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Chamber choir of innsbruck walther von der vogelweide
Music of the renaissance
Lp [edizione] originale stereo usa 1966 mace
[vinile] Excellent [copertina] Good classica cont.
[vinile] Excellent [copertina] Good classica cont.
prima stampa americana, copertina (con diversi segni di invecchiamento) cartonata, label rossa scura con scritte nere e logo Mace nero in alto, scritta ''a division of scepter records inc. 254 w. 54th st., new york...'' lungo il bordo in basso, catalogo MCS9062. Pubblicato nel 1966 negli USA dalla Mace, sottoetichetta della Scepter, questo album presenta interpretazioni di musiche vocali a cappella tardo-rinascimentali di autori come Orlando Di Lasso, Luca Marenzio, Gesualdo da Venosa, Michael Praetorius ed altri, vissuti intorno alla seconda meta' del '500 e nei primi decenni del '600, periodo di fermento culturale seguito dalla Riforma protestante e dalla Controriforma cattolica, eventi che ebbero indubbie ripercussioni anche sull'arte dell'epoca. I brani sono eseguiti dal Coro da Camera di Innsbruck ''Walther Von der Vogelweide'' (che prende il nome da quello del grande poeta medievale tedesco), condotto sa Othmar Costa. Questi i brani presenti: Carlo Gesualdo da Venosa, ''Dolcissima mia vita''; Luca Marenzio, ''Zefiro''; Leonhard Lechner, ''Come nave ch'in mezzo all'onde sia'', ''Che piu' d'un giorno e' la vita mortale''; Orlando di Lasso, ''Matona mia cara'', ''L'eccho''; Paul Puerl, ''O musika, du edle kunst''; Casper Othmayr, ''Es steht mit lind in jenem tal''; Michael Praetorius, ''Der morgenstern ist aufge' brungen''; Luca Marenzio, ''Schau ich dir in die augen''; Orlando di Lasso, ''Ich weiss mir ein maldlein'', ''Audite nova''; Leonhard Lechner, ''Die musik g'schrieben auf papier'', ''Der unfall reit mich ganz und gar'', ''Gott b'hute dich''.
Lp [edizione] originale stereo gre 1995 ikaros music
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
L' originale stampa, copertina senza barcode, con l'adesivo ovale nero apposto in basso a destra, completa di inserto con testi, label viola scuro con scritte bianche e logo Ikaros Music bianco in alto, catalogo LP-001. Pubblicato nel 1995 dalla greca Ikaros Music, l'unico album dei misteriosi Chameleon Selligg, gruppo formato da membri dei da poco disciolti Jack Of All Trades, band underground psichedelica greca con all'attivo un eponimo mini lp del 1990 ed un album del 1995, "Just before unfair loss", scioltasi di lì a poco a causa della morte del chitarrista Panagiotis Kiritsis in un incidente, prima del completamento del sopracitato lp: alla sua memoria è dedicato proprio questo "Bitter", inciso nel 1994 dai Chameleon Selligg. Dopo la breve apertura dai toni mediorientali di "Asia minor", la malinconica "Time of pain" sembra riflettere la perdita subita poco prima dai musicisti, prima che le atmosfere si alleggeriscano un poco con la dondolante "Dancing my dance", che intreccia una gentile psichedelia con trame ritmiche dall'aria mediterranea; la lunga "Steam train" è un lento ed ombroso blues spaziale e psichedelico, seguita dall'ipnotica e notturna "The pearls of trinity". Ottime le trame chitarristiche di "Since eighty two", riflettenti una psichedelia dai richiami sixties, prima che la più dura "On the other side" prenda spunto con un groove hard / acid rock, energia mantenuta da "Wrong mistake", per poi farsi più ipnotica nelle sinuose ed acide partiture di "The coast". Chiude la breve "After love" con una nota rilassata e "chill out". La musica di "Bitter", pur chiaramente ispirata agli anni '60 ed ai primi '70, rimane distante dai tentativi puramente revivalisti.
Cherry don, Krzysztoff Penderecki
Actions (red vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 our swimmer
jazz
jazz
Ristampa del 2020, in vinile rosso, copertina non apribile, corredata di inner sleeve. Accreditato a Penderecki - Don Cherry & The New Eternal Rhythm Orchestra, originariamente pubblicato dalla Philips in Germania nel 1971, registrato dal vivo al Donaueschingen Music Festival il 17 ottobre del 1971, questo lavoro e' accreditato al trombettista Don Cherry ed a Krzysztoff Penderecki, che conduce la New Eternal Rhythm Orchestra (che annovera in questo album Terje Rypdal, Kenny Wheeler, Han Bennink e Peter Brotzmann, fra gli altri). Il disco presenta due lunghe composizioni, ''Humus – the life exploring force'' e ''Actions for free jazz orchestra'', oltre ad uno piu' breve, ''Sita rama encores'', brani in cui il free jazz si intreccia in modo peculiare con la musica per big band oppure scivola nella musica contemporanea; un disco piuttosto ostico. Il trombettista Don Cherry (1936-1995), figura di grande importanza nel jazz d'avanguardia e free, aveva anche suonato con musicisti del calibro di Ornette Coleman, John Coltrane, Steve Lacy, Sonny Rollins, Albert Ayler ed Archie Shepp, e partecipato quindi alla creazione della "new thing"; partendo da una base bebop, egli intraprendera' un percorso stilistico che lo portera' a realizzare un jazz difficilmente classificabile, influenzato anche dalla musica orientale e da quella africana.
Child of lov
Child of lov
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2013 double six records
indie 2000
indie 2000
Copertina lucida, completa da coupon per il download digitale e da inserto/poster lucido apribile in 2 parti, etichette custom grigie con scritte bianche, Lp pubblicato dalla Double Six Rcords nel maggio 2013, debutto per il giovane musicista olandese, basato ad Amsterdam, Cole Williams, un autentico e moderno soul man, Little Richard, Otis Redding e James Brown le sue principali influenze, ampliate e modulate in sviluppi elettronici. Preceduto dal singolo ("Heal") del novembre 12, questo lavoro, che vede i contributi di DOOM, Thundercat e Demon Albarn (e' stato registrato a Londra proprio negli studi di quest'ultimo), si alimenta di un moderno soul/funk, sapientemente imparentato con trame elettroniche, con orchestrazioni puramente digitali e con ritmiche hip e trip hop. Plastico e molto eclettico, sembra una colorata fusione fra Outkast, Beck, J Dilla, D'Angelo, Prince e James Brown
Child of lov
Fly/give me
10" [edizione] nuovo stereo eu 2013 double six records
indie 2000
indie 2000
Copertina con die-cuts fronte/retro, senza codice a barre, etichetta bianca con scritte nere sul primo lato, interamente bianco sul secondo, 10" pubblicato dalla Double Six Records nell'aprile 2013, dopo "Heal" (nov.12), poco prima dell'eponimo debutto full lenght (mag.13), contenente 2 tracce: "Fly" e "Give me". Cole Williams e' un giovane musicista olandese, basato ad Amsterdam, il cui soul/funk/blues vede ammodernamenti elettronici in una colorata fusione fra Outkast, Beck, J Dilla, D'Angelo, Prince e James Brown. Preceduto dal singolo ("Heal") del novembre 12, e dal 10" Fly/Give me", l'album, che vede i contributi di DOOM, Thundercat e Demon Albarn (e' stato registrato a Londra proprio negli studi di quest'ultimo), si alimenta di un moderno soul/funk, sapientemente imparentato con trame elettroniche, con orchestrazioni puramente digitali e con ritmiche hip e trip hop.
Child of lov
Heal
7" [edizione] nuovo stereo eu 2012 domino
indie 2000
indie 2000
Etichetta verde chiaro con scritte bianche, 7" pubblicato dalla Domino verso al fine del novembre 2012, prima del debutto eponimo full lenght del maggio 13, contenente "Heal" e l'inedita cover di D'Angelo, "One Mo'Gin" sul retro. Cole Williams e' un giovane musicista olandese, basato ad Amsterdam, il cui soul/funk/blues vede ammodernamenti elettronici in una colorata fusione fra Outkast, Beck, J Dilla, D'Angelo, Prince e James Brown. Preceduto dal singolo ("Heal") del novembre 12, e dal 10" Fly/Give me", l'album, che vede i contributi di DOOM, Thundercat e Demon Albarn (e' stato registrato a Londra proprio negli studi di quest'ultimo), si alimenta di un moderno soul/funk, sapientemente imparentato con trame elettroniche, con orchestrazioni puramente digitali e con ritmiche hip e trip hop.
Children of the mushroom
Children of the mushroom
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 out-sider
rock 60-70
rock 60-70
Copertina cartonata senza codice a barre, inserto con foto, note ed interviste. Ristampa rimasterizzata del 2025 ad opera della Out-Sider, pressoché identica alla ormai rara e ricercata prima tiratura vinilica, edita dalla stessa label, ma con catalogo cambiato (qui è OSR109, nella prima stampa era OSR028). Originariamente pubblicato nel 2014 dalla Out-Sider, questo album compila i due brani dell'unico leggendario singolo ''August mademoiselle / You can't erase a mirror'' pubblicato nel 1968 ed altri cinque brani incisi in diverse locazioni nello stesso anno, ma rimasti finora inediti, di questa oscura band californiana attiva nella seconda meta' degli anni '60. Formatisi a Thousand Oaks, una cittadina nei pressi di Los Angeles, erano un quintetto ispirato da gruppi della grande citta' quali Doors e soprattutto Iron Butterfly (inizialmente usavano spesso coverizzare ''In-a-gadda-da-vida'' nei loro concerti), autori di un intreccio fra garage e psichedelia con l'organo ombroso e molto acido di Bob Holland nel ruolo di strumento principale; i brani del loro singolo assumono toni piu' garage pop rispetto agli inediti qui contenuti, piu' lunghi e psichedelici, nei quali l'organo ricama partiture piu' lisergiche e la chitarra si lascia andare talora a scariche di fuzz, sostenendo il canto drammatizzato ed istrionico del frontman. Il gruppo attraverso alcuni cambiamenti nell'organico e nel nome alla fine degli anni '60, diventando prima The Mushroom e poi Lady, questi ultimi influenzati dai Jethro Tull. Questa la scaletta: ''August mademoiselle'', ''You can't erase a mirror'' (i brani del loro unico singolo); ''Blade'', ''It won't be enough'', ''Vortex'', ''Care for me'', ''Exordium (The mushroom theme)'' (inediti).
Children's crusade (death of samantha, guided by voices)
a duty-dance with death
lp [edizione] nuovo stereo usa 1984 splendid research
punk new wave
punk new wave
Adesivo di presentazione sul cellophane, inserto. Pubblicato dalla Splendid Research nel 2024, questo album contiene gli otto brani della rara cassetta autoprodotta nel 1984 dall' oscuro progetto animato da due musicisti di Elyria, nell'area di Cleveland, Ohio, Fraser Sims (voce) e Doug Gillard (tutti gli strumenti), entrambi già insieme ad inizio anni '80 in una versione embrionale degli Starvation Army, in cui Fraser continuera' a militare, mentre Gillard ne uscira' presto, suonando nel corso dei grandi e misconosciuti Death Of Samantha, nei Cobra Verde, nei Guided By Voices, nei Gem, nei Bambi Kino e nei Nada Surf, poi anche solista, senza contare le varie collaborazioni (tra cui quella, occasionale, con My Dad Is Dead). Dei Children's Crusade, oltre alla oscura cassetta finalmente ristampata in questo vinile, erano "noti" (si fa per dire) solo tre brani, usciti nel 1990 su Scat Records in un 7"ep gia' postumo, registrati nel 1985. La musica del progetto e' piuttosto sfuggente ma assai intrigante, con elementi punk, post punk ed alternative rock, ed una vena oscura e sperimentale che ogni tanto fa capolino, il tutto animato da un' attitudine decisamente underground; e della ricca scena underground americana della meta' degli anni '80 i Children's Crusade avrebbero potuto certamente occupare un ruolo non secondario, magari se inseriti nella scuderia di etichette come la SST o, piu' plausibilmente, la Homestead.
Chorus of disapproval
Full circle stop + 2
7" [edizione] originale stereo usa 1991 nemesis
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
ep in formato 7", prima stampa USA nella versione in vinile nero, copertina ripiegata attorno al disco, con artwork anche sulla parte interna e senza barcode, label bianca con scritte nere su di una facciata e con logo Nemesis Records in bianco e nero sull'altra, foro centrale piccolo, catalogo NEM-44, groove message "we keep trying to get out" sul lato A e "he keeps pulling us back in" sul lato B. Pubblicato nel 1991 dalla Nemesis negli USA, il primo singolo degli americani Chorus Of Disapproval, gruppo hardcore di indirizzo straight edge proveniente dalla California, autori di un solo album, "Truth gives wings to strenght" (1991) e di un ep pubblicato dalla italiana Helter Skelter, "The italian 7"" (1993). Qui suonano tre brani inediti su album, "Full circle", "A way out" e "Chance", uno hardcore metallico e cupo, cantato con una voce ferina e rabbiosissima.
Chris mcgregor's brotherhood of breath
Brotherhood (yellow vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 klimt
rock 60-70
rock 60-70
Vinile di colore giallo, copertina apribile senza codice a barre. Ristampa del 2024 ad opera della Klimt, pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1972 dalla RCA Victor nel Regno Unito, il secondo album, successivo all'eponimo esordio del 1971 e precedente "Live at Willisau" (1974). Inciso con la formazione composta da Chris McGregor (pianoforte, arrangiamenti), Harry Miller (contrabbasso), Louis Moholo (batteria), Dudu Pukwana (sax alto), Mike Osborne (sax alto), Gary Windo (sax tenore), Alan Skidmore (sax tenore, sax soprano), Malcolm Griffiths (trombone), Nick Evans (trombone), Harry Beckett (tromba), Marc Charig (tromba) e Mongezi Feza (tromba), un esemble quindi molto familiare a chi ama il jazz britannico e la scena di Canterbury, "Brotherhood" offre un jazz espansivo e vitale, in cui gli sconquassi e le ruvidità del free si incontrano con la festosità del jazz per big band e con ritmiche che si ricollegano sia al modale che al jazz afro-latino; particolarmente esuberanti le parti degli ottoni, che si esprimono con gioiosa coralità. Questa la scaletta: "Nick Tete", "Joyful Noises", "Think Of Something", "Do It", "Funky Boots March". Il pianista sudafricano Chris McGregor aveva formato i Blue Notes, gruppo composto da musicisti sia bianchi che di colore, all'inizio degli anni '60; intorno alla meta' del decennio, in seguito a difficolta' di lavoro in patria (non sorprende, vista la composizione etnica della band), si traseri' in Gran Bretagna nel 1966. I Blue Notes si trasformarono in Brotherhood Of Breath nel 1969, una big band che vedeva la presenza o collaborazione di importanti esponenti del jazz britannico e della scena di Canterbury, e che realizzarono alcuni apprezzati ed originali album di jazz sperimentale. McGregor scompare nel 1990.
Chris McGregor's Brotherhood Of Breath
Chris McGregor's Brotherhood Of Breath
Lp [edizione] originale stereo uk 1971 rca neon
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
prima davvero rara stampa inglese, copertina apribile (con moderati segni di invecchiamento ed ua ammaccatura nell' angolo in basso a sinsitra), etichetta nera con scritte bianche da un lato, multicolore dall' altro, catalogo NE2. Il primo leggendario album del gruppo inglese, uscito in Inghilterra su RCA Neon nel 1971 prima di ''Brotherhood'' (1972). Il gruppo esprime uno dei migliori e piu' originali esempi di jazz con connnotazioni progressive tra quelli mai pubblicati in inghilterra nel decennio, la musica, completamente strumentale, e' basata su sovrapposizioni di fiati con trombe e sax in primo piano e con un approccio che spesso sfocia nel free jazz, un album che poco ha a che vedere con il rock, ma che a questo si lega per le improvvisazioni e le timbriche. Troviamo, nella corposa formazione che incise l'album, alcuni nomi legati alla scena di Canterbury, come Mark Charig, Harry Miller, Alan Skidmore e Mongezi Feza (collaborazioni con Robert Wyatt). Il pianista sudafricano Chris McGregor aveva formato i Blue Notes, gruppo composto da musicisti sia bianchi che di colore, all'inizio degli anni '60; intorno alla meta' del decennio, in seguito a difficolta' di lavoro in patria (non sorprende, vista la composizione etnica della band), si traseri' in Gran Bretagna nel 1966. I Blue Notes si trasformarono in Brotherhood Of Breath nel 1969, una big band che vedeva la presenza o collaborazione di importanti esponenti del jazz britannico e della scena di Canterbury, e che realizzarono alcuni apprezzati ed originali album di jazz sperimentale.
Church of misery
Born under a mad sign
LP2 [edizione] nuovo stereo uk 2023 rise above
heavy metal
heavy metal
Doppio album, versione in vinile nero, con la quarta facciata scolpita ("etched"), copertina apribile, label bianca, nera e blu sulle prime tre facciate, privo di etichetta sulla facciata scolpita, catalogo RISELP249. Pubblicato nel giugno del 2023 dalla Rise Above, il sesto album (senza contare "Vol. 1"), successivo ad "And there were none" (2016). A circa sette anni di disatnza dall'ultimo lp, il gruppo nipponico ritorna con un nuovo devastante, lugubre e morboso album di doom metal estremo, con i brani che ancora una volta fanno riferimento a famigerati serial killers e cattivi vari. La formazione guidata dal bassista e principale compositore Tatsu Mikami, unico membro fondatore rimasto, è completata qui da Toshiaki Umemura (batteria), Yukito Okazaki (chitarra, tastiere, già con gli Eternal Elysium, pionieristico gruppo doom / stoner nipponico) e Kazuhiro Asaeda (voce, già nei Sonic Flower, progetto collaterale dei Church Of Misery). Grooves densissimi, funerei e minacciosi, voce aggressiva e ruvida, ed una sezione ritmica che martella lentamente ma inesorabilmente sotto riffs graniticamente sabbathiani sono gli inevitabili ingredienti di questo annichilente 33 giri. I Church Of Misery, fondati a Tokyo nel 1995, sono stati uno dei primi gruppi di doom metal del Giappone, chiaramente influenzati sia dagli inevitabili Black Sabbath che dai nuovi gruppi americani come Kyuss e Saint Vitus come anche dallo hard rock degli anni '70; dopo aver inciso un primo progettato album autoprodotto nel 1996 ("Vol 1", poi uscito in forma non ufficiale nel 1997) ed alcuni ep, dopo qualche avvicendamento nell'organico pubblicano il loro primo lp ufficiale "Master of brutality" nel 2001, seguito nel 2004 da "Second coming", nel 2009 da "Houses of the unholy", nel 2014 da "Thy kingdom scum" e nel 2016 da "And there were none". Un altro aspetto caratterizzante della loro musica è l'interesse, mostrato in molti dei loro testi, per serial killers e feroci assassini...
Church of misery
Thy kingdom scum (ltd. gold sparkle vinyl, etched 4th side)
LP2 [edizione] nuovo stereo uk 2013 rise above
heavy metal
heavy metal
Edizione limitata in doppio vinile color oro con striature più scure, inciso su tre facciate e con la quarta scolpita ("etched"), copertina apribile. Ristampa del 2019 ad opera della Rise Above, pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 2013 dalla Rise Above, il quarto album (senza contare "Vol. 1"), successivo a "Houses of the unholy" (2009) e precedente "And there were none" (2016). Inciso con una formazione rinnovata nel chitarrista (qui suona Ikuma Kawabe, poi nei Dhidalah), a cui si affiancano l'immancabile bassista e principale compositore Tatsu Mikami, unico membro fondatore rimasto, il batterista Junji Narita ed il cantante Hideki Fukasawa (il quale manipola anche i sintetizzatori), "Thy kingdom scum" trasuda l'influenza dei Black Sabbath, dei St. Vitus e del movimento doom metal, attraverso grooves lenti e massicci, inesorabili e cupissimi, e riffs densi e pesanti; si aggiunge però anche un tocco particolare con l'impiego dei sintetizzatori, non invadente e nemmeno melodico. I brani, cantati con voce incattivita ed al vetriolo, sono come al solito incentrati su famigerati serial killers, tranne la cover del gruppo hard prog inglese degli anni '70 Quatermass, "One blind mice". I Church Of Misery, fondati a Tokyo nel 1995, sono stati uno dei primi gruppi di doom metal del Giappone, chiaramente influenzati sia dagli inevitabili Black Sabbath che dai nuovi gruppi americani come Kyuss e Saint Vitus come anche dallo hard rock degli anni '70; dopo aver inciso un primo progettato album autoprodotto nel 1996 ("Vol 1", poi uscito in forma non ufficiale nel 1997) ed alcuni ep, dopo qualche avvicendamento nell'organico pubblicano il loro primo lp ufficiale "Master of brutality" nel 2001, seguito nel 2004 da "Second coming", nel 2009 da "Houses of the unholy", nel 2014 da "Thy kingdom scum" e nel 2016 da "And there were none". Un altro aspetto caratterizzante della loro musica è l'interesse, mostrato in molti dei loro testi, per serial killers e feroci assassini...
Cloven hoof
Cloven hoof (ltd. gold vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1984 high roller
heavy metal
heavy metal
Edizione limitata a 400 copie in vinile dorato (è stato pressato contemporaneamente in una versione in vinile trasparente con chiazze dorate, in 100 esemplari, una in vinile nero, in 300 copie, ed una in vinile bianco, in 200 copie), allegati un libretto fotografico di otto pagine formato 12", due poster ed un inserto con testi, copertina senza codice a barre. Ristampa del 2020 ad opera della High Roller, pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1984 dalla Neat nel Regno Unito, il primo album, precedente il live "Fighting back" (1986) ed il secondo in studio "Dominator" (1988). L'unico album inciso con l'originario frontman David Potter, "Cloven hoof" è un compatto, epico e potente lavoro di classica NWOBHM, in cui si avverte una importante influenza di gruppi come Iron Maiden e Diamond Head (con l'occasionale strizzatina d'occhio agli AC/DC); brani immersi in atmosfere fantasy ed esoteriche, che si dipanano attraverso arrangiamenti complessi e strutture raffinate, senza intaccare la potenza della ritmica e delle chitarre, per un album il cui difetto è probabilmente quello di essere arrivato un po' in ritardo rispetto alla prima ondata del nuovo metal britannico, ma che rimane un eccellente lavoro ed un classico, quantomeno minore, nel suo genere. I Cloven Hoof, formatisi nel 1979 a Wolverhampton, sono stati uno dei più promettenti gruppi della seconda generazione della NWOBHM; sono ricordati per i loro elaborati costumi di scena, che in alcuni casi sembrano evocare l'influenza dell'estetica glam applicata al metal, ma erano anche un gruppo di sostanza, capaci di suonare un potente, epico e solidissimo metal, influenzato forse da gruppi come Iron Maiden e Diamond Head, nel loro primo ep "The opening ritual" del 1982 e nell'eponimo primo album del 1984, l'unico inciso con l'originario cantante David Potter, che lasciò poi improvvisamente il gruppo per unirsi ai francesi H-Bomb, e che fu sostituito dall'ex Trapeze Rob Kendrick; avvicendamento che fu preludio di altri massicci cambiamenti nella formazione, che intorno al 1986 aveva ormai il solo bassista Lee Payne rimasto dell'organico originario. Dopo un live ed altri due lp in studio, i Cloven Hoof si sciolsero nel 1990, ma si riformarono poi nel 2001, ed hanno pubblicato alcuni nuovi dischi nei primi decenni del XXI secolo.
Code of honor / sick pleasure
Fight or die / dolls under control
Lp [edizione] nuovo stereo ita 1982 radiation reissues
punk new wave
punk new wave
Ristampa del 2019 ad opera della Radiation Reissues, pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1982 dalla Subterranean negli USA, lo split album fra due storiche cult bands della scena HC punk di San Francisco dei primi anni '80, i Code Of Honor ed i Sick Pleasure, bands strettamente connesse tra loro, poiche' i Code of Honor nacquero proprio dalle ceneri di Sick Pleasure, con Michael David Fox, già nei Tools e cofondatore della Subterranean Records, Dave Chavez e Sal Paradise a cui si aggiunse il cantante Johnithin Christ (quest'ultimo anche nei Society Dog), mentre l' altro Sick Pleasure, il cantante Roy Hansen entro' nei Verbal Abuse, raggiunto in un secondo momento anche da Chavez. Per i Code Of Honor questo album fu il disco di debutto, ben speso con un tirato e sferragliante hardcore politicizzato e pungente nei testi, mentre i Sick Pleasure prediligono un approccio meno complessivamente più in mid tempo, ruvido ed aggressivo ma meno ortodosso dal punto di vista dell' hardcore punk tipico. Entrambi i gruppi avrebbero dato seguito a questo split con un 7", i Sick Pleasure con un eponimo 7"ep postumo dai ritmi più tirati e dal sound più grezzo (1983), i Code Of Honor con "What are we gonna do" (1982), rivelatore invece di un approccio più evoluto e sofisticato allo hardcore, ancora pungente e politicizzato, quindi nel 1984 con il loro unico album "Beware the savage jaw", in cui il loro stile matura ulteriormente, intrecciando lo hardcore con soluzioni ritmiche più lente e con toni cupi, quasi gotici a tratti, evolvendo ancor di più il loro livello compositivo, sempre politicamente impegnato e libertario.
Coffin break
kill the president / stop
7" [edizione] originale stereo usa 1991 cruz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Singolo in formato 7", l' originale stampa, realizzata dalla americana C/Z Records, nella versione in vinile nero, copertina senza barcode ripiegata in due attorno al disco, etichetta custom gialla e rossa, foro al centro piccolo, catalogo CZ030. Pubblicato nel 1991, il secondo singolo per la C/Z della band di Seattle. Contiene due brani all' epoca inediti: "Kill the President" (sul primo lato, denominato "Bush"), rimasta inedita, inusuale "ballata" rock corroborata ovviamente da chitarre graffianti quanto basta (e da un testo assai graffiante), e la dinamitarda "Lies" (sul secondo lato, demoninato "Saddam"), presto inserita nel terzo album "Crawl", tra hardcore e grunge. Un gruppo hardcore punk di Seattle capace di esprimere uno stile personale ed aperto ad influssi metal, i Coffin Break furono attivi fra i tardi anni '80 ed i primi '90, e riuscirono per buona parte della loro carriera a sfuggire alla calamita del grunge dominante a quell'epoca nella città dello Stato di Washington, seppure non restandone completamente indifferenti. Formati da Peter Litwin (chitarra, voce), Bob Skinner (basso, voce) e David Brooks (batteria, voce), erano influenzati dagli Young Fresh Fellows e dal punk rock, e rimasero fedeli al proprio stile hardcore metallico (talora venato dei toni cupi e densi del grunge) per gran parte della loro storia, fatto che probabilmente li allontanò da un più vasto pubblico potenziale. Entrati nella scuderia della C/Z Records, pubblicarono nel 1988 il loro primo disco, l'ep "Noise patch", quindi nel 1989 e nel 1990 i primi due album, "Psychosis" e "Rupture", poi passarono alla Epitaph, che dette alle stampe i loro due ultimi lp, "Crawl" (1991) e "Thirteen" (1992), lavori più prodotti e maturi, ma sempre fedeli alle radici punk e metal. Peter Litwin fu anche, contemporaneamente all' attivita' con i Coffin Break, con i Daddy Hate Box, e poi con Softy e Plaster, Rob Skinner sara' con Endino's Earthworm e Pop Sickle, mentre Jeff Lorien, entrato nel gruppo all' epoca del quarto album "Thirteen", sara' con gli Orange King.
Coffin break
lies / pray
7" [edizione] originale stereo usa 1990 sub pop
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Singolo in formato 7", l' originale stampa, realizzata dalla americana Sub Pop, nella versione in vinile nero, copertina senza barcode ripiegata in due attorno al disco, con ulteriore risvolto con modulo da compilare e ritagliare per l' adesione al Sub Pop Singles Club, catalogo SP85. Pubblicato nel 1990, il secondo singolo della band di Seattle. Prodotto da Jack Endino, il gruppo si produce in due brani all' epoca inediti: "Lies", dalle forti venature hard, ma con improvvise accelerazioni quasi hardcore, poi inserita nella versione in cd del terzo album "Crawl" (1991) e l' ottimo grunge di "Pray", anche quella poi su "Crawl" (ma in questo caso anche nella versione vinilica). Un gruppo hardcore punk di Seattle capace di esprimere uno stile personale ed aperto ad influssi metal, i Coffin Break furono attivi fra i tardi anni '80 ed i primi '90, e riuscirono per buona parte della loro carriera a sfuggire alla calamita del grunge dominante a quell'epoca nella città dello Stato di Washington, seppure non restandone completamente indifferenti. Formati da Peter Litwin (chitarra, voce), Bob Skinner (basso, voce) e David Brooks (batteria, voce), erano influenzati dagli Young Fresh Fellows e dal punk rock, e rimasero fedeli al proprio stile hardcore metallico (talora venato dei toni cupi e densi del grunge) per gran parte della loro storia, fatto che probabilmente li allontanò da un più vasto pubblico potenziale. Entrati nella scuderia della C/Z Records, pubblicarono nel 1988 il loro primo disco, l'ep "Noise patch", quindi nel 1989 e nel 1990 i primi due album, "Psychosis" e "Rupture", poi passarono alla Epitaph, che dette alle stampe i loro due ultimi lp, "Crawl" (1991) e "Thirteen" (1992), lavori più prodotti e maturi, ma sempre fedeli alle radici punk e metal. Peter Litwin fu anche, contemporaneamente all' attivita' con i Coffin Break, con i Daddy Hate Box, e poi con Softy e Plaster, Rob Skinner sara' con Endino's Earthworm e Pop Sickle, mentre Jeff Lorien, entrato nel gruppo all' epoca del quarto album "Thirteen", sara' con gli Orange King.
Coffin break
thirteen
lp [edizione] originale stereo usa 1992 epitaph
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
L' originale stampa americana, copertina pressata in Canada, completa di inserto con testi, etichetta nera con logo viola in alto e scritte bianche ed argento, con la scritta in caratteri normali e non gotici, con l' originario indirizzo "6201 Sunset Boulevard Suite 111 Hollywood California 90028" lungo il bordo in basso (impiegato dalla Epitaph fra il 1988 ed il 1995), catalogo E86421-1. Pubblicato nel 1992 dopo "Crawl", il quarto ed ultimo album della band di Seattle. Forse meno originali rispetto agli inizi (in cui la band suonava un grunge rock che molto attingeva dal punk e dall' hardcore "melodico" sfuggendo cosi' al cliche' imperante nel periodo), ma certamente ancora piu' devastanti e potenti, grazie anche alla proiduzione di Jack Endino; tra i brani, una cover di "Hole in the Sky" dei Black Sabbath. Un gruppo hardcore punk di Seattle capace di esprimere uno stile personale ed aperto ad influssi metal, i Coffin Break furono attivi fra i tardi anni '80 ed i primi '90, e riuscirono per buona parte della loro carriera a sfuggire alla calamita del grunge dominante a quell'epoca nella cittÓ dello Stato di Washington, seppure non restandone completamente indifferenti. Formati da Peter Litwin (chitarra, voce), Bob Skinner (basso, voce) e David Brooks (batteria, voce), erano influenzati dagli Young Fresh Fellows e dal punk rock, e rimasero fedeli al proprio stile hardcore metallico (talora venato dei toni cupi e densi del grunge) per gran parte della loro storia, fatto che probabilmente li allontan= da un pi¨ vasto pubblico potenziale. Entrati nella scuderia della C/Z Records, pubblicarono nel 1988 il loro primo disco, l'ep "Noise patch", quindi nel 1989 e nel 1990 i primi due album, "Psychosis" e "Rupture", poi passarono alla Epitaph, che dette alle stampe i loro due ultimi lp, "Crawl" (1991) e "Thirteen" (1992), lavori pi¨ prodotti e maturi, ma sempre fedeli alle radici punk e metal. Peter Litwin fu anche, contemporaneamente all' attivita' con i Coffin Break, con i Daddy Hate Box, e poi con Softy e Plaster, Rob Skinner sara' con Endino's Earthworm e Pop Sickle, mentre Jeff Lorien, entrato nel gruppo all' epoca del quarto album "Thirteen", sara' con gli Orange King.
Coffin break
thirteen
lp [edizione] originale stereo usa 1992 epitaph
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
L' originale stampa americana, copertina pressata in Canada, completa di inserto con testi, etichetta nera con logo viola in alto e scritte bianche ed argento, catalogo E86421-1. Pubblicato nel 1992 dopo "Crawl", il quarto ed ultimo album della band di Seattle. Forse meno originali rispetto agli inizi (in cui la band suonava un grunge rock che molto attingeva dal punk e dall' hardcore "melodico" sfuggendo cosi' al cliche' imperante nel periodo), ma certamente ancora piu' devastanti e potenti, grazie anche alla proiduzione di Jack Endino; tra i brani, una cover di "Hole in the Sky" dei Black Sabbath. Un gruppo hardcore punk di Seattle capace di esprimere uno stile personale ed aperto ad influssi metal, i Coffin Break furono attivi fra i tardi anni '80 ed i primi '90, e riuscirono per buona parte della loro carriera a sfuggire alla calamita del grunge dominante a quell'epoca nella cittÓ dello Stato di Washington, seppure non restandone completamente indifferenti. Formati da Peter Litwin (chitarra, voce), Bob Skinner (basso, voce) e David Brooks (batteria, voce), erano influenzati dagli Young Fresh Fellows e dal punk rock, e rimasero fedeli al proprio stile hardcore metallico (talora venato dei toni cupi e densi del grunge) per gran parte della loro storia, fatto che probabilmente li allontan= da un pi¨ vasto pubblico potenziale. Entrati nella scuderia della C/Z Records, pubblicarono nel 1988 il loro primo disco, l'ep "Noise patch", quindi nel 1989 e nel 1990 i primi due album, "Psychosis" e "Rupture", poi passarono alla Epitaph, che dette alle stampe i loro due ultimi lp, "Crawl" (1991) e "Thirteen" (1992), lavori pi¨ prodotti e maturi, ma sempre fedeli alle radici punk e metal. Peter Litwin fu anche, contemporaneamente all' attivita' con i Coffin Break, con i Daddy Hate Box, e poi con Softy e Plaster, Rob Skinner sara' con Endino's Earthworm e Pop Sickle, mentre Jeff Lorien, entrato nel gruppo all' epoca del quarto album "Thirteen", sara' con gli Orange King.
Coffin nails
Live and rockin'
Lp [edizione] originale stereo uk 1990 link records
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Bella copia con leggeri segni di usura sulla copertina, visibili per lo piu' sulle costole, prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, label gialla con scritte nere a sinistra, nera con scritte gialle e disegno bianco e nero a destra, logo Link Recods in alto, catalogo LINKLP118, scritta ''a lively porky prime cut'' inciso sul trail off del lato A e ''adrenalin'' su quello di entrambi i lati. Pubblicato nel 1990 dalla Link Records in Gran Bretagna, il quarto album di questa longeva band psychobilly britannica, uscito dopo ''Who's he?'' (1990) e prima di ''Wreckers yard'' (1997). Qui nella formazione composta da Humungus (voce, chitarra), Scott (contrabbasso) e Fraddy (batteria), questo gruppo, che aveva debuttato con lo split album ''Sick sick sick'' (1987), che li vedeva insieme a Demented Are Go e Skitzo, ha realizzato una decina di album fra il 1987 ed il 2009. Qui si cimentano con tredici brani regstrati dal, fra cui le cover di ''Brand new cadillac'' di Vince Taylor e di ''Heartbreak hotel'' di Elvis, suonando uno psychobilly asciutto e tagliente, venato di aggressivita' punk. Questa la scaletta: ''Please little woman'', ''Heartbreak hotel'', ''Skateboard frenzy'', ''Brand new cadillac'', ''Pentration'', ''Let's wreck'', ''Myra hindley'', ''Do you love me'', ''Loose loose wiman (she's a moose)'', ''Uncle willy'', ''Blubbery love (saintly snails)'', ''Psycho disease'', ''My baby left me''.
Coffin nails
Out for the weekend
Lp [edizione] originale stereo ger 2001 crazy love
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa europea di pressaggio tedesco, nella versione in vinile nero, copertina con barcode 4250019900266, label custom fotografica in bianco e nero su di una facciata, nera con scritte bianche sull'altra, catalogo CLLP64136. Pubblicato nel 2001 dalla Crazy Love in Germania, il settimo album di questa longeva band psychobilly britannica, uscito dopo ''Big night out" (1998) e prima di ''Hard as nails'' (2003). Qui nella formazione composta da Humungus (voce, chitarra), Mad Man (contrabbasso, voce, aka Scott Millsom) e Nasser Bouzida (batteria, già con la ska band Loafers), questo gruppo, che aveva debuttato con lo split album ''Sick sick sick'' (1987), che li vedeva insieme a Demented Are Go e Skitzo, ha realizzato una decina di album fra il 1987 ed il 2009. Qui si cimentano con dodici brani di loro composizione, suonando uno psychobilly asciutto e tagliente, particolarmente caratterizzato da aggressività punk; in effetti in più di un brano di "out for the weekend" il sound propende per il punk più che per il rockabilly, ma nel complesso le loro radici rock'n'roll sono ancora ben evidenti, così come l'approccio spiritoso ed un po' folle tipico di molto psychobilly. Questa la scaletta: "When I'm drunk", "No sleep", "Out for the weekend", "Daytime TV", "Jimmys hot rod", "Insane", "Girl next door", "King of the mosh", "Long time no see", "Her dad owns a pub", "Been around again", "Neurotic dave".
Cole adam geoffrey (trappist afterland)
Fallowing
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2021 sunstone
indie 2000
indie 2000
Copertina apribile senza codice a barre, label custom grigia e marrone con logo Sunstone bianco a destra, catalogo SSLP019. Pubblicato nel settembre del 2021 dalla Sunstone, il primo album solista del fondatore dei Trappist Afterland. Inciso con il collaboratore di lungo corso Anthony Cornish, l'album è un ulteriore passo sul sentiero di un acid folk dai toni spirituali e di ispirazione religiosa, suonato con arrangiamenti austeri e scarni, immerso in atmosfere introspettive, un po' ombrose, a tratti struggenti e fragili. Sonorità acustiche in cui predominano strumenti a corda, fra melodie circolari che in alcuni episodi quasi ricamano un drone ipnotizzante, in altri richiamano lo acid folk più oscuro degli anni '70. Trappist Afterland è uno dei progetti dell'australiano Adam Geoffrey Cole, che costituisce dal 2010 il nucleo centrale e artistico della band, creatrice di un suono unico dato da un approccio e dall’utilizzo di strumenti inusuali che compongono brani che sperimentano nel campo del folk e della psichedelia sotto l'influenza di seminali band del passato quali Comus, Third ear band o Incredible string band. Il gruppo raga-folk di Melbourne ha all’attivo gli lp “Burrowing to Light in the Land of Nod” (2012), ''The round dance of the cross'' (2012), “Like a Beehive, the Hill Was Alive” (2013), “The Five Wounds of Francis Minor” (2013), “Afterlander” (2015), “God’s Good Earth” (2016) e ''Se(vii)en'' (2018). Adam Geoffrey Cole, dopo aver pubblicato nel 2019 un CDr a proprio nome, "Songs of the afterlander", nel 2021 realizza il suo primo album solista, "Fallowing", con il quale continua ad esplorare gli anfratti dello acid folk con un approccio spirituale.
Company of state
Dance remotion (1st ep + demos)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1983 onderstroom
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata a 500 copie, copertina ruvida a busta senza codice a barre, label grigia e nera con scritte bianche, catalogo 0509. Pubblicato nel 2013 dalla Onderstroom, questo album compila i quattro brani del primo rarissimo 7''ep autoprodotto dei Company Of State, uscito originariamente nel 1983, con sei demo inediti registrati dal gruppo in quello stesso periodo. Quel 7'' fu anche il disco di debutto del duo belga composto da Rudolf Hecke (poi con i Pop in Wonderland negli anni '90) e da Paul Taes (attivo anche con il progetto Butcher Backroom, con un 12'' uscito nel 1984): i suoi quattro brani, con la chitarra effettata di Hecke e la voce tipicamente dark wave/minimal synth di Taes, combinata con crudi effetti elettronici ed una minimale batteria elettronica, evocano lo scenario di un ideale matrimonio fra i Joy Division ed i Cabaret Voltaire. Dopo il 7'', il gruppo realizzo' una manciata di 12'' ed un album, ''Drowning in fire'' (1987), nel corso degli anni '80. Questa la scaletta: ''Dark'', ''Discip
Lp [edizione] originale stereo usa 2010 anticlock
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
l' originale stampa americana, pressata in sole 300 copie, copertina senza costola, senza barcode e con artwork in leggero rilievo sul fronte, label argento e nera con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo ECLP002 inciso sul trail off. Pubblicato nel 2010 dalla Anticlock, questo split album contiene sulla prima facciata un lungo brano di Scott Cortez, cofondatore con la cantante Melissa Arpin del gruppo del Michigan loveliescrushing, di ispirazione shoegazer, sulla seconda tre tracce dei misconosciuti Language Of Light, formati da Frank Suchomel, Dave Brymer e Rebecca Loftiss, quest'ultima anche con gli Howling Larsons e con i Black Lesbian Fishermen nei primi decenni del XXI secolo. Scott Cortez, autore di alcuni album solisti a partire dal 2010, propone qui "White tiger phantoms", episodio ambient espresso con droni maestosi e distesi. I Language Of Light, autori da parte loro di una serie di split albums con altri artisti, propongono qui un lavoro denominato "Double helixes up to heaven", diviso in tre tracce, "Materia prima", "Distillation and sublimation" e "Escape from the retort", in cui la distensione soave e celestiale della ambient viene espressa con sonorità principalmente chitarristiche, manipolate con vari effetti, generando atmosfere vicine anche alla musica cosmica, ma più solari e pastorali, ed anche alla circolarità del minimalismo.
Cost of living (nada surf)
Day of some lord
Lp [edizione] originale stereo usa 1986 don't get all heavy and uncool
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
prima stampa USA, copertina (con moderati segni di invecchiamento) senza barcode, completa di inserto formato A4 con foto e testi, label rossa con muro di mattoni sullo sfondo, catalogo TCOL-66. Pubblicato nel 1986 dalla Don't Get All Heavy and Uncool negli USA, il primo dei due album, precedente "Comic book page" (1989), di questo gruppo americano di New York, un quartetto composto da Matthew Caws (voce, chitarra), Marcelo Romero (voce, chitarra, armonica, basso), Daniel P.C. Lorca (basso, voce, poi sostituito da Sam Elwitt, futuro Silly Pillows, nel secondo album) e Scott Yeckes (batteria, voce). Con questo "Day of some lord", i Cost of Living propongono nove brani di propria scrittura, incisi nella Grande Mela fra il novembre del 1985 ed il settembre del 1986 e prodotti da loro insieme a Kent Schuyler, nei quali combinano evidenti influenze garage e psych pop anni '60 (Byrds, Love...) con caratteri vicini al paisley underground degli anni '80 ed altri affini al sound riflessivo ed autunnale alla R.E.M., ed alcuni episodi piu' grintosi e muscolari; belle le melodie chitarristiche, che richiamano per l'appunto sia i sixties alla Byrds e primi Love, come anche le sue sopracitate derivazioni degli anni '80, melodico e sottilmente malinconico il cantato. Daniel Lorca e Matthew Caws formeranno poi i Because Because e poco dopo i Nada Surf, nel 1993, fra punk e indie pop.
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