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Grateful dead
veterans memorial coliseum new heaven 1977 (4lp box, black friday 2024)
LPBOX [edizione] nuovo stereo eu 1977 rhino
rock 60-70
rock 60-70
Box di quattro lps, EDIZIONE LIMITATA DI 5000 COPIE, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL BLACK FRIDAY RECORD STORE DAY DEL NOVEMBRE 2024, copertina in cartone rigido, senza barcode, con parti metallizzate, adesivo di presentazione sul cellophane. Descrizione completa a seguire.
Gravy train
(A ballad of) a peaceful man (ltd. color vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2023, in vinile 180 grammi, edizione limitata in vinile colorato, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima rarissima tiratura del 1971. Pubblicato dalla Vertigo in Gran Bretagna, ''Ballad of a peaceful man'' e' il secondo album dei Gravy Train, uscito dopo l'eponimo album d'esordio del 1970 e prima di ''Second birth'' (1973). Il gruppo inglese e' qui autore di un album di rock progressivo melodico, contraddistinto da un approccio piuttosto differente fra la prima facciata, con lunghi brani pastorali, arricchiti da arrangiamenti di archi e contraddistinti da melodie delicate, e la seconda, piu' indirizzata verso un incrocio fra prog e hard rock chitarristico, senza perdere del tutto il legame con la prima. Lo scarso successo commerciale dell'album porto' il gruppo ad un passaggio di etichetta, dalla Vertigo alla Dawn. Uno dei classici gruppi dell'underground inglese della fine degli anni 60 e dei primi anni 70, i loro primi due lavori uscirono per la Vertigo. L'eponimo album di debutto (1970) e' simile nei suoni ai Jethro Tull, con momenti piu' hard e brani lenti e sognanti, il secondo lavoro (1971) li trova alle prese con un sound piu' asciutto e molto meno blues, per il terzo lp passano alla Dawn, per la quale esce ''Second birth'' (1973), un'opera di transizione, ed infine e' il turno di ''Staircase to the day'' (1974), quarto ed ultimo lp.
Green day
american idiot
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2004 reprise
indie 90
indie 90
doppio album, ristampa con copertina apribile, pressoche' identica alla prima tiratura. Il settimo album, uscito dopo 'Warning'. Definito dalla critica come ''la versione dei Green Day di un album degli Who, American Idiot e' una sorta di opera rock in 13 brani dalla struttura ciclica, le cui fonti di ispirazione vanno ricercate nei Kinks, gli Husker Du, i Queen ed il Rocky Horror Picture Show, i Clash e l'America anti-Reaganiana delle bands hardcore degli anni '80, queste le complesse e stratificate radici di American Idiot, un lavoro visionario e che ha rappresentato per milioni di Teen Agers Americani la prima presa di posizione contro le istituzioni ed una precisa scelta di campo. musicalmente vi e' una notevole evoluzione dal punk giovanilistico dei primi lavori, anche le composizioni di Billie Joe Armstrong sono ora mature sia negli arrangiamenti che nelle liriche, gli argomenti dei testi sono la paranoia e la paura di chi vive in America dopo l'11 settembre, ma viste dalla perospettiva dell'uomo della strada, dentro alle piccole storie quotidiane che servono da metafora per illustrare la distanza tra chi subisce il sistema e chi lo governa. come tutti i piu' riusciti concept album de passato, American Idiot presenta diversi livelli di lettura, puo' essere visto come una semplice raccolta di grandi canzoni, viscerali e potenti, ma anche come una presa di posizione generazionale, ancora piu' importante perche' proveniente proprio da quella generazione campione del disimpegno che sembrava lontanissima da qualunque tipo di dichiarazione sociale e politica, e proprio questo fa di questo album un disco rivoluzionario e assolutamente senza termini di paragone, anche se alcuni critici hanno accostato l'opera ai Fiery Furnace di Blueberry Boat, almeno dal punto di vista sonoro, forse perche' entrambi si sono ispirati a "A Quick One" degli Who. un album che sia dal punto di vista musicale, politico, dei testi e della maturita' dell'insieme va considerato come un vero capolavoro ed uno dei pochissimi albums realmente rappresentativi della vita in America negli anni 2000.
Greta van fleet
Anthem of the peaceful army
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2018 republic
indie 2000
indie 2000
inserto, etichette custom. Il debutto su album dopo due ep "black Smoke Rising" e "From the Fires" di grande successo, da parte della band americana di Frankenmuth, Michigan fondata nel 2012 dai fratelli Kiszka e Kyle Hauck. Hard rock ledzeppeliniano, il frontman Joshua Kiszka, a detta di molti, ha una voce paragonabile a quella di Robert Plant. Il disco è stato perlopiù composto in due settimane di sessions in studio e in una capanna nei boschi di Chattanooga ed a detta della band è un album concept che affronta problematiche ecologiche e temi quali la odio e avidità.
Greta van fleet
From the fires
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2017 lava / republic records
indie 2000
indie 2000
ristampa dopo la prima realizzata in 7000 copie in occasione del Record Store Day dell' aprile 2019; vinile 180 grammi, completa di inserto con artwork e testi, etichetta nera con scritte color senape, catalogo 00602577470844, senza piu' "Sterling" inciso sul trail off delle due facciate (presente invece nella prima tiratura). Uscito in vinile per la prima volta nel 2019, il disco di debutto della band, pubblicato originariamente solo in cd nel 2017, prima di "Anthem of the peaceful army" (2018). Band americana di Frankenmuth, Michigan i fratelli Kiszka (i gemelli Josh alla voce e Jake alla chitarra , più il fratello minore Sam al basso) hanno formato la band nel 2012 con il batterista Kyle Hauck, che è stato sostituito da Daniel Wagner nel 2013, è emersa nel 2017 grazie ad un brano "Highway Tune" inserito nella colonna sonora della serie "shameless" che ha sbalzato la band dai piccoli concerti nei club della zona al successo planetario grazie all'hard rock molto anni 70 con riferimenti a Led Zeppelin (il frontman Joshua Kiszka, a detta di molti, ha una voce paragonabile a quella di Robert Plant) e Rush. Ha debuttato su disco nel 2017 con l'ep From the Fires, seguito nel 2018 dal primo album "Anthem of the Peaceful Army". Nel 2021 esce "the battle at garden's gate".
Grin (nils lofgren)
1 + 1
Lp [edizione] originale stereo usa 1972 spindizzy
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima stampa americana, copertina cartonata apribile con effetto textured in rilievo, etichetta nella versione verde con logo nero e bianco in alto, catalogo Z31038. Pubblicato in Usa nel gennaio del 1972 dopo "Grin" e prima di "All Out", non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle inglesi, il secondo ottimo album del gruppo guidato da un giovanissimo Nils Lofgren; registrato nella essenziale formazione a tre, con ospite alla voce nel brano "Hi, Hello Home" Graham Nash, vede la prima facciata indicata come "Rockin' Side" e la seconda come "Dreamy Side". Originario di Chicago, Lofgren aveva formato i Grin nei pressi di Washington e, a soli diciassette anni e prima ancora di incidere con loro un album, fu chiamato, complice la fama acquisita con la band dal vivo, ad entrare come chitarrista nei Crazy Horse, suonando nel primo album omonimo e in "After the Gold Rush" di Neil Young. La spregiudicatezza giovanile gli suggeri' pero' di tornare al suo progetto originario, i Grin, con cui incise quattro validi albums di solido rock chitarristico, nel primo dei quali a dare una mano ci sono, guarda un po', Neil Young ed i Crazy Horse al completo. Alla fine del '73, con il gruppo destinato a sciogliersi, Lofgren torno' a suonare con Neil Young in "On the Beach" e "Tonight' s the Night", prima di intraprendere una buona carriera solista, collaborando sul finire dei '70 con Lou Reed ed entrando negli '80 nella E-Street Band di Bruce Springsteen. Il gruppo, prima con una formazione a tre e poi divenuto un quartetto, suonava una musica potente e viscerale; nonostante la critica americana avesse salutato la nascita della band come un vero avvenimento e li avesse paragonati addirittura ai Rolling Stones, le loro vendite furono sempre scarsissime, e solo dopo lo scioglimento il loro materiale, specialmente riguardo alle innovative e potentissime partiture chitarristiche di Lofgren, e' stato riscoperto, particolarmente dopo la pubblicazione nel 1999 della retrospettiva '' The Very Best of Grin Featuring Nils Lofgren'', che ha risvegliato l'interesse per gli albums del gruppo, che sono in verita' piuttosto rari.
Grin (nils lofgren)
1 + 1
Lp [edizione] originale stereo usa 1972 spindizzy
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
prima stampa americana, copertina (con qualche segno di invecchiamento) cartonata apribile con effetto textured in rilievo, etichetta nella versione gialla con logo nero e bianco in alto, catalogo Z31038. Pubblicato in Usa nel gennaio del 1972 dopo "Grin" e prima di "All Out", non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle inglesi, il secondo ottimo album del gruppo guidato da un giovanissimo Nils Lofgren; registrato nella essenziale formazione a tre, con ospite alla voce nel brano "Hi, Hello Home" Graham Nash, vede la prima facciata indicata come "Rockin' Side" e la seconda come "Dreamy Side". Originario di Chicago, Lofgren aveva formato i Grin nei pressi di Washington e, a soli diciassette anni e prima ancora di incidere con loro un album, fu chiamato, complice la fama acquisita con la band dal vivo, ad entrare come chitarrista nei Crazy Horse, suonando nel primo album omonimo e in "After the Gold Rush" di Neil Young. La spregiudicatezza giovanile gli suggeri' pero' di tornare al suo progetto originario, i Grin, con cui incise quattro validi albums di solido rock chitarristico, nel primo dei quali a dare una mano ci sono, guarda un po', Neil Young ed i Crazy Horse al completo. Alla fine del '73, con il gruppo destinato a sciogliersi, Lofgren torno' a suonare con Neil Young in "On the Beach" e "Tonight' s the Night", prima di intraprendere una buona carriera solista, collaborando sul finire dei '70 con Lou Reed ed entrando negli '80 nella E-Street Band di Bruce Springsteen. Il gruppo, prima con una formazione a tre e poi divenuto un quartetto, suonava una musica potente e viscerale; nonostante la critica americana avesse salutato la nascita della band come un vero avvenimento e li avesse paragonati addirittura ai Rolling Stones, le loro vendite furono sempre scarsissime, e solo dopo lo scioglimento il loro materiale, specialmente riguardo alle innovative e potentissime partiture chitarristiche di Lofgren, e' stato riscoperto, particolarmente dopo la pubblicazione nel 1999 della retrospettiva '' The Very Best of Grin Featuring Nils Lofgren'', che ha risvegliato l'interesse per gli albums del gruppo, che sono in verita' piuttosto rari.
Gun club
fire of love
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1981 munster
[vinile] Very good [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Very good [copertina] Excellent punk new wave
copia ancora incellophanata, ma con lievi segni di invecchiamento sul vinile, ristampa degli anni 2000, in vinile 220 grammi, corredata di inner sleeve con foto e note, copertina che rispecchia quella della prima molto rara tiratura uscita in Usa su Ruby, in tinta rosa e verde e non rosa e gialla come invece la versione del disco uscita in Uk su Beggars Banquet, etichetta custom fotografica da un lato e bianca e rosa dall' altro, catalogo MR256, "www.gzvinyl.com" inciso sul trail off del lato A, come nella prima delle varie ristampe su Munster (del 2003), ma con codice inciso sul trail off dei due lati 86205E, diverso dalla suddetta ristampa del 2003. Lo straordinario primo album della band di Los Angeles capeggiata da Jeffrey Lee Pierce, texano di nascita, uno dei grandi perdenti della storia del rock, morto il 31 marzo del 1996 dopo una vita di abusi ed eccessi. Uscito nell' agosto del 1981, un disco unico ed inarrivabile, magnifica fusione dell' animalita' punk piu' selvaggia e delle radici country e blues, evocate in una sorta di rituale voodoo che conferisce a questo disco, tra i piu' belli di tutti gli anni '80, un alone davvero magico. Registrato dopo l' abbandono di Kid Congo Powers (che aveva fatto parte della primissima formazione ma preferi' andare nei Cramps, salvo tornare piu' tardi nei Gun Club), con la sezione ritmica dei grandi Bags (di cui faceva parte anche Patricia Morrison che suonera' nei Gun Club qualche anno dopo) e l' ingresso di Ward Dotson alla chitarra (poi fondatore dei Pontiac Bros), "Fire of Love" e' un disco tra i piu' travolgenti ed animaleschi che abbiano mai visto la luce, marchiato a fuoco dalla voce unica di Pierce, incredibilmente sofferta e viscerale, e da un suono chitarristico che ha fatto davvero scuola, oltre che da brani di stordente bellezza, come "Sex Beat", "She's Like Heroin to Me", quella "For the Love of Ivy" (dedicata a Poison Ivy dei Cramps) coscritta con Kid Congo Powers prima che lasciasse la band appunto per i Cramps, "Fire Spirit", "la cover incredibile di "Preachin' the Blues". Per quanto bellissimi, i due dischi sucessivi, "Miami" e "las Vegas Story", non reggeranno il confronto con questo, vera pietra miliare del rock. Da notare che il brano Fire Of Love non e' presente nell'album, uscira' nell'ultimo singolo estratto dall'album insieme al brano Walking With The Beast. Il disco racchiude un ampio catalogo di linguaggi musicali, ma riesce nell'intento di miscelare tutte queste forme sonore ricavandone un esplosivo concentrato di punk-rock rurale, che si rifa' ampiamente alla macabra iconografia tipica delle regioni del profondo sud degli Stati Uniti. Il basso di Rob Ritter e la batteria di Ted Graham forniscono una base che sa essere sia veemente che morbida, a seconda che Pierce si produca in accelerazioni mozzafiato verso l'ignoto o in ipnotiche cantilene blues. La chitarra di Dotson e' sempre perfetta, nel suo geniale accoppiamento di stili diversi e apparentemente contrastanti, swamp blues e frenesia punk in primis. Rifacendosi al lato piu' oscuro e demoniaco del rock, i Gun Club riescono ad appianare divergenze apparentemente insormontabili, a unire la violenza e la velocita' dei punk urbani alle lente e inesorabili cadenze del sud degli States, regalandoci un adrenalinico e grandioso capolavoro.
Gun club
The las vegas story (+ bonus live album)
lp2 [edizione] nuovo stereo usa 1984 blixa sounds
punk new wave
punk new wave
doppio album, imperdibile ristampa del 2022, rimasterizzata, con copertina per l' occasione apribile, che rispecchia sul fronte e sul retro quella della primissima tiratura, ed ampliata a doppio lp con un intero album bonus aggiunto per l' occasione, contenente l' inedito concerto "Live At Scorgie's Rochester, NY August 8, 1984" (con i brani "Brother And Sister", "Walkin' With The Beast", "Eternally Is Here", "The Stranger In Our Town", "Moonlight Motel", "Like Calling Up Thunder", "Sleeping In Blood City", "Goodbye Johnny", "The House On Highland Avenue" e "Give Up The Sun"). Pubblicato nel giugno del 1984 dalla Animal in Gran Bretagna e negli USA, il terzo album in studio della voodoo punk rock'n'roll band californiana di Jeffrey Lee Pierce, successivo a ''Miami'' (1982) e precedente ''Mother juno'' (1987). Sorta di animaleschi Doors, autenticamente selvaggi ma altrettanto evocativi e "maledetti", si erano sciolti dopo due memorabili capolavori come "Fire of Love" e "Miami", con Pierce travolto dai problemi con le droghe e l' alcool che lo affliggeranno durante il corso di tutta la sua breve vita. Rimessi in piedi con una formazione improvvisata per il misconosciuto ed eccellente mlp "Death Party", si assestarono con una nuova ed efficacissima line up per creare con questo disco un altro caleidoscopio annichilente di 30 anni di musica Usa, il loro disco piu' compatto e maturo, con il ritorno del loro originario chitarrista Kid Congo Powers (uscito dal gruppo prima delle registrazioni del primo album per entrare nei Cramps) e l' ex Bags Patricia Morrison al basso, oltre al batterista originario Terry Graham (da sottolineare inoltre la partecipazione di Dave Alvin dei Blasters, che suona in un paio di brani). Il medley da Pharoah Sanders e Gershwin che apre la seconda facciata e' da brividi, ma ogni brano di questo che e' il loro ultimo grende disco e' un classico di torrido rock chitarristico, ancora autenticamente selvaggio e punk nello spirito, capace nella forma di rivitalizzare una lunga tradizione musicale americana che abbraccia la psichedelia, il southern rock, i Creedence Clearwater Revival migliori. La danza voodoo di "Walkin' With the Beast", l' appassionata e viscerale "Stranger in Our Town", la travolgente "My Dreams", la lirica e feroce a tempo stesso "Bad America", sono tra i brani migliori della intera produzione del gruppo. Invano provera' Pierce, tra una cura di disintossicazione dall' alcool ed una dalle droghe, e prima di completare il suo processo di autodistruzione, di ripetersi su questi livelli, nonostante alcuni dei suoi successivi dischi meriterebbero una almeno parziale rivalutazione. Il disco racchiude un ampio catalogo di linguaggi musicali, ma riesce nell'intento di miscelare tutte queste forme sonore ricavandone un esplosivo concentrato di punk-rock rurale, che si rifa' ampiamente alla macabra iconografia tipica delle regioni del profondo sud degli Stati Uniti. La base ritmica sa essere sia veemente che morbida, a seconda che Pierce si produca in accelerazioni mozzafiato verso l'ignoto o in ipnotiche cantilene blues. La chitarra di Kid Congo Powers rientrato in formazione dopo l'esperienza Cramps e' sempre perfetta, nel suo geniale accoppiamento di stili diversi e apparentemente contrastanti, swamp blues e frenesia punk in primis. Rifacendosi al lato piu' oscuro e demoniaco del rock, i Gun Club riescono ad appianare divergenze apparentemente insormontabili, a unire la violenza e la velocita' dei punk urbani alle lente e inesorabili cadenze del sud degli States.
Hagen nina
Nina hagen (1989)
Lp [edizione] originale stereo ger 1989 phonogram
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa tedesca su Phonogram/Mercury, copertina (con giusto lievissimi segni di invecchiamento) lucida fronte retro con barcode, inner sleeve in carta liscia grigia con crediti per ogni brano, label custom in bianco e nero, catalogo 838505-1. Pubblicato nel settembre del 1989 dalla Mercury in Gran Bretagna e negli USA, questo e' l'ottavo album, a distanza di due anni dal precedente "Love" e dal successivo ''Street'' (1991), della folle cantante nata nella Germania dell' Est ma trasferitasi giovanissima, sul finire del 1976, nella Germania dell' Ovest, ed autrice nel 1978, in piena era punk, del suo album d'esordio, gia' capace di mettere insieme Krautrock, Punk, Opera, Glam, Hard Rock, Funk e Disco music, in un collage sulla carta incongruente ma i cui pezzi sono tenuti insieme dalla personalita' gia' fortissima della istrionica e trasgressiva cantante, sempre assolutamente fuori dalle righe. Non manca di una sua coerenza, il percorso artistico della Hagen, ma certo giunge qui ad un punto morto, quello di un trash elettro pop che mantiene come tratto distintivo ma non certo di per se' qualificante una eccentricita' di stampo fortemente kitsch che pero' non riesce neppure piu' a stupire, neppure con la sfrontatezza dimostrata nelle interpretazioni di "Move Over", uno dei classici di Janis Joplin o di una tremendissima "Ave Maria" che, sacra o meno, sarebbe meglio lasciare in pace. A voler salvare qualcosa, si potrebbero considerare almeno divertenti la cover della vecchia "Viva Las Vegas" e lo pseudo rap "Michail Michail", dedicato a Gorbachev. Nemmeno i Sigue Sigue Sputnick potevano osare tanto...
Hard quartet (pavement/dirty three)
The hard quartet
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 matador
indie 2000
indie 2000
doppio album, adesivo su cellophane. the hard quartet è un supergruppo composto da Stephen Malkmus (pavement), Jim White (Dirty Three), Matt Sweeney (Chavez, Superwolf, Zwan) ed Emmett Kelly (già con Bonnie "Prince" Billy e Ty Segall tra gli altri). Un disco variegato che vede alternarsi alla scrittura e canto tre dei quattro membri per un piacevole risultato di indie-rock americano che passa brillantemente da ballate folk al rock sporco o dal sapore psichedelico.
Hard quartet (pavement/dirty three)
The hard quartet (ltd clear)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 matador
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile trasparente, doppio album, adesivo su cellophane. the hard quartet è un supergruppo composto da Stephen Malkmus (pavement), Jim White (Dirty Three), Matt Sweeney (Chavez, Superwolf, Zwan) ed Emmett Kelly (già con Bonnie "Prince" Billy e Ty Segall tra gli altri). Un disco variegato che vede alternarsi alla scrittura e canto tre dei quattro membri per un piacevole risultato di indie-rock americano che passa brillantemente da ballate folk al rock sporco o dal sapore psichedelico.
Harvey p.j.
To bring you my love
lp [edizione] nuovo stereo eu 1995 island
indie 90
indie 90
ristampa ufficiale 180 grammi, copertina pressoché identica all'originale. Pubblicato nel febbraio del 1995 dalla Island in Gran Bretagna, dove giunse al 12° posto in classifica, e negli USA, dove arrivò al 40° posto in classifica, "To bring you my love" è il terzo album della cantante inglese. Uscito dopo "Rid of me" (1993) e prima di "Dance hall at louse point" (1996, con John Parish), questo terzo album e' uno dei più considerati nella discografia di PJ Harvey. Lontano dall'aggressivita' sonora di Dry (1992), "To bring you my love" segue un approccio musicale più morbido e basato sulle atmosfere, comunque oscure e costituite in parte da una moderna rielaborazione del blues. Le chitarre elettriche lasciano più spazio alle tastiere e soprattutto alla voce di PJ Harvey, istrionica e drammatica, a tratti vicina a Patti Smith. Una delle figure femminili più importanti degli anni '90, Polly Jean Harvey forma il gruppo che la rendera' famosa all'inizio del decennio, battezzandolo con il proprio nome, PJ Harvey, e facendosi notare nei ciruiti underground con i primi due album, "Dry" (1992) e "Rid of me" (1993), contraddistinti da un punk rock duro e dalle tinte scure, vicino anche a musicisti come Nick Cave, e con testi incentrati su di una femminilita' alternativa agli stereotipi di passivita' e rassicurazione. Con il terzo album, "To bring you my love", la cantante ottiene il primo notevole successo di pubblico e diviene un personaggio di primo piano della scena indie, anche grazie alle sue pose istrioniche ed alla forte presenza teatrale dal vivo.
Hassell jon
vernal equinox
lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 ndeya
classica cont.
classica cont.
ristampa del marzo 2020, rimasterizzata dai tapes originali, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita, inner sleeve con note di Jon Hassell e Brian Eno. Pubblicato nel 1977 dalla Lovely Music, ''Vernal equinox'' e' il primo album di Jon Hassell, precedente ''Earthquake island'' (1978). Registrato nell'ottobre e novembre del 1976 agli Electronic Media Studios della York University di Toronto, Canada, con formazione composta da Jon Hassell (tromba, piano Fender Rhodes), Nana Vasconcelos (percussioni), David Rosenboom (tabla, dumbek, mbira), Miguel Frasconi (claves, campanelli), Nicholas Kilbourn (talkin drum, mbira), William Winant (kanjira) e Drone (Serge synth, Motorola scalatron). Il musicista americano da' qui un primo saggio del suo originale approccio alla musica d'avanguardia, realizzando lunghi brani strumentali dai toni esotici e sognanti e dalle sonorita' minimali e distese, in cui la sua "sanke trumpet" morbida e carica di effetti (dalla timbrica particolarissima ma usata spesso con un approccio vicino a quello del Miles Davis della prima meta' degli anni '70) si confronta con una esotica pletora di percussioni, in un amalgama di fusion, minimalismo, raga e musica etnica percussiva, realizzando un vero e proprio piccolo capolavoro, disco di grandissimo fascino ed originalita' che sara' il primo tassello di una storia artistica lunga ed assai produttiva. Questa la scaletta: ''Toucan ocean'', ''Viva shona'', ''Hex'', ''Blues Nile'', ''Vernal equinox'', ''Caracas night September 11, 1975''. Il trombettista e compositore americano Jon Hassell, allievo di Stockhausen e collaboratore di minimalisti come LaMonte Young e Terry Riley negli anni '60, e' noto per aver sviluppato un'estetica musicale da lui battezzata come ''Quarto mondo'', basata sull'incontro fra musica ancestrale e futuristica, che avviene tramite una sintesi fra musiche etniche di varie parti del mondo con tecniche elettroniche avanzate. Negli anni '80 collabora con Eno e Daniel Lanois, e suona anche in dischi di Peter Gabriel, Talking Heads e David Sylvian. Particolare e' il suono della sua tromba, modificato elettronicamente fino ad assumere toni originali ed innovativi.
Hendrix jimi
on the killing floor (3lp boxLive At Th, white, white and orange vinyl)
LPBOX [edizione] originale stereo lux 1969 swingin' pig
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Box contenente tre dischi, l' originale molto rara stampa, nella versione con i primi due vinili bianchi ed il terzo arancione, copertina in cartoncino rigido, lucida all' esterno, con adesivo dorato "Genuine Swingin' Pig" sul fronte, etichetta nera con scritte argento, catalogo TSP 012-3, copia completa delle originarie inner sleeves della Swingin' Pig (disegnate dal grande William Stout). Pubblicato dalla Swingon' Pig nel 1989, questo box contiene tutti i brani dei due concerti eseguiti da Jimi Hendrix e dai suoi Experience il 9 gennaio del 1969 (e non il 9 dicembre del 1968, come segnalato erroneamente sul retrocopertina), al Konserthuset di Stoccolma, Svezia, durante il tour europeo che segui' la pubblicazione dell' epocale doppio album" Electric Ladyland". Molto buona la qualita' di registrazione, straordinaria la potenza e la tensione espressa da Hendrix e dal gruppo. Il primo disco ed il primo brano del secondo disco sono relativi al primo concerto ("early show"): "Killing Floor" di Howlin' Wolf", "Spanish Castle Magic", "Fire", la cover di "Hey Joe", "Voodoo Chile (Slight Return)", "Red House" e "Sunshine Of Your Love" dei Cream; i rimanenti brani sono relativi al secondo concerto: "I Don't Live Today", "Spanish Castle Magic", "Hey Joe", "Voodoo Chile (Slight Return), "Sunshine of Your Love", "Red House", "Fire", "Purple Haze" ed il taditional "Star Spangled Banner".
Hendrix jimi
songs for groovy children - the fillmore east concerts (rsd 2024)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1969 experience / legacy / sony
rock 60-70
rock 60-70
EDIZIONE LIMITATA, IN VINILE BLU E VIOLA, PRESSATA IN OCCASIONE DEL BRACK FRIDAY RECORD STORE DAY DEL NOVEMBRE 2024, come da adesivo sul cellophane; si tratta di un estratto dall' omonimo box di otto albums uscito nel 2017, con cinque brani tratti dai quattro storici concerti eseguiti con la Band of Gypsies (ovvero con Buddy Miles e Billy Cox) tra il 31 dicembre 1969 e l' 1 gennaio del 1970 (come spesso all' epoca, due live set al giorno). Insieme alle esibizioni al Monterey Pop Festival ed a Woodstock, i leggendari concerti al Fillmore East rappresentarono uno dei punti piu' alti della carriera del grande chitarrista di Seattle. Questa la lista completa dei brani contenuti: "Stone Free" (live al Fillmore East, New York, 1/1/70, second set), "Hear My Train A Comin' " (live al Fillmore East, New York, 31/12/1969, 1st set), "Izabella" (Live al Fillmore East, New York, 31/12/1969, 1st set), "Machine Gun" (live al Fillmore East, New York, 31/12/1969, 1st Set), "Foxey Lady" (live al Fillmore East, New York, 31/12/1969, 2nd set).
Hendrix jimi
winterland days (3lp box)
LPBOX [edizione] originale stereo ita 1968 manic depression
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Triplo album, contenuto in un box, pubblicazione ormai molto rara realizzata dalla italiana Manic Depression nel 1990 (con i crismi dell' ufficialita', perlomeno in territorio italiano), copertina (con artwork curato dal grande disegnatore italianoGianluca Lerici, in arte Prof. Bad Trip) in cartone rigido lucido all' esterno, senza barcode, completa di inserto apribile formato cd, etichetta bianca con logo rosso e nero in alto, con timbro Siae su una facciata di ogni disco, catalogo MDR001. Contiene materiale all' epoca inedito a livello ufficiale (poi contenuto ufficialmente in un box uscito nel 2011), testimonianza delle sei storiche performances al Winterland di San Francisco, California, il 10, 11 e 12 ottobre del 1968. Questa la lista completa dei brani: "Voodoo Chile (Slight Return)", "Red House", "Sunshine Of My Love" dei Cream, "Hear My Train A Comin' ", la cover di "Hey Joe", "Star Spangled Banner / Purple Haze", "Are You Experienced?", "Spanish Castle Magic", "Fire", "Foxy Lady", "Lover Man", "Like a Rolling Stone" di Dylan, "Redding / Mitchell Jam / Tax Free", "Little Wing".
Herting mike
Wem gehort brasilien
Lp [edizione] originale stereo ger 1990 verabra
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Prima stampa europea di pressaggio tedesco, copertina (con lievissimi segni di invecchiamento sul lato superiore) ruvida e senza barcode, inner sleeve con artwork, note e crediti, label nera con scritte argento, logo veraBra Records argentato sulla parte centrale, catalogo No.32. Pubblicato nel 1990 dalla veraBra in Germania, il primo album solista, successivo alla collaborazione con Peter Maiwald "Die Leute Von Der Annostrasse" (1978). Inciso da Herting (pianoforte, tastiere) con Konny Mathieu (basso), Frank Hollges (batteria), John Parsons (chitarra), Luizinho Vieira (percussioni), Dario Ghanai (voce), Irene Lorenz (voce) ed il grande Charlie Mariano (sassofono), "Wem gehort Brasilien" è un disco di confine fra la jazz fusion e la world music. Un'opera ispirata dalla foresta amazzonica, che nelle parti vocali esprime critica e preoccupazione verso il problema del sovrasfruttamento della foresta, musicalmente il disco si dipana fra ritmiche che incrociano il jazz funk con trame percussive sudamericane, melodie folkeggianti della stessa regione con quelle del jazz melodico, impreziosite dal soave sax di Mariano. Michael "Mike" Herting è un pianista e produttore tedesco originario di Colonia. Imparò a suonare il pianoforte dalla nonna, che aveva lavorato come pianista per le sonorizzazioni del cinema muto; fondò il gruppo jazz rock Headband negli anni '70, autori di alcuni albums fra il 1979 ed il 1982, anno in cui ebbe modo di collaborare con il grande sassofonista Charlie Mariano. Sempre in quel periodo avviò anche la sua attività di produttore, collaborando fra l'altro con il gruppo Trio Rio nella loro hit "New York – Rio – Tokyo". Herting ha lavoato anche nel mondo delle colonne sonore e del musical, oltre a guidare la WDR Big Band Cologne dai tardi anni '90, con la quale ha curato le musiche di vari spettacoli televisivi.
Hoodoo gurus
Mars needs guitars
Lp [edizione] originale stereo sve 1985 big time
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
L' originale stampa europea pressata in Svezia, copertina in cartoncino lucido senza barcode, completo di inner sleeve fotografica, etichetta grigia e bianca con logo in alto verde, catalogo BT7053. Pubblicato nell'ottobre del 1985 dalla Chrysalis in Gran Bretagna e dalla Big Time negli USA, ''Mars needs guitars'' e' il secondo irresistibile album della band australiana guidata dall' ex Victims Dave Faulkner, registrato dopo l' uscita dal gruppo dell'originario batterista James Baker, sostituito dall' ex Hitmen e New Christs Mark Kingsmill, riunitosi ai musicisti con cui aveva suonato anni prima nei Super K, autori di un unico singolo: il bassista Clyde Bramley (che aveva suonato anche nei Minuteman) ed il chitarrista Brad Sheperd (la cui prima formazione era stata quella dei leggendari Fun Things. Se il loro primo album "Stoneage Romeos" aveva ottenuto consensi ed attenzione sorprendenti, questo imperdibile seguito allargo' ulteriormente il seguito della band, confermandola capace di produrre un rock straordinariamente incisivo e potente, amalgama perfetta di elementi 60's garage e punk, rivisitati con grande personalita' in una chiave decisamente moderna, certo ancora capace di graffiare in brani aggressivi come "In the Wild" o la favolosa "Mars Need Guitars", ma sempre piu' al servizio di memorabili episodi di matrice fondamentalmente power-pop, tra cui quelli dei ben quattro singoli che ne vennero tratti: la splendida "Bittersweet", impregnata di influenze Flamin' Groovies, la concitata "Like Wow - Wipeout!" e le deliziose "Death Defying" e "Poison Pen", senza dimenticare la riuscitissima incursione in territori c&w di "Hayride to Hell" o il folk rock di "Show Some Emotion", altro potenziale hit di questo disco pressocche' perfetto che due anni dopo la band confermo' con l' ancora ottimo "Blow Your Cool", prima di continuare con una serie di dischi piu' discontinui ma non privi di frecce al loro arco.
Hooker john lee
Folk blues (french sleeve + 5 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1952 blues joint
blues rnr coun
blues rnr coun
Ristampa del 2024, in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica sul fronte a quella della rara versione del disco uscita nel 1969 in Francia su Goody, completamente diversa quindi dalle versioni uscite nel 1962 in Usa (su Crown) ed in Canada (su United Superior), e con cinque tracce aggiunte per l' occasione: "I Need Love So Bad" (registrazione effettuata il 18 ottobre 1954 dal solo Hooker), "No More Doggin' " (9 febbraio 1960), "Boogie Chillen" (registrata dal solo Hooker nel settembre 1948), "Moon Is Rising" (registrata dal solo Hooker nel dicembre 1950), "Dimples" (27 marzo 1956). L' album originario includeva undici tracce incise da John Lee Hooker nel 1954 (con l'eccezione di ''Rock house boogie'', risalente al 1952), accompagnato qui dal secondo chitarrista Eddie Kirkland (e nel brano "SHake, Holler and Run" da una vera e propria band). I brani qui inclusi, non sono probabilmente fra quelli piu' famosi del grande bluesman, e lo vedono cimentarsi con la sua chitarra elettrica nel suo classico blues mantrico, profondo ed a tratti spettrale. Questa la scaletta: ''Baby I'm gonna miss you'', ''Half a stranger'', ''Shake holler and run'', ''Down child'', ''Gotta boogie'', ''Bad boy'', ''Rock house boogie'', ''Let's talk it over'', ''Baby you ain't no good'', ''Lookin' for a woman''. Una delle figure fondamentali della storia del blues, John Lee Hooker (1917-2001) nasce a Clarkdale nel Mississippi, da una famiglia religiosa che lo porta a contatto con gli spiritual e, successivamente, il patrigno Will Moore lo introduce al blues e lo influenza con il proprio stile. In gioventu' vive al sud, in particolare a Cincinnati, prima di trasferirsi a Detroit nel 1943, dove comincia a farsi un nome con il suo stile ipnotico, un personalissimo senso del ritmo ed una voce ruvida e profonda. Poco dopo si cimenta anche con la chitarra elettrica, dando alle stampe uno dei suoi brani piu' celebri, l'abrasiva e primitiva ''Boogie chillen'', nel 1948. L'attivita' di hooker fra gli anni '40 ed i '50 e' di grande importanza per la crescita del blues, in quanto costruisce un ponte fra il vecchio blues acustico del sud ed il nuovo blues elettrico delle metropoli del nord. Prima di accasarsi presso la Vee Jay nel 1955 e di dare quindi inizio al suo periodo di maggiore fama, Hooker incide per una miriade di etichette sotto molteplici pseudonimi al fine di evitare le limitazioni contrattuali. L'attivita' prosegue nei decenni successivi, rendendolo una leggenda vivente del blues, ispiratore anche di molti gruppi rock inglesi come Animals e Yardbirds, fino alla scomparsa avvenuta nel 2001.
Hopkins jon
Ritual (ltd clear)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 domino
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile doppio trasparente, coupon per download digitale, adesivo su cellophane, copertina apribile. Note di presentazione della label: "ritual" rappresenta un viaggio musicale unico nel suo genere. Questo capolavoro elettronico si sviluppa come un'unica composizione di 41 minuti, suddivisa in otto parti, ognuna delle quali contribuisce a creare un'esperienza sonora continua e coinvolgente.L'album, fortemente influenzato dal progetto Dreamachine, un'installazione immersiva di luci e suoni, porta l'ascoltatore in un viaggio spirituale, esplorando temi come la cerimonia e la liberazione spirituale. Collaborazioni con artisti come Vylana, 7RAYS, Ishq e Clark aggiungono ulteriore profondità a un paesaggio sonoro già ricco di emozioni e contrasti.
note complete a seguire
Hyder's ken talisker
Land of stone
Lp [edizione] originale stereo ger 1977 japo
[vinile] Excellent [copertina] Very good jazz
[vinile] Excellent [copertina] Very good jazz
l' originale stampa tedesca, con copertina (con leggeri segni di usura sugli angoli) laminata laminata, label nera con scritte argento e logo Japo Records argentato in alto, "printed in west germany" su retro copertina e "made in west germany" sull'etichetta, catalogo JAPO60018. Pubblicato nel 1977 dalla Japo in Germania, il secondo album dei Talisker, successivo a "Dreaming of glenisla" (1975) e precedente "The last battle" (1978). "Land of stone" è un lavoro ispirato dall'ambiente e dalla cultura delle Highlands e delle isole occidentali della Scozia: qui Hyder, avvalendosi di un gruppo che include quattro cantanti fra cui la grande Maggie Nichols (aka Nicols) ed una sezione fiati di tre elementi, elabora una affascinante e fluida sintesi fra musica jazz pos bop e folk celtico e scozzese, nel quale assoli strumentali tipicamente jazz si alternano con armonie vocali dal sapore che fonde misteriosamente l'ancestrale con l'avanguardia, composizioni ispirate dalla musica per cornamusa vengono eseguite da strumenti a fiato come il sassofono ed il contrabbasso suonato con l'arco. Un disco per menti aperte. Ken Hyder è un batterista e compositore scozzese che ha lungamente lavorato ad una originale fusione fra musica celtica e jazz; artista dalle influenze molto variegate e dalla mente aperta, ma al tempo stesso legato alle tradizioni musicali della sua terra, Hyder crebbe formandosi con il folk celtico della Scozia e dell'Irlanda, ma aprendosi anche al jazz ed all'avanguardia. Negli anni '70 fonda i Talisker, autori di cinque albums fra il 1975 ed il 1986, fondendo jazz e musica vocale e strumentale celtica con risultati innovativi e sorprendenti; stabilitosi a Londra, ebbe modo di suonare con colleghi come il sassofonista Elton Dean dei Soft Machine. Importanti sono anche le sue collaborazioni di lungo corso con la cantante d'avanguardia Maggie Nicols (aka Nichols, membro fra l'altro dello Spontaneous Music Ensemble), con la quale ha fondato il progetto Hoots and Roots, e con il sassofonista Tim Hodgkinson, uno dei fondatori degli Henry Cow. Hyder ha viaggiato in lungo e largo per il mondo, venendo a contatto con e studiando diverse culture musicali, stili e strumenti.
Idles
Joy as an act of resistance
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2018 partisan
indie 2000
indie 2000
adesivo di presentazione sul cellophane,, inner sleeve. "Joy as an Act of Resistance." (2018), secondo album del gruppo di Bristol, si muove sulla stessa lunghezza d'onda del debutto ("Brutalism" del 2017) : un punk, suonato veloce, aggressivo, senza fronzoli. Quasi hardcore.
Quintetto di Bristol, nato su iniziativa del cantante gallese Joe Talbot e del bassista Adam Devonshire, i cinque propongono un’ aggressiva ed originale miscela di post punk e di certo hardcore evoluto, dove accanto a brani veloci, tirati e granitici trovano spazio composizioni dalle dinamiche più articolate, con la baritonale ed urticante voce di Talbot a fare da perfetto megafono a testi che, con intelligenza e sarcasmo, dipingono un quotidiano dove noia, depressione, machismo, disillusione e xenofobia rendono la società inglese sempre più buia e chiusa.
Attivi dal 2009, dopo una lunga gavetta contraddistinta da una manciata di brani in formato digitale, di E.P. autoprodotti e da una intensa attività live, nel 2016 il 45 giri “Well done” , oggi rarissimo e carissimo pezzo da collezione, farà da preludio ed andrà poi a far parte dell’esordio “Brutalism”, uscito nel 2017. Il disco, già maturo e compatto, annovera tra i pezzi forti lo strepitoso anthem “Mother” , poi cavallo di battaglia nei loro infuocati live, uscirà anch’esso come singolo 7”, cosi come “Divide and conquer”. Il seguito “Joy as an act of resistance” -raramente titolo di un disco è stato così efficace nel sintetizzare l’attitudine di una band- uscito nel 2018 per la Partisan Records ( stessa etichetta che meno di un anno dopo pubblicherà l’esordio di un’altra “big thing”, i Fontaines D.C.), vede gli IDLES proseguire nel loro percorso con ancora più consapevolezza e include brani destinati a diventare loro classici come “Colossus”, I’m scum”, “Samaritans” e l’inno alla fratellanza “Danny Nedelko”. Sul finire di lato A l’intimità straziante di “June”, scritta da Talbot in conseguenza della perdita della figlia nata morta, spiazza e commuove gli ascoltatori. Per la prima volta trova posto anche una cover e sorprendentemente si tratta di una rivisitazione in stile Birthday Party di “Cry to me”, canzone soul resa celebre da Solomon Burke ad inizio anni ’60. L’album arriva a certificare gli IDLES come figura centrale della fervida nuova scena musicale inglese e fa proseliti di nuovi seguaci, scalando le classifiche di vendita inglesi fino al quinto posto. Ad ulteriore conferma dello stato di grazia della band, due ottimi inediti da “Joy as an act of resistance”, “Mercedes marxist” e “I dream guillotine”, usciranno in un 7” nell’agosto 2019. Fedele testimonianza delle loro adrenaliniche performance live e del feeling che i cinque sanno instaurare con il loro pubblico, il doppio album “A beatiful thing: IDLES live at le Bataclan” esce sul finire del 2019 e per i vecchi e i sempre più numerosi fan sarà l’unico modo per ascoltare un concerto degli IDLES per molto tempo, visto che di lì a poco il Covid fermerà la musica dal vivo in tutto il mondo.
Nel settembre 2020 esce l’attesissimo “Ultramono” e, se di base la ricetta vincente resta invariata, la musica degli IDLES appare capace di aprirsi a nuove sonorità –basti ascoltare la sorprendente “A hymn”- grazie anche al lavoro di due produttori come Adam Greenspan e Nick Launay e al prezioso apporto, tra gli altri, di David Yow (Jesus Lizard) e Warren Ellis che offre il suo contributo nella sincopata “Grounds”. Due i singoli estratti dall’album che escono su 7”: “Mr. Motivator” e “Model village”, per il quale il talentuoso regista francese Michel Gondry dirige un videoclip animato. “Ultramono” è la definitiva consacrazione della band, riuscendo nella impensabile – almeno fino a pochissimi anni prima- impresa di arrivare al primo posto di vendita nelle classifiche inglesi. (biografia a cura di Luca Bussagli)
Lp [edizione] originale stereo hol 1988 vertigo
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
l' originale stampa europea, pressaata in OLanda, copertina lucida con barcode, completa di inner sleeve con foto e testi, label Vertigo "spaceships", con navicelle spaziali, e bordo esternos curo, catalogo 834311-1. Pubblicato nel 1988 dalla Warner Bros, il secondo album, successivo a ''Never told a soul'' (1984) e precedente ''Streets of heaven'' (2010). Inciso con Billy Nicholls, Chris White, Stuart Brooks, Jerry Donahue, Frank Ricotti, Alan Clark e Mark Knopfler, ''Glass'' e' un classico esempio della raffinata tecnica strumentale di Illsley, con brani arrangiatissimi dai suoni puliti e con influenze fusion e pop, ed un sound che risulta piu' morbido e meno rock rispetto ai Dire Straits. Apprezzato per le sue qualita' tecniche, John Illsley e' lo storico bassista dei Dire Straits di Mark Knopfler, ed ha suonato con il gruppo inglese per tutta la sua esistenza, dal 1977 al 1995. Illsley ha anche realizzato due album solisti nel corso degli anni '80 (in entrambi compare lo stesso Mark Knopfler alla chitarra), e dopo lo scioglimento dei Dire Straits si e' dedicato principalmente alla pittura, pur tornando a suonare con Knopfler in alcune occasioni, e pubblicando un nuovo lavoro solista nel 2010.
Jackson michael
Bad
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1987 epic / mjj
soul funky disco
soul funky disco
ristampa con copertina apribile, pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inner sleeve con testi. Il settimo album solista, uscito dopo "Thriller" (1982) e prima di "Dangerous" (1991), pubblicato nel settembre del 1987 e giunto al primo posto delle classifiche sia inglesi che americane; l' album che ebbe il non facile compito di raccogliere l' eredita' del precedente "Thriller", uscito quasi cinque anni prima (l' album piu' venduto di sempre), dopo anche la parentesi di "Victory", pubblicato nel 1984 a nome Jacksons con i fratelli. Sebbene il successo non fu paragonabile a quello di "Thriller", "Bad" confermo' l' artista di colore seguito da un enorme pubblico spesso oltre i limiti del fanatismo. Un' operazione sofisticata e riuscitissima di commistione tra pop, soul e dance, compiuta ancora una volta con la regia fondamentale del produttore Quincy Jones e con la collaborazione di ospiti come Stevie Wonder (che duetta con Jackson in "Just Good Friends" e vi suona un assolo al synth), l' organista Jimmy Smith. Ne vennero tratti i singoli "I Just can't Stop Loving You", "Bad", "The Way You Make Me Feel", "Man in the Mirror", "Dirty Diana", "Another Part of Me", "Smooth Criminal" e "Liberian Girl".
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