad Religion, Rollins Band e Muse, il gruppo si sciolse nel 2001 e Skin prosegui' con una carriera da solista. Questo primo album, pubblicato prima di "Stoosh" (1996), contiene gia' gli elementi caratterizzanti il gruppo, che attua il suo approccio aggressivo, diretto e carico di tensione lungo gli undici brani presenti, fra cui la controversa "Selling Jesus", uscita anche su singolo.
Euro
24,00
codice 2117908
scheda
Skunk anansie Stoosh
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1996  one little indian 
indie 90
ristampa pressochè identica all'originale. Pubblicato originariamente nella primavera 1996, dopo "Paaranoid & sunburt" (95), prima di "Post organic chill" (99), il secondo album. Lavoro considerato di transizione fra il punk arrabbiato e politicizzato dell'esordio, ed il piu' sentimentale terzo album: in "Stoosh" le tracce propongono un mix di rock esplosivo, nel quale confluiscono istanze hard e funk, con ballate piu' riflessive dalle atmosfere dolci e malinconiche. Altrettanto dicasi per la voce intensa e carismatica della cantante, capace di spaziare da toni urlati e graffianti ad altri piu' delicati, con tematiche che parlano di razzismo, religione e rapporti interpersonali. La traccia che chiude il primo vinile, "Hedonism (just because you fell good)", una delle piu' famose della loro intera discografia, e' una ballata elettrica trascinante, perfetto esempio della loro estetica. Gruppo britannico fondato a Londra nel 1994 e guidato dalla carismatica cantante di colore Skin, gli Skunk Anansie proponevano un potente ma orecchiabile crossover con forti influenze funk e dub, che accompagnava il canto rabbioso di Skin; i testi facevano spesso riferimento a tematiche sociali e politiche con un tono combattivo ed esplicito. Dopo aver ottenuto un buon successo di pubblico ed aver suonato in tour con gruppi come U2, Aerosmith, Bad Religion, Rollins Band e Muse, il gruppo si sciolse nel 2001 e Skin prosegui' con una carriera da solista.
Euro
24,00
codice 2118580
scheda
Slayer Hell awaits
lp [edizione] ristampa  stereo  eu  1985  roadrunner / private 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good heavy metal
Ristampa private press, copertina (con piccola ammaccatura nell' angolo in alto a destra, visibile sul retro) lucida e senza barcode, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura. Il secondo acclamato album degli Slayer, uscito nel settembre del 1985, dopo il primo "Show No Mercy" ed i mini "Haunting The Chapel" e "Live Undead", e prima del successivo "Reign in Blood". Capace di raggiungere le 500.000 copie vendute, e' considerato uno dei capolavori del gruppo, oltre che il loro album compositivamente piu' complesso e "progressivo"; oscuro e granitico, vede compiuta la maturazione strumentale ed artistica della band americana di Huntington Park, California, in sette lunghi brani le cui tematiche sono spesso legate all' inferno ed a Satana. Formati nel 1982 ad Huntington Beach in California dai chitarristi di talento Kerry King e Jeff Hanneman che, radunati il bassista/cantante Tom Araya e il batterista, di formazione jazz, Dave Lombardo, si danno originariamente il nome di Dragonslayer, in seguito abbreviato in Slayer. La loro prima incisione e' per la compilation Metal Massacre del 1983. Grazie ad una serie di albums rivoluzionari, capaci di influenzare tanto metal a venire sia nel suo filone trash quanto in quello di orientamento death, sono stati una delle piu' importanti band metal degli anni '80. Tratti distintivi della loro musica sono assoli veloci ed alternati, rapidissimi grooves batteristici, tremolo picking e doppia cassa martellante, caratteristiche che contribuirono a tracciare le fondamenta del metal estremo, grazie soprattutto al loro terzo album, Reign in Blood, indicato come un importante propulsore per la nascita di questa corrente. La band e' nota anche per il suo contenuto dei testi, che toccano argomenti riguardanti satanismo, nazismo, guerra, violenza, serial killers e religione. Dall'inizio della loro carriera, sono sempre stati al centro dell'attenzione, ricevendo una moltitudine di critiche di presunte idolatrie nazi/sataniste e sono stati "citati" in vari episodi di cronaca nera. Tutto cio' ha generato varie discussioni nei loro confronti che ancora oggi sono in atto.
Euro
18,00
codice 255505
scheda
Sleeping dogs Beware (12" reissue)
12" [edizione] nuovo  stereo  uk  1982  one little independent 
punk new wave
EP in formato 12", copertina apribile in sei pannelli contenente testi, note e foto. Ristampa del 2022 ad opera della One Little Independent, label nata dalla storica One Little Indian, con artwork pressoché identico a quello della prima tiratura ma in formato 12" e non più 7", così come anche per il vinile. Originariamente pubblicato nel 1982 dalla Crass Records nel Regno Unito, questo EP fu l'unico disco degli americani Sleeping Dogs, uno dei due soli gruppi statunitensi a venire pubblicati sulla label degli anarcopunks britannici Crass. Gli Sleeping Dogs suonavano una bizzarra miscela di punk, deviazioni beefheartiane e new wave secca ed incisiva, ispirati da idee libertarie ed autori di testi politicizzati e pungenti. Nelle sessioni di questo EP furono coadiuvati in studio da Penny Rimbaud e dal chitarrista dei Crass Phil Free, ma si sciolsero poco dopo, per poi riemergere alcuni anni dopo come Brain Rust. I cinque brani di "Beware" hanno un sound distorto, sbilenco e dalle melodie stralunate e stonate, in cui la componente punk non è particolarmente aggressiva o tirata, seppure presente con i toni graffianti e pungenti, e viene integrata da soluzioni ritmiche e melodiche bizzarre, che fanno appunto pensare a Captain Beefheart ma senza il blues né il jazz, ed a un post punk scheletrico, ripetitivo ed alienato. Questa la scaletta: "Same Old Story", "Concrete", "Suzy's Song", "(I Got My Tan In) El Salvador", "Soldier".
Euro
18,00
codice 3514967
scheda
Slowbone the wonderboys (slowbone) Round and round (ltd numbered 180 gr. white vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  uk  1972  audio archives 
rock 60-70
Edizione limitata a 300 copie numerate sul retro copertina in basso, vinile bianco da 180 grammi, copertina senza codice a barre, inserto con foto e note biografiche, label custom marrone con particolari dello artwork di copertina, catalogo AALP109. La prima stampa vinilica, uscita nel 2017, con sette brani in meno rispetto all'edizione in cd, che era uscita sempre su Audio Archives nel 2016. Questa antologia compila la maggior parte dei brani apparsi su singolo nel 1973/74 e nel 1977 sotto diverse incarnazioni dello stesso gruppo: Slowbone The Wonderboys, Slowbone e Rough Riders, nomi diversi di una formazione pressoché sempre identica, che nel corso del decennio sfornò solo una manciata di singoli; la scaletta è completata da alcuni inediti incisi in studio, fra cui la title track. Gli Slowbone erano artefici di un ruvido e hard rock con venature progressive e hard blues, con potenti ed epiche cavalcate, dominato dalla chitarra e sostenuto dall'organo, caratteristiche che alimentavano le abbastanza evidenti similitudini con i Deep Purple. Provenienti dalla East end di Londra, gli Slowbone nacquero nei primi anni '70 ad opera di alcuni ex membri dei Turquoise, gruppo pischedelico degli anni '60. La band pubblico' solo una manciata di singoli, nel 1974 e nel 1977, il primo dei quali come Slowbone The Wonderboys ed un altro come Rough Riders, prima cambiare nome in Roll Ups ed operare come tali alla fine del decennio. Questa la scaletta: "Round & round" (inedito inciso nel 1974), "Got to know" (B-side del singolo "Tales of a crooked man", uscito nel 1974 a nome Slowbone), "Too many heartbreaks" (inedito inciso nel 1973), "Oh man" (singolo uscito a nome Slowbone 1974), "Hot california beach" (singolo uscito a nome Rough Riders, 1974), "So glad I'm a woman" (inedito inciso nel 1977), "Nearly a superman" (inedito inciso nel 1973), "Do you see me" (B-side del singolo uscito a nome Rough Riders, 1974), "Goodbye my friend" (inedito inciso nel 1973), "Happy birthday sweet sixteen" (singolo uscito a nome Slowbone the Wonderboys, 1974), "Can I bring you love" (singolo uscito a nome Slowbone, 1977), "The getaway" (B-side del singolo "Can I bring you love", 1977).
Euro
14,00
codice 2117549
scheda
Slowdive Blue day
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1992  music on vinyl 
indie 90
ristampa pressochè identica all'originale, etichetta celeste con scritte nere, della compilation uscita originariamente in Cd nel febbraio 1992 su Creation, dopo "Just for a day" (91), prima di "Souvlaki" (93). Raccolta che comprende i primi 3 Ep's: "Slowdive del 1990, senza la traccia "Avalyn II", "Morningrise" del 1991 e "Holding your breath" del 1991, senza la cover di Syd Barrett, "Golden hair". Ecco la scaletta completa: "Slowdive", "Avalyn 1", "Morningrise", "She calls", "Losing today", "Shine" e "Albatross". Gruppo originario di Thames Valley, Reading, Inghilterra, gli Slowdive sono autori di brani definiti dalla critica come "sogni pop al rallentatore", capaci di fondere le atmosfere eteree del dream-pop e i riverberi distorti dello shoegazer. Gli Slowdive hanno dato vita a un sound tra i piu' suggestivi degli anni novanta, fino allo scioglimento e alla trasformazione in Mojave3, ed hanno rappresentato l'ala piu' romantica della corrente "shoegazer". Per molti versi sono proprio loro forse il gruppo piu' significativo di questo particolare stile che caratterizzo' gran parte del pop-rock britannico a cavallo tra gli '80 e i '90, ancora piu' dei My Bloody Valentine, troppo geniali e originali per poter essere inquadrati completamente in qualsivoglia corrente: i migliori a sposare quel sound fatto di densi intrecci chitarristici che era il sound "shoegazer" a un semplice pop-rock di cristallina bellezza e melodicamente prezioso furono proprio gli Slowdive. E' il 1989 quando tre ragazzi di Reading - poco piu' che adolescenti - formano gli Slowdive; Neil Halstead e Rachel Goswell al canto e alle chitarre, Nick Chaplin al basso (il nome della band fu ispirato proprio da un sogno fatto dal bassista, non dunque, come si potrebbe pensare, dal noto brano di Siouxsie). Ben presto si uniscono il batterista Adrian Sell e il terzo chitarrista Christian Savill. Il primo demo, contenente due brani ("Beach Song" e "Take Me Down") li fa accostare subito al rock di matrice shoegazer che in quegli anni viveva il suo momento di massimo splendore: i sussurri incantati dei due leader vengono regolarmente sommersi dai feedback sfibranti delle chitarre, e dall'impeto punk della sezione ritmica. Nel 1990 gli Slowdive firmano per l'etichetta Creation di Alan McGee - la stessa per cui incidono i My Bloody Valentine - e pubblicano il primo, omonimo, Ep inaugurando uno stile ben piu' personale rarefatto e lentissimo, che nella sua maestosita' si porta addosso i segni di una solitudine straziante e di una sconfitta totale.
Euro
31,00
codice 2117418
scheda
Slowdive Just for a day
LP [edizione] nuovo  stereo  eu  1991  music on vinyl 
indie 90
Ristampa in vinile 180 grammi, copertina pressoché identica all'originale. Pubblicato nell'agosto del 1991 dalla Creation in Gran Bretagna, dove giunse al 32ø posto in classifica, e dalla SBK negli USA, dove non entro' in classifica, ''Just for a day'' e' il primo album degli Slowdive, precedente a ''Souvlaki'' (1993). Il gruppo inglese e' qui artefice di un etereo e sognante incrocio fra dream pop e shoegazer, attraverso brani avvolti in delicate nebbie psichedeliche, sonorita' intense ma lontane dalla potenza e dall'abrasivita' di gruppi come Ride e My Bloody Valentine; l'album incarna la parte piu' morbida e melodica dello shoegazer, all'epoca al culmine della sua breve parabola, mantenendo la psichedelia e le atmosfere oniriche ma sostituendo le influenze stoogesiane e noise con quelle pop. Gruppo originario di Thames Valley, Reading, Inghilterra, gli Slowdive sono autori di brani definiti dalla critica come "sogni pop al rallentatore", capaci di fondere le atmosfere eteree del dream-pop e i riverberi distorti dello shoegazer. Gli Slowdive hanno dato vita a un sound tra i piu' suggestivi degli anni novanta, fino allo scioglimento e alla trasformazione in Mojave3, ed hanno rappresentato l'ala piu' romantica della corrente "shoegazer". Per molti versi sono proprio loro forse il gruppo piu' significativo di questo particolare stile che caratterizzo' gran parte del pop-rock britannico a cavallo tra gli '80 e i '90, ancora piu' dei My Bloody Valentine, troppo geniali e originali per poter essere inquadrati completamente in qualsivoglia corrente: i migliori a sposare quel sound fatto di densi intrecci chitarristici che era il sound "shoegazer" a un semplice pop-rock di cristallina bellezza e melodicamente prezioso furono proprio gli Slowdive. E' il 1989 quando tre ragazzi di Reading - poco piu' che adolescenti - formano gli Slowdive; Neil Halstead e Rachel Goswell al canto e alle chitarre, Nick Chaplin al basso (il nome della band fu ispirato proprio da un sogno fatto dal bassista, non dunque, come si potrebbe pensare, dal noto brano di Siouxsie). Ben presto si uniscono il batterista Adrian Sell e il terzo chitarrista Christian Savill. Il primo demo, contenente due brani ("Beach Song" e "Take Me Down") li fa accostare subito al rock di matrice shoegazer che in quegli anni viveva il suo momento di massimo splendore: i sussurri incantati dei due leader vengono regolarmente sommersi dai feedback sfibranti delle chitarre, e dall'impeto punk della sezione ritmica. Nel 1990 gli Slowdive firmano per l'etichetta Creation di Alan McGee - la stessa per cui incidono i My Bloody Valentine - e pubblicano il primo, omonimo, Ep inaugurando uno stile ben piu' personale rarefatto e lentissimo, che nella sua maestosita' si porta addosso i segni di una solitudine straziante e di una sconfitta totale.
Euro
31,00
codice 2118735
scheda
Slowdive Souvlaki
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1993  music on vinyl 
indie 90
ristampa pressoché identica alla prima tiratura, vinile 180 grammi. Lp pubblicato dalla Creation nel giugno 1993, prima di "Pygmalyon" (95) e dopo "Just for a day" (91), il secondo album, giunto alla pisizione n.51 delle classifiche Uk (non entrato in Usa dove usci' nel febbraio 94). Considerato dalla critica il loro lavoro piu' significativo, declina il noise pop attraverso reverberazioni, dilatazioni e melodie, assistite da ritmiche pulsanti e avvolgenti, che creano atmosfere romanticamente sognanti e malinconiche, estatiche e da trance. Da segnalare la presenza di Brian Eno, che pare abbia declinato la richiesta della band di produrre l'album, in due tracce: "Sing" (composta da Eno con gli Slowdive) e "Here she comes". Gruppo originario di Thames Valley, Reading, Inghilterra, gli Slowdive sono autori di brani definiti dalla critica come "sogni pop al rallentatore", capaci di fondere le atmosfere eteree del dream-pop e i riverberi distorti dello shoegazer. Gli Slowdive hanno dato vita a un sound tra i piu' suggestivi degli anni novanta, fino allo scioglimento e alla trasformazione in Mojave3, ed hanno rappresentato l'ala piu' romantica della corrente "shoegazer". Per molti versi sono proprio loro forse il gruppo piu' significativo di questo particolare stile che caratterizzo' gran parte del pop-rock britannico a cavallo tra gli '80 e i '90, ancora piu' dei My Bloody Valentine, troppo geniali e originali per poter essere inquadrati completamente in qualsivoglia corrente: i migliori a sposare quel sound fatto di densi intrecci chitarristici che era il sound "shoegazer" a un semplice pop-rock di cristallina bellezza e melodicamente prezioso furono proprio gli Slowdive. E' il 1989 quando tre ragazzi di Reading - poco piu' che adolescenti - formano gli Slowdive; Neil Halstead e Rachel Goswell al canto e alle chitarre, Nick Chaplin al basso (il nome della band fu ispirato proprio da un sogno fatto dal bassista, non dunque, come si potrebbe pensare, dal noto brano di Siouxsie). Ben presto si uniscono il batterista Adrian Sell e il terzo chitarrista Christian Savill. Il primo demo, contenente due brani ("Beach Song" e "Take Me Down") li fa accostare subito al rock di matrice shoegazer che in quegli anni viveva il suo momento di massimo splendore: i sussurri incantati dei due leader vengono regolarmente sommersi dai feedback sfibranti delle chitarre, e dall'impeto punk della sezione ritmica. Nel 1990 gli Slowdive firmano per l'etichetta Creation di Alan McGee - la stessa per cui incidono i My Bloody Valentine - e pubblicano il primo, omonimo, Ep inaugurando uno stile ben piu' personale rarefatto e lentissimo, che nella sua maestosita' si porta addosso i segni di una solitudine straziante e di una sconfitta totale.
Euro
31,00
codice 2117618
scheda
Slum village Fantastic volume 2
LP2 [edizione] nuovo  stereo  usa  2000  ne'astra 
hip-hop
Vinile doppio. Ristampa del 2015 ad opera della Ne'Astra, con la scaletta dei brani che riprende quella della prima stampa inglese, in cui alcuni brani sono in ordine diverso rispetto alla rara prima stampa USA, che e' su triplo vinile invece che doppio; questa ristampa contiene anche due bonus tracks, poste alla fine della quarta facciata (''Thelonious'' e ''Fall in love (remix)''). Originariamente pubblicato nel giugno del 2000 dalla Wordplay nel Regno Unito e dalla Good Vibe negli USA, dove giunse alla 180esima posizione nella classifica billboard 200, il secondo album, successivo a ''Fan-tas-tic'' (1997) e precedente ''Trinity (past, present and future'' (2002). L'atteso secondo album del gruppo detroitiano non deluse le attese: un sound limpido ed essenziale, ricco di riferimenti funk ed alle sonorita' vintage prima che l'elettronica prendesse il sopravvento, sosteneva un rapping lontano dalle truci tematiche del gangsta e dello hardcore rap. Formatisi all'alba degli anni '90 a Detroit, inizialmente come Ssenepod, e presto con la sigla definitiva Slum Village, questi rappers del Midwest hanno avuto un organico ricco di talento ma piuttosto instabile, con partenze di importanti membri nel corso degli anni; il gruppo fu formato da J Dilla (1974-2006), Baatin (1974-2009) e T3. Sono ricordati dalla critica come esponenti di uno hip hop vecchia scuola, intriso di funk e di soul, influenzato da nomi come A Tribe Called Quest, De La Soul e Pharcyde. J Dilla, uno dei piu' talentuosi ed influenti produttori e musicisti della scena hip hop di Detroit ed americana in generale fra i tardi anni '90 ed i primi anni del nuovo secolo, lascio' il gruppo nel 2001 per la carriera solista, ma pochi anni dopo fu stroncato da una grave malattia; pochi anni dopo scomparve anche Baatin, colpito da infelici vicende personali, ed il gruppo rimase sotto la guida di T3 con il nuovo membro Elzhi, entrato in formazione intorno al 2002.
Euro
43,00
codice 2118736
scheda
Sly and the family stone dance to the music (group sleeve)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1968  music on vinyl 
soul funky disco
ristampa in vinile 180 grammi di alta qualita', pressocche' identica alla rara prima tiratura su Epic, con l' originaria copertina con la foto del gruppo a colori, poi cambiata. Il secondo album del gruppo di colore guidato da Sly Stone, uscito nell' aprile del '68 in America e nel settembre dello stesso anno in Inghilterra, e giunto in Usa all' 11esimo posto delle classifiche R'n'B ed al 142esimo di quelle "pop", pubblicato tra il primo "A Whole New Thing" ed il terzo "Life". Se il disco precedente aveva aperto una breccia fondamentale nella musica americana della fine del decennio in corso prospettando commistioni tra musica bianca e musica nera fino a quel momento inedite, "Dance to the Music" e' il primo vero capolavoro del gruppo, un caleidoscopio ricchissimo e straordinario di voci, ritmi e strumenti (con un efficace organo Hammond e fantastiche chitarre fuzz che fanno capolino qua' e la') in 11 brani straordinari che mettendo insieme il James Brown piu' funky ed il rock bianco, persino la psichedelia, talora, prospettarono nuove strade per la musica non solo nera degli anni a venire, punto di riferimento essenziale per Parliament, Funkadelic ed innumerevoli epigoni a venire. La title track, che apre l' album, fu il primo grande hit del gruppo, ma ogni episodio del disco andrebbe citato, , d' obbligo segnalare almeno il fantastico medley che con i suoi oltre 12 minuti chiude la prima side. Un disco di grande valore sia storico che artistico.
Euro
31,00
codice 2118549
scheda
Small faces Big Hits. All the hit Singles (gatefold)
lp [edizione] originale  stereo  uk  1965  immediate / virgin 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
l' originale stampa inglese della bella raccolta uscita nel 1980, copertina semilucida nella versione apribile, senza barcode, etichetta bianca con logo Virgin e logo Immediate in nero in alto, catalogo V2166. Pubblicato in Inghilterra nel luglio del 1980, non entrato nelle classifiche inglesi, questo album antologico raccoglie quattordici brani, con tutte le facciate A, in perfetta sequenza cronologica, dei rari singoli pubblicati dalla storica band inglese tra il 1965 ed il 1969, alcuni dei quali in versione monofonica, e la facciata B dell' ultimo di questi stessi singoli. Ecco la scaletta del materiale incluso: "Watcha gonna do about it" (primo singolo, agosto del 1965, poi anche nel primo album "Small Faces" del 1966) "I've got mine" (secondo singolo, novembre del 1965, all' epoca rimasto inedito su album), "Sha la la la lee" (terzo singolo, gennaio 1966, poi anche nel primo lp), "Hey girl" (quarto singolo del maggio 1966, poi nella raccolta "From the Beginning" del 1967), "All or nothing" (agosto 1966, poi nella raccolta "From the Beginning"), "My mind's eye" (novembre 1966, poi nella raccolta "From the Beginning"), "I can't make it" (febbraio 1967, poi nella raccolta "There are But Four Small faces" del 1968), "Here comes the nice" (giugno 1967, poi nella raccolta "There are But Four Small faces"), "Itchycoo park" (agosto 1967, poi nella raccolta "There are But Four Small faces"), "Tin soldier" (novembre 1967, poi nella raccolta "Autumn Stone" del 1969), "Lazy sunday" (aprile 1968, poi nell' album "Ogden's Nut Gone Flake" del 1968) "The universal" (luglio 1968, poi nella raccolta "The Autumn Stone"), "Afterglow of your love" (marzo 1969, poi nella raccolta "The Autumn Stone"), "Wham bam thank you mam" (retro del singolo "Afterglow....", poi nella raccolta "The Autumn Stone").
Euro
28,00
codice 255790
scheda
Smashing pumpkins Pure acoustic (unplugged & more 1993)
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1993  parachute 
indie 90
doppio vinile, raccoglie rare registrazioni unplugged effettuate da trasmissioni radio di inizio anni 90. SIDE 1: 1. Rocket 2. Cherub Rock 3. Today 4. Disarm SIDE 2: 1. Space Boy 2. Dancing In The Moonlight 3. Landslide 4. Bye June 5. Mayonaise SIDE 3: 1. Hummer 2. Blue 3. Siva SIDE 4: 1. Smiley 2. Suffer 3. Rhinocerous
Euro
30,00
codice 2117990
scheda
Smith patti Dream of life
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1988  arista 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
la prima stampa americana, copertina semilucida con barcode, completa di inner sleeve in cartoncino lucido pesante con testi, con etichetta nera in basso e rosa e azzurra in alto, logo Arista nero in alto, catalogo AL8453. Il quinto album dell' artista newyorkese, uscito nel luglio del 1988, a distanza di nove anni dal precedente "Wave", dopo un lungo ritiro dalle scene dai risvolti complessi, e prima del successivo "Gone Again", per il quale si dovranno attendere altri otto anni. Preannunciato dal singolo "People Have the Power", che pur non entrato in classifica all' epoca ne' in America ne' in Inghilterra e' divenuto col tempo un' altro dei suoi inni generazionali, il disco, che giunse al 70esimo posto della classifica inglese ed al 65esimo di quella americana, vede l' apporto strumentale del marito ed ex MC5 Fred Sonic Smith e dei vecchi compagni di avventura Richard Sohl e Jay Dee Daugherty, e pur privo in parte della forza "profetica" delle vecchie opere della Smith, ne conserva il vigoroso impatto del messaggio in brani come l' ottima "Up There Down There" o la gia' citata "People have the Power", cercando toni piu' intimisti e delicati in altri episodi come la conclusiva "The Jackson Song" o "Paths that cross". Ancora un lungo silenzio seguira', anche a causa della morte, di li' a poco, sia di Sohl che soprattutto di Fred Smith, e solo nel 1996 la vecchia madrina del punk americano incidera' il successivo "Gone Again".
Euro
28,00
codice 255707
scheda
Smithereens Green thoughts
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1988  capitol 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
Copia con minuscolo, quasi invisibile cut promozionale sul lato di apertura della copertina, prima stampa americana, copertina con barcode, etichetta nera con bordo multicolore, scritte bianche lungo il bordo ed argentate al centro, logo Capitol bianco e nero in alto, catalogo C1-48375. copia corredata dell' originario inserto con testi in formato 11". Pubblicato nell'aprile del 1988 dalla Enigma in Gran Bretagna, dove giunse al settimo posto nella classifica indipendente, e dalla Capitol negli USA, il secondo bellissimo album in studio degli Smithereens, uscito dopo ''Especially for you'' (1986) e prima di ''11'' (1989). Considerato il loro capolavoro, il disco venne registrato con la partecipazione di Steve Berlin dei Los Lobos e Del Shannon (ospiti in un brano) e produtto da Don Dixon. Il gruppo americano, come sempre celebratissimo dalla critica, si fa qui apprezzare per le splendide composizioni di Pat Di Nizio (il cui songwriting e l' approccio vocale presentano piu' di un punto di contatto con Elvis Costello), musicate con un vibrante e diretto rock chitarristico dalle tinte roots (e toni country nella delicata ''Especially for you''); tra i brani episodi davvero memorabili come "Only A Memory" (Costello ne sarebbe orgoglioso), la contagiosa "House We Used To Live In", la delicata e malinconica "Spellbound". Band americana del New Jersey guidata del talentuoso Pat Di Nizio, gli Smithereens sono stati un vero anello di congiunzione tra il miglior power pop americano dell' immediato post punk (il filone e' quello piu' roots oriented dei pionieri Nerves, o di quei Plimsouls che ne avranno origine) ed il ritorno alla musica dei 60's rinato tra l' 82 e l' 83 con i primi gruppi della scena paisley underground californiana e bands della Georgia come i Rem o i Guadalcanal Diary (con questi ultimi gli Smithereens avevano non poche affinita'), inizialmente penalizzati dalla estraneita' ad una scena precisa, come quelle citate, furono sempre acclamatissimi dalla critica, non indifferente al songwriting di classe limpidissima di Di Nizio. Dopo un primo mini album, ''Beauty and sadness'' (1983), ben tre anni passeranno prima che la band approdi al suo primo vero album, l' eccellente "Expecially for You" ed altri due occoreranno per il definitivo capolavoro "Green Thoughts", prima di un progressivo, ma onorevole declino, in seguito al quale Di Nizio prosegui' con una non esaltante carriera solista.
Euro
16,00
codice 314359
scheda
Smiths 1985-05-14 tendastrisce theatre, rome, italy (splatter blue vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1985  trade mark of quality 
punk new wave
Copertina senza barcode, etichette interamente bianche senza alcuna indicazione, vinile blu con effetto "splatter". Pubblicazione privata del 2022, questo album contiene dieci dei diciotto brani eseguiti dal vivo dalla grande band britannica al Tendastrisce di Roma il 14 maggio del 1985, durante il tour che segui' la pubblicazione del secondo album ''Meat is murder''; la qualita' di registrazione non e' certo ottimale, ma sufficiente a constatare l' eccellente stato di forma del concerto, che fu nell' occasione davvero acclamatissimo, dovendo eseguire ben tre bis; molti i classsici del gruppo. Questa la scaletta: "William It Was Really Nothing", "I Want The One I Can't Have", ''How soon is now'', ''Stretch out and wait'', "Headmaster Ritual", "Hand In Glove", ''Still ill'', ''Heaven knows I'm miserable now'', ''Handsome devil'', ''This Charming Man". L'emblematico Stephen Patrick Morrissey e' stato per qualche stagione capace di farsi straordinario portavoce dei problemi esistenziali di piu' una generazione, non solo in Inghilterra; un altrettanto ispirato Johhny Marr fece il resto, attraverso il quinquennio di attivita' di questa storica band di Manchester, capace di coniugare guitar rock e stile compositivo letterario, nonche' di dare avvio ad una nuova stagione musicale dopo i tenebrosi anni del dark.
Euro
28,00
codice 2117314
scheda
Smiths Hatful of hollow
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1984  warner bros 
punk new wave
Ristampa del 2011 in vinile 180 grammi, pressoché identica alla prima tiratura su Rough Trade, copertina apribile, inner sleeve con testi, con tanto dell' originario adesivo di presentazione sul fronte della copertina. La magnifica raccolta pubblicata tra il primo album "The Smiths" ed il secondo vero album "Meat Is Murder", forse l' unico disco del gruppo di Manchester guidato da Morrissey e Johnny Marr che superi in bellezza l' esordio omonimo "The Smiths". Questo splendido "Hatful of Hollow", uscito nel novembre del 1984 e giunto al settimo posto della classifica inglese, oltre che naturalmente al primo posto delle classifiche indipendenti, e' realizzazione da considerare tra le pietre miliari della musica degli anni ottanta, raccoglie inediti e brani usciti solo su dodici e sette pollici estratti dal primissimo periodo del gruppo. Una carrellata di brani straordinari e di indimenticabili testi, che hanno segnato indelebilmente una intera generazione, ormai lontana dalla irruenza rabbiosa del punk ma anche dall' ostentata tenebrosita' del dark, ed invece propensa a guardare dentro se stessa, scoprendosi debole ed indifesa, a volte dolorosamente cinica, in una fragilita' che i primi dischi della band ed una manciata di brani sparsi nel resto della loro discografia incarnano e rappresentano nel migliore dei modi. Simpatico od antipatico che possiate trovarlo, Morrissey e' stato per qualche stagione capace di farsi straordinario portavoce dei problemi esistenziali di piu' una generazione, non solo in Inghilterra; un altrettanto ispirato Johhny Marr fece il resto.
Euro
29,00
codice 2117739
scheda
Smiths The queen is dead (reissue 2012)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1986  Warner Bros 
punk new wave
bella ristampa del 2012, copertina apribile pressoche' identica a quella della originaria tiratura su Rough Trade, con tanto di adesivo rosa sul cellophane ed inner sleeve. L' ultimo grande album della band inglese di Manchester guidata dal cantante Morrissey e dal chitarrista Johnny Marr; uscito nel giugno del 1986, anticipato dal singolo "Bigmouth Strikes Again", con gli occhi di innumerevoli fans e della critica puntati addosso, dopo l' enorme successo di "The Smiths" e "Meat is Murder", il disco riusci' a non deludere le attese di critica e pubblico,e giunse al secondo posto della classifica inglese, continuando ad alimentare in Europa almeno il culto di una band senz'altro tra le piu' visceralmente amate della storia recente della nostra musica. Forse in realta' una parte della magia dei primissimi dischi inizia a svanire, ma "The Queen Is Dead" contiene ancora alcuni loro classici come la sofferta e dolcissima "I know it's over", la irresistibile "Cemetry gates", che ha la freschezza degli esordi, la splendida "Bigmouth strikes again" e la malinconica "There is a light that never goes out", tutte magnifiche a dir poco, senza dimenticare "The Boy With The Thorn in His Side", che gia' era uscita su singolo quasi un anno prima, e riesce perfino a sorprendere con la durezza dell' iniziale title track. Gli Smiths capitanati da Morrissey e Johnny Marr, sono stati protagonisti di uno dei piu' importanti progetti di tutti gli anni ottanta, autori di brani straordinari e di indimenticabili testi, che hanno segnato indelebilmente una intera generazione, ormai lontana dalla irruenza rabbiosa del punk ma anche dall' ostentata tenebrosita' del dark, ed invece propensa a guardare dentro se stessa, scoprendosi debole ed indifesa, a volte dolorosamente cinica, in una fragilita' che le loro realizzazioni incarnano e rappresentano nel migliore dei modi, attraverso classici immortali, un intensissimo ma breve percorso artistico capace di affossare la stagione punk, coniando una nuova formula di pop destinata a influenzare moltitudini di nuove band, britanniche e non, grazie anche alla forza dei testi, disperati e irriverenti, in cui si e' specchiata una intera generazione. L'emblematico Stephen Patrick Morrissey e' stato per qualche stagione capace di farsi straordinario portavoce dei problemi esistenziali di piu' una generazione, non solo in Inghilterra; un altrettanto ispirato Johhny Marr fece il resto. Il gruppo si forma nella inquieta Manchester nel 1982 per volonta' del chitarrista John Marr che contatta Steven Patrick Morrissey, eclettico personaggio, amante di Oscar Wilde e del decadentismo, ma anche dei poeti e degli chansonnier francesi (da Baudelaire a Brel), con il culto di James Dean. I due formano cosi' il nucleo fondamentale degli Smiths al quale si uniranno il bassista Andy Rourke ed il batterista Mike Joyce. In una scena britannica caratterizzata dagli ultimi episodi punk, gli Smiths sono autori di una particolare alchimia capace di rileggere un tagliente pop chitarristico sotto le influenze della scena new wave, pop che trova le proprie basi nelle piu' alte scuole britanniche e che si fa' portavoce di malinconie taglienti, trasognate e provocatorie. Il 1983 e' un anno topico per l'evoluzione della music rock, emblematicamente alcuni influenti album mettono la parola fine su alcuni generi e la parola inizio su altri. E' l'anno in cui la new wave of british metal lascia il posto al trash-metal dei Metallica, la discomusic scompare definitivamente spazzata via dal fenomeno della dance elettronica e l'onorevole post-punk stanco dei sintetizzatori e con il settore dark in crisi comincia a mutarsi in quel che diverra' rock alternativo. Insieme ai R.E.M. con il loro primo album Murmur gli Smiths con il loro primo singolo Hand In Glove sono riconosciuti simbolicamente e non solo come tra i maggiori responsabili del cambiamento della musica nella prima meta' degli anni ottanta . In queste opere di esordienti e' percepibile una leggera ma decisa boccata di aria nuova, un'anomala ispirazione anni sessanta, fatta di suoni molto pop ma irregolari, basati su un ricamato e mai virtuosistico lavoro di chitarra che predomina le composizioni. Gia' gli U2 avevano fatto da apripista a questa nuova concezione rock, dove il nucleo del suono della band doveva risiedere principalmente in due elementi: nel carismatico cantante che incanta l'ascoltatore con sensibilita' e riflessioni, e nel chitarrista che fornisce l'ideale tappeto melodico con ricercati ma minimalistici riff, puliti e squillanti. Ma le accoppiate Michael Stipe/Peter Buck e Morrisey/John Marr non puntano (almeno in quei primi momenti) sull'epicita', sul ruolo di trascinatori di popolo che esplicitamente emerge proprio quell'anno dal magnifico War di Bono & soci. Gli Smiths in particolare, gia' decidendo di attribuirsi come nome del gruppo il cognome piu' diffuso e popolare d'Inghilterra, fanno capire gia' dal biglietto da visita la loro personalita' in cerca di un anonimato, di un silenzio in cui poter confessare i propri disagi non hanno intenzione di provocare rivoluzioni, ma solo di non farti sentire solo quando ti senti strano. Strano perche' non sei d'accordo col sistema imperante, infastidito da una politica che non ti rispecchia ma che anzi ti danneggia, strano perche' la societa' non vede di buon occhio chi vuol difendere ad esempio la propria omosessualita', la natura o addirittura la facolta' di ragionare con la propria testa. Morrisey e' oltretutto uno dei cantanti piu' intellettuali che il rock abbia mai visto. Puo' iniziare a spiegarti una storia d'amore citando con amore Keats o Wilde, metterti davanti agli occhi storie di crimini, dissoccupazione e abuso di minori alleggerendo poi il tutto con un'irresistibile ironia british, cinica e consolatoria allo stesso tempo. E' un giovane poeta di famiglia proletaria, alle prese con i tormenti della vita, la sua piccola vita nella Manchester maltrattata dei primi anni '80 Thatcheriani. John Marr e gli altri non sono molto diversi dal loro cantore, e ai suoi racconti d'ampio respiro, privi di ritornelli, o strutture prescise, rispondono con un rock pacato e melodioso, ma pronto a trasalire appena il testo raggiunge la sua piu' alta drammaticita'. John Marr, esclusivo autore della parte musicale, crea labirinti di note senza spigoli degni di Love o Byrds, con cui a proprio piacimento asseconda i saliscendi vocali di Morrisey: segue con una versatilita' incredibile i suoi repentini passaggi di toni, che possono andare da quelli di Ian Curtis a quelli di Jimmy Sommerville nel tempo di pochi secondi. Gli Smiths fondano cosi' un alchimia unica, figlia di nessuno, anche se non pochi vorranno reputarsi loro padri o figli adottivi. In realta' questo e' uno dei pochi autentici gruppi definibili "Cult-Band", fenomeni di nicchia della loro epoca, destinati per la propria natura sfuggente a rimanere tali, conservando il loro fascino ed immortalita' per i posteri riconoscenti e celebranti.
Euro
29,00
codice 2118737
scheda
Smog Rain on lens
Lp [edizione] originale  stereo  uk  2001  domino 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent indie 90
Prima rara stampa inglese, in vinile pesante, copertina lucida con codice a barre, inner sleeve in cartoncino sottile con testi, artwork e sagomatura sul lato di apertura, label nera con scritte bianche, catalogo WIGLP99. Pubblicato nel settembre del 2001 dalla Domino in Gran Bretagna e dalla Drag City negli USA, il nono album, uscito dopo "Dongs of Sevotion" (2000) e prima di ''Supper'' (2003). Coinvolgente episodio del prolifico Bill Callahan, che da' alle stampe questo ulteriore capitolo con il nome, scritto in copertina tra parentesi, di (Smog). I brani che compongono 'Rain on Lens', sono completamente diversi da quanto proposto in precedenza dall' eccentrico Callahan, simile rimane il tono baritonale della voce, mentre musicalmente l'opera vede una attenzione sulla mantricita', ciclicita', ripetivita' delle melodie, dei ritmi e delle grooves, dalle suggestioni krautrock d'ispirazione Can, sullo stile di quanto accennato su "Bloodflow" e "Justice Aversion" in ''Dongs of Sevotion''. I brani di Rain on Lens sono completamente basati sull'idea di indurre nell'ascoltatore una sorta di trance narcolettica e quasi sciamanica, e sono tenuti insieme dalle due ''cornici'' "Rain on Lens, Pts. 1 & 2", che in una sorta di estratto, racchiudono non soltanto l'anima dell'opera, ma ne incapsulano l'eccentricita', la ricerca, la depressione che sia l' album che l'artista intendono comunicare al pubblico. Gli Smog sono una one man band costituita a Silver Springs, Maryland, dal solo Bill Callahan nel 1988, il quale comincia a pubblicare su cassetta le sue prime incisioni casalinghe alla fine del decennio. Considerato un precursore del movimento low fi, sebbene egli non ami questa etichetta, Callahan propone una musica estremamente cupa ed oscura, drammatizzata dagli interventi di archi e dai temi delle liriche, che trattano di alienazione, solitudine, disillusione. Con il tempo i suoi dischi si fanno piu' musicali, conservando pero' la cupezza e l'amarezza che lo contraddistinguono e che lo fanno accostare da alcuni al cosiddetto sadcore.
Euro
45,00
codice 255412
scheda
Smog The doctor came at dawn
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1996  drag city 
indie 90
Inserto con i testi, copertina ruvida senza codice a barre, adesivo sul cellophane, etichetta bianca con scritte nere. Pubblicato dalla Drag City nel Settembre del 1996, il sesto album, uscito dopo "Wild Love" e prima di "Red Apples Fall", di Bill Callahan a.k.a. Smog, malinconico cantautore di Silver Springs, tra i principali artisti che hanno dato il via al fenomeno low fi negli Stati Uniti. Un disco dall'atmofera notturna da cui traspare inquietudine e straniamento, struggimento e malinconia, come in un sonno popolato di fantasmi, nei testi frasi ripetute al pari di ossessioni, cosi' anche i fraseggi di chitarra minimali e ciclici, a cui si accompagnano arrangiamenti di archi o drones di chitarre elettriche. Gli Smog sono una one man band costituita a Silver Springs, Maryland, dal solo Bill Callahan nel 1988, il quale comincia a pubblicare su cassetta le sue prime incisioni casalinghe alla fine del decennio. Considerato un precursore del movimento low fi, sebbene egli non ami questa etichetta, Callahan propone una musica estremamente cupa ed oscura, drammatizzata dagli interventi di archi e dai temi delle liriche, che trattano di alienazione, solitudine, disillusione. Con il tempo i suoi dischi si fanno piu' musicali, conservando pero' la cupezza e l'amarezza che lo contraddistinguono e che lo fanno accostare da alcuni al cosiddetto sadcore.
Euro
29,00
codice 2118010
scheda

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