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Vega suzanne
days of open hand
lp [edizione] originale stereo usa 1990 a & m
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora in gran parte incellophanata, l' originale stampa americana, etichetta nera con parti bianche ed oro, catalogo 7502-15293-1, vinile che se posto in controluce assume una colorazione ambrata. Pubblicato dalla A & M nel 1990, giunto al settimo posto in classifica in Gran Bretagna ed al 50esimo negli USA, terzo album di Suzanne Vega, uscito dopo 'l'acclamato ''Solitude standing'' (1987) e prima di ''99.9 Fø'' (1992). Contraddistinto da un approccio musicale piu' complesso rispetto all'album precedente, questo secondo lp presenta un pop autunnale e riflessivo, con suadenti accompagnamenti di tastiere e con il canto posato e delicato di Suzanne, emotivo senza essere debordante. 'Il brano 'Men in war'' e' incentrata sul tema dei veterani di guerra disabili. La cantautrice Suzanne Vega nasce in California ma si stabilisce presto a New York con la famiglia. Influenzata da cantautori come Dylan e leonard Cohen e dal folk di Pete Seeger, Joan Baez e Woody Guthrie, Suzanne comincia a cimentarsi con il folk acustico; in seguito il contatto con Lou Reed, capace di trattare tematiche metropolitane in chiave rock ma con un attitudine piu' letteraria e raffinata, amplia le sue vedute musicali. Dopo alcune difficolta' iniziali riesce ad ottenere un contatto con la A & M e pubblica due album che avranno un notevole successo commerciale, ''Suzanne Vega'' (1985) e ''Solitude standing'', con il loro quieto e riflessivo folk pop. I suoi lavori successivi si fanno piu' complessi, relegando progressivamente la cantante ad uno status di culto. La Vega ha contribuito ad attirare l'attenzione del pubblico e dei media sul cantautorato femminile, che esprimera' in seguito voci come Indigo Girls, Tracy Chapman e Sinead O'Connor.
Vega suzanne
flying with angels (white opaque)
lp [edizione] nuovo stereo eu 2025 cooking vinyl
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata, in vinile bianco, come da adesivo sul cellophane, copertina apribile. Pubblicato nel maggio 2025, a distanza di ben nove anni dal precedente album in studio "Lover, Beloved: Songs from an Evening with Carson McCullers" (2016), il nuovo album in studio della cantautrice californiana. Descrizione completa a seguire. La cantautrice Suzanne Vega nasce in California ma si stabilisce presto a New York con la famiglia. Influenzata da cantautori come Dylan e leonard Cohen e dal folk di Pete Seeger, Joan Baez e Woody Guthrie, Suzanne comincia a cimentarsi con il folk acustico; in seguito il contatto con Lou Reed, capace di trattare tematiche metropolitane in chiave rock ma con un attitudine piu' letteraria e raffinata, amplia le sue vedute musicali. Dopo alcune difficolta' iniziali riesce ad ottenere un contatto con la A & M e pubblica due album che avranno un notevole successo commerciale, ''Suzanne Vega'' (1985) e ''Solitude standing'', con il loro quieto e riflessivo folk pop. I suoi lavori successivi si fanno piu' complessi, relegando progressivamente la cantante ad uno status di culto. La Vega ha contribuito ad attirare l'attenzione del pubblico e dei media sul cantautorato femminile, che esprimera' in seguito voci come Indigo Girls, Tracy Chapman e Sinead O'Connor.
Velvet Underground
loaded
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 Cotillion / atlantic
rock 60-70
rock 60-70
ristampa con copertina pressoche' identica alla prima tiratura del 1970. Pubblicato in USA nell' Agosto del 1970 e non entrato nelle classifiche USA ne' in quelle UK dove venne pubblicato nell' Aprile del 1971. Il quarto album. L' ultimo lavoro dei Velvet, che chiudono qui la loro carriera ''storica'' congedandosi con alcuni classici del calibro di "Who Loves The Sun", ''Sweet Jane'' e ''Rock'n'roll''; il disco fu registrato con Doug Yule, Sterling Morrison e Lou Reed (mentre Moe Tucker, per quanto accreditata, non fu presente alle sessions, all' epoca in dolce attesa, sostituita in parte da Yule), con la produzione di Geoffrey Haslam e Shel Kagan. "Loaded" presenta una band meno oscura ed alle prese con brani piu' vicini a quelli del primo Lou Reed solista, e' anche il primo lavoro su una vera major, la Atlantic / Cotillon, dopo i primi tre su Verve, etichetta specializzata in jazz e, dopo che a Lou Reed sara' vietato di parlare di droghe e sesso nelle canzoni, sara' anche il primo ad avere un certo impatto sulle radio americane. Un ruolo piu' importante di quanto non sia generalmente ritenuto lo ha nelle registrazioni del disco Doug Yule, che oltre a suonare il basso canta in quattro brani ("Who Loves the Sun", "New Age", "Lonesome Cowboy Bill" e "Oh! Sweet Nuthin'"), e suona anche il piano e le tastiere e varie parti di chitarra, tra cui diversi assolo. Album denso ma anche piu' accessibile, nasce in un momento in cui le tensioni interne stanno distruggendo il gruppo; Lou Reed lascia infatti prima che il disco esca e questo fa si' che anche questa ultima opportunita' che la band avra' prima dello scioglimento non trovi, al solito, molto riscontro commerciale.
Velvet underground
unripened (1st lp in original form)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1966 xtv
rock 60-70
rock 60-70
ristampa con copertina in cartoncino lucido con banana verde, etichette nere con scritte bianche, dell' album uscito in forma privata nel 2007, e solo successivamente (nel 2012) pubblicato anche ufficialmente con il titolo "Scepter Studio Session" (con copertina diversa). Questo album costituisce un vero e proprio straordinario pezzo di storia della nostra musica, contenendo i brani, registrati a New York in quattro giorni della fine dell' aprile del 1966 nello Scepter Studio's, con la produzione di Andy Warhol, che furono proposti alla Columbia per la pubblicazione del primo album della band "The Velvet Underground & Nico" ma vennero rifiutati per il loro contenuto troppo estremo e quindi approdarono alla Verve / Mgm che richiese al gruppo pero' di riregistrare parte del materiale (cosa che venne fatta a Los Angeles con la produzione di Tom Wilson) e remixare i rimanenti brani, per quello che sara' l' album forse piu' importante della storia del rock, e che vedra' anche l' aggiunta, rispetto a questo qui presentato nella sua forma originaria, di due brani, "Sunday Morning" e "There She Goes Again", che contribuirono non poco a rendere piu' potabile il risultato finale. Ecco allora il contenuto di questo disco, il cui ascolto quindi, sia per le versioni diverse dei brani e la loro diversa disposizione, sia per l' assenza dei due episodi citati, costituisce una esperienza di ascolto piuttosto diversa da quella dell' album come sara' nella sua forma definitiva. "European Son" (uno dei brani poi completamente rieseguiti, qui' assai piu' lunga ed ancora piu' stravolta), "The Black Angel's Death Song" (con il suo primitivo mixaggio), "All Tomorrow's Parties" (nel suo mix originario), "I'll Be Your Mirror" (il mix originario, con meno echo sulla voce di Nico e le backing vocals meno in evidenza), "Heroin" (in una versione assai diversa da quella dell' album, con sostanziali differenze nella chitarra e nella parte vocale, con parte del testo addirittura poi cambiato), "Femme Fatale" (mix originario con la parte ritmica piu' accentuata e le backing vocals piu' in evidenza), "Venus in Furs" (in una versione poi assai cambiata, molto piu' basata sulla viola di John Cale rispetto a quella ri-registrata), "I'm Waiting for the Man" (una versione completamente diversa, senza batteria, le parti vocali e parte del testo assai diversi, ed un assolo di chitarra dagli accenti marcatamente blues), "Run Run Run" (in un mix poi cambiato).
Verdena
Endkadenz vol.1
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2015 universal
indie 2000
indie 2000
Ristampa del 2022 doppio album in vinile pesante, copertina apribile, inner sleeves, etichette custom. Doppio Lp pubblicato dalla Black Out alla fine del gennaio 2015, dopo "Wow" (11) e prima di "Endkadenz vol.2", il sesto album della band lombarda. Primo du due volumi (il secondo uscito sette mesi dopo), questa sesta prova del trio, consta di piu' 25 tracce, registrate in un anno e mezzo, sotto la produzione del cantante/chitarrista Alberto Ferrari (Marco Fasolo dei Jennifer Gentle ha prodotto "Nevischio"). La band si esprime attraverso l'ormai rodato rock alternativo cantato in italiano, in bilico fra atmosfere energico-esplosive ed altre malinconico-intimiste, dettate da suoni molto funzionali, che denotano cura e ricerca dei particolari. Si marcano alcune novita', come il ricorso ad alcune ritmiche sintetiche, finti ottoni e la mancanza di secondi voci, sostituite dalla distorsione vocale azionata da un pedale fuzz. Curioso il mix di influenze, citate dalla band stessa: Lucio Battisti, Queen e Sonics. Provenienti da Albino in provincia di Bergamo, i Verdena si formano nel 1996 ad opera dei fratelli Alberto e Luca Ferrari insieme alla bassista Roberta Sammarelli; il gruppo si cimenta con covers di Sham 69, Melvins e Nirvana ma al tempo stesso comincia a comporre i propri brani. Dopo anni di concerti ed alcuni demos, il gruppo incide e pubblica il proprio eponimo album d'esordio nel 1999. Segue ''Solo un grande sasso'' l'anno successivo. I lunghi tour dei Verdena allargano il pubblico del gruppo in patria; il terzo Lp ''Il suicidio dei samurai'' esce nel 2004, seguito da ''Requiem'' nel 2007 e dal doppio "Wow" nel 2011. I Verdena propongono un indie rock melodico dalle tinte scure ma anche psichedeliche, che sembra ispirarsi allo shoegazer ed al grunge; molto noti in Italia, hanno effettuato anche tour internazionali, uno dei quali insieme agli Oceansize.
Verdena
Il suicidio dei samurai
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2004 universal
indie 2000
indie 2000
Ristampa del 2022, inner sleeve, etichetta custom. Lp pubblicato in Europa dalla Universal nel 2004, dopo "Solo un grande sasso" (01) e prima di "Requiem" (07), il terzo album del gruppo bergamasco, il primo da quando il trio e divenuto un quartetto con l'ingresso in pianta stabile del tastierista Fidel Fogoroli. 11 tracce dal sapore grunge, Nirvana e Smashing Pumpkins, con melodie decadenti cantate in italiano in contrasto con momenti noise, con feedback e distorsioni; altri riferimenti portano a gruppi italiani come Marlene Kunz e Afterhours. Provenienti da Albino in provincia di Bergamo, i Verdena si formano nel 1996 ad opera dei fratelli Alberto e Luca Ferrari insieme alla bassista Roberta Sammarelli; il gruppo si cimenta con covers di Sham 69, Melvins e Nirvana ma al tempo stesso comincia a comporre i propri brani. Dopo anni di concerti ed alcuni demos, il gruppo incide e pubblica il proprio eponimo album d'esordio nel 1999. Segue "Solo un grande sasso" l'anno successivo. I lunghi tour dei Verdena allargano il pubblico del gruppo in patria; il terzo Lp "Il suicidio dei samurai" esce nel 2004, seguito da "Requiem" nel 2007 e dal doppio "Wow" nel 2011. I Verdena propongono un indie rock melodico dalle tinte scure ma anche psichedeliche, che sembra ispirarsi allo shoegazer ed al grunge; molto noti in Italia, hanno effettuato anche tour internazionali, uno dei quali insieme agli Oceansize.
Verdena
Solo un grande sasso
Lp2 [edizione] nuovo stereo ita 2001 universal
indie 2000
indie 2000
Ristampa limitata del 2022, Vinile pesante, contiene una bonus track, ''Il tramonto degli stupidi'', copertina apribile, inner sleeve in bianco e nero con scritte bianche, label custom. Uscito nel settembre del 2001, ''Solo un grande sasso'' e' il secondo album dei Verdena, pubblicato dopo il primo eponimo album del 1999 e prima di ''Il suicidio dei samurai'' (2004). Il gruppo bergamasco propone in questo secondo lp un rock chitarristico con venature psichedeliche ed echi di noise e grunge, senza pero' discostarsi da un approccio melodico, attraverso atmosfere nebbiose e cupe che si riflettono nei testi criptici di Alberto Ferrari, ottundenti muri di chitarre che riportano alla mente gli shoegazer. Provenienti da Albino in provincia di Bergamo, i Verdena si formano nel 1996 ad opera dei fratelli Alberto e Luca Ferrari insieme alla bassista Roberta Sammarelli; il gruppo si cimenta con cover di Sham 69, Melvins e Nirvana ma al tempo stesso comincia a comporre i propri brani. Dopo anni di concerti ed alcuni demo, il gruppo incide e pubblica il proprio eponimo album d'esordio nel 1999. Segue ''Solo un grande sasso'' l'anno successivo. I lunghi tour dei Verdena allargano il pubblico del gruppo in patria; il terzo lp ''Il suicidio dei samurai'' esce nel 2004, seguito da ''Requiem'' nel 2007. I Verdena propongono un indie rock melodico dalle tinte scure ma anche psichedeliche, che sembra ispirarsi allo shoegazer ed al grunge; molto noti in Italia, hanno effettuato anche tour internazionali, uno dei quali insieme agli Oceansize.
Verdena
Wow
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2011 universal
indie 2000
indie 2000
Ristampa del 2022, copertina apribile pressoche' identica a quella della prima tiratura, completa di inner sleeves, etichette custom. Doppio Lp pubblicato alla fine di gennaio 2011 dalla Universal, dopo "Requiem" (07), il quinto album della band lombarda. Ne scaturisce un rock cantato in italiano, vario ma reso omogeneo dalla produzione (curata dallo stesso Alberto Ferrari), dove confluiscono elementi riconducibili ai Motorpsycho e Kyuss, oltre che Radiohead e Flaming Lips e King Crimson. I 27 brani della scaletta propongono atmosfere fra il dolce e melanconico, focose e esplosive con progressioni spigolose e acide, in contrasto con le melodie della voce, flebili e lievi. Provenienti da Albino in provincia di Bergamo, i Verdena si formano nel 1996 ad opera dei fratelli Alberto e Luca Ferrari insieme alla bassista Roberta Sammarelli; il gruppo si cimenta con covers di Sham 69, Melvins e Nirvana ma al tempo stesso comincia a comporre i propri brani. Dopo anni di concerti ed alcuni demos, il gruppo incide e pubblica il proprio eponimo album d'esordio nel 1999. Segue ''Solo un grande sasso'' l'anno successivo. I lunghi tour dei Verdena allargano il pubblico del gruppo in patria; il terzo Lp ''Il suicidio dei samurai'' esce nel 2004, seguito da ''Requiem'' nel 2007 e dal doppio "Wow" nel 2011. I Verdena propongono un indie rock melodico dalle tinte scure ma anche psichedeliche, che sembra ispirarsi allo shoegazer ed al grunge; molto noti in Italia, hanno effettuato anche tour internazionali, uno dei quali insieme agli Oceansize.
Verve
urban hymns
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1997 universal
indie 90
indie 90
Ristampa rimasterizzata pressoche' identica alla prima tiratura del 1997, vinile 180 grammi doppio, copertina liscia a busta, inner sleeve in carta rigida con foto a colori, label custom con foto del gruppo e scritte bianche. Pubblicato nel settembre del 1997 dalla Hut in Gran Bretagna, dove giunse al primo posto in classifica, e dalla Virgin negli USA, dove arrivo' al 23° posto in classifica, ''Urban hymns'' e' il terzo album dei Verve, uscito dopo ''A northern soul'' (1995). L'ultimo album del gruppo inglese prima del secondo scioglimento avvenuto nel 1999, ''Urban hymns'' e' considerato uno dei dischi piu' importanti del brit pop. I Verve diluiscono la loro psichedelia nel pop ed in un rock chitarristico piu' diretto, senza perdere del tutto le tinte lisergiche e sognanti dei loro primi dischi; il nuovo approccio da' risultati esaltanti come la splendida ''Bitter sweet symphony'', forse il loro brano piu' celebre, con il suo accompagnamento di archi ed il canto etereo di Ashcroft, e ''The drugs don't work'', il cui singolo giunse al primo posto in classifica. Brani acidi ed ipnotici come ''The rolling people'' riportano invece ai primi Verve, seppure con sonorita' piu' sanguigne. Uno dei gruppi di punta del brit pop degli anni '90, i Verve si formano a Wigan in Inghilterra nel 1990, ad opera del cantante ed autore Richard Ashcroft insieme ad Andy McCabe, Simon Jones e Peter Salisbury. Il talentoso gruppo si esibisce ben presto insieme a gruppi come Ride e Spiritualized e firma nel 1991 un contratto con la Hut. La musica dei Verve e' nei primi anni un sognante rock psichedelico, lento ed ipnotico, che puo' essere definito come una sorta di shoegazer pop al rallentatore. Il primo eccellente album ''A storm in heaven'' (1993) entra in classifica in patria ed il gruppo salira' alla ribalta negli anni successivi con un approccio piu' diretto e pop che dara' frutti con gli album ''A northern soul'' (1995) e ''Urban hymns'' (1997), nonche' con i celebri singoli ''Bittersweet symphony'' e ''The drugs don't work'' (1997), giunti tutti nei piani alti delle classifiche inglesi. Il periodo di maggior successo corrisponde anche a contrasti nel gruppo, che si scioglie una prima volta dopo il secondo album e poi definitivamente nel 1998, lasciando dietro di se' alcune delle pagine piu' belle del pop inglese del decennio.
Verve
Voyager 1 (rsd 2025)
Lp [edizione] nuovo stereo cze 1993 virgin
indie 90
indie 90
in occasione del RECORD STORE DAY 2025, la prima ristampa di questo live leggendario uscito solo in poche copie nel 1993 , vede registrazioni effettuate a New York e Londra nel 1992.
Uno dei gruppi di punta del brit pop degli anni '90, i Verve si formano a Wigan in Inghilterra nel 1990, ad opera del cantante ed autore Richard Ashcroft insieme ad Andy McCabe, Simon Jones e Peter Salisbury. Il talentoso gruppo si esibisce ben presto insieme a gruppi come Ride e Spiritualized e firma nel 1991 un contratto con la Hut. La musica dei Verve e' nei primi anni un sognante rock psichedelico, lento ed ipnotico, che puo' essere definito come una sorta di shoegazer pop al rallentatore. Il primo eccellente album ''A storm in heaven'' (1993) entra in classifica in patria ed il gruppo salira' alla ribalta negli anni successivi con un approccio piu' diretto e pop che dara' frutti con gli album ''A northern soul'' (1995) e ''Urban hymns'' (1997), nonche' con i celebri singoli ''Bittersweet symphony'' e ''The drugs don't work'' (1997), giunti tutti nei piani alti delle classifiche inglesi. Il periodo di maggior successo corrisponde anche a contrasti nel gruppo, che si scioglie una prima volta dopo il secondo album e poi definitivamente nel 1998, lasciando dietro di se' alcune delle pagine piu' belle del pop inglese del decennio.
Viagra boys
Viagr aboys (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo pol 2025 shrimptech
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile blu e bianco marmorizzato, adesivo su cellophane. Il quarto album della band svedese, recensito come un abile mix di caos ed introspezione che mette in risalto al capacità della band di fondere punk danzante, groove potenti con momenti di tenerezza inaspettata.
Viagra Boys, formazione svedese di Stoccolma, capace di far viaggiare sulle stesse frequenze rock'n'roll, punk, garage, art punk e musica dance, hanno pubblicato quattro albums "street worms" nel 2018, "welfare jazz" nel 2021, "cave world" 2023, "viagr aboys" nel 2025, con ampi consensi di critica e pubblico specializzato grazie ad un'attitudine che mescola in maniera attuale denuncia sociale e satira. Formata a Stoccolma nel 2015 è guidata dal carismatico frontman svedese-americano Sebastian Murphy, nota per le sue performance caotiche e coinvolgenti.
Viagra boys
Viagr aboys (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo pol 2025 shrimptech
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile blu e bianco marmorizzato, adesivo su cellophane. Il quarto album della band svedese, recensito come un abile mix di caos ed introspezione che mette in risalto al capacità della band di fondere punk danzante, groove potenti con momenti di tenerezza inaspettata.
Viagra Boys, formazione svedese di Stoccolma, capace di far viaggiare sulle stesse frequenze rock'n'roll, punk, garage, art punk e musica dance, hanno pubblicato quattro albums "street worms" nel 2018, "welfare jazz" nel 2021, "cave world" 2023, "viagr aboys" nel 2025, con ampi consensi di critica e pubblico specializzato grazie ad un'attitudine che mescola in maniera attuale denuncia sociale e satira. Formata a Stoccolma nel 2015 è guidata dal carismatico frontman svedese-americano Sebastian Murphy, nota per le sue performance caotiche e coinvolgenti.
Vibravoid
Triptamine e.p. volume 4 (ltd. pink vinyl)
Lp [edizione] originale stereo ger 2009 nasoni
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
Prima rarissima stampa, pressata in una edizione limitata a 300 copie in vinile di colore rosa semitrasparente, copertina ruvida fronte retro senza barcode, label neutra bianca, catalogo NR082. Pubblicato nel febbraio del 2009 dalla tedesca Nasoni, il settimo album (sebbene nel suo titolo abbia l'indicazione "E.P.", come i tre che lo avevano preceduto fra il 2006 ed il 2007), successivo "The politics of ecstasy" (7/2008) e precedente "Distortions" (9/2009). Così come già era accaduto per il "Triptamine E.P. Volume 2", i Vibravoid incisero questo "Volume 4" per essere impiegato come colonna sonora di un vecchio film muto di inizio XX secolo. I sette brani si sviluppano per circa quarantaquattro minuti, partendo con i nove dell'orientaleggiante, fluttuante ed ipnotica "Ali Baba et les quarante voleurs", seguita dai quasi undici della mirabile "Vibraphased", che sembra sposare le atmosfere orientali del primo brano con il minimalismo e le dilatazioni spaziali degli Spacemen 3 più eterei (epoca "Playing with fire"). I brani sulla seconda facciata furono registrati dal vivo in diverse occasioni nel corso del 2008 e sono spinti da un groove più aggressivamente rock. Quartetto psichedelico tedesco, con base a Dusseldorf, i Vibravoid sono degni rappresentanti della nuova scena psichedelica europea; sono composti da Sven S. alle percussioni, Peter M al basso, Michael G. e Christan K. alle chitarre, pedaliere, synths analogici e persino il buon vecchio theremin, i quali dopo una manciata di splits e singoli esordiscono con un lavoro di forte derivazione psichedelica retro, attingendo dai Pink Floyd del primo periodo, dal rock cosmico e dal krautrock, fra Hawkwind e Popol Vuh, fra suggestione e misticismo, con propri tocchi eterei e liquidi piu' personali e meno derivativi. Fra live, splits ed Lp's, hanno realizzato circa venti albums, spaziando fra rock cosmico, psichedelia piu' o meno pesante e neo-krautrock.
Videonoise
Videonoise
Lp [edizione] originale stereo ger 2001 hausmusik
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 2000
Prima stampa tedesca, copertina senza barcode, label custom in bianco e nero, catalogo HM053. Pubblicato nel 2001 dalla tedesca Hausmusik, il primo dei due albums, precedente "Fragmentary" (2002), del progetto elettronico di Christian Sorgel. "Videonoise" contiene tredici brani, incisi fra il 2000 ed il 2001, pezzi strumentali in cui la IDM si incontra con il downtempo e con occasionali inclinazioni sperimentali astrattiste: le sonorità sono comunque per lo più melodiche, molto essenziali e vicine ora al minimalismo ora alla ambient techno, spinte da ritmiche ora lentissime e cullanti ("Serpentine"), ora riecheggianti la techno più vivace e sincopata ("Querfeldein"). Belle le atmosfere ovattate ed aquatiche della dolcemente ondeggiante "Beat-schnik" e della fluttuante "Gratwanderung", più vicine al dancefloor quelle funktroniche di "Worz", mentre quelle di "Hyacinth oatmeal" sono più spaziali e dilatate, mentre la lenta e misteriosa "Klebrig" richiama certe eplorazioni dell' Aphex Twin più riflessivo e calmo, e "Werkstatt arbeiten" riporta alla mente il groove robotico e futuribile dei gradi classici dei Kraftwerk degli anni '70; "Quattrad" si muove invece con letargica lentezza e sonorità in bilico fra bordoni melodici e dissonanze astratte, "Bass + saure" si muove con ritmiche dinamiche che si aprono anche al breakbeat della drum 'n' bass, "Kleckerei" ci riporta invece al krautrock degli anni '70 di Harmonia ed ancora una volta Kraftwerk, ma con una ritimica ammodernata, "Schach!", e "Teren eng." chiude con ritmiche leggermente più spinte dai richiami industriali (nel senso più della robotizzazione e meccanicità, non tanto in quello dell'ossessione e del malessere), ma con melodie molto distese che richiamano ancora una volta la ambient techno.
Violent femmes
violent femmes (eu)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1982 rough trade / slash / private
punk new wave
punk new wave
Ristampa private press, in vinile pesante, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura, e corredata dell' originaria inner sleeve. Pubblicato nell' agosto del 1983 dalla Rough Trade in Gran Bretagna, dove giunse al 21esimo posto nella classifica indipendente, e dalla Slash negli USA, questo e' il primo album, registrato nel luglio del 1982, dalla band di Gordon Gano, Brian Ritchie e Victor De Lorenzo, scoperta da Chrissie Hynde dei Pretenders, precedente ''Hallowed ground'' (1984). Un capolavoro di deflagrante creativita', in cui il passato ed il presente della musica americana (country, folk, punk, gospel, psichedelia e quant' altro), vengono centrifugati insieme, per un risultato che ha il sapore dell' inedito ed la bonta' di una grande ricetta. Irresistibilmente ironici, (l' influenza Jonathan Richman e' forte nell' approccio apparentemente scanzonato e quasi svogliato di molti episodi), ma anche capaci di momenti di grande tensione emotiva, (come nella scarna ed oscura Confessions, nella travolgente Add It Up o nella conclusiva, commovente Good Feeling), che lasciano intravedere una vena oscura che il successivo album Halloweed Ground, come questo tra i piu' belli di tutti gli anni ottanta, approfondira' nel migliore dei modi. Gordon Gano (figlio di un predicatore battista, folgorato nell'adolescenza da Jonathan Richman, Johnny Cash, William Faulkner e dalla lettura della Bibbia), Brian Richtie (multistrumentista appassionato di Jaco Pastorius come di Sun Ra e della sua Arkestra) e Victor De Lorenzo (figlio di immigrati di origini siciliane, appassionato di teatro e pop art) si incontrano a Milwaukee, appassionati di jazz, gospel, e country&folk, legati dall'attitudine punk, dai primi vagiti della dark-wave britannica e dalla voglia di suonare dal vivo, inizieranno a battere ben presto tutti i locali della citta' prediligendo una strumentazione acustica con un suono all'insegna tanto della semplicita' acustica quanto della complessita' delle soluzioni di arrangiamento, che diverra' il loro marchio di fabbrica. I Violent Femmes, nome pare preso da una marca di assorbenti o secondo altre fonti da una parola dello slang cittadino che indicava i travestiti che battevano la downtown, non conosceranno il successo commerciale, ma la verve dei loro show la grazia dei loro dischi, la rabbia e la metodicita' delle musiche, l'ironia il sarcasmo delle liriche li faranno assurgere al ruolo di cult band americana degli anni ottanta. L'attenzione nei loro confronti del chitarrista dei Pretenders, James Honeymann, permettera' loro di uscire dall'ambito cittadino, portandoli a New York, dove avranno modo di farsi apprezzare anche dalla critica locale e conseguentemente il contratto discografico con la Slash. L'omonimo esordio sara' tra gli album piu' travolgenti della scena underground americana, memori dell'insegnamento dei Modern Lovers di Jonathan Richman, come di quello dei Talking Heads, i Violet Femmes creano un ibrido punk-folk melodico, figlio appunto delle nozioni imparate dal punk al folk ma anche dal country stelle-e-striscie, sonorita' dove la voce sgraziata di Gano e il suo stile di chitarra, essenziale e scorbutico, si fondono con le linee di basso oblique di Ritchie e con la ritmica sgraziata e improvvisata di De Lorenzo che talvolta prediligeva scandire le sue ritmiche su bidoni, pentole e altri attrezzi percutibili variamente assemblati. I Violent Femmes sono stati e sono tutt'oggi una delle realta' piu' longeve nella storia del rock, grazie anche ad un sempre costante seguito che non li ha mai abbandonati, capaci di raggiungere il disco di platino senza mai essere comparso nella top 200 di Billboard, destinati a rimanere nei tempi un punto di riferimento per gli appassionati senza mai divenire fenomeno commerciale. I Violent Femmes cantavano i complessi e le frustrazioni dell'adolescente di provincia, calando le concentrate nevrosi dei Velvet Underground e il loro pathos romantico in un contesto piu' popolare e rigorosamente acustico, segnando cosi' uno dei percorsi piu' originali e sottovalutati della scena americana degli anni ottanta.
Virus (uk metal)
Pray for war (ltd. coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1987 back on black
heavy metal
heavy metal
Edizione limitata in vinile colorato, copertina apribile. Ristampa del 2022 ad opera della Back On Black, con copertina apribile e non più a busta semplice, e con testi all'interno. Originariamente pubblicato nell'ottobre del 1987 dalla Metalworks nel Regno Unito, non uscito negli USA, il primo album, precedente ''Force recon'' (1988). Un disco grezzo e viscerale, che porta con sé chiare inclinazioni dello hardcore punk più duro, in particolare nel cantato, ma che possiede anche la potenza, gli assoli ed i riffs del metal, in particolare la rapidità e la ferocia del thrash metal, e paragonato da alcuni appassionati ai canadesi Voivod, "Pray for war" certo non beneficia della produzione rifinita dei gruppi americani già affermatisi all'epoca, come i Metallica, bensì sfoggia quella grezza che si sente frequentemente nel metal underground dell'epoca come dello hardcore punk; tutto ciò evidenzia l'immediatezza, la cruda e selvaggia potenza del gruppo, capace di lanciarsi in scatenate corse a rompicollo senza cadere. I Virus sono un gruppo thrash metal inglese formatosi a Brighton ed inizialmente attivo fra il 1986 ed il 1990, per poi riformarsi nel 2008. Formazione di culto poco conosciuta fuori dalla Gran Bretagna, i Virus hanno realizzato nei loro primi anni alcuni apprezzati lavori nell'ambito della scena thrash metal britannica degli anni '80, non particolarmente folta: debuttarono nel 1987 con ''Pray for war'', seguito nel 1988 da ''Force recon'' e nel 1989 da ''Lunacy'', quindi, dopo un lungo periodo di pausa, si sono riattivati nel 2008 ed hanno pubblicato un paio di ep negli anni successivi.
Vita nova
Vita nova (+ 2 tracks)
Lp [edizione] ristampa stereo ger 1971 garden of delights
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, ristampa del 2013, copertina lucida pressoche' identica alla prima rarissima tiratura, corredata di inserto apribile con foto e note biografiche; contiene due bonus tracks, inedite (''Olymp 99'', posta alla fine della prima facciata, e ''Lacrimosa (death of a world)'', alla fine della seconda), catalogo LP014. Originariamente pubblicato dalla life in Austria in circa 500 esemplari, l'unico album di questo gruppo internazionale basato a Monaco di Baviera, del quale facevano parte musicisti professionisti quali il multistrumentista polacco Eddy Marron ed il tastierista ungherese Sylvester Levay. Riscoperto in anni recenti e divenuto ambito oggetto di ricerca collezionistica, ''Vita nova'' e' un album molto originale, con le poche parti vocali cantate tutte in latino, ed un impianto strumentale che oscilla fra un frenetico rock post psichedelico (affine nei brani piu' acidi al primo album degli spagnoli Maquina) a base di organo e di chitarre distorte, e piu' lente e distese partiture tastieristiche dal sapore progressivo; ad episodi di tal fatta si intercalano alcuni brevi brani piu' astratti e sperimentali, ma in ogni caso siamo qui assai lontani da connotazioni classicamente ''krautrock'', e piuttosto vicini alle atmosfere dei ''library records'' e del suono rock di trapasso fra la psichedelia ed il progressive. Marron fu in seguito cofondatore degli eclettici Dzyan, dal suono ethni/jazz/rock molto difficile da classificare, mentre Levay e' diventato uno stimato autore di musiche per il cinema hollywoodiano.
Waits Tom
closing time (2x12" half-speed mastered)
12"2 [edizione] nuovo stereo eu 1973 anti
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2023, rimasterizzata con sistema Half-Speed Mastering presso i prestigiosi Abbey Road Studios, con i didici brani originari distribuiti su due vinili (che girano a 45 giri) per una migliore qualita' di ascolto, copertina per l' occasione apribile. Pubblicato in Usa nel maggio del 1973 prima di "The Heart Of Saturday Night'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. del primo magnifico album del grande artista di Pomona, California, prodotto dall'ex Lovin' Spoonful Jerry Jester, dopo alcuni splendidi demos incisi gia' nel '71 a Los Angeles che avevano imposto all' attenzione degli addetti ai lavori il nome di quello che sarebbe stato uno dei piu' grandi artisti per molti anni a venire. "Closing Time" e' uno degli albums di esordio piu' belli di tutti gli anni '70, e restera' tra i capolavori (tanti, a dire il vero...) della lunga storia artistica di Waits, che vi si rivela gia' songwriter ed interprete straordinario, all' inizio di un percorso di cui alla fine del decennio "Blue Valentine" rappresentera' il magnifico punto di arrivo, prima della svolta verso una musica assai piu' dissonante e contorta intrapresa nel 1983 con "Swordfishtrombones", che aprira' un nuovo ed altrettanto affascinante capitolo della sua storia artistica. Facile rintracciare in "Closing Time" un segno forte di continuita' con altri grandi songwriter californiani del periodo, primo tra tutti Jackson Browne, ma la personalita' di Waits e' gia' tale da porlo su un piano diverso, in questo disco notturno e malinconico, con la "beat generation" nel cuore, che e' soprattutto una raccolta di grandi canzoni, tra cui molte destinate ad essere ricordate tra i suoi classici di sempre, come l' iniziale "Ol' 55" (riproposta negli anni da Eagles, Eric Clapton, Richie Havens...), quella delicata ''Martha'' che Tim Buckley interpretera' in "Sefronia", la jazzata "Virginia Avenue", l' intensa "Rosie". Un grande disco, a partire dalla bellissima e quasi cinematografica copertina.
Waits Tom
closing time (glossy)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1973 asylum / private
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa private press, in vinile pesante, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato in Usa nel maggio del 1973 prima di "The Heart Of Saturday Night'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. del primo magnifico album del grande artista di Pomona, California, prodotto dall'ex Lovin' Spoonful Jerry Jester, dopo alcuni splendidi demos incisi gia' nel '71 a Los Angeles che avevano imposto all' attenzione degli addetti ai lavori il nome di quello che sarebbe stato uno dei piu' grandi artisti per molti anni a venire. "Closing Time" e' uno degli albums di esordio piu' belli di tutti gli anni '70, e restera' tra i capolavori (tanti, a dire il vero...) della lunga storia artistica di Waits, che vi si rivela gia' songwriter ed interprete straordinario, all' inizio di un percorso di cui alla fine del decennio "Blue Valentine" rappresentera' il magnifico punto di arrivo, prima della svolta verso una musica assai piu' dissonante e contorta intrapresa nel 1983 con "Swordfishtrombones", che aprira' un nuovo ed altrettanto affascinante capitolo della sua storia artistica. Facile rintracciare in "Closing Time" un segno forte di continuita' con altri grandi songwriter californiani del periodo, primo tra tutti Jackson Browne, ma la personalita' di Waits e' gia' tale da porlo su un piano diverso, in questo disco notturno e malinconico, con la "beat generation" nel cuore, che e' soprattutto una raccolta di grandi canzoni, tra cui molte destinate ad essere ricordate tra i suoi classici di sempre, come l' iniziale "Ol' 55" (riproposta negli anni da Eagles, Eric Clapton, Richie Havens...), quella delicata ''Martha'' che Tim Buckley interpretera' in "Sefronia", la jazzata "Virginia Avenue", l' intensa "Rosie". Un grande disco, a partire dalla bellissima e quasi cinematografica copertina.
Waits Tom
heartattack and vine (remastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1980 anti-
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2018, rimasterizzata con la supervisione di Tom Waits e Kathleen Brennan, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura, vinile 180 grammi, corredata di inner sleeve e card con codice per il download digitale. Pubblicato in Usa nel settembre del 1980 dopo ''Blue valentine'' e prima di ''Swordfishtrombones'', giunto al numero 96 delle classifiche Usa e non entrato in quelle Uk. Il settimo album. E' il primo lavoro in oltre due anni e l' ultimo uscito per la Asylum; splendido lavoro di transizione, rappresenta il primo passo verso il cambiamento stilistico degli anni '80, con una sempre maggiore consapevolezza artistica che diventa il punto di partenza per sempre piu' avventurosi percorsi musicali, i cui limiti iniziano ad essere abbattuti con coraggiosa sfrontatezza, con brani ora scrnissimi ora piu' orchestrati e complessi, basati sul pianoforte, arrangiamenti bislacchi e geniali a tempo stesso, e la voce che diviene vero e proprio strumento. Molti brani memorabili, tra cui la splendida title track, la malinconica ''Saving all my love for you'', la istrionica ''Til the money runs out'', la delicatissima "On the Nickel", ma include anche brani quali ''Jersey's girl'', memore del primo periodo, che Springsteen suonera' a ripetizione nel tour del 1981.
Waits Tom
rain dogs
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1985 island / private
rock 60-70
rock 60-70
ristampa private press, in vinile pesante, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura su Island. Pubblicato nell' ottobre del 1985 dopo ''Swordfishtrombones'' e prima di ''Franks wild years'', giunto al numero 29 delle classifche inglesi e non entrato in quelle americane. L' ottavo vero album in studio del grande artista americano, il primo lavoro del nuovo corso dopo il matrimonio con conseguente nascita del figlio e il trasferimento da Los Angeles a New York. Meno "avventuroso" del precedente "Swordfishtrombones", registrato con la presenza di ospiti o collaboratori importanti come John Lurie, Robert Quine, Marc Ribot, e Keith Richards, questo "Rain Dogs" conferma lo stato di grazia di Waits, ormai lontanissimo dal cantautorato jazzy degli esordi ed autore di un personalissimo e straordinario blend di influenze diverse messe insieme da una personalita' artistica la cui maturita' ha reso ancora piu' fertile ed ispirata, facendo tesoro dell' influenza del blues del delta, tanto quanto delle stranite sonorita' mittleeuropee alla Kurt Weill, con Captain Beefheart a guardare compiaciuto. E quando Waits lascia da parte la sua vena piu' istrionica, ci regala delle ballate capolavoro come "Downton Trains", non a caso pubblicata anche come singolo, ma certo non l' unico gioiello di un disco bellissimo, di cui sono da citare anche almeno la paludosa e scarna "Clap Hands", la notturna "Jockey Full Of Bourbon", "Big Black Mariah", definita come "un incrocio fra i rituali voodoo e le sincopi degli Stones", la commovente, delicatissima "Time", la "broder music" di "Walking Spanish".
Waits Tom
rain dogs (remastered, 180 gr.)
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1985 island / ume
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
ristampa del 2023, rimasterizzata dai master tapes originali, con la collaborazione di Tom Waits e Kathleen Brennan, in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima tiratura su Island, e corredata di inner sleeve con testi, etichetta custom in bianco e nero, catalogo 00602448898531. Pubblicato nell' ottobre del 1985 dopo ''Swordfishtrombones'' e prima di ''Franks wild years'', giunto al numero 29 delle classifche inglesi e non entrato in quelle americane. L' ottavo vero album in studio del grande artista americano, il primo lavoro del nuovo corso dopo il matrimonio con conseguente nascita del figlio e il trasferimento da Los Angeles a New York. Meno "avventuroso" del precedente "Swordfishtrombones", registrato con la presenza di ospiti o collaboratori importanti come John Lurie, Robert Quine, Marc Ribot, e Keith Richards, questo "Rain Dogs" conferma lo stato di grazia di Waits, ormai lontanissimo dal cantautorato jazzy degli esordi ed autore di un personalissimo e straordinario blend di influenze diverse messe insieme da una personalita' artistica la cui maturita' ha reso ancora piu' fertile ed ispirata, facendo tesoro dell' influenza del blues del delta, tanto quanto delle stranite sonorita' mittleeuropee alla Kurt Weill, con Captain Beefheart a guardare compiaciuto. E quando Waits lascia da parte la sua vena piu' istrionica, ci regala delle ballate capolavoro come "Downton Trains", non a caso pubblicata anche come singolo, ma certo non l' unico gioiello di un disco bellissimo, di cui sono da citare anche almeno la paludosa e scarna "Clap Hands", la notturna "Jockey Full Of Bourbon", "Big Black Mariah", definita come "un incrocio fra i rituali voodoo e le sincopi degli Stones", la commovente, delicatissima "Time", la "broder music" di "Walking Spanish".
Wakeman Rick
myths and legends of king arthur (+booklet)
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1975 A&M
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Ristampa italiana, di poco successiva alle prime tirature, copertina (con moderati segni di invecchiamento) apribile senza piu' parti in rilievo "embossed" sul fronte, completa del libro formato lp di 12 pagine a colori con disegni e testi, e dell' originaria inner sleeve con testi tradotti in italiano, etichetta grigia sfumata con grande logo "A M" oro marrone, nella versione con "S.i.a.e." riquadrato a sinistra, e sotto l' indicazione del lato, a destra, "(p) 1975" e "A&M Records Ltd." in due diverse righe, catalogo SLAM 64515, timbro Siae del secondo tipo, in uso dal 1975 al 1978/79, con diametro di circa 15 mm. e marchio Siae che ne occupa ancora l' intero cerchio centrale. Titolo completo ''The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table''. Pubblicato in Inghilterra nell' aprile del 1975 dopo ''Journey through the centre of the earth'', e prima di ''Lisztomania'', giunto al numero 2 delle classifiche inglesi ed al numero 21 di quelle Usa. Il terzo album. Considerato il suo capolavoro, e' il trionfo della tastiera '70, concept album sui miti della tavola rotonda. Come nell' album precedente sono presenti sia un' orchestra che un coro, anche se qui impiegati in maniera minore; i brani vanno dalla mistica e tenebrosa ''Lady of the lake'' alla piu' potente ''Sir Lancelot and the black knight'', ma e' in ''Merlin the magician'' che Wakeman raggiunge il punto forse piu' alto della sua carriera solista e delle esecuzioni per synth in genere. Un disco fondamentale che chiude la stagione del progressive romantico britannico e che bene rende l'idea relativamente al livello di tecnicismo a cui era giunta la musica inglese alla meta' degli anni '70.
War
all day music
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 far out / avenue / rhino
soul funky disco
soul funky disco
Ristampa del 2022, copertina pressoche' identica alla prima tiratura su United Artists. Pubblicato in Usa nell' ottobre del 1971, dopo "War" e prima di "The World Is a Ghetto", giunto al sesto posto delle classifiche americane r&b ed 16esimo posto di quelle "pop", il secondo album (senza contare i due dischi del 1970 accreditati ad Eric Burdon & War). Per molti, l' assoluto capolavoro del gruppo afroamericano, con i singoli "All Day Music" e "Slipping Into Darkness" e sopratutto episodi straordinari come "Nappy Head", con le sue influenze latineggianti, e "Baby Brother", tiratissima jam blues registrata dal vivo, che cattura nel migliore dei modi la verve on stage del gruppo. Le radici di questa storica band risalgono addirittura al '62, quando il nucleo originario era gia' attivo come Creators, incidendo alcuni singoli nella meta' del decennio ed iniziando a definire la loro personalissima miscela di jazz, salsa e perfino ska, che con la successiva denominazione del gruppo, Nitghtshift, si arricchi' di elementi r,n,b e "proto funky" (per qualche tempo fu con loro anche Bobby Womack, che avrebbe raggiunto negli anni a venire un grande successo solista). Furono poi notati da Eric Burdon, il grande frontman degli Animals, alla ricerca di nuovi stimoli creativi, e presto iniziarono a suonare con lui con la nuova denominazione War, realizzando due dischi storici nel 1970, ma chiudendo presto questa riuscitissima parentesi, e riprendendo il proprio percorso artistico, che li ha visti realizzare alcuni dei dischi piu' importanti della storia della musica funky della prima meta' dei '70, spiazzati invece dal successivo avvento della disco, proprio nel momento in cui andavano riscoprendo la musica latina ed il jazz.
Warhorse
red sea (eu)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 vertigo / private
rock 60-70
rock 60-70
ristampa private press, in vinile pesante, copertina apribile senza barcode pressoche' identica alla prima molto rara tiratura uscita in Inghilterra su Vertigo, e l' originaria etichetta "Vertigo" in bianco e nero con spirale. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1972 dopo ''Warhorse'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il secondo album. Formati da Ashley Holt, Mac Poole, Nick Simper, Frank Wilson e Ged Peck, rimpiazzato nel secondo album da Peter Parker, con la leadership di Simple, gia' con i Deep Purple e Johnny Kidd and the Pirates, il loro primo lavoro e' un 45, ''St Louis'', una cover dagli Easybeats; poco dopo il gruppo pubblica il debutto ''Warhorse'' nel maggio del 1970 su vertigo. il disco e' uno dei classici dell' underground dei primi anni 70, musicalmente ricorda da vicino i Deep Purple del periodo ed ebbe un discreto successo sia di pubblico che di critica, a questo segue due anni piu' tardi questo secondo LP, ''Red Sea'' che vede il batterista Ged Peck rimpiazzato nel secondo album da Peter Parker, l'album e' molto piu' chitarristico rispetto all'esordio, con un leggendario assolo elettrico su ''Back In Time'', notevole anche la stravoltissima cover da Shirley Bassey "Who Have Nothing''. dopo questo secondo LP, la band si trasferi' nell'europa continentale dove, specie in Gemania, godeva di un seguito di molto superiore a quello che aveva in Inghilterra, continuo' a suonare live fino al 1974, anno nel quale la band si sciolse definitivamente. Alla fine degli anni 70 Simper formo' un nuovo gruppo, i Nick Simper's Fandango, Poole entro' nei Broken Glass e poi divenne un apprezzato turnista, Wilson pubblico' un lavoro in coppia con Melvyn Gale, mentre Holt diverra' un membro della band di Rick Wakeman, intorno all'inizio degli anni 80 anche Parker torno' in pista con i Dirty Looks.
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