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State of fear
State of fear
7" [edizione] originale stereo usa 1995 reiterate
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
EP in formato 7" a 33 giri, prima stampa USA, copertina ripiegata attorno al disco, senza barcode, con i testi sul lato interno, vinile che assume colore ambrato se posto controluce, label nera con scritte bianche su di una facciata, fotografica in bianco e nero sull'altra, foro centrale piccolo, catalogo REITERATE RECORDS 01. Pubblicato nel 1995 dalla Reiterate di Harwinton, Connecticut, il primo eponimo EP, precedente il secondo "Wallow in squalor" (1995) ed il primo album "The Tables Will Turn...... And It's You Who's Going To Suffer" (1996), del devastante gruppo hardcore punk / thrash di Minneapolis, attivo per pochi anni nell'ultimo decennio del XX secolo (si sciolsero nel 1997) e formato Jay Stiles, ex-Disrupt, con John Krupa, ex-Deformed Conscience. Autori di un esplosivo mix di hardcore politico ed abrasivo e thrash metal underground, gli State Of Fear furono un breve ma vitale capitolo nella storia della scena alternativa di Minneapolis, ispirati dall'estremismo dello hardcore scandinavo degli anni '80, con ritmi tiratissimi, sound cupo ed incattivito, cantato rabbioso che definirlo al vetriolo è un eufemismo; membri del gruppo suoneranno poi in Consume, Deathraid e Nightfeeder. Questo primo Ep fu registrato nel 1994, con una formazione poi già modificata nel successivo 7", inciso l'anno dopo. Questa la scaletta: "Shroud", "Consumption", "Rich Cunts", "Dogs Of Society", "State Of Fear", "Blind Pride", "Age Old Farce".
Steamhammer
mk 2 (uk version - coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1970 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2023 in vinile 180 grammi, rimasterizzata, edizione limitata in vinile colorato, copertina senza barcode, pressoche' identica a quella della originaria molto rara tiratura uscita in Uk su Cbs, completamente diversa da quella uscita in Germania su Bellaphon. Uscito nel 1970 dopo "Steamhammer" e prima di "Mountains", considerato dalla critica come un vero capolavoro, il disco e' tinto di colori jazz, i brani sono assolutamente straordinari, tra di essi particolarmente "Supposed to be free", "Turn around", "Passing through"; gli arrangiamenti sono complessi ed intriganti ed il disco e' un eccezionale esempio di progressive britannico, sullo stile dei migliori Mighty Baby, che grazie alla recente ristampa, e' stato riscoperto. Band di Worthing, Sussex, sono inseriti spesso, a torto, nel blues revival britannico, ma la loro musica possedeva invece elementi jazz, hard e progressive. Furono attivi fino al '74, tra molti cambiamenti di formazione. Considerati da molta critica una band minore, furono invece una delle piu' interessanti realta' della scena underground britannica della prima meta' del decennio. La loro musica proponeva inizialmente un mix di Chicago sound, tra B.B. King ed Eddie Boyd, reinterpretato con accenti distorti ed influenze free jazz con eccellenti brani originali ed una perizia tecnica eccellente, e capace via via di allargarsi a nuove influenze.
Steeleye span
Parcel of rogues
Lp [edizione] originale stereo uk 1973 Chrysalis
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
prima stampa inglese, copertina apribile laminata fronte retro ed all' interno, etichetta verde con logo a forma di farfalla e scritta rosse in basso SENZA ''all rights of the manufacturer...'' in alto, corredato di inserto apribile in cartoncino ruvido con testi, catalogo CHR1046. Pubblicato in Inghilterra nell'aprile del 1973 dopo ''Below The Salt'' e prima di ''Now We Are Six'', giunto al numero 26 delle classifiche Uk e non entrato in quelle Usa, il quinto album. "Parcel of Rogues", sebbene composto interamente da traditionals reinterpretati con grande personalita' dalla band, e' il primo lavoro del gruppo a potersi definire rock, con la reintroduzione in alcuni brani della batteria (suonata dal bassista Rick Kemp) e soprattutto la chitarra che esce potente ed in primo piano, ed affianca le voci (assolutamente magnifica, come sempre, quella di Maddy Prior), modellate sui temi del passato, in evidenza in "One Misty Moisty Morning" o "Allison Gross", ma con una elettricita' ed una adrenalina che richiama i Fairport Convention di "Liege & Lief". Tra i brani "The Ups and Downs", "The Weaver and the Factory Maid", "The Bold Poachers", "Robbery with Violins", "The Wee Wee Man" e soprattutto la magistrale "Cam Ye O'er Frae France". Un album interessantissimo, da molti assolutamente sottovalutato, e assolutamente diverso dal passato, che viene qui riscritto senza essere negato; l' ultimo grande lavoro del gruppo. Uno dei gruppi fondamentali del folk rock inglese, gli Steeleye Span si formarono nel 1969 su impulso di Ashley Hutchings, appena uscito dai Fairport Convention, Tim Hart e Maddy Prior, e la coppia Terry e Gay Woods. I loro primi due album, ''Hark! The village wait'' (1970) e ''Please to see the king'' (1971), sono a parere di chi scrive due assoluti capolavori del folk rock britannico, pur nelle loro relative differenze (sorretto da ritmiche rock il primo, piu' rarefatto e lento il secondo, che segno' per altro l'ingresso in formazione del grande Martin Carthy e di Peter Knight); verranno seguiti da altri eccellenti lavori quali ''Ten man mop'' (1971) e 'Below the salt'' (1972). Si sciolsero verso la fine degli anni '70, dopo un buon numero di album e vari avvicendamenti nella formazione.
Steely dan
You go where i go
Lp [edizione] originale stereo eec 1968 success
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima stampa europea, copertina lucida fronte retro senza barcode, label bianca con stellette in bianco e nero a sinistra, presente marchio SIAE insieme ad indicazione "made in the EEC" a sinistra, catalogo 2164LP. Uscita nel 1989 per l' italiana Success, questa antologia compila demos registrati fra il 1968 ed il 1971 sotto la guida di Donald Fagen e Walter Becker insieme a vari collaboratori; quasi tutti questi brani, tranne gli ultimi tre in scaletta, erano già usciti nella raccolta del 1983 "The early years", accreditata a Donald Fagen / Walter Becker. Sono gli anni formativi del progetto Steely Dan, che non aveva ancora assunto la sua sigla definitiva, ma i due leader mostrano già di possedere un fine gusto per la melodia pop e per la tensione rock, seppure queste incisioni relativamente grezze ancora non raggiungano il livello di raffinatezza e di rifinitura dei loro cristallini albums. Interessante notare come il gruppo possieda anche una visione pop rock moderna per quegli anni: pur partendo dal white soul e dal pop melodico americano dei tardi anni '60, in questi brani già si ravvisa un suono più moderno, che si lascia alle spalle molti tratti e cliché dei Sixties, e che appare già proiettato con decisione nei nascenti anni '70. Solo uno dei brani in scaletta, "Brooklyn", sarebbe poi stato reinciso dal gruppo per il suo primo album ufficiale "Can't buy a thrill" (1972). Questa la scaletta: "Brain Tap Shuffle", "Come Back Baby", "Don't Let Me In", "Old Regime", "Brooklyn", "Mock Turtle Song", "Soul Ram", "I Can't Function", "Yellow Peril", "Let George Do It", "Idia Lee", "Any World That I'm Welcome", "You Go Where I Go". Formati a New York nel 1971 da Walter Becker e Donald Fagen, e poi stabilitisit a Los Angeles, gli Steely Dan sono stati uno dei più popolari ed originali gruppi americani del decennio; la loro musica, con influenze rock, jazz, testi meditativi insoliti e non banali, ed arrangiamenti raffinatissimi al limite del maniacale, contraddistinta anche da un fine equilibrio fra attrattiva pop ed autentica ricerca artistica, è stata influentissima su tutta la scena americana del decennio. Il gruppo si dedicherà sempre più a costruire la sua raffinata musica in studio, con l'ausilio del produttore Gary Katz, e non si esibirà più dal vivo dopo il 1974 fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1981, anche se torneranno poi a suonare in concerto dopo il 1993, anno in cui si riformeranno per restare attivi ancora nel primo scorcio del XXI secolo. Becker scompare nel 2017, lasciando il solo Fagen a dirigere lo storico gruppo.
Steppenwolf
at your birthday party
Lp [edizione] originale stereo usa 1969 dunhill
[vinile] Very good [copertina] Good rock 60-70
[vinile] Very good [copertina] Good rock 60-70
prima rara stampa americana, copia con lievi segni di invecchiamento sul vinile e piu' accentuati sulla copertina, copertina (con microhole promozionale in alto a sinistra) sagomata "die cut" sul fronte, che presenta tanti Mickey Mouse in uno scenario bellico in bianco e nero sul davanti e, attraverso un largo foro, permette di vedere la foto del gruppo a colori che occupa il lato destro all' interno della copertina apribile, etichetta nera con riquadri arcobaleno SENZA spazio nero tra i logos "Dunhill" e "ABC" e SENZA data, catalogo DS50053. Il disco fu stampato, solo nel sud degli Stati Uniti, con la parte sagomata della copertina dove vi e' l'imagine di Topolino rimossa, su intervento della Walt Disney Corp. Pubblicato in Usa nel marzo del 1969 dopo ''The second'' e prima di ''Monster'', giunto al numero 7 delle classifiche Usa e non entrato in quelle Uk dove usci' nel giugno dello stesso anno. Il terzo album. Sebbene con un suono assai piu' duro del precedente e per niente incline a concessioni verso il greande pubblico, gli Steppenwolf ottennero un altro disco d'oro con questo lavoro, dai testi polemici e diretti. Il singolo "Rock Me" fu un grande successo, cosi' come lo furono "Jupiter Child" e "Don't Cry". Prodotto da Gabriel Mekler, rimane ancora oggi come uno degli storici classici dell' hard rock underground americano di tuti i tempi. Originari di Toronto, Canada, con una formazione che discende dagli Sparrows che avevano accompagnato Jack London nel suo album per la Capitol del 1965 ("Jack London and the Sparrows") per poi pubblicare un disco per conto proprio nel 1968 ("John Kay & the Sparrows", Columbia, CS 9758). Cambiarono nome in Steppenwolf dopo il trasferimento in California. Nei primi anni '70 alla chitarra solista Kent Henry, gia' nei Genesis americani, nei Charity, nei Blues Image e, nel '72, anche nel primo album solista di Kay; tra il '75 ed il '76 alla chitarra invece l' ex Kindred Bobby Cochran, poi per qualche tempo anche nei Flying Burrito Bros.
Stereolab
Cobra and phases group play voltage in the milky night (expanded)
lp3 [edizione] nuovo stereo eu 1999 duophonic
indie 90
indie 90
Edizione rimasterizzata ed espansa con un bonus album con tracce inedite e demos, poster, coupon per download, copertina apribile in tre. Prima rara stampa Uk a tiratura limitata di 7000 copie, vinili pesanti, copertina apribile lucida, etichette marroni con scritte e disegni arancioni sui lati A e B, arancioni con scritte e disegni neri sui lati C e D, trail off con numeri e lettere incise a macchina ("machine stamped"). Pubblicato dalla Duophonic nel settembre 99, dopo "Dots and loops" (97), prima di "The first of the microbe hunters" (00), il sesto album. Prodotto (Un disco per ciascuno) da Jim O'Rourke e John McEntire, e' un altro capolavoro della band, in perfetto equilibrio fra sperimentazione sull'easy listening, post rock di Chicago e pop tropicale, inglobando nel proprio tessuto sonoro elementi free jazz (fiati e dissonanze), elettronici come sintetizzatori, bossa nova e fusion. Un disco che conferma la classe del gruppo, con complicati arrangiamenti, frutto, come sempre, di una accurata selezione di suoni ottenuti da strumentazione analogica ed acustica. Formatisi nel 1990 a Londra su impulso del chitarrista Tim Gane e della cantante francese Laetitia Sadier, gli Stereolab sono uno dei gruppi piu' importanti degli anni '90; nel corso degli anni hanno sviluppato un rock minimale ed acido, con forti influenze di Velvet Underground, Neu!, Suicide e Spacemen 3, progressivamente addolcito da influssi pop e lounge, mentre Laetitia Sadier canta spesso in francese, dando un tocco intrigante all'atmosfera di molti brani.
Stereophonics
Performance and cocktails
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1999 v2
indie 90
indie 90
ristampa del 2017, copertina apribile, inner sleeve. "Performance and Cocktails" (1999) è il secondo album dei gallesi Stereophonics, specchio perfetto della musica britannica anni novanta : della seconda ondata del britpop.
Il disco, tra i lavori migliori (se non il più ispirato) della band di Kelly Jones, alterna ballate e brani rock più uptempo. La scrittura, sulla stessa lunghezza d'onda del pop rock britannico contemporaneo, permetterà al gruppo di farsi conoscere e raggiungere il grande successo con i due album successivi, "Just Enough Education to Perform" (2001) e "You Gotta Go There to Come Back" (2003).
Stereophonics, una delle band pop rock britanniche più famose a cavallo tra gli anni novanta e duemila. Hanno una discografia abbastanza corposa : ben dieci album alle spalle; l'ultimo - "Scream Above the Sound" - è uscito nel 2017.
Marchio di fabbrica del gruppo gallese è la voce di Kelly Jones, unico membro fondatore rimasto dopo l'abbandono di Stuart Cable nel 2003, sostituito da Javier Weyler fino al 2012 e poi da Jamie Morrison.
Stetson colin
The love it took to leave you
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 invada
jazz
jazz
doppio vinile, adesivo su cellophane. Primo lavoro solista dai tempi di All This I Do For Glory del 2017, prodotto da Jonas Verwijnen ed eseguito in presa diretta dal musicista, suonando sax contralto e basso, clarinetto contrabbasso, il tutto senza sovraincisioni né loop. Registrato presso la Darling Foundry di Montreal, un’ex struttura metalmeccanica trasformata in un complesso di arte contemporanea.
Colin Stetson e' un talentuosissimo musicista, dalla notevole tecnica per strumenti a fiato quali sassofono basso, clarinetto, flauto, corno e tromba; oltre ad aver collaborato con una lunga serie di musicisti, come Tom Waits, Tv on the Radio, David Byrne, National, Laurie Anderson, Godsped You! Back Emperor, e' membro fisso in tour degli Arcade Fire, Bell Orchestre e Bon Iver. La sua avanguardia musicale consiste in uso eclettico e sperimentale del sassofono basso, in grado di entusiasmare anche quei fruitori meno avvezzi a scritture poco convenzionali.
Stevens cat
back to earth
lp [edizione] originale stereo ita 1978 islands
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
l' originale stampa italiana, copertina in cartoncino leggermente textured, completa di inner sleeve con testi e crediti, etichetta custom, catalogo ILPS19565. Pubblicato in Inghilterra nel gennaio del 1979 dopo ''Izitso'', non entrato nelle classifiche inglesi e giunto al numero 33 di quelle Usa dove usci' nel dicembre del 1978. Il dodicesimo e per lungo tempo ultimo album; dopo questo lavoro Cat Stevens, che all' epoca risiedeva in Brasile, fara' il passo del definitivo abbandono della musica suonata e registrata in pubblico, quando, spogliandosi di ogni avere, strumenti compresi, si convertira' all' Islam con il nome di Yosuf Islam. Ritorno allo stile di ''Tea for the Tillerman'', prodotto da Paul Samwell-Smith che compie un lavoro eccellente, e' lavoro dal feeling mistico ed improntato alla semplicita' del periodo di mezzo; contiene un solo hit "Bad Brakes", ma vi sono anche altri brani degni di considerazione, tra tutti "Last Love Song" e "Never". L' album vede anche il ritorno ai temi del passato come i bambini in "Daytime", le relazioni tra padri e figli "Father". Oviamente il disco, che vede tra i musicisti Dave Matthecks, non fu promosso live , ma in retrospettiva emerge come un degno epitaffio per una delle piu' celebrate carriere del folk pop inglese.
Sting
Bring on the night
lp2 [edizione] originale stereo ger 1986 A&M
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa europea, pressata in Germania, copertina lucida fronte retro con barcode, nella versione senza logo PRS Hannover in rilievo sul retro, completa di inner sleeves in carta lucida con disegni a colori, label custom nera con disegno a colori, marchio GEMA in riquadro a destra in basso, catalogo 829473-1 e 829474-1 sulle labels dei rispettivi dischi e 396705-1 sulla copertina. Pubblicato nel luglio del 1986 dalla A&M in Gran Bretagna, dove giunse al sedicesimo posto in classifica, e negli USA, dove non entro' in classifica, il primo album dal vivo di Sting, che raccoglie splendide registrazioni tratte dal tour di ''The Dream Of The Blue Turtles'', primo album in studio dell'ex Police. Uno dei primi lavori che delineano la linea che avrebbe caratterizzato il percorso artistico di Sting, la ricerca continua di un compromesso tra le sue nobili passioni (jazz e classica) e il gusto di un pubblico piu' ampio possibile, con veri e propri prodigi di equilibrismo, degni di un diplomatico, per soddisfare il mercato senza cadere nella commercialita' piu' scontata. Disco molto vario nel suo evolversi che naturalmente incontro' alla sua uscita i favori piu' ampi di pubblico, grazie alle melodie ed agli arrangiamenti delle composizioni di Sting e grazie anche alle esecuzioni dei musicisti provenienti dall'ambito jazz e non solo di cui Sting ha sempre amato circondarsi, tra i quali ricordiamo il compianto Kenny Kirkland, Janice Pendarvis (Philip Glass, Laurie Anderson, Roberta Flack, Peter Tosh), Dolette McDonald (Police, Talikng Heads, Laurie Anderson), Branford Marsalis (Art Blakey, Dizzie Gillespie, Miles Davis, Wynton Marsalis, Clark Terry), Omar Hakim (Weather Report), Darryl Jones (Miles Davis).
Stitt sonny
12!
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1972 muse
jazz
jazz
Copertina senza codice a barre. Ristampa pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1973 dalla Muse negli USA, "12!" fu inciso il 12 dicembre del 1972 da Sonny Stitt (sax tenore, sax alto), Sam Jones (contrabbasso), Louis Hayes (batteria) e Barry Harris (pianoforte). Frutto di un periodo artisticamente molto felice per il sassofonista bostoniano, che aveva da poco inciso ottimi lavori come "Tune up" e "Constellation", anche questo "12!" gode di alta stima fra critici ed appassionati, anche se non è altrettanto conosciuto. Il quartetto offre un brillante jazz di matrice principalmente hard bop, dal suono rotondo e melodico, deliziosamente emotivo, che si dipana fra cinque standards e due blues. Questa la scaletta: "12!", "I Got It Bad", "I Never Knew", "Our Delight", "The Night Has A Thousand Eyes", "Blues At This Tempo", "Every Tub". Uno dei più grandi epigoni di Charlie Parker, ma anche di Lester Young, Sonny Stitt (1924-1982) fu alto sassofonista nella band di Tiny Bradshaw durante i '40, quindi entrò nel '45 nella band di Billy Eckstine e suona be-bop con Gene Ammons e Dexter Gordon. In seguito suona nell'orchestra e nel sestetto di Gillespie. Passa al tenore ed al baritono nel '49, ed incide una serie di album per la Prestige, la Argo e la Verve nei '50 e nei '60, formando diversi "combos" e reincontrando per un breve periodo anche Gillespie. Dopo una parentesi collaborativa con Miles Davis, si riunisce ad Ammons e costituisce, insieme a quest'ultimo e a James Moody una "lineup" di tre tenori. Durante i '60 registra anche per l'Atlantic, registrando il famoso "Stitt Plays Bird". Entra poi a far parte dei Giants of Jazz, gruppo che comprende Gillespie, Blakey, Kai Winding, Monk e Al McKibbon.
Stivell Alan
chemins de terre (remastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1973 pias
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina apribile, pressoche' identica alla prima tiratura, nella sua versione uscita in Francia su Fontana. Pubblicato in Inghilterra nel 1973 come "From Celtic Roots", ed in Francia come "Chemins de Terre" (ma anche in Germania come "Celtic Rock" prima e poi come "Attention!"), uscito dopo "A L' Olympia'' e prima di ''E Langonned'', il quinto album. Lavoro che prosegue nella rilettura e trasformazione della musica Celtica tradizionale, non solo quella della Bretagna, presenta un suono potentissimo e che stravolge canti danze e suoni di matrice Irlandese, Bretone e Scozzese, in una fusione che riporta alla vita il mondo celtico delle origini rivitalizzandolo e reinventandolo con la modernita' e l'elettricita' del rock; e' proprio in questi anni che Stivell matura la decisione di schierarsi apertamente con il fronte per l' indipendeza della Bretagna.
Stivell Alan
renaissance of the celtic harp (remastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 pias / fontana
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1971 dopo ''Reflects'' del 1970 (uscito come "Reflections", in Inghilterra, ma solo nel 1974) e prima di ''A l' Olympia'', non entrato nelle classifiche inglesi e non pubblicato all' epoca in Usa, il secondo album (senza considerare il misconosciuto 10" del 1964 realizzato con il suo vero nome Alan Cochevelou, nome con cui aveva anche pubblicato diversi ep accompagnando la cantante Andrée Le Gouil). "Renaissance of the Celtic Harp" e' uno dei dischi piu' belli ed incantati mai registrati da chiunque, composto e registrato con un gruppo di musicisti con strumentazione rock e tradizionale, fu il lavoro che fece conoscere l'arpa celtica a migliaia di ascoltatori, il disco e' meraviglioso ed incredibilmente intenso e carico di energia, il primo brano "Ys,"e' basato su una leggenda bretone del quinto secolo, la misticissima e suadente "Marv Pontkellec" e' un episodio straordinario e pieno di magie, ma il vero apice dell'opera e' "Gaeltacht," un viaggio di 19 minuti sulle note di Stivell e della sua arpa attraverso le terre gaeliche dei Irlanda, Scozia, Isola Di Man.
Stockholm monsters
All at once singles 1981 - 1987 (+ 7")
lp2+7 [edizione] originale stereo usa 1982 captured tracks
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Doppio album, l' originale ormai rara stampa, realizzata dalla americana Captured Tracks, copertina apribile senza barcode, allegato coupon per il download dell'album da internet allegato singolo con due ulteriori brani, copertina apribile senza barcode e con tasca per contenere il 7'' allegato all' interno, inner sleeve in cartoncino con artwork, catalogo CT-201, groove message ''you know what tonight is!'' sui lati A e C e ''and what goes!'' sui lati B e D. Pubblicata nel 2014 dalla Captured Tracks solo in vinile (una raccolta uscita in cd con lo stesso titolo nel 2002 era incentrata solo sui loro singoli), questa bella raccolta compila praticamente tutti i brani degli Stockholm Monsters pubblicati dalla Factory fra il 1982 ed il 1987 (quindi la loro discografia pressoche' completa): troviamo quindi tutti i brani del loro unico album ''Alma mater'' ed i brani dei loro singoli. Gli Stockholm Monsters si cimentano con brani minimali ed asciutti, spesso ma non sempre intinti nel dark, e nei quali sovente affiora l'eco dei Joy Division e dei primi New Order, ma con toni meno tenebrosi (un episodio come "Decalogue" fa pensare ad un incrocio sulla carta improbabile tra Joy Division ed i Soft Cell piu' lirici); il loro unico album passo' pressoche' inosservato presso il pubblico. Questa la scaletta: ''Terror'', ''Where I belong'', ''Decalogue'', ''Winter'', ''Five o'clock'' (A-side dell'album ''Alma mater'', 3/84); ''All at once'' (singolo, 6/84); ''Life's two faces'', ''Your uniform'', ''E.W.'', ''To look at her'', ''Something's got to give'' (B-side dell'album ''Alma mater'', 3/84); ''National pastime'' (b-side del singolo ''All at once'', 6/84); ''Happy ever after'', ''Soft babies'' (i brani del secondo singolo, 8/82); ''Miss moonlight'', ''The longing'', ''Lafayette'' (i brani del 12'' ''Miss moonlight'', 3/83); ''Militia'', ''Partyline'' (brani del 12'' ''Greetings two'', 3/87); ''How corrupt is rough trade?'', ''Kan kill!'' (brani dal 12'' del 8/85); ''Dumbstuck'' (dal 12'' ''Greetings two'', 3/87; brani sul singolo bonus: ''Fairy tales'', ''Death is slowly coming'' (i brani del loro 12''d'esordio, 2/82). Questo gruppo di Manchester, attivo fra il 1980 ed il 1987, entro' nella prestigiosa scuderia della Factory e sotto l'ala di Peter Hook, ex Joy Division e ora New Order, che produsse buona parte della loro discografia, consistente in un album, ''Alma mater'' (1984) ed in una decina di singoli e 12''; il gruppo era ancora vicino al sound dark, e l'avvento della scena ''baggy'' e di gruppi come gli Happy Mondays nella seconda meta' degli anni '80 li porto' progressivamente nell'ombra fino allo scioglimento.
Stone roses
Turns into stone (remastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1992 music on vinyl
indie 90
indie 90
Ristampa rimasterizzata a cura della Music on Vinyl, vinile 180 gr., copertina lucida pressoche' identica all'edizione originale, realizzata originariamente dalla Silvertone nel luglio del 1992 dopo "Stone roses" e prima del secondo ed ultimo album "Second coming"; quest'album compilaton, realizzato appunto dalla Silvertone, durante gli anni di contenzioso legale con il gruppo, contiene 11 brani, tra questi singoli inediti su album, missaggi diversi, numerosi demos inediti e tracce rare: "Elephant stone" mixata da John Leckie e prodotta da Peter Hook, "The hardest thing in the world" prodotta da Peter Hook, "Going down" prodotta da Garage Flowers, "Mersey paradise", "Standing here", "Where angels play", "Simone", "Fools gold", "What the world is waiting for", "One love" e "Something burning". Formatisi a Manchester nel 1985, gli Stone Roses sono stati il piu' acclamato gruppo della cosiddetta scena di "Madchester", costituita da gruppi della grande citta' dell'Inghilterra settentrionale che suonavano un accattivante miscela di pop rock psichedelico ed acid house. Il gruppo catturo' l'attenzione ed il plauso del pubblico e della critica con l'album d'esordio "The stone roses" nel 1989, con una riuscitissima ricetta a base di pop psichedelico influenzato dagli anni '60 (i Byrds vengono spesso citati a riguardo) e ritmiche vicine alla acid house; nei mesi successivi le loro esibizioni in Inghilterra vanno esaurite, ma una lunga disputa legale con la loro etichetta Silvertone tarpa le ali alla loro carriera: il loro secondo album, "Second coming", vedra' la luce solo cinque anni dopo tramite la Geffen Records. Il gruppo otterra' un buon successo con questo ritorno ma successive defezioni nell'organico porteranno ad un calo di popolarita' ed allo scioglimento nel 1996, ponendo fine alla vicenda di uno dei gruppi britannici piu' acclamati dai tempi dei Beatles.
Stone temple pilots
Purple (ltd recycled colour)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1994 atlantic
indie 90
indie 90
ristampa limitata in vinile riciclato colorato, copertina pressocche' identica a quella della prima rara tiratura su Atlantic. Pubblicato dalla Atlantic nel giugno del 1994 in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla prima posizione, ''Purple'' e' il secondo album degli Stone Temple Pilots, uscito dopo ''Core'' (1992) e prima di ''Tiny music... songs from the vatican gift shop'' (1996). L'album di maggior successo del gruppo americano, che sviluppo' qui il suo incrocio fra grunge, hard rock e pop, attraverso un set di brani che alterna passaggi densi e potenti dominati da massicce chitarre elettriche, con l'orecchio sempre teso alla melodia, con alcuni pezzi semi-acustici ed altri vicini al pop mainstream. Contiene uno dei loro cavalli di battaglia, ''Interstate love song'', oltre a ''Big empty''. Formatisi a San Diego in California all'inizio degli anni '90 con il nome di Mighty Joe Young, gli Stone Temple Pilots assumono il loro nome definitivo nel 1992, anno in cui pubblicano il primo album ''Core'', che ottiene subito un grande successo commerciale in patria con il suo hard rock influenzato dagli anni '70 e dal grunge di Seattle. Guidati dalla voce del cantante Scott Weiland, che ricorda quella di Eddie Vedder dei Pearl Jam, raggiungono il primo posto in classifica negli USA con il successivo ''Purple'' (1994); con il terzo album ''Tiny music...'' (1996) il gruppo si sposta su un terreno piu' melodico e pop, senza abbandonare del tutto il grunge e l'hard rock. In seguito i problemi di tossicodipendenza del loro cantante portano pero' il gruppo sull'orlo dello scioglimento. Weiland ritorna tuttavia in formazione nel 1999, con la pubblicazione del quarto album ''No. 4'', cui segue "Shangri-La Dee Da" nel 2001. Nel 2003 la band si scioglie per poi riformarsi nel 2008: esce nel 2010 l'omonimo album
Stone the crows
Live at the bbc paris theatre (180 gr.)
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 1971 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
Doppio album in vinile 180 grammi, copertina apribile senza codice a barre, inserto con note a cura di Chris Welch e con una nuova intervista alla cantante Maggie Bell, label custom fotografica su di una facciata, grigia sull'altra, catalogo V347. Pubblicato nel 2023 dalla Repertoire, appositamente rimasterizzato per il vinile da parte di Eroc, questo doppio album contiene registrazioni dal vivo tratte da due esibizioni date dagli Stone The Crows per la BBC, presso il Paris Theatre di Londra: la prima, il 4 novembre del 1971, con in formazione il chitarrista Leslie Harvey, la seconda, il 12 ottobre del 1972, con il suo sostituto Jimmy McCulloch (dai Thunderclap Newman), subentrato ad Harvey pochi mesi prima, dopo che quest'ultimo era morto tragicamente folgorato sul palco nel maggio di quell'anno: la chitarra di Harvey può essere ascoltata nei primi cinque brani, quelli registrati nel 1971. Le performances offrono torride versioni live di brani degli album "Teenage licks" ed "Ontinuous performance", accanto ad alcuni cavalli di battaglia del loro repertorio live. Eccellente il lavoro chitarristico di Harvey, ispirato dal blues ma anche distorto e potente come nello hard rock, ed intensa e penetrante la voce femminile di Maggie Bell. Questa la scaletta: "Keep On Rollin’", "Don’t Think Twice, It’s all Right", "Big Jim Salter", "Mr. Wizard", "Going Down" (brani registrati il 4/11/71); "On The Highway", "Palace Of The King", "Penicillin Blues", "Sunset Cowboy", "Niagra", "Good Time Girl", "Ionian Highland Lilt" (brani registrati il 12/10/72). Formati per iniziativa del chitarrista Les Harvey che propose agli altri musicisti del gruppo Maggie Bell, viscerale e roca cantante dallo stile vicino a Janis Joplin, il gruppo fu uno dei maggiori del soul progressive britannico producendo 4 albums di grande livello. Sara' il loro quarto album "Ontinuous performance" (1972) a riscuotere il maggior successo di pubblico, forse anche per la circostanza della morte del chitarrista Les Harvey, ucciso sul palco durante un concerto per la scarica elettrica di un microfono, nello stesso periodo delle registrazioni dell' album, dove in alcuni brani a sostituirlo giungera' Jimmy Mc Culloch, ex Thunderclap Newman e successivamente nei Wings. Il batterista Colin Allen continuera' con gli olandesi Focus, Maggie Bell pubblichera' un paio di apprezzati lavori solisti.
Stone the crows (maggie bell)
Stone the crows (180 g)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1970 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2022, in vinile 180 grammi, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura, e corredata di esclusivo inserto. Pubblicato nel 1970 dalla Polydor, non entrato in classifica in Uk, il primo album, precedente ''Ode to john law'' (1970). Il lento, caldo e languido blues del brano di apertura ''Touch of your loving hand'' mette in evidenza da subito gli elementi piu' esaltanti del gruppo: la bella chitarra elettrica di Les Harvey e l'incisiva voce di Maggie Bell, carica di ardore soul e blues e vicina a quella di Janis Joplin (ma anche ad un Rod Stewart di sesso femminile); l'album prosegue con una scoppiettante ''Rain in my heart'', in cui il soul si incontra con lo hard rock, una cover acustica e molto blues del brano di Josh White ''Blind man'' ed una elettrica in chiave rock blues e quasi irriconoscibile di ''The fool on the hill'' dei Beatles. La seconda facciata e' occupata interamente dalla lunghissima ''I saw america'', che combina tutti insieme gli elementi stilistici presenti sulla prima facciata, aggiungendo un tocco progressive e mettendo in risalto la chitarra di Harvey con alcuni ispirati assoli. Formati per iniziativa del chitarrista Les Harvey che propose agli altri musicisti del gruppo Maggie Bell, viscerale e roca cantante dallo stile vicino a Janis Joplin, il gruppo fu uno dei maggiori del soul progressive britannico producendo 4 albums di grande livello. Sara' il loro quarto album "Ontinuous performance" (1972) a riscuotere il maggior successo di pubblico, forse anche per la circostanza della morte del chitarrista Les Harvey, ucciso sul palco durante un concerto per la scarica elettrica di un microfono, nello stesso periodo delle registrazioni dell' album, dove in alcuni brani a sostituirlo giungera' Jimmy Mc Culloch, ex Thunderclap Newman e successivamente nei Wings. Il batterista Colin Allen continuera' con gli olandesi Focus, Maggie Bell pubblichera' un paio di apprezzati lavori solisti.
Stone the crows (maggie bell)
teenage licks (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1971 repertoire
rock 60-70
rock 60-70
ristampa rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Inghilterra su Polydor, e corredata di esclusivo inserto. Uscito nel 1971 dopo "Ode to John Law" e prima di "Ontinuous Performance", non entrato nelle classifiche inglesi, il terzo album della band scozzese di blues-heavy rock scoperta dal manager dei Led Zeppelin Peter Grant. Formati per iniziativa del chitarrista Les Harvey che propose agli altri musicisti del gruppo Maggie Bell, viscerale e roca cantante dallo stile vicino a Janis Joplin, il gruppo fu uno dei maggiori del soul progressive britannico producendo 4 albums di grande livello, questo, piu' maturo e personale dei precedenti, potente ed efficacissimo, registrato dopo il cambiamento del bassista e del tastierista rispetto ai primi due lavori. Sara' il lavoro successivo a riscuotere pero' il maggior successo di pubblico, forse anche per la circostanza della morte del chitarrista Les Harvey, ucciso sul palco durante un concerto per la scarica elettrica di un microfono, nello stesso periodo delle registrazioni dell' album, dove in alcuni brani a sostituirlo giungera' Jimmy Mc Culloch, ex Thunderclap Newman e successivamente nei Wings. Il batterista Colin Allen continuera' con gli olandesi Focus, Maggie Bell pubblichera' un paio di apprezzati lavori solisti.
Stooges
fun house (expanded 2lp)
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 1970 elektra
rock 60-70
rock 60-70
ristampa ampliata a doppio album, con copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura, inner sleeves nere con logo Elektra, catalogo 8122-73238-1. Questa edizione include, oltre all'originale secondo album del 1970, un intero altro lp di brani finora inediti registrati nelle stesse sessions, ecco la lista del materiale contenuto e fino ad oggi inedito: 't.v. eye' (takes 7 & 8), 'loose' (take 2), 'down on the street' (take 8), 'dirt' (take 4), 'lost in the future' (take 1), '1970' (take 3), 'fun house' (take 2). questa edizione include, oltre all'originale secondo album del 1970, un intero altro lp di brani finora inediti registrati nelle stesse sessions, ecco la lista del materiale contenuto e fino ad oggi inedito: 't.v. eye' (takes 7 & 8), 'loose' (take 2), 'down on the street' (take 8), 'dirt' (take 4), 'lost in the future' (take 1), '1970' (take 3), 'fun house' (take 2). Pubblicato dalla Elektra in Usa nel luglio del 1970 dopo ''The Stooges'' e prima di ''Raw Power'', non entrato nelle classifiche USA ne' in quelle UK. Dopo l'esordio prodotto da un musicista accademico e vicino alla sperimantazione quale John Cale, questo secondo si avvale della produzione del tastierista dei Kingsmen, Don Gallucci , che sposta l'attenzione sull'energia quasi sovrannaturale del gruppo, cercando di ricreare in studio il suono che il gruppo aveva live, il risultato e' un evoluzione all'ennesima potenza dei Kingsmen di "Louie Louie", carico di energia, tensione e con una dinamica travolgente, inoltre, gli Stooges dopo innumerevoli concerti avevano trovato un equilibrio musicale assai piu' coeso rispetto al debutto, la chitarra di Ron Asheton e' l'archetipo del suono proto-punk, cosi' come la brutale ritmica di Scott Asheton e Dave Alexander suona dirompente ma allo stesso tempo precisa ed innovativa, ed e' proprio in Fun House che Iggy Pop giunge al suo acme creativo e artistico, reinventando sostanzialmente il garage ed anticipando il nichilismo distruttivo del Punk, il disco che vede l'utilizzo del sax di Steven McKay dei Commander Cody, e' certamente uno dei maggiori lavori della intera storia della musica rock, spettacolare, meno duro ma piu' complesso del primo album, contiene autentici classici quali ''1970'', ''T.V. Eye'', ''Fun House''. Distrutti da alchool ed eroina, si scioglieranno di li' a poco nel 1970.
Stooges
fun house (expanded 2lp)
LP2 [edizione] ristampa stereo eu 1970 elektra
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
ristampa ampliata a doppio album, con copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura, inner sleeves nere con logo Elektra ed etichetta multicolore con farfalla, catalogo 8122-73238-1; si tratta della versione realizzata nel 2013, con "BD27510" inciso sul trail off, assente nella versione del 2005 (indica lo stabilimento di pressaggio Optical Media GmbH. Questa edizione include, oltre all'originale secondo album del 1970, un intero altro lp di brani finora inediti registrati nelle stesse sessions, ecco la lista del materiale contenuto e fino ad oggi inedito: 't.v. eye' (takes 7 & 8), 'loose' (take 2), 'down on the street' (take 8), 'dirt' (take 4), 'lost in the future' (take 1), '1970' (take 3), 'fun house' (take 2). questa edizione include, oltre all'originale secondo album del 1970, un intero altro lp di brani finora inediti registrati nelle stesse sessions, ecco la lista del materiale contenuto e fino ad oggi inedito: 't.v. eye' (takes 7 & 8), 'loose' (take 2), 'down on the street' (take 8), 'dirt' (take 4), 'lost in the future' (take 1), '1970' (take 3), 'fun house' (take 2). Pubblicato dalla Elektra in Usa nel luglio del 1970 dopo ''The Stooges'' e prima di ''Raw Power'', non entrato nelle classifiche USA ne' in quelle UK. Dopo l'esordio prodotto da un musicista accademico e vicino alla sperimantazione quale John Cale, questo secondo si avvale della produzione del tastierista dei Kingsmen, Don Gallucci , che sposta l'attenzione sull'energia quasi sovrannaturale del gruppo, cercando di ricreare in studio il suono che il gruppo aveva live, il risultato e' un evoluzione all'ennesima potenza dei Kingsmen di "Louie Louie", carico di energia, tensione e con una dinamica travolgente, inoltre, gli Stooges dopo innumerevoli concerti avevano trovato un equilibrio musicale assai piu' coeso rispetto al debutto, la chitarra di Ron Asheton e' l'archetipo del suono proto-punk, cosi' come la brutale ritmica di Scott Asheton e Dave Alexander suona dirompente ma allo stesso tempo precisa ed innovativa, ed e' proprio in Fun House che Iggy Pop giunge al suo acme creativo e artistico, reinventando sostanzialmente il garage ed anticipando il nichilismo distruttivo del Punk, il disco che vede l'utilizzo del sax di Steven McKay dei Commander Cody, e' certamente uno dei maggiori lavori della intera storia della musica rock, spettacolare, meno duro ma piu' complesso del primo album, contiene autentici classici quali ''1970'', ''T.V. Eye'', ''Fun House''. Distrutti da alchool ed eroina, si scioglieranno di li' a poco nel 1970.
Stranglers
Dreamtime
Lp [edizione] originale stereo uk 1986 epic
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, inner sleeve con testi in carta sagomata sul lato di apertura, flipback su due lati e con testi, label custom bianca e nera che riprende l' artwork di copertina su di una facciata, nera con scritte rosse e bianche sull'altra, catalogo EPC26648. Originariamente pubblicato nell'ottobre del 1986 dalla Epic in Gran Bretagna, dove giunse al 16esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 172esima posizone, il nono album in studio degli Stranglers, uscito dopo ''Aural sculpture'' (1984) e prima di ''10'' (1990). Un disco considerato minore nella vasta discografia del gruppo inglese, ''Dreamtime'' mostra un sound levigato, a tratti sognante e costantemente teso ad un accessibile pop rock. Attivi dalla meta' dei '70 e primi, nella scena punk inglese, a suonare con la tastiera in primo piano, anticiparono con un look ed una musica sovente assai tenebrosa molta della new wave a venire. Apparsi sulle scene in coincidenza della primissima ondata punk del 1976, gli Stranglers ne cavalcano da subito l'onda, distinguendosi, pero', per capacita' tecniche fuori dal comune, dalle centinaia di band che in quello stesso anno pullulano dagli scantinati di ogni citta' inglese. Assieme ai Damned, agli Ultravox e ai Clash, sono fra i primi gruppi punk britannici a ottenere un contratto discografico e a scalare le classifiche mainstream del loro paese. La line up e' particolare per una punk band: alla voce e chitarra di Hugh Cornwell, il cui timbro cavernoso e insieme beffardo sara' un punto di riferimento per tante future band, al corposo basso di Jean Jacques Burnel e al piglio nerboruto del sinistro batterista Jet Black, va ad aggiungersi il virtuoso Hammond (e synth) di Dave Greenfield, parente prossimo di quella "old school" che proprio in quegli anni mostrava i segnali eclatanti di una crisi gia' latente. Greenfield, comunque, non avrebbe certo sfigurato nemmeno alle prese con i funambolismi propri dei precedenti movimenti rock, fossero stati psichedelici o progressivi. Cio' che al contrario accomuna gli strangolatori ai cliche' del nuovo movimento, sono la forte vena dissacratoria e una composizione molto scarna e aggressiva, per quanto resa paradossalmente quasi barocca dalla presenza delle tastiere, le cui micro-divagazioni, unite a quelle della sezione ritmica, assumono spesso un sapore psichedelico.
Stray
saturday morning pictures
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 long hair
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2021, copertina apribile lucida, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Uk su Transatlantic, e corredata di inserto. Pubblicato in Inghilterra nel 1971 dopo ''Suicide'' (1971) e prima di ''Mudanzas'' (1973), il terzo album, che conferma l' indirizzo musicale dei precedenti lavori aggiungendo qualche occasionale venatura progressive. Tra i brani, i singoli "Our Song" e "How Could I Forget You?". Gli Stray, attivi negli anni '70 e piuttosto prolifici, furono una delle principali bands underground inglesi di hard rock; la loro carriera non e' mai riuscita a decollare completamente nonostante la loro musica non avesse niente da invidiare a molte band assai piu' titolate, il loro suono, assai classico, vede elementi di hard mischiati a forti connotazioni blues e a melodie dal gusto tipicamente britannico. Amatissimi da John Peel che passava regolarmente i loro album nei suoi programmi radiofonici, avevano una formazione a cinque elementi ed erano capitanati da Del Bromham alla tastiera e voce e da Steve Gadd alla chitarra e voce. Basato a Milton Keynes, il gruppo e' tutt'ora in attivita' e suona saltuariamente nel circuito dei piccoli clubs del sud dell'inghilterra.
Stray cats
Rant n'rave
Lp [edizione] originale stereo jap 1983 arista
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
l' originale stampa giapponese, completa dell' originario obi, ancora intatto, con prezzo indicato di 2500 Yen, e dell' esclusivo inserto apribile con foto, artwork, testi in inglese e testi in giapponese, copertina senza barcode, etichetta celeste e crema a sfumare, catalogo 25RS-191. Il terzo album della band rockabilly di Brian Setzer (ex Bloodless Pharaohs), originaria di New York ma emigrata in Europa dove fu scoperta da Dave Edmunds (qui ancora una volta produttore). Uscito dopo i primi due "Stray Cats" e "Gonna Ball", e dopo la raccolta "Built For Speed" che aveva aperto alla band le porte del mercato americano, fu il disco della consacrazione commerciale della band a livello mondiale, con un hit come "(She's) Sexy + 17", che entrò nella top ten americana, ed il secondo singolo che ne venne tratto, la ballata in stile doo wop "I Won't Stand in Your Way". Il successo della band fu tale da scatenare in quegli anni ed in quelli successivi una autentica "rockabilly mania", che vide nell' ambito del genere una grande fioritura di bands nei quattro angoli del globo, ed in generale una grande rinascita di interesse per la musica degli anni '50 da parte delle nuove generazioni, ma lo stress conseguente e le ambizioni soliste causarono presto lo scioglimento del gruppo, tornato perltro insieme più e più volte a partire dal 1986, quando uscì il successivo album "Rock Therapy". Un inno al rock'n'roll straordinariamente fresco e frizzante, ancora oggi.
Stray cats
Stray cats (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1981 music on vinyl
punk new wave
punk new wave
Ristampa in vinile nero pesante 180 grammi, per audiofili, con copertina lucida corredata di inserto a colori, pressoche' identica alla prima stampa. Il primo bellissimo album del trio rockabilly guidato da Brian Setzer (ex Bloodless Pharaohs), originari di New York ma emigrati in Europa dove furono scoperti da Dave Edmunds (che qui produce gran parte dei brani). Uscito nel febbraio del 1981, "Stray Cats" e' un piccolo capolavoro che ebbe, cosi' come i tre singoli che ne vennero tratti ("Runaway Boys" "Rock This Town" e "Stray Cut Strut") un tale successo da provocare l' esplosione in terra d' Albione di un vero e proprio rockabilly revival che imperversera' nella prima meta' degli anni '80, producendo alcuni degli albums piu' piecevoli di quell' epoca, da parte di questa e di altre bands, mai piu' pero' all' altezza di questo disco immarcescibile, ispirato al rockabilly originale di vecchi eroi come Gene Vincent ed Eddie Cochran (non a caso molte sono le splendide covers del disco), ma animato dall' urgenza espressiva e dalla freschezza espressiva del punk rock, effervescente ed irresistibile a distanza di un quarto di secolo. Dopo il secondo ottimo "Gonna Ball" fu preparato il lancio commerciale della band in Amercia (con l' antologico "riassuntivo" Built For Speed"), ma la conseguente inevitabile esplosione commerciale degli States e su scala mondiale, unita alle prime ambizioni soliste di Setzer, causarono presto lo scioglimento del gruppo, dopo il terzo album "Rant'n'Rave" (da un lato Setzer solista, dall' altro Phantom e Rocker insieme ad Earl Slick), tornato pero' insieme con immutata verve qualche anno dopo.
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