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Denny sandy
north star grassman and the ravens (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 island / universal
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2022 in vinile 180 grammi, con copertina apribile pressoche' identica alla prima tiratura del 1972. Pubblicato in Inghilterra dalla Island nel settembre del 1971 dopo ''Sandy Denny'' e prima di ''Sandy'', giunto al numero 31 delle classifiche Uk e non entrato in quelle Usa. Il secondo vero e proprio album solista. Un breve chiarimento sulla prima discografia della Denny, spesso immersa nella piu' totale confusione: in realta' e' questo il primo vero album solista; nel 1967 Sandy Denny, oltre a collaborare con gli Strawbs, fece uscire due lavori per la Saga, entrambi incisi nel, 1966, un primo album in cui si divideva la scena, una facciata a testa, con Johnny Silvo, '' Sandy and Johnny'', ed un secondo in cui collabora con Alex Campbell, a nome ''Alex Cambpell And Friends'' nel 1970 la Saga riuni' tra questi brani originariamente pubblicati nel 1967 quelli cantati da Sandy Danny in un solo album, ''Sandy Danny'' che pur figurando nella discografia come il primo lp, e' in realta' come visto qualcosa di altro). Registrato con Richard Thompson, Rrobin e Barry Dransfield, Trevor Lucas, Jerry Donahue, Pat Donaldson, Gerry Conway, Tony Reeves, Ian Whiteman, Roger Powell, Buddy Emmons. Considerato come uno dei massimi album del folk elettrico inglese ed osannato dalla critica ma poco venduto come tutti i suoi lavori solisti, esce nel suo periodo piu' intenso e creativo ed e' il primo dei tre albums solisti dopo l' abbandono dei Fairport Convention. Uscito dopo lo scioglimento dei Fotheringay, prodotto da Richard Thompson e John Wood, lo stesso ingegnere del suono e produttore che sara' con alla consolle con Richard e Linda Thompson, il disco e' composto da otto brani composti da Sandy Denny, un traditional ("Blackwaterside") ed un paio di covers: da Brenda Lee "Let's Jump the Broomstick" e con lo stesso Richard Thompson un duetto vocale sul brano di Bob Dylan "Down in the Flood''. L' atmosfera dell'album e' malinconica e nebbiosa, in risalto la chitarra acustica, il piano, l'elettrica di Thompson, il tutto su una base suonata dai vecchi membri dei Fotheringay. Tra i brani molti gli episodi oramai classici, come "Late November", "John the Gun", "Next Time Around", mentre in "Blackwaterside" Thompson fornisce una performance chitarristica che lo conferma come uno dei piu' grandi talenti mai espressi dal rock inglese in assoluto.
Depeche mode
A broken frame (gatefold sleeve)
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1982 mute
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Ristampa del 2007, edizione limitata, rimasterizzata ed in vinile pesante (come da adesivo sul fronte), con copertina lucida apribile (a differenza dell' originaria stampa, che non era apribile), corredata di inner sleeve lucida con testi, foto ed artwork, catalogo DMLP2 0094637006016 STUMM 9. Inserito da Piergiorgio Pardo di Blow Up tra i 20 album fondamentali del synth pop. Il secondo album, inserito nella lista dei cento albums fondamentali della musica elettronica dallo staff della rivista Rumore, del gruppo inglese dell' Essex, uscito nel settembre del 1982 e giunto all' ottavo posto della classifica inglese. L'elettropop degli esordi (quando alla guida del gruppo era Vince Clark, che poi formo' gli Yazoo e gli Erasure), inizia ad arricchirsi di influenze ed atmosfere nuove che porteranno presto interessanti sviluppi, in un percorso di costante ricerca e maturazione. Dopo l'abbandono del leader Vince Clarke i Depeche Mode venivano ritenuti dalla critica incapaci di ripetere il successo di un anno prima ottenuto con il loro album di esordio Speak & Spell; Martin Gore invece stupiva tutti scrivendo testi e musiche inaugurando il nuovo corso della band. Il cambio di rotta rispetto al primo album si fa notare e questo permette al gruppo di staccarsi dal movimento new romantic. L'album e' caratterizzato da un uso piu' sapiente dell'elettronica che qui si sposa in modo vincente alla melodia che accompagna i testi non piu' banali. Tre i singoli estratti: Leave in silence, See you e The meaning of love; senza dubbio un disco interessante da segnalare inoltre i brani My secret garden, Nothing to fear, The sun & the rainfall. Martin Gore (autore sia della musica che dei testi) tesse qui la sua tela, proponendo un synth pop ancora molto elettronico (l'influenza dei Kraftwerk e' vicina, ma non determinante) venato gia' di atmosfere abbastanza scure, uno scuro introspettivo e spirituale, non deprimente o autodistruttivo, una band synth-pop piu' che dark riuscendo cosi' a mantenersi aperti ad un pubblico eterogeneo piuttosto che ad una ben precisa fetta di ascoltatori. A Broken Frame e' disco fondamentale nella carriera artistica del gruppo che ancora oggi riesce a mietere successi senza alcun accenno di caduta di stile. I Depeche Mode da Basildon, nell'Essex, vicino Londra, sono indiscutibilmente una delle band più importanti degli ultimi vent'anni, esponenti di spicco dell'elettropop assieme agli Ultravox, agli Eurythmics e i Soft Cell, ma la loro carriera ha visto anche l'evoluzione da un suono scanzonato e morbido ad atmosfere più cupe ed intimiste. La storia dei Depeche Mode inizia nel 1977, quando Andrew Fletcher e Vince Clark incontrano Martin Gore e insieme fondano i Composition Of Sound. Dave Gahan al tempo si esibiva in un locale eseguendo una cover di Heroes di Bowie; notato dal trio venne reclutato nelle fila del gruppo che cambiò nome in Depeche Mode decidendo altresì di abbandonare gli strumenti acustici, per dedicarsi a tempo pieno all'uso dei sintetizzatori. Il riferimento dei primi Depeche Mode sono principalmente i Kraftwerk; grazie ai consensi riscossi durante le prime esibizioni dal vivo il gruppo inizia a godere di un piccolo culto che ben presto gli permetterà di ottenere un contratto con la Mute Records di Daniel Miller. Nel 1981 viene dato alle stampe il singolo "Dreaming Of Me", che segna l'inizio della brillante carriera di uno dei gruppi pionieri del synth-pop nei primi anni ottanta, capaci di creare un suono che ha fatto scuola e che ha saputo costantemente rinnovarsi ed evolversi senza dover troppo concedere alle esigenze commerciali. I Depeche Mode attraverso una carriera più che ventennale hanno acquisito milioni di fan nel mondo, centinaia di band si sono ispirate ai loro brani e diversi album tributo continuano a glorificare una delle formazioni più importanti ed influenti fra quelle emerse con la new wave.
Depeche mode
speak and spell (gatefold sleeve)
lp [edizione] ristampa stereo eu 1981 mute
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Ristampa del 2007, edizione limitata, rimasterizzata ed in vinile pesante (come da adesivo sul fronte), con copertina lucida apribile (a differenza dell' originaria stampa, che non era apribile), corredata di inner sleeve lucida nera, catalogo DMLP1 0094635797916 STUMM 5. Il primo album del gruppo inglese dell' Essex, forse il loro unico album di puro elettropop (l' unico che vede alla guida del gruppo Vince Clark, che presto ne usci' formando gli Yazoo e quindi gli Erasure), prima della svolta verso una musica caratterizzata da atmosfere piu' cupe in un percorso di costante ricerca e maturazione che li portera' negli anni a raggiungere un pubblico sempre piu' vasto e devoto, ma anche con un sempre piu' unanime consenso di critica. Uscito nell' ottobre del 1981, dopo la partecipazione alla storica raccolta "Some Bizarre", ed i singoli "Dreaming of Me", "New Life" e "Just Can't Get Get Enough" (il primo loro brano ad entrare nella top ten inglese) ebbe un successo notevolissimo non solo in terra d' Albione, dove giunse peraltro al numero 10 delle classifiche, celebrato dalla critica piu' "trendy" e generalmente massacrato da quella piu' "colta", che non seppe vedere nel gruppo quelle potenzialita' e qualla convinzione nei propri mezzi che li avrebbero portati lontano. I Depeche Mode da Basildon, nell'Essex, vicino Londra, sono indiscutibilmente una delle band piu' importanti degli ultimi vent'anni, esponenti di spicco dell'elettropop assieme agli Ultravox, agli Eurythmics e i Soft Cell, ma la loro carriera ha visto anche l'evoluzione da un suono scanzonato e morbido ad atmosfere piu' cupe ed intimiste. La storia dei Depeche Mode inizia nel 1977 quando Andrew Fletcher e Vince Clark incontrano Martin Gore e insieme fondano i Composition Of Sound. Dave Gahan al tempo si esibiva in un locale eseguendo una cover di Heroes di Bowie; notato dal trio venne reclutato nelle fila del gruppo che cambio' nome in Depeche Mode decidendo altresi' di abbandonare gli strumenti acustici per dedicarsi a tempo pieno all'uso dei sintetizzatori. Il riferimento dei primi Depeche Mode sono principalmente i Kraftwerk, grazie ai consensi riscossi durante le prime esibizioni dal vivo il gruppo inizia a godere di un piccolo culto che ben presto gli permettera' di ottenere un contratto con la Mute Records di Daniel Miller. Nel 1981 viene dato alle stampe il singolo Dreaming Of Me che segna l'inizio della brillante carriera di uno dei gruppi pionieri del synth-pop nei prmi anni ottanta, capaci di creare un suono che ha fatto scuola e che ha saputo costantemente rinnovarsi ed evolversi senza dover troppo concedere in termini di commercialita'. I Depeche Mode attraverso una carriera piu' che ventennale hanno acquisito milioni di fan nel mondo, centinaia di band si sono ispirate ai loro brani e diversi album tributo continuano a glorificare una delle formazioni piu' importanti ed influenti nate dalla decade ottanta.
Der blutharsch
Flying high
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2009 weekend
indie 90
indie 90
doppio picture disc contenuto in pvc apribile. Queste le note della label: "Flying High!" Con questo grido di combattimento psichedelico tornava uno dei progetti più eccentrici e innovativi di Austria/Vienna. Nel loro nono album in studio Der Blutharsch continua a viaggiare nella direzione intrapresa nel 2005, quando l'ex guru del pop militare/industriale marziale, Albin Julius, e la sua band, si lanciarono verso lo spazio profondo della psichedelia. Una delle band più controverse dell'ultimo decennio ha rivendicato nuovamente la sua affermazione, rompendo completamente con vecchie immagini, cliché e melodie. Già a partire dall'album "The Philosopher's Stone" il passaggio ai muri di chitarre e ai canti ripetitivi era riconoscibile. "Flying High!" trasforma tutto questo in un climax programmatico. Se si inizia a pensare a Sunn O))), Guru Guru, Amon Düül, Tangerine Dream o Godspeed You! Black Emperor non sei poi così lontano, ma è ancora insito il grosso del sentimento apocalittico a cui sei già abituato. Fortemente influenzato dal sound della West Coast americana della fine degli anni Sessanta con una piccola dose di quello che alcuni chiamano krautrock. Le tracce si sviluppano leggermente l'una nell'altra, parti ambient seguite da canzoni deathrock estatiche e poi scivolano in un muro di suono...
Der Blutharsch è il progetto di lungo corso dell'austriaco Albin Julius, attivo per lo meno da metà anni '90 (il debutto su disco avvenne nel 1996 con un rarissimo picture disc eponimo). La musica di der Bultharsch è una sintesi fra marce marziali condotte su ritmi martellanti e potenti, influenze folk, campionamenti di discorsi militareschi e di musica orchestrale, riferimenti all'estetica dei regimi totalitari della prima metà del '900, passando da suggestioni industriali ed ambient ad arrangiamenti più acustici e folkeggianti, con un approccio essenziale e minimale. Dopo aver prodotto una corposa discografia, il progetto Der Blutharsch sembra giungere alla sua fine nel 2010, ma subito dopo Albin Julius dà vita ai Der Blutharsch And The Infinite Church of The Leading Hand, a loro volta autori di numerose pubblicazioni nel corso del decennio. La scomparsa di Julius, sopraggiunta nel 2022, pone fine al progetto.
Derek and the dominoes
layla and other assorted love songs (180 gr.)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1970 polydor
rock 60-70
rock 60-70
Doppio album in vinile 180 grammi, ristampa rimasterizzata, con copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato nel novembre del 1970 in USA e nel gennaio del 1971 in UK, non entrato nelle classifiche inglesi e giunto al numero 16 di quelle americane. Il primo album. L' unico lavoro in studio della band di Clapton, Jim Gordon e Duane Allman, sara' seguito nel gennaio del 1973 dal live ''Derek and the Dominoes in Concert''. Registrato da Clapton dopo la sua fuoriuscita dai Blind Faith, e' per molti il suo capolavoro assoluto, in cui il dualismo delle chitarre di Clapton e Duane Allman scrive una delle pagine piu' gloriose del decennio. Composto durante il periodo dell' innamoramento per la moglie dell'amico George Harrison, per la quale compome ''Layla'', e' album potente e intensissimo, contiene, tra gli altri brani, assoluti masterpieces quali ''Have you ever loved a woman'', ''Nobody knows you'', ''Anyday'', ''Why does love got to be so sad ?'', ''Thorn tree into the garden''.
Devo
Hard core volume 1
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1974 superior viaduct
punk new wave
punk new wave
Ristampa con copertina esclusiva (un' immagine sul fronte dalle stesse sessions della versione originale del discxo), rispetto a quella della prima molto rara tiratura uscita in vinile in esclusiva per la francese Fan Club (altrove il disco usci' solo in cd, in Usa per la Ryko), corredata di inserto con testi e foto, del fantastico album uscito nel 1990 con le incredibili registrzioni effettuate in studio dalla geniale band americana di Akron, Ohio TRA L' APRILE DEL 1974 ED IL DICEMBRE DEL 1977 (!!!). Attivi dal 1973, ben prima di giungere alla pubblicazione dei loro primi singoli autoprodotti e dal successivo incontro con Brian Eno che ne produsse il primo seminale album "Q.Are We Not Men? A:We Are Devo", i Devo avevano gia' elaborato appieno le loro teorie sulla "Devo-luzione" dell' uomo, il loro look futuristico e la loro musica ancor piu' avveniristica ai tempi di queste registrazioni davvero illuminanti, che trovano un possibile termine di paragone solo nei contemporanei esperimenti dei Residents e dei "vicini di casa" Pere Ubu (anche loro dell' Ohio, sebbene di Cleveland), capaci di dispensare intuizioni illuminanti e geniali che la musica degli anni a venire cogliera' ed elaborera' nell' arco del decennio a venire, dopo che l' esplosione del punk ne liberera' le energie creative. Di piu': il percorso dei Devo appare dopo l' ascolto di questo reperto (assolutamente imperdibile) assolutamente coerente con quello evidenziato dagli albums e, ironia della sorte, dalla loro "filosofia": un percoso che li vide progressivamente regredire verso la normalizzazione, giacche' i brani di questi nastri posseggono una vena sperimentale che anche i primi storici dischi del gruppo "addomesticarono" almeno in parte, come dimostrano le primissime versioni qui presenti di "Satisfaction" (la geniale cover dei Rolling Stones), "Jocko Homo" e di una incredibile "Mongoloid", e ancor di piu' una ricca serie di brani assolutamente inediti, tra influenze kraftwerkiane, pulsioni robotiche, umanissime desolazioni, sperimentazione, proto punk, proto wave e proto tutto. Indispensabile da un punto di vista storico, straordinario da quello puramente artistico.
Devo
Hard core volume 2
LP2 [edizione] nuovo stereo usa 1974 superior viaduct
punk new wave
punk new wave
prima edizione vinilica (nel 1991 il disco usci' per la Ryko solo in versione cd) del 2013, doppio album, adesivo sul cellophane con autore e titolo indicati, corredato di inserto apribile con foto e testi, etichetta bianca con scritte nere. Dopo il fantastico "Hard-Core Volume 1" uscito nel 1990, ancora un imperdibile volume zeppo di storiche e straordinarie registrzioni inedite effettuate in studio dalla geniale band americana di Akron, Ohio TRA L' APRILE DEL 1974 ED IL DICEMBRE DEL 1977 (!!!). Attivi dal 1973, ben prima di giungere alla pubblicazione dei loro primi singoli autoprodotti e dal successivo incontro con Brian Eno che ne produsse il primo seminale album "Q.Are We Not Men? A:We Are Devo", i Devo avevano gia' elaborato appieno le loro teorie sulla "Devo-luzione" dell' uomo, il loro look futuristico e la loro musica ancor piu' avveniristica ai tempi di queste registrazioni davvero illuminanti, che trovano un possibile termine di paragone solo nei contemporanei esperimenti dei Residents e dei "vicini di casa" Pere Ubu (anche loro dell' Ohio, sebbene di Cleveland), capaci di dispensare intuizioni illuminanti e geniali che la musica degli anni a venire cogliera' ed elaborera' nell' arco del decennio a venire, dopo che l' esplosione del punk ne liberera' le energie creative. Di piu': il percorso dei Devo appare dopo l' ascolto di questo reperto (assolutamente imperdibile) assolutamente coerente con quello evidenziato dagli albums e, ironia della sorte, dalla loro "filosofia": un percoso che li vide progressivamente regredire verso la normalizzazione, giacche' i brani di questi nastri posseggono una vena sperimentale che anche i primi storici dischi del gruppo "addomesticarono" almeno in parte, come dimostra questa ricca serie di brani assolutamente inediti, tra influenze kraftwerkiane, pulsioni robotiche, umanissime desolazioni, sperimentazione, proto punk, proto wave e proto tutto. Indispensabile da un punto di vista storico, straordinario da quello puramente artistico.
Diaframma
Siberia (pink vinyl lp, gatefold sleeve + cd + booklet + poster)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1984 self
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2024, realizzata in occasione del 40esimo anniversario dall' uscita originaria del disco, in vinile rosa, copertina per l' occasione apribile, con note e foto all' interno, un cd allegato con i brani dell' album ed anche del materiale live registrato a Modena il 4 gennaio 1985, un booklet di 16 pagine ed un poster di 50x70 cm. che riproduce quello del "Siberia Tour" del 1985. Il primo storico album del gruppo fiorentino guidato da Federico Fiumani. Dopo un paio di singoli, partecipazioni a raccolte e l' ep "Altrove", e sostituito alla voce Nicola Vannini con Miro Sassolini, il gruppo, che si era ormai costruito un seguito di culto, riusci' con questo "Siberia" a dare forma a quella che va considerata la pietra miliare del "nuovo rock cantato in italiano", ispirandosi ancora palesemente al post punk britannico piu' crepuscolare, ma anche capaci di un lirismo in qualche modo "mediterraneo" e personale, che avra' grandissima influenza sulla scena italiana per alcuni anni, considerato da molti pietra miliare della new wave italiana. Sin dalla scelta della copertina e del titolo, il disco riusci' davvero ad essere l' espressione migliore della scena dark italiana, e sospinto dalla forza di brani come "Siberia", "Amsterdam", la liricissima "Impronte", "Delorenzo" o "Specchi d' Acqua" ebbe risultati di vendita senza precedenti per un disco "indipendente" in Italia.
Didjits
fuck the pigs / give it back
7" [edizione] seconda stampa stereo usa 1990 touch & go
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Singolo in formato 7", la seconda stampa, in vinile nero, copertina (con giusto assai lievi segni di invecchiamento) pressata in Canada come tutte le copie, senza barcode, etichetta nera con scritte bianche, foro al centro largo, catalogo T&G72. Pubblicato nel 1990 dalla Touch & Go, il secondo singolo; contiene sul lato A "Fuck the Pigs", altrimenti inedita, punk rock tra influenze detroitiane e venature hard, e sul retro una bella cover, peraltro molto fedele all' originale, di "Give it back" dei grandi Dickies. Potente e sguaiato gruppo fra hardcore, punk stradaiolo e hard rock'n'roll, i Didjits si formarono a Mattoon nell' Illinois e furono insieme per circa un decennio, fra il 1983 ed il 1993, durante il quale sfornarono alcuni notevoli album ed incendiarono i palchi con infuocate quanto bizzarre perfomance. Formati dai fratelli Sims, Rick (voce e chitarra) e Brad (batteria), manifestavano un umorismo politicamente scorretto ed un'attitudine grezza che porto' alcuni a definirli come ''white trash''; dopo il loro scioglimento, Rick Sims si uni' brevemente ai Supersuckers, per poi formare i Gaza Strippers.
Dinosaur jr
quest! fort apache studios 24/1/89
7"ep [edizione] seconda stampa stereo usa 1989 lo-fi records
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Ep in formato 7", seconda stampa, realizzata nel 1992, con copertina (nella versione in tinta arancione e nera) cambiata, dell' ep private press realizzato per la prima volta nel 1990 su etichetta Funky Groove Records (uscita anche quella non ufficiale), copertina ripiegata in due attorno al disco, etichette interamente bianche, foro al centro largo. Preziosa aggiunta alla discografia ufficiale della amata band americana, contiene tre fragorosissime tracce registrate il 24 gennaio del 1989 presso i Fort Apache Studios di Cambridge, Massachussetts: "Quest!" e' una nuova versione del brano tratto dal primo album "Dinosaur" del 1985, "Keep the Glove" era apparsa come b-side del singolo "Freak Scene" del dicembre 1987, anche questa pero' in una nuova versione, cosi' come anche "In a Jar", gia' sul secondo album "You're Living All Over Me" del dicembre 1987.
Dire straits
Making movies
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1980 vertigo / mercury / universal
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa con copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Il terzo album dei Dire Straits di Mark Knopler, pubblicato in Inghilterra dalla Vertigo nell'ottobre del 1980 dopo ''Communique'' e prima di ''Love over gold '', giunto al quarto posto delle classifiche Uk ed al 19esimo di quelle Usa dove usci' nel novembre dello stesso anno per la Warner Bros. Prodotto da Jimmy Lovine, registrato con Roy Bittan della Street Band alla tastiera, ma senza il secondo chitarrista David Knopfler, e' il disco che introduce la prima svolta musicale della band; ora i riferimenti roots rock sono meno evidenti ed emergono invece contaminazioni jazz, country-rock e folk-rock. La vena di compositore di Mark Knopfler e' in grande spolvero, i testi si fanno piu' narrativi, come in "Romeo and Juliet", "Tunnel of Love" e "Skateaway", la produzione e' perfetta e incorpora nella musica della band elementi pop e new wave. Il disco, per molti critici, insieme al primo album, il loro capolavoro, sara' al solito un grande successo e rendera' il loro stile sempre piu' familiare e riconoscibile ad ogni latitudine.
Ditz
Never exhale (ltd pink)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 2025 autoproduzione
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile rosa, adesivo su cellophane.
"Il secondo album scritto durante il tour mondiale dopo l'uscita del primo album (al fianco di gruppi come IDLES) e poi registrato agli Holy Mountain Studios di Londra. Un disco dalle chiare influenze noise e post-rock, ma che rimane ancorato ad un post-punk aggressivo nato apposta per il pogo.
Never Exhale parte con un intro dal sapore fantascientifico. La domanda è se si tratti di Space Odyssey oppure di Alien. Timidi suoni riecheggianti ci lasciano un po' sospesi nel dubbio finché non arrivano i sinistri schitarroni “DITZ signature”. Il dubbio svanisce di colpo: ci troviamo decisamente in Alien, nel primo inquietante Alien, e non solo. Il terrificante xenomorfo assetato di sangue è già di fronte a noi, pronto a divorarci per poi sputarci nel nuovo secondo album della band post-punk (revival) più aggressiva di Brighton.
I DITZ sono tornati e si fanno sentire a chilometri di distanza, fino alle onde radio, col loro tipico sound spesso ma tagliente, capace di corrodere ogni “materiale sonoro”, un po' come la bava acida del già citato alieno di Ridley Scott. Un sound contraddistinto dalle cattive schitarrate tipiche del gruppo mescolato ad un suono di basso ciccione e massiccio, proprio come piace a noi, soprattutto se a cantarci sopra c'è una voce come quella della frontman Cal Francis. Proprio lei ci spiega che il titolo "Never Exhale" è il suono di una band che non si è mai fermata neanche per un respiro. "
(note a cure di Alessio Cianchi, Radio Sherwood Padova)
Gruppo di Brighton UK, formatosi nel 2016 ed arrivato solo al primo lp nel 2022 dopo vari cambi di formazione. Un esplosivo e corrosivo post-punk hardcore con inserti industrial, riferimenti Girl band/Gilla Band, Idles, Shame, At the drive-in.
Doors
live at the bowl '68
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1968 elektra / rhino
rock 60-70
rock 60-70
doppio album in vinile 180 grammi per audiofili, copertina apribile, etichetta oro con grande "E" bianca in alto, adesivo di presentazione sul cellophane. Uscito nel 2012, questo doppio album contiene, per la prima volta pubblicato ufficialmente, l' intero leggendario concerto registrato all' Hollywood Bowl di Los Angeles, California, il 5 luglio del 1968, durante il tour di ''Waiting For The Sun'', da cui nel giugno del 1987 era gia' stato tratto il minialbum "Live at the Hollywood Bowl". Inutile spendere troppe parole per presentarne il contenuto: la registrazione e' eccellente, l' esecuzione del gruppo straordinariamente carica di tensione ed ispirata, con moltissimi brani assolutamente entrati nella storia del rock qui in versioni eccezionali, spesso superiori a quelle in studio. Ecco la lista completa dei brani:
A1 Start Show/Intro
A2 When The Music's Over
A3 Alabama Song (Whiskey Bar)
A4 Back Door Man
A5 Five To One
A6 Back Door Man (Reprise)
B1 The Wasp (Texas Radio And The Big Beat)
B2 Hello, I Love You
B3 Moonlight Drive
B4 Horse Latitudes
B5 A Little Game
B6 The Hill Dwellers
B7 Spanish Caravan
C1 Hey, What Would You Guys Like To Hear?
C2 Wake Up!
C3 Light My Fire
C4 Light My Fire (Segue)
C5 The Unknown Soldier
D1 The End (Segue)
D2 The End
Doors
Waiting for the sun (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 elektra / rhino
rock 60-70
rock 60-70
Bella ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata da Bruce Botnick (che gia' aveva lavorato alla versione originaria del disco), copertina apribile, con apertura per il disco all' interno, pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato in Usa nell' agosto del 1968 dopo ''Strange days'' e prima di ''The Soft Parade'', giunto al numero 1 delle classifiche americane e pubblicato in uk nel settembre dello stesso anno dove giunse al numero 5 delle charts. Il terzo album. Lavoro meno psichedelico e piu' roots e blues dei precedenti, presenta anche una nuova vena melodica molto accentuata; brani quali ''Love street'', ''Wintertime love'', ''Summer's almost gone'' o ''Yes the river knows'' mostrano chiaramente questa faccia della band che era in penombra nei due lavori precedenti del 1967, ma per contro ''The unknown soldier'', ''Hello i love you'', ''Spanish caravan'' e ''Five to one'' sono invece completamente in tono con le prove che lo precedono. Da porre l'attenzione inoltre sulla presenza di ''Not to touch the earth'', unica parte rimasta del leggendario progetto poetico musicale di Jim Morrison purtroppo mai terminato ''The celebration of the lizard''. Uun album carico di energia e con inaspettate soluzioni sonore che si colloca artisticamente esattamente la' dove lo pone la data di uscita, ovvero tra l'energia dissacrante dei primi due lp's e la poesia introspettiva dei successivi.
Dorham kenny
Trompeta toccata
Lp [edizione] ristampa stereo fra 1965 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Rara ristampa francese del 1985, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina (con giusto assai lievi segni di invecchiamento) cartonata senza codice a barre, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura, completa dell' originario obi, ancora intatto, etichetta Blue Note blu e bianca, catalogo BST 84181, dell'album originariamente pubblicato nel dalla Blue Note nel 1965, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs il 14 settembre del 1964 con formazione composta da Kenny Dorham (tromba), Joe Henderson (sax tenore), Tommy Flanagan (pianoforte), Richard Davis (contrabbasso) ed Albert Heath (batteria). L'ultimo album di Dorham come leader, nonostante l'ancor giovane eta', prima che una malattia ne stroncasse la carriera e la vita nel 1972, ''Trompeta toccata'' presenta quattro lunghi brani da lui composti con l'eccezione di ''Mamacita'', composizione di Joe Henderson. Un classico hard bop con suggestioni ritmiche latine nelle lunghe ''Trompeta toccata'' e ''Mamacita'' e' alla base di questo album. Questa la scaletta: ''Trompeta toccata'', ''Night watch'', ''Mamacita'', ''The fox''. Il texano Kenny Dorham (1924-1972) e' stato un eccellente ed originale trombettista, sebbene poco noto al grande pubblico; a meta' degli anni '40 suona nelle orchestre di Billy Eckstine e di Dizzy Gillespie ed alla fine del decennio e' il trombettista del quintetto di Charlie Parker. Successivamente suona con i Jazz Messengers ed il Max Roach Quintet, per poi iniziare la sua carriera di band leader con il Kenny Dorham Quintet (1953). I primi anni '60 lo vedono proseguire una apprezzata carriera solista, che andra' poi eclissandosi pochi anni dopo ed avra' termine con la morte avvenuta nel 1972 per malattia. Trombettista essenziale e lirico, Dorham e' considerato uno dei migliori esponenti del bop degli anni '40 e '50.
Drop nineteens
1991 (Ltd grey)
Lp [edizione] nuovo stereo cze 1991 wharf cat
indie 90
indie 90
Album che raccoglie i primi due demos rimasterizzati della band che furono spediti tramite cassetta alle etichette nel 1991. Dopo aver firmato con la Caroline Records, i Drop Nineteens decisero di scrivere un disco completamente nuovo, Delaware, per la loro prima uscita ufficiale, lasciando le canzoni di 1991 alle spalle, congelate nel tempo.
Gruppo di Boston attivo nella prima metà degli anni '90, i Drop Nineteens sono ricordati come uno dei gruppi americani più rilevanti nel movimento shoegazer, che aveva il suo centro nel Regno Unito, tuttavia dettero a quello stile un tocco prettamente statunitense, nel quale la critica ravvisò anche l'influenza dei concittadini Pixies, e mostrarono anche un certo eclettismo che non ne rendeva facile la classificazione. Il loro primo album "Delaware" (1992), inciso con una formazione che includeva tre chitarristi, capaci di costruire ottundenti muri sonori fra noise e psichedelia, ma anche avvolgenti ed oniriche melodie, e raccolse buone critiche, ma non ebbe un significativo riscontro presso il pubblico americano; dopo l'abbandono della cantante e chitarrista Paula Kelley (più tardi negli Hot Rod e nei Boy Wonder) ed altri avvicendamenti nell'organico, solo due membri originari, il cantante e chitarrista ave Ackell ed il bassista Steve Zimmerman, erano rimasti nella formazione che incise il secondo ed ultimo lp "National coma" (1993), disco meno strettamente caratterizzato dallo shoegazer, e presto la band si sciolse definitivamente, con Ackell ed il batterista Pete Koeplin che sarebbero andati a formare i Fidel.
Duran duran
rio (expanded 2lp)
lp2 [edizione] ristampa stereo eu 1982 emi
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
copia ancora incellophanata, ma con apertura lungo il bordo superiore sotto il cellophane (di circa 5 cm.), rara ristampa del 2009, ampliata a doppio album, copertina in rilievo "textured", come quella della prima tiratura, con barcode 5099968454715 (cambiato nella successiva stampa doppia del 2014), inner sleeves con testi e foto, etichetta custom, catalogo EMCD3411; il secondo disco, aggiunto per l' occasione, contiene cinque brani dell' album ma in versioni con mix diversi, apparse in quattro casi nella versione americana dello stesso disco: "Rio" (Us album remix), "My Own Way" (carnival remix), "Lonely in Your Nightmare" (Us album remix), "Hungry Like the Wolf" (Us album remix) e "Hold Back the Rain" (Us album remix). Uscito nel maggio del 1982, giunto al secondo posto delle classifiche inglesi ed al sesto di quelle americane (usci' pero' in America nel gennaio del 1983), pubblicato dopo il primo "Duran Duran" e prima di "Seven and the Ragged Tiger", il secondo album. Dopo il loro primo omonimo album d'esordio che aveva raggiunto la terza posizione nelle charts anglosassoni e la decima in quelle americane, i Duran Duran assursero definitivamente al ruolo di stars internazionale con questo album, da cui vennero tratti ben quattro singoli, che raggiunsero la Top-20: "My Own Way", "Hungry Like The Wolf", "Save A Prayer" e "Rio". Nello stesso anno partirono per una serie di tour, in Australia, in Giappone, ed infine negli Stati Uniti come supporter dei Blondie. Tuttavia l' album "Rio", all'inizio, non suscito' molto interesse negli Stati Uniti; in Gran Bretagna la EMI promuoveva i Duran Duran come complesso dallo stile new romantic, di cui sono stati i piu' noti esponenti, che in sostanza metteva insieme l' elettropop ed una vena romantica e glam mutuata da Roxy Music, Bowie, Japan, ramo cadetto e tutto dandy della piu' pragmatica e seriosa scena new-wave; ma ancora negli Stati Uniti il new romantic doveva tracciare il suo cammino e questo provoco' inizialmente uno scarso all'album Rio, seconda realizzazione dei Duran Duran. La grande popolarita' del gruppo, legata ai loro successi, che iniziava a delineare quello che costituira' un vero fenomeno della musica degli anni ottanta, convinse la Capitol, sezione americana della EMI, a relizzare un diverso remix dell'album Rio, con la collaborazione di David Kershenbaum, l'album uscito nel novembre del 1982 ed accompagnato da un notevole battage pubblicitario, sei mesi dopo i successi europei, inizio' a salire anche nelle classifiche nelle americane dando vita alla fortunata saga dei golden boys di Birmingham, profeti dell'estetica neoromantica anni ottanta. I Duran Duran diventeranno un vero fenomeno che oltrepassera' i confini musicali e questo determinera' anche un automatico disinteresse da parte di una parte della critica specializzata che oggi, ormai lontani i fasti degli esordi, rivaluta ampiamente i loro lavori del gruppo che nascondevano dietro una facciata pop, una ricca individualita' artistica che raggiungera' il suo apice collettivo in Rio. L'album considerato capolavoro del gruppo e' caratterizzato da una seguenza immortale di brani, che oltre aver scavalcato tutte le classifiche mondiali, hanno rappresentato nel loro isieme, uno dei punti piu' forti e convincenti di una certa produzione pop; un disco energico ed intelligentemente equilibrato, grazie anche alla produzione accorta di Colin Thurston, gia' collaboratore di Tony Visconti per Iggy Pop e Bowie; un album, a partire dalla celebre copertina di Patrick Nagel, cosi' consapevolmente effimero che sublima la sua leggerezza in un compiacimento estetico, quasi un manifesto programmatico dei "vacui" anni ottanta.
Dwarves
Blood guts & pussy (+ 3 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1990 greedy
punk new wave
punk new wave
Ristampa con copertina pressoche' identica alla prima tiratura, corredata di inner sleeve e contenente tre tracce bonus: "Bitch", "Motherfucker" e "Astroboy" (le ultime due tratte dal 7"ep "Drug Store" del 1990). Originariamente pubblicato nel luglio del 1990 dalla Sub Pop, il secondo album, successivo a ''Horror stories'' (1986) e precedente ''Thanl heaven for the little girls'' (1992). ''Blood guts & pussy'' e' un lavoro gia' molto distante dall'esordio: sono scomparse le influenze garage e le sfumature psichedeliche, a favore di un approccio crudamente punk e sferragliante, attraverso un set di brevissimi brani che in totale non supera i quindici minuti, durante i quali i Dwarves esprimono un umorismo sboccato e piuttosto demenziale fino ad essere (volutamente?) disgustoso, con i continui richiami al sesso ed alle perversioni. L'album, nonostante la sua breve durata, rimane uno dei lavori piu' apprezzati della discografia del gruppo di Chicago, un disco controverso ma propulso da una dirompente energia rock'n'roll e punk nelle sue sonorita'. Formatisi a Chicago nel 1985 sulle ceneri dei Suburban Nightmare (autori di un solo mini lp uscito in quell'anno), i Dwarves sono uno dei gruppi più controversi e, per molti, disgustosi dell'indie americano fra gli anni '80 ed i '90: i loro brani, carichi di ossessioni sessuali, riferimenti alla violenza ed uno stile di vita al limite, così come lo loro folli e brevissime esibizioni dal vivo, suscitano le ire dei benpensanti come di alcune femministe. Dopo gli inizi a base di garage acido, bassa fedeltà ed atmosfere da film dell'orrore di serie B, testimoniati da ''Horror stories'' (1986), il gruppo si sposta verso un suono più duro, in cui si incontrano la velocità dello hardcore, la potenza del metal e la malevolenza degli Stooges. ''Blood guts and pussy'' (1990) è uno dei loro album più considerati, uscito per la Sub Pop che li scaricherà qualche anno dopo. Il gruppo arricchirà in seguito il proprio suono con contaminazioni pop e industriali, mantenendo l'attitudine provocatoria che li ha sempre contraddistinti.
Dylan bob
tempest (+cd)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2012 columbia / sony
rock 60-70
rock 60-70
doppio lp in vinile 180 grammi, corredato di inner sleeves a colori con note e foto, allegata la versione in CD dell' album ed un inserto con immagine della copertina da un lato e foto di Dylan sul retro, carcode 887254576013, catalogo 88725457601. Trentacinquesimo album di Dylan, pubblicato il 10 settembre del 2012 su Columbia, uscito dopo "Christmas in the Heart" (2009) e prima di "Shadows in the Night" (2015), giunse al terzo posto delle classifiche sia americane che inglesi. Il solito impagabile viaggio nelle radici della musica americana, tra blues, country, folk e rock'n'roll, caratterizzato da un' atmosfera solo apparentemente rilassata musicalmente, ma spesso venata di malinconia, profonda e dolente, e con testi tutt' altro che solari, con tematiche oscure, spesso tragiche o violente, con la lunga title track che rievoca nei suoi 14 minuti di durata l' affondamento del Titanic. Tra i brani anche "Roll On John", dedicata a John Lennon. Tra i musicisti un ruolo fondamentale lo ha David Hidalgo dai Los Lobos, il cui apporto e' davvero riconoscibile e di grande spessore. Prodotto come il precedente album dallo stesso Dylan sotto lo pseudonimo di Jack Frost.
Earthen sea
Recollection
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 Kranky
indie 2000
indie 2000
Progetto ambient di Jacob Long già in bands quali la post-hardcore su Dischord Black Eyes e la dub-sperimentale Mi Ami . Qui al quarto album sulla benemerita Kranky, propone un ambient elettroacustica dai toni pastello psichedelici vicino ai lavori di Four Tet e Orb. note a seguire.
Echo and the bunnymen
Heaven up here
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1981 korova / warner
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2021, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura, con l' originario effetto textured in rilievo, e corredata di inner sleeve. Il secondo memorabile album degli Echo & The Bunnymen. Uscito nel maggio del 1981, a meno di un anno di distanza dal primo "Crocodiles", e giunto al decimo posto della classifica inglese, con "Heaven Up Here" assistiamo ad un primo cambiamento di suono nella musica del gruppo inglese di Liverpool: l' urgenza espressiva e le atmosfere asciutte ed essenziali del primo magnificamente acerbo album lasciano spazio a sonorita' volutamente piu' ricercate e perfezioniste ma ugualmente sfuggenti e crepuscolari, lasciandoci in un mondo incantato dove le linee melodiche mai ovvie della voce di McCulloch, le chitarre ora delicatamente arpeggiate, ora piu' rabbiose e distorte, e gli intrecci delle tastiere di inconfondibile gusto post-punk compongono un panorama sonoro visionario e notturno che non rimane mai uguale, nemmeno all'interno della stessa canzone. Arrangiamenti complessi e stratificati, canzoni continuamente cangianti (particolare menzione per il trittico iniziale, ma certo anche il memorabile singolo "A Promise" merita una segnalazione), che ad ogni successivo ascolto si impreziosiscono di nuovi spessori e rivelano via via particolari quasi subliminali, grazie anche all'eccellente lavoro di produzione di Hugh Jones. Il gruppo si spingera' ancora piu' in la' con i successivi, magnificamente barocchi, "Porcupine" ed "Ocean Rain", ma sono in molti a ritenere questo il loro assoluto capolavoro. Gli Echo & The Bunnymen si formano a Liverpool nell'autunno del 1978 da Ian McCulloch voce e chitarra, Will Sergeant chitarra e Les Pattinson basso, chiude la formazione la fantomatica drum machine battezzata Echo. Dopo il primo singolo Pictures On My Wall uscito nel Marzo del 1979 si unira' al gruppo Pete De Freitas dando vita ad una delle piu' belle ed originali formazioni che la new wave anglosassone abbia mai prodotto. Ian McCulloch prima di formare gli Echo & The Bunnymen aveva partecipato al progetto A Shallow Madness insieme a Julian Cope ed al progetto ancor piu' memorabile The Crucial Three, fantomatica formazione che lo vedeva protagonista insieme a Julian Cope e Pete Wylie futuri Teardrop Explodes e Wah! Purtroppo nessuna di queste formazioni giunse alla pubblicazione di singoli od album, rimarra' unica testimonianza della collaborazione di Cope e McCulloch il brano Read It In Books, retro del primo singolo degli Echo & The Bunnymen e presente anche nel rarissimo singolo Do It Clean. Lo stesso Cope omaggia la sua vecchia collaborazione nel suo primo album, infatti con i Teardrop Explodes riprendera' il brano intitolandolo solamente Books.
Eddie and the hot rods
Teenage depression
Lp [edizione] originale stereo ire 1976 island
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
La prima stampa irlandese, copertina con lievi segni di invecchiamento e piccolo cut promozionale lungo la costola in alto, etichetta Island arancio con ring azzurro, palma verde e scritte nere, catalogo ILPS9457, groove message ''steal this record...'' sul lato B, scritta ''EG'' incisa sul trail off di entrambi i lati e ''jonz'' su quello del lato A. Uscito nel novembre del 1976 su Island, dopo una serie di quattro tra singoli ed ep, giunto al 43esimo posto delle classifiche inglesi, il primo storico album della grande band inglese basata a Londra, vero "ponte" tra il pub rock ed il punk settantasettino. Attivi da anni nella piccola Southend, nell' Essex, si erano trasferiti a Londra nel maggio del 1975 per cercare di dare sfogo a velleita' musicali che non erano semplicemente quelle di una delle tante pub band dell' epoca, suonando il proprio materiale con una verve ed una aggressivita' che li inserirono immediatamente nei circuiti della nascente scena punk rock, dividendo il palco con le giovani bands locali, sia che si trattasse di gruppi come i Dr.Feelgood o 101ers (con il poi Clash Joe Strummer) che cercavano di rivitalizzare il r'n'roll, il beat ed il r'n'b del passato con rinnovato vigore, sia che fossero quei Sex Pistols o quei Damned che in modo determinante scossero sin dalle sue fondamenta la musica di quegli anni infuocati. Come molte di queste bands trovarono presto modo di incidere per una etichetta accreditata, nel loro caso la Island, che ne pubblico' il primo singolo "Writing on the Wall" nel marzo del 1976, giungendo poi dopo una manciata di altri 7" a questo album, pubblicato nel novembre del 1976, ben prima della "sacra triade" del punk inglese rappresentata dagli esordi di Damned, Clash e Sex Pistols. "Teenage Depression" e' un concentrato di pura energia, con i suoi 11 brani tra cui le covers di "Show Me" di Joe Tex, "Shake" di Sam Cooke e "The kids are allright" dei padri spirituali Who, giusto per ribadire i (sani) legami con il passato, e brani originali esaltanti come "Get Across to You", "Double Checkin Woman", "Teenage Depression" (che aveva anticipato l' album, pubblicata su singolo), la sferragliante ed anfetaminica "Horseplay" (gia' retro del secondo loro singolo), la lunga "On the Run". Gran disco!
Eddie and the hot rods
Thriller (+ poster)
Lp [edizione] originale stereo ita 1979 island
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Prima stampa italiana, CORREDATA DEL POSTER ORIGINARIO apribile in sei parti, copertina (con lievi segni di invecchiamento) senza barcode, label blu con logo con palma in basso, catalogo ILPS 19563, data sul trail off dei due lati "2/4/79". Pubblicato nel marzo del 1979 dalla Island in Gran Bretagna, dove giunse al 50esimo posto in classifica, non uscito negli USA, ''Thriller'' e' il terzo album di Eddie & The Hot Rods, uscito dopo ''Life on the line'' (1977) e prima di ''Fish 'n' chips'' (1981). Lo storico gruppo protopunk inglese e' qui alle prese con un rock'n'roll dalle venature hard e punk, che non riscosse il favore della critica e, rispetto ai predecessori, nemmeno quello del pubblico, sebbene in realta' non manchino all' album l' approccio energico e, in parte, lo spirito punk dei predecessori; fu l'ultimo album ad uscire su Island, prima del passaggio alla EMI. Attivi da anni nella piccola Southend, nell'Essex, Eddie & The Hot Rods si erano trasferiti a Londra nel maggio del 1975 per cercare di dare sfogo a velleita' musicali che non erano semplicemente quelle di una delle tante pub band dell'epoca, suonando il proprio materiale con una verve ed una aggressivita' che li inserirono immediatamente nei circuiti della nascente scena punk rock, dividendo il palco con le giovani band locali, sia che si trattasse di gruppi come i Dr.Feelgood o 101ers (con il poi Clash Joe Strummer) che cercavano di rivitalizzare il r'n'roll, il beat ed il r'n'b del passato con rinnovato vigore, sia che fossero quei Sex Pistols o quei Damned che in modo determinante scossero sin dalle sue fondamenta la musica di quegli anni infuocati. Dopo una manciata di 7" e lo storico album d'esordio "Teenage Depression", uscito nel novembre del 1976, ben prima della "sacra triade" del punk inglese rappresentata dagli esordi di Damned, Clash e Sex Pistols. Il secondo album "Life on the Line" (1977) restera' l'ultimo grande lp della band, che nella stessa formazione registrera' nel '79 il sottotono "Thriller" e poi, dopo la uscita dal gruppo del bassista Paul Gray entrato nei Damned, approdera' al conclusivo e mediocre "Fish and Chips" (un album di quelli che te li fai fritti....). Il cantante Barrie Masters, prima di riformare per qualche tempo la band, entro' nei bravi Inmates, mentre del batterista Steve Nicol ricordiamo la sua partecipazione all'estemporaneo gruppo Snivelling Shits, formato da alcuni giornalisti di Sounds ed autore di un raro singolo nel '77.
Electric peace
Insecticide
Lp [edizione] originale stereo usa 1988 barred
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
la rara prima stampa sulla micro etichetta Barred, vinile ambrato se posto in controluce, completo dell' originario inserto con testi e foto in bianco e nero su carta liscia formato lp, copertina lucida fronte retro senza barcode fabbricata in Canada, label nera con scritte e logo argento, catalogo CLN111. Pubblicato nel 1988 dalla Barred, ''Insecticide'' e' il terzo album della oscura e sfortunata band californiana attiva dai primi anni '80, degno seguito del celebratissimo "Medieval Mosquito". Heavy blues iperdistorto e davvero malato, grezzo ed animalesco, dove il blues diventa uno strumento di tortura. Immaginate dei Cult eroinomani, che utilizzano il blues non per scalare le classifiche ma per una discesa negli inferi di una musica dove non si fa che parlare di morte e disperazione, e forse avrete una idea di cio' che questo disco contiene. Non per tutti, certamente. Ospite alla chitarra in un brano la grande Sylvia Juncosa (ex To Damascus, tra l' altro).
Electric peace
Medieval mosquito
Lp [edizione] originale stereo usa 1987 barred
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
la rara stampa originale americana sulla microetichetta Barred, labels nere con scritte argento, copertina lucida fronte retro senza codice a barre, catalogo CLN110, vinile ambrato se posto controluce, il secondo album della oscura e sfortunata band californiana attiva dai primi anni '80, autrice (dopo i primi passi testimoniati dall' esordio "Rest In Peace" e dal postumo "Road to Peace", in cui suonavano una particolarissima musica tra post punk e "proto grunge"), in seguito all' ingresso in formazione del grande chitarrista Honey Davis (anche solista e negli Hollyrock) di un heavy blues iperdistorto e davvero malato, grezzo ed animalesco, dall' approccio vagamente "garagey", ma anche caratterizzato da occasionali aperture progressive, sovente segnato da un' impronta marcatamente dark. Immaginate dei Cult eroinomani, che utilizzano il blues non per scalare le classifiche ma per una discesa negli inferi di una musica dove non si fa che parlare di morte e disperazione, e forse avrete una idea di cio' che questo disco contiene, cosi' come il successivo "Insecticide", che ne fu l' afficacissimo seguito un anno dopo, prima dello scioglimento della band. Non per tutti, certamente.
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