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H.p. lovecraft at the mountains of madness (1st and 2nd albums + 1st single)
lp2 [edizione] ristampa  stereo  uk  1968  edsel 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
doppio album realizzato dall' inglese Edsel, copertina lucida nella seconda versione (molto piu' rara della precedente del 1988), non apribile, etichetta viola e bianca a sfumare, catalogo DED256. Si tratta di un notevole doppio album che contiene nei rispettivi vinili i brani dei due storici albums in studio della band psichedelica americana di Chicago, Illinois, "H.P.Lovecraft" (1967) ed "H.P.Lovecraft 2" (1968), ma ad essi aggiunge i due brani altrimenti inediti del primo singolo, uscito nel 1967: "Anyway That You Want Me", cover dai Troggs, e "It's All Over For You", versione piu' o meno mascherata di "It's All Over Now Baby Blue" di Dylan. Queste le note relative ai due albums: "H.P.LOVECRAFT": Pubblicato in Usa nel settembre del 1967 prima di ''H.P.Lovecraft 2'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il primo album. Certamente uno dei capolavori della psychedelia underground americana di alta epoca, l'esordio degli H.P. Lovecraft e' album oramai classico, con l'eccezione di alcune tracce, che pur belle, risentono negli arrangiamentio del tempo trascorso, l'opera e' assolutamente magistrale sia per le composizioni che per la groove psychedelica e visionaria, con le particolarissime voci di Edwards-Michaels che contribuiscono ad un ulteriore tocco di raffinatezza. I brani sono ovviamente ispirati al maestro visionario di Providence, Rhode Island, Howard Philip Lovecraft ed ai suo racconti talvolta onirici in altrio casi straordinariamente oscuri, in cui sulla Terra si mischiano ed attendono nell'ombra da epoche immemori altre e piu' antiche razze, in questo clima ultraterreno si mischiano partiture folk e rock, psychedeliche, preprogressive, jazz, con arrangiamenti complessi e talvolta maestosi. Certamente uno degli albums piu' interessanti e degni di nota espressi dalla richissima prima scena Psychedelica Statunitense. "H.P.LOVECRAFT 2": Pubblicato dalla Philips in Usa nel giugno del 1968 dopo ''H.P. Lovecraft" e prima di ''Valley of the Moon'' (a nome Lovecraft), non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk, il secondo ed ultimo album prima del cambio di formazione e denominazione. Molto piu' progressivo e complesso del primo pur ottimo lavoro, album densissimo e potente, contiene alcuni brani capolavoro, come ''High fliyng bird'', ''At the mountain of madness'', ''Electrorallentando'', ''Mobius trip''. Formatisi a Chicago per iniziativa di George Edwards, che aveva per qualche tempo suonato con Steve Miller ed aveva gia' realizzato, come solista, alcuni singoli, realizzarono questo primo splendido album di psichedelia soffice e personalissima, con in formazione il bassista Jerry Mc George ex-Shadows of Knight. Dopo il trasferimento prima a San Francisco, poi a Los Angeles, con l' ex-Saturday' s Children Jeff Boyan al posto di Mc George, incisero un secondo lavoro con evidenti influenze californiane, forse meno personale ma per molti addirittura superiore al primo. Dopo lo scioglimento della band il batterista Mike Tezga formo' i Bangor Flying Circus e i Lovecraft.
Euro
40,00
codice 263731
scheda
H.p. lovecraft h.p. lovecraft
Lp [edizione] ristampa  stereo  gre  1967  philips 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Rara ristampa greca del 1986, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima tiratura del 1967 (nonostante la ristampa sia assolutamente ufficiale, la copertina e' stata ottenuta alla maniera dei bootlegs, direttamente da una copia originale, e questa come tutte le copie riproduce anche, in alto a sinistra, un' abrasione della copia originaria) etichetta grigia e blu, versione con catalogo LP 822 577-1 sulla copertina (errato, apparteneva alla contemporanea ristampa di "H.P. Lovecraft 2") e 830543-1 sull' etichetta. Pubblicato in Usa dalla Philips nel settembre del 1967 prima di ''H.P.Lovecraft 2'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il primo album. Certamente uno dei capolavori della psychedelia Underground Americana di alta epoca, l'esordio degli H.P. Lovecraft e' album oramai classico, con l'eccezione di alcune tracce, che pur belle, risentono negli arrangiamentio del tempo trascorso, l'opera e' assolutamente magistrale sia per le composizioni che per la groove psychedelica e visionaria, con le particolarissime voci di Edwards-Michaels che contribuiscono ad un ulteriore tocco di raffinatezza. I brani sono ovviamente ispirati al maestro visionario di Providence, Rhode Island, Howard Philip Lovecraft ed ai suo racconti talvolta onirici in altrio casi straordinariamente oscuri, in cui sulla Terra si mischiano ed attendono nell'ombra da epoche immemori altre e piu' antiche razze, in questo clima ultraterreno si mischiano partiture folk e rock, psychedeliche, preprogressive, jazz, con arrangiamenti complessi e talvolta maestosi. Certamente uno degli albums piu' interessanti e degni di nota espressi dalla richissima prima scena Psychedelica Statunitense. Formatisi a Chicago per iniziativa di George Edwards, che aveva per qualche tempo suonato con Steve Miller ed aveva gia' realizzato, come solista, alcuni singoli, realizzarono questo primo splendido album di psichedelia soffice e personalissima, con in formazione il bassista Jerry Mc George ex-Shadows of Knight. Dopo il trasferimento prima a San Francisco, poi a Los Angeles, con l' ex-Saturday' s Children Jeff Boyan al posto di Mc George, incisero un secondo lavoro con evidenti influenze californiane, forse meno personale ma per molti addirittura superiore al primo. Dopo lo scioglimento della band il batterista Mike Tezga formo' i Bangor Flying Circus e i Lovercraft.
Euro
35,00
codice 263877
scheda
Hackett Steve (genesis) Till we have faces
Lp [edizione] originale  stereo  ger  1984  lamborghini 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
l' originale stampa tedesca, copertina lucida senza barcode, etichetta blu con logo rosso in alto, con "Gema" a sinistra, catalogo 6.25987. Pubblicato in Uk nel 1984 dopo ''Bay of kings'' e prima di ''Momentum'', non entrato nelle classifiche UK ne' in quelle USA. Il nono album. Registrato con Nick Magnus, Ian Mosley, e numerosi musicisti Brasiliani a Rio de Janeiro precedentemente all' avventura con Steve Howe degli Yes a nome ''Gtr''. "Till We Have Faces" e' passato alla storia per essere uno dei primi lavori rock ad incorporare elementi di vera world music , ben prima che Paul Simon pubblicasse "Graceland". Il lavoro vede un deciso allontanamento dal tipico progressive e conta su una potente base di percussioni Latine e ritmi complessi e originali, tra i brani "A Doll That's Made in Japan" e "What's My Name" , la chitarra di Hackett e' comunque sempre melodica e tipicamente British. Un album davvero interessante e purtroppo assai sottovalutato.
Euro
18,00
codice 263696
scheda
Halpern steven Christening for listening
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1975  aartrud / sound principle 
jazz
Copertina cartonata senza codice a barre, inserto semitrasparente esterno a colori, secondo inserto opaco con note e foto in bianco e nero. Ristampa del 2019 ad opera della Aartrud / Sound Principle, pressoché identica alla rarissima prima tiratura. Originariamente pubblicato privatamente nel 1975 dalla Sound Principle negli USA e presto ristampato, nel 1976, dalla SRI, con copertina cambiata e con il titolo modificato in "Spectrum suite", questo è il primo splendido e seminale album di Steven Halpern, precedente "Zodiac suite" (aka "I", 1977). Considerato diffusamente come il primo vero lp di musica new age, "Christening for listening" si dipana su trame fluttuanti e free form, prive di rigide strutture ritmiche e caratterizzate da toni diltatati e gentili, da abili giochi con gli spazi, dove le note riecheggiano e non si accavallano, generando una musica a suo modo minimale, ma non incline alla circolarità tipica di molto minimalismo sperimentale, e semmai incline ad incontrare una forma di musica jazz molto eterea e soffusa. L'album è percorso da un filo tematico che fa riferimento ai colori, che Halpern lega con la musica; la prima facciata vede in particolare rilievo le melodie del piano elettrico, cullanti e fluttuanti, la seconda mantiene le atmosfere contemplative e meditative, con l'impiego di sintetizzatore, flauto e piano. Nel suo genere un indubbio classico, che si colloca sul versante più nobile ed artistico della new age. Considerato uno degli originatori della musica new age, nonche' uno dei suoi massimi esponenti, Steven Halpern era inizialmente attivo nella scena jazz newyorchese come trombettista e chitarrista, prima di concepire una musica che fosse basata sui concetti di rilassamento e di rigenerazione e che si distanziasse dalla frenesia del vivere moderno. La sua musica, basata su delicate e meditative di tastiere e synth, prende spunto dalla musica classica orientale ma appare in certi momenti affine anche alla ambient, ed e' volta ad immergere l'ascoltatore in atmosfere pacifche e rigeneratrici, prive di tensioni logoranti. Ha pubblicato oltre cinquanta album di musica meditativa strumentale.
Euro
41,00
codice 3516432
scheda
Hamilton chico quintet Drumfusion (180 gr. + 2 bonus tracks)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1962  waxtime 
jazz
Vinile da 180 grammi. Ristampa del 2023 ad opera della Waxtime, pressoché identica alla prima tiratura ma con due bonus tracks ("One For Joan (Alternate Take)", posta alla fine della prima facciata, e "Transfusion (Version #2)", posta alla fine della seconda). Originariamente pubblicato nel 1962 dalla Columbia, inciso a New York il 19 febbraio dello stesso anno da Chico Hamilton (batteria), Albert Stinson (contrabbasso), Charles Lloyd (flauto, sax tenore), Gabor Szabo (chitarra) e Garnett Brown (trombone), "Drumfusion" è un delizioso lavoro realizzato da una versione rinnovata e revitalizzata del quintetto di Hamilton, che qui brilla con gli assoli soffusi, dal tocco leggero e delizioso, di Szabo, e da quelli esuberanti e viscerali di Lloyd, elegantemente contrappuntati dal composto trombone di Brown; il gruppo sembra orientarsi verso una bilanciata sintesi fra jazz melodico ed avventurosi spunti "post" bop. Questa la scaletta: "One For Joan", "Freedom Traveler", "Tales", "Homeward", "A Rose For Booker", "Transfusion". Grandissimo batterista di Los Angeles, Chico Hamilton (1921-2013) è ricordato soprattutto come scopritore di talenti in ambito percussionistico e come guida dei suoi quintetti fra la metà degli anni '50 e quella dei '60. Hamilton si fece le ossa negli anni '40, e ottenne finalmente la fama suonando nel quartetto senza pianoforte di Gerry Mulligan fra il 1952 ed il 1953; nel corso della sua lunghissima carriera si è cimentato con i più diversi movimenti all'interno del jazz, dal cool al bop, dalla fusion all'avanguardia.
Euro
18,00
codice 3516371
scheda
Hammill peter Incoherence
Lp [edizione] nuovo  stereo  uk  2004  esoteric 
rock 60-70
Inserto apribile con testi, label custom grigia, nera e blu su di una facciata, grigia, nera e rosso rosato sull'altra, catalogo ECLECLP2889. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2024 ad opera della Esoteric, remixata appositamente per il vinile da Peter Hammill, l'album originariamente pubblicato solo in cd nel marzo del 2004, dopo "Clutch" (2002) e prima di "Singularity" (2006). Dopo l'approccio più scarno ed essenziale adottato con il precedente album, questa volta Hammill costruisce un'opera dagli arrangiamenti più complessi e stratificati, dominati dalle tastiere, e strutturata come una suite composta da quattordici movimenti. Le canzoni confluiscono l'una nell'altra in un continuum, che riflette il carattere concettuale dell'album, incentrato sui temi del linguaggio, della cattiva comunicazione e dell'incoerenza. Le sonorità si dipanano lentamente, avvolgenti e fluttuanti, percorse da quel tono sottilmente ombroso, lirico e malinconico che spesso ricorre nella musica di Hammill, parimenti al gioco fra melodie delicate ed occasionalmente stridenti; le tastiere ricevono in alcuni passaggi l'apporto delle chirarre acustiche ed elettriche, suonate da Peter, del violino di Stuart Gordon e dei sassofoni e dei flauti di David Jackson, altro storico protagonista della saga Van Der Graaf Generator. Una delle voci e delle penne più originali ed anche spiazzanti del rock classico britannico, Peter Hammill emerge con vigore e carisma alla fine degli anni '60 ed all'inizio dei '70 come cantante e paroliere dei Van Der Graaf Generator, una delle migliori band espresse dal prog rock britannico; artisticamente, Hammill rappresentava allora una controparte oscura, stridente e tormentata del Peter Gabriel dei Genesis, entrambi i cantanti in possesso peraltro di una fortissima e distinta personalità. Nel corso degli anni '70, Hammill avvierà anche una carriera solista importante e molto produttiva, che si protarrà nel corso dei decenni ed oltre la fine del XX secolo.
Euro
40,00
codice 2134578
scheda
Hammond john big city blues (ltd. yellow)
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1964  culture factory 
blues rnr coun
Ristampa del 2025, edizione limitata in vinile giallo, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Usa su Vanguard, con fascetta di presentazione ripiegata attorno alla costola. Il secondo album, uscito dopo ''John Hammond'' e prima di ''So many roads". Conquistata una solida fama con le sue esibizioni dal vivo nei clubs del Greenwich Village e di Boston, dopo il rigoroso blues acustico del primo album Hammond approda con questo secondo lavoro alla sua svolta elettrica, aiutato da una band si ottimi sessionmen, con la consueta lista di ottime covers di classici, tra cui "I'm Ready", "My Baby" e "I Live The Life I Love" di Willie Dixon, "I'm A Man" di Bo Diddley, "Backdoor Man" e "No Money Down" di Chuck Berry, oltre ad una manciata di originali. Figlio del grande John Hammond sr. (un bianco benestante di New York che ebbe i grandi meriti di essere straordinario promotore della musica nera sin dagli anni '30 e poi, lavorando per la Columbia, di scoprire, producendone i primi lavori, un certo Bob Dylan), John Hammond jr. fu tra i protagonisti della scena del Greenwich Village, e tra i primi a percorrere la via dell' elettrificazione del folk e del blues. I suoi albums, zeppi di covers di grandi artisti di colore, confermano l' amore ereditato dal padre per la musica nera; purtroppo Hammond, nonostante le sue capacita' interpretative e strumentali, e' sempre stato seguito piu' dalla critica e dai colleghi musicisti (molti sono gli ospiti illustri che arricchiscono i suoi dischi) che dal pubblico, cosa che peraltro non gli ha impedito di incidere innumerevoli lavori per svariati decenni. Del '73 e' la partecipazione al progetto Triumvirate, con Bloomfield e Dr. John.
Euro
37,00
codice 3037036
scheda
Hammond john Live in greece
Lp [edizione] originale  stereo  gre  1983  falirea / lyra 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Prima stampa, pressata solo in Grecia, copertina senza barcode, label bianco crema e nera con foto in bianco e nero in basso a destra, catalogo CP931. Pubblicato nel 1983 dalla Falirea / Lyra in Grecia, questo album fu registrato dal vivo al Teatro Orfeo di Atene il 18, 19 e 20 febbraio dello stesso anno. Hammond, da solo sul palco con la sua voce, la chitarra acustica e talora l'armonica, offre una performance di puro blues acustico; acustiche, e dal sapore del blues del Sud, sono anche interpretazioni di classici del Chicago blues elettrico come "Honest I do", "Spoonful" e "You can't judge a book by looking at the cover", accanto a brani più radicati nella tradizione rurale quali "See that my grave is kept clean" (resa con una vena profondamente malinconica e quasi funerea), "Statesboro blues" e "Big star falling or Taint long for day". Questa la scaletta completa: "Honest I Do", "Statesboro Blues", "No Money Down", "Steady Rolling Man", "Spoonful", "Big Star Falling Or Taint Long For Day", "You Can't Judge A Book By Looking At The Cover", "See That My Grave Is Kept Clean", "Tell Me Mama", "Low Down Dog Blues", "Who Do You Love". Cantante blues bianco emerso negli anni '60, il newyorchese John Hammond Jr. collaborò con la Band prima di Dylan, oltre che con Mike Bloomfield e numerosi altri artisti rock blues. Ebbe la sfortuna di vedere i suoi album continuamente rimandati dalla sua casa discografica, ma fu comunque tra i protagonisti della scena del Greenwich Village e tra i primi a percorrere la via dell' elettrificazione del folk e del blues. I suoi album contenenvano molte di cover di grandi artisti afroamericani; purtroppo Hammond, nonostante le sue capacità interpretative e strumentali, è sempre stato seguito più dalla critica e dai colleghi musicisti (molti sono gli ospiti illustri che arricchiscono i suoi dischi) che dal pubblico, cosa che peraltro non gli ha impedito di incidere innumerevoli lavori per svariati decenni.
Euro
26,00
codice 336839
scheda
Hancock herbie head hunters (eu)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1973  cbs / private 
jazz
Ristampa private press, in vinile pesante, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura, del secondo album su Columbia di Herbie Hancock, uscito dopo "Sextant". Con Bennie Maupin ai sax, clarinetto e flauto, Paul Jackson al basso elettrico ed alla marimbula, Harvey Mason alla batteria e Bill Summers alle percussioni varie. L'album testimonia la prima entrata di Hancock nella avanguardia fusion e contiene tutti brani originali dello stesso Hancock o comunque vedono la sua partecipazione alla scrittura. Contiene quattro lunghi brani tra cui "Sly", dedicata a Sly Stone. I puristi del jazz arricceranno il naso! Il pianista/tastierista di colore nato a Chicago aveva iniziato a suonare nel '60 con Donald Byrd, proseguendo poi collaborando con Freddie Hubbard, Kenny Dorham, Miles Davis (in quel Quintet che molti considerano la piu' grande formazione jazz della storia), Wayne Shorter, Stanley Turrentine, Wes Montgomery e mille altri, ma anche iniziando nel '62 una produzione solista straordinaria e baciata da grande fortuna commerciale, che contemporaneamente al Davis di "Bitches Brew" rivelera' una fondamentale apertura verso la cultura psichedelica ed un' altrettanto importante recupero delle radici africane, per finire con l'entrata nel panorama della fusion.
Euro
18,00
codice 3036901
scheda
Hardin and york the world's smallest big band
lp [edizione] originale  stereo  uk  1970  bell 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
Prima rara stampa inglese, copertina (con moderati segni di invecchiamento) apribile con leggero effetto textured in rilievo sul fronte e sul retro, pressata da "Garrod & Lofthouse", etichetta azzurra con scritte nere e loghi Bell argento sullo sfondo, logo Bell nero in alto, catalogo SBLL.136. Pubblicato dalla Bell nel maggio del 1970 in Gran Bretagna, dopo ''Tomorrow today'' (1969) e prima di ''For the world'' (1971), non entrato nelle classifiche britanniche ne in quelle americane. Il secondo album. I due musicisti britannici sono qui nella loro tipica veste, originalissima, composta da un muro di suoni barocco e da un groove trascinante e potentissimo, dominato dall'organo distorto e da potenti vocalizzi in stile r'n'b. Hardin e York decisero di incidere questo secondo lp senza musicisti di supporto, al contrario del loro primo album, ottenendo cosi' un sound piu' personale, che metteva in risalto le loro personalita'; la prima facciata dell'album fu incisa in studio e mette in risalto il loro lato piu' lirico e pianistico, mentre la seconda, che contiene un lungo medley di due cover dei Beatles (''Lady madonna'' e ''Norwegian wood''), fu registrata dal vivo in studio e pone in evidenza l'aspetto piu' energico della loro musica, con l'organo in primo piano. Questo originale duo britannico venne formato dal batterista Pete York e dall'organista e cantante Eddie Hardin verso la fine del 1968, poco dopo la loro fuoriuscita dallo Spencer Davis Group: il loro sound ruotava attorno all'organo (e talora pianoforte) di Hardin ed alla batteria di York, generando uno stile piuttosto originale per l'epoca (Hardin suonava le note di basso sull'organo con una mano, rendendo piu' denso il loro sound) che fondeva soul/r'n'b, jazz e progressive rock, accostato da alcuni critici a gruppi come Traffic e Procol Harum. Occasionalmente il duo faceva uso di altri strumentisti in studio. Piu' popolari in Germania che in patria o negli USA, pubblicarono tre album fra il 1969 ed il 1971, prima di trasformarsi nel trio Hardin, York & Fenwick (quest'ultimo un chitarrista, anch'egli ex Spencer Davis Group), e di sciogliersi nel 1973, quando Hardin e York si riunirono ad una nuova incarnazione dello Spencer Davis Group.
Euro
35,00
codice 33896
scheda
Hardin tim 4 (white label promo!)
Lp [edizione] promozionale  stereo  usa  1969  verve forecast 
  [vinile]  excellent  [copertina]  Good rock 60-70
prima stampa americana, nella rara versione promozionale con etichetta bianca ("white label promo") con indicazione "Special Disc Jockey Record - Not For Sale", copertina (con diversi comunque non gravi segni di invecchiamento) cartonata, catalogo FTS-3064. Pubblicato in Usa nel febbraio del 1969 dopo ''Tim Hardin 3 - Live in Concert" e prima di '' Suite For Susan Moore'' , non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk, il quarto album (senza contare "This is Tim Hardin", uscito nel 1967, con registrazioni del periodo 1963/64). Si tratta in realta' (nonostante le note spaccino il materiale come registrato dal vivo al Town Hall di New York City il 10 aprile 1968), come nel caso di "This is Tim Hardin", di incisioni del primissimo periodo, registrazioni effettuate per la Columbia nel 1964 con l' accompagnamento di John Sebastian dei Lovin' Spoonful all' armonica, Bob Bushnell al basso e Sticks Evans alla batteria (formazione completamente diversa da quella indicata sul retro). L' opera e' vicina al blues, composta perlopiu' da brani originali. Tra i brani solo tre sono in comune con "This is Tim Hardin", ma qui in versioni diverse (le originali "Danville Dame" e "I Can't Slow Down", oltre alla cover di "The House of the Rising Sun"), Nella scaletta anche "Seventh Son" di Willie Dixon e "Bo Diddley" di Bo Diddley. Tra i personaggi di culto della scena folk dei '60, Hardin, originario dell' Oregon, si trasferi' al Village di New York nel '64, dove fu tra i primi ad usare degli strumenti elettrici, anticipando il folk-rock degli anni a venire. La consacrazione venne nel '66, con l' esibizione al Newport Festival e l' esordio su album. Gli anni successivi videro un progressivo raffinarsi degli arrangiamenti dei suoi dischi, in cui spesso si avvalse di musicisti di estrazione jazz, con ottimi risultati fino al secondo album su Columbia, dopo del quale alcool e droga presero il sopravvento. Mori' a Los Angeles per collasso dovuto ad una overdose il 29 Dicembre 1980, a soli 39 anni.
Euro
25,00
codice 263824
scheda
Harmonia Deluxe
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1975  groenland 
rock 60-70
Ristampa del 2015, rimasterizzata, pressoche' identica alla prima tiratura del 1975 su Brain. Originariamente pubblicato dalla tedesca Brain nel 1975, "Deluxe" e' il secondo album del gruppo teutonico formato da Michael Rother (Neu!), Hans-Joachim Roedelius (Cluster) e Dieter Moebius (Cluster), la cui edizione originale e' valutata intorno ai 100-150 euro. Gli Harmonia nacquero nel 1974 come progetto collaterale dei Cluster insieme al chitarrista Michael Rother dei Neu!, e pubblicarono due album, l'omonimo nel 1974 e "Deluxe" nel 1975, in cui svilupparono ulteriormente il suono minimale e marcatamente elettronico tipico dei gruppi piu' tipicamente krautrock (Kraftwerk, Neu!, Cluster). Gli Harmonia erano assai considerati da Brian Eno, che li defini' "il gruppo rock piu' importante del mondo" (!) e collaboro' con loro nel 1976 in alcune incisioni rimaste inedite fino agli anni '90. In questo secondo album il trio si avvale della collaborazione del batterista Mani Neumeier dei Guru Guru e realizza un lavoro sognante e spaziale, dalle ritmiche minimali che sostengono le tastiere ipnotiche e la chitarra acida e mai invadente di Rother. Il disco contiene un brano, "Gollum", ispirato all'opera di Tolkien. La ristampa non contiene brani aggiuntivi rispetto all'originale.
Euro
22,00
codice 2134942
scheda
Harper ben and charlie musselwhite No mercy in this land (180 g)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2018  anti 
indie 90
edizione in vinile pesante 180 grammi, copertina apribile. "No Mercy in This Land" (2018) è il ritorno discografico del duo blues formato da Ben Harper e dall’armonicista Charlie Musselwhite, che già in passato avevano collaborato insieme per l'album “Get up!” (2013 - disco che debuttò alla posizione #1 della Billboard Blues Albums Chart e vincitore di un Grammy Award nel 2014 nella categoria “miglior album blues”). Ben Harper sente quindi particolarmente con il vecchio blues man, ha raccontato, “Charlie Musselwhite è una persona rara da incontrare, in lui il passato, il presente e il future del blues coincidono. È in grado di trasformare le note in emozioni, che sono straordinariamente familiari e nuove allo stesso tempo. È una leggenda vivente: il suono della sua armonica dovrebbe essere inviato nello spazio ed utilizzato per cercare altre forme di vita!”. E Charlie Musselwhite sente la stessa corrispondenza d'animi, “Sul palco così come in studio si prova la stessa intensa emozione quando si lavora con Ben. Ho provato la stessa sensazione quando ho lavorato con le leggende del blues di Chicago tanto tempo fa. Penso che Ben abbia davvero reinventato il blues: preserva l’essenza e lo spirito del genere infondendogli un sound moderno. Sono onorato di lavorare con lui e di partecipare a questo progetto”. Questo feeling tra i due musicisti si trasforma in una raccolta di brani con una forte anima e un cuore pulsante blues. Benjamin Chase, "Ben", Harper ( classe 1969) è un cantante, chitarrista statunitense, nato a Claremont (USA) da padre di discendenza afroamericana e Cherokee e da madre ebrea. La nonna materna era russa, ebrea e immigrata dalla Lituania. La carriera di Harper è corposa : inizia nei primissimi anni novanta e continua ancora oggi, vagabondando - musicalmente parlando - tra pop, rock, folk, roots, blues, southern soul, gospel. Numerose e durature le collaborazioni : le più importanti sono quelle con gli  Innocent Criminals (il gruppo che lo accompagna dal vivo e in studio), i Blind Boys of Alabama (storica formazione di musica gospel, originaria dell'Alabama) e Charlie Musselwhite.
Euro
28,00
codice 2134444
scheda
Harpers bizarre anything goes
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1967  Warner Bros 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
prima rara stampa americana, in stereo, copertina (con lievi segni di invecchiamento) cartonata, etichetta Warner Bros dorata, catalogo WS 1716. Pubblicato in usa nel dicembre del 1967 dopo ''Feelin' groovy'' e prima di ''The secret life of Harpers Bizarre'', giunto al numero 76 delle classifiche Usa e non entrato in quelle Uk. Il secondo album. Considerato uno dei loro capolavori, raffinato ed eclettico, contiene tra gli altri brani ''Anything goes'' di Cole Porter (primo singolo tratto dall' album) in una versione a tutt'oggi insuperata, che vede la partecipazione al pianoforte di Van Dyke Parks, ''Chattanooga choo choo'' (nota nella versione di Glenn Miller, e secondo singolo tratto dall' album), "High Coin" di Van Dyke Parks (che fu pubblicata nello stesso 1967 anche dalla West Coast Pop Art Experimental Bnad), "You Need a Change" di David Blue (che la pubblichera' nella sua versione solo nel 1968), due composizioni di Randy Newman ("The Biggest Night Of Her Life" e "Snow") ed una stralunata ''Milord'' scritta dal compositore greco Moustaki. Dopo questo lavoro il chitarrista Ed James lascera' il gruppo concludendo cosi' la loro prima stagione creativa. Dopo aver inciso svariati singoli ed un album come Tikis, si trasferirono da San Jose' a Los Angeles, cambiando nome in Harpers Bizarre e divenedo parte della scena folk-rock (della formazione del primo album faceva peraltro parte il batterista John Peterson, gia' con i Beau Brummels con cui si riuni' per l' album della reunion nei '70), raffinando progressivamente la propria musica, sempre piu' aperta ad influenze anche lontane dal rock e molto basata sulle armonie e gli intrecci vocali. L' album del '76 e' il frutto di una apprezzabile reunion.
Euro
28,00
codice 50314
scheda
Harrison George cloud nine
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1987  dark horse 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
prima stampa italiana, copertina con davvero assai lievi segni di invecchiamento, completa di inner sleeve fotografico a colori, etichetta con logo multicolorato su sfondo crema, catalogo 925643-1. Pubblicato nel settembre del 1987 in Inghilterra dopo ''Gone troppo'' e prima di ''Live in Japan'', giunto al numero 10 delle classifiche inglesi ed al numero 8 di quelle Usa, dove fu pubblicato il 2 novembre del 1987. Registrato con Ringo Starr, Jim Keltner, Ray Cooper, Jim Horn, Bobby Kok, Jeff Lynne, Eric Clapton, Elton John e Gary Wright, e' uno dei dischi migliori del repertorio solista di Harrrison, merito anche della produzione ''beatlesiana'' di Jeff Lynne, da sempre studioso delle tecniche di registrazione dei Beatles. L' album contiene 11 brani di pop rock chitarristico un po' malinconici nello stile tipico di Harrison, suonati in maniera ineccepibile, d' altronde il cast e' stellare. Contiene molti brani celebri, a cominciare da ''When we was fab'' primo ed ultimo omaggio alla vicenda dei Beatles, ma anche ''Got my mind set on you'', ''Just for today'', ''Devil's radio'' e ''Cloud 9''.
Euro
20,00
codice 263514
scheda
Harrison george Somewhere in england
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1981  dark horse / universal 
rock 60-70
ristampa del 2017, in vinile 180 grammi, rimasterizzata dalle fonti analogiche originali, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1981 dopo ''George Harrison'' e prima di ''Gone troppo'', giunto al numero 13 delle charts Uk ed al numero 11 di quelle Usa, il nono album solista dell' ex Beatles. Registrato con Ray Cooper, jim keltner, ringo starr, dave mattacks, herbie flowers, gary broker, al kooper, alla rakhna, ray cooper, e' considerato uno dei migliori lavori del chitarrista dei beatles, lavoro dalla genesi complessa e travagliata, doveva uscire nel novembre del 1980, ma la Warner Bros lo rifiuto' sostenendo che quattro brani "Flying Hour," "Lay His Head," "Sat Singing," e "Tears of the World" non erano di gradimento dell'etichetta, Harrison fu quindi costretto a tornare in studio per registrare nuove canzoni, il musicista, irritatissimo, pubblico' quindi ' allora altri 4 brani, la ironica "Blood From a Clone" , "All Those Years Ago", dedicata a John Lennon recentemente assassinato, "Teardrops" e "That Which I Have Lost.", il disco vede anche l'inclusione delle curiose covers di Hoagy Carmichael , "Baltimore Oriole" ed "Hong Kong Blues." un altro dei motivi per cui questo album e' passato alla storia e' dovuto alla formazione presente in "All Those Years Ago" che vede , di fatto, per la prima volta dallo scioglimento, la reunion dei Beatles sopravvissuti ( George Harrison alla chitarra e voce, Ringo Starr alla batteria e Paul ( e Linda ) McCartney ai cori.
Euro
22,00
codice 3036446
scheda
Harvey mick (birthday party) delirium tremens (ltd, yellow)
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2016  mute 
punk new wave
Ristampa del 2023, edizione limitata in vinile giallo, come da adesivo sul cellophane, copertina pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Pubblicato nel giugno del 2016, dopo "Four (Acts Of Love)" (2013), l' ottavo album solista in studio per Mick Harvey, ex Birthday Party e Bad Seeds con Nick Cave ma anche collaboratore di PJ Harvey, produttore e compositore di colonne sonore. Terzo atto di una trilogia di albums interamente dedicati a covers del leggendario Serge Gainsbourg, dopo "Intoxicated man" del 1995 e "Pink elephants" del 1997, vede la presenza delle seguenti tracce: A1 The Man With The Cabbage Head A2 Deadly Tedium A3 Coffee Colour A4 The Convict's Song A5 SS C'est Bon (featuring – JP Shilo) A6 I Envisage (featuring – Xanthe Waite) B1 A Day Like Any Other B2 A Violent Poison (That's What Love Is) B3 More And More, Less And Less (featuring – Xanthe Waite) B4 Don't Say A Thing (featuring – Xanthe Waite) B5 Boomerang B6 The Decadance (featuring Katy Beale). Michael 'Mick' Harvey e' un multistrumentista australiano, compositore, arrangiatore e produttore, famoso per essere stato per lungo tempo amico e collaboratore di Nick Cave, con cui ha formato i Boys Next Door, i Birthday Party e i Bad Seeds, dai quali e' uscito.nel 2009.
Euro
20,00
codice 3036431
scheda
Harvey p.j. Rid of me (reissue 2020)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1993  island 
indie 90
ristampa ufficiale del 2020 con copertina pressochè identica all'originale, vinile 180 grammi ed inner sleeve. Pubblicato dalla Island nell'aprile del 1993 in Gran Bretagna, dove giunse al terzo posto in classifica, ed un mese dopo negli USA, dove non entro' in classifica, ''Rid of me'' e' il secondo album di PJ Harvey, uscito dopo ''Dry'' (1992) e prima della raccolta di demo ''4-track demos'' (1993). Prodotto da Steve Albini, ''Rid of me'' e' uno degli album piu' ruvidi e viscerali di PJ Harvey, che si cimenta qui in alcune delle sue performance piu' dure e vicine al punk, alternandole con spettrali ballate in cui si avverte un conflitto fra fragilita' e rabbia, attraverso testi torturati esternati da un canto molto emozionale che alterna toni intimisti e sofferenti con passaggi furiosi. Fra i brani spicca anche una stravolta cover di ''Highway 61 revisited'' di Bob Dylan. Una delle figure musicali femminili piu' importanti degli anni '90, Polly Jean Harvey forma il gruppo che la rendera' famosa all'inizio del decennio, battezzandolo con il proprio nome, PJ Harvey, e facendosi notare nei ciruiti underground con i primi due album, "Dry" (1992) e "Rid of me" (1993), contraddistinti da un punk rock duro e dalle tinte scure, vicino anche a musicisti come Nick Cave, e con testi incentrati su di una femminilita' alternativa agli stereotipi di passivita' e rassicurazione. Con il terzo album, "To bring you my love", la cantante ottiene il primo notevole successo di pubblico e diviene un personaggio di primo piano della scena indie, anche grazie alle sue pose istrioniche ed alla forte presenza teatrale dal vivo.
Euro
35,00
codice 2134419
scheda
Hayes isaac Chocolate chip (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1975  elemental music 
soul funky disco
Vinile da 180 grammi, copertina apribile. Ristampa del 2023 ad opera della Elemental Music, pressoché identica alla prima stampa. Originariamente pubblicato nel giugno del 1975 dalla Hot Buttered Soul (HBS) / ABC, non entrato in classifica nel Regno Unito, giunto alla prima posizione nella classifica r'n'b ed al 18esimo posto nella billboard 200 negli Stati Uniti, il settimo album solista in studio, successivo a "Joy" (1973) e precedente "Disco connection" (1975, uscito a nome Isaac Hayes Movement). "Chocolate chip" segna la svolta di Hayes verso una musica più sofisticata e ballabile, ispirato dalla emergente scena disco, anche se i ritmi rimangono spesso e volentieri lenti e cullanti, mentre le sonorità si fanno rotonde e vellutate, e la voce profonda e piena del cantante assume toni marcatamente sensuali e languidi. Ne furono tratti due singoli di successo come "Chocolate chip" e "I want to make love to you", ma va citata anche la presenza del vivace gioiellino funkeggiante "I can't turn around", molto amata dai protagonisti della house music di Chicago degli anni '80, che ne fecero fonte di campionamenti ed oggetto di remix. Geniale artista afroamericano originario del Texas ma cresciuto musicalmente a Memphis, Isaac Hayes era gia' una star di prima grandezza nell'ambito della musica afroamericana all'epoca del suo primo album "Presenting Isaac Heyes" del 1968, in quanto compositore e musicista gia' da anni responsabile di molti grandi successi per altri artisti; fu pero' solo il secondo "Hot Buttered Soul" (1969) che mando' il nome di Hayes nelle piu' alte posizioni delle classifiche americane, con un riscontro straordinario presto confermato da "Isaac Heyes Movement" (1970), il suo primo lavoro registrato con una vera e propria band, i Movement appunto, giunto nei piani alti delle classifiche. Si iniziava ad intravedere la vena istrionica di un personaggio il cui peso sulla musica soul/funk degli anni a venire sarebbe stato notevole, poi fu il turno dell'epocale colonna sonora di "Shaft" (1971) tra i capolavori della musica afroamericana di sempre, capace con la sua influenza di determinare una netta svolta nell'attivita' di artisti gia' affermati come Curtys Mayfield e Marvin Gaye.
Euro
38,00
codice 3516305
scheda
Hazel Toreador of love
Lp [edizione] originale  stereo  ger  1993  sub pop 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good indie 90
Prima stampa europea di pressaggio tedesco, nella versione in vinile nero, copertina (con moderati segni di invecchiamento) con piccolo adesivo in alto con nome gruppo e titolo, lucida e con barcode, label custom nera e bianca su di una facciata, nera sull'altra, scritte bianche e verdi su entrambe, catalogo SP108/284. Pubblicato nel 1993 dalla Sub Pop, il primo album, precedente "Are you going to eath that?" (1995). Impiegando voce sia femminile che maschile, gli Hazel sparano tredici tirati e graffianti episodi vicini al grunge ma anche ad un ibrido fra indie pop e punk melodico, caratterizzati da sonorità ombrose ma non profondamente depressive, con un sound chitarristico denso e ruvido ed trame percussive relativamente semplici, molto dirette e decisamente punk rock, che lasciano talora spazio anche a passaggi più lenti ed introspettivi, come nella lunga canzone finale "Truly", il tutto prodotto dall'abile Jack Endino. Gli Hazel erano un gruppo proveniente dalla scena indie di Portland degli anni '90, come gli Heatmiser di Elliott Smith; formati dal cantante e chitarrista Pete Krebs, dalla batterista e cantante Jody Bleyle, dal bassista Brady Smith e dal danzatore Fred Nemo, erano autori di uno indie rock chitarristico dal sound ruvido e denso, ma non privo di momenti più quieti e melodici, in cui confluivano caratteri grunge, indie pop e punk. Pubblicarono due album, "Toreador of love" (1993) e "Are you going to eath that?" (1995), prima che il gruppo si sfaldasse, per gli impegni della Bleyle con le Team Dresch e con la sua label Candy-Ass, e per l'emergente carriera solista di Krebs, che sarebbe diventato di lì a poco un apprezzato cantautore intimista, pubblicando il suo primo album "Brigadier" nel 1995.
Euro
23,00
codice 336829
scheda
Head over heels head over heels (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1971  capitol 
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in America su Capitol nel giugno del 1971. L' unico album del trio proveniente dal Michigan e' potente e pieno di invenzioni, considerato oggi come uno dei migliori lavori di hard rock publicati su Capitol. Registrato con una formazione che vedeva impegnati il batterista John Bredeau, alla voce ed alla chitarra Paul Frank ed al basso e alla voce Michael Urso, prodotto da Dan Moore e Buzz Clifford, vede la musica del gruppo melodica e potente allo stesso tempo, con voci splendide e suoni pieni e mai banali, paragonato talora ai Granicus o agli Src, ed ovviamente con l' influenza incombente dei Led Zeppelin; tra i brani l' eccezionale versione live registrata a Detroit all' Eastowne, di "Red rooster" di Willie Dixon, e la legendaria "Circles", brano che in versione live arrivava a durare oltre 20 minuti. Allo scioglimeto Frank e Urso si unirono ai Fresh Star, Urso fu poi con i Rare Earth insieme al chitarrista degli Scorpion Ray Monette, suonando con loro in diversi lavori di meta' anni 70.
Euro
21,00
codice 2134541
scheda
Headless horsemen (fuzztones) Can't help but shake (+ bonus 7")
Lp [edizione] originale  stereo  hol  1987  resonance 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
La prima stampa vinilica, pressata dalla olandese Resonance, qui in una delle prime mille copie, alle quali fu allegato il 7" bonus in mono con i brani dal vivo "Hotel cadillac / Tallahassee lassie" (contenuto in copertina con artwork e sagomatura sul lato di apertura, e con sul retro indicazione "promotion copy – not for sale" e specifica che il singolo è appunto allegato alle prime mille copie dell'album; label gialla e nera con foro centrale piccolo); copertina dell'album lucida fronte retro senza barcode, label nera e gialla, catalogo 33-8708, scritta "g. pauler" incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nel 1987 dalla Resonance in Europa, e poi negli USA nel 1989, l'unico fantastico album del gruppo dell'ex Fuzztones Elan Portnoy si apre con una frizzantissima title track che ci riporta ai Beatles del 1962/63 più scatenati, proseguendo con il garage punk graffiante di "Bitter heart", con la cavalcata di "Hust yesterday" che ci riporta un po' ai Byrds psichedelici del 1966/67 o agli Who meno aggressivi della stessa epoca, con l'energico freakbeat di "Her only friend", con l'ombrosa "I see the truth" che avrebbe potuto benissimo stare nel secondo album dei Jefferson Airplane, e con lo stomp diddleyano prestato al garage di "Same old thing"; un disco molto fedele al sound ed agli stili garage, beat e mod degli anni '60, espressi con una competenza ed una conoscenza filologiche da parte del quartetto. Nel suo genere è davvero un grande disco. Gruppo garage newyorchese degli anni '80, gli Headless Horsemen erano composti da Peter Stuart (basso, voce), Chris Cush (chitarra ritmica, voce), Elan Portnoy (chitarra solista), meglio noto come chitarrista dei grandi Fuzztones nella prima meta' degli anni '80, e da David ''Ari'' Turetsky (batteria), al posto del quale ascoltiamo nei brani demo Ira Elliot, che si sarebbe poi unito ai Nada Surf negli anni '90. Il gruppo pubblicò una manciata di singoli, un 12'' ep ed un album, ''Can't help but shake'', fra il 1987 ed il 1988, suonando un ottimo garage punk dai forti richiami sixties (fra cui i primi Stones e Pretty Things) ma non meramente revivalista: si udivano infatti nel loro sound, spesso aggressivo e potente, anche squarci di hard rock'n'roll stradaiolo anni '70.
Euro
35,00
codice 263796
scheda
Heavy cruiser (mama lion) heavy cruiser (official reissue)
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1972  out-sider 
rock 60-70
ristampa del 2025, per la prima volta ufficiale, ottenuta dai master tapes originali del disco, copertina in cartoncino pesante, senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita originariamente in Usa su Family Productions, con obi di presentazione, corredata di download card e di esclusivo inserto con note e foto. Il primo dei due albums del gruppo guidato dall' iperattivo NEIL MERRYWEATHER, uscito nel 1972 prima di "Lucky Dog" del 1973 (l' album uscito con titolo "Heavy Cruiser" nel 1976 su Tiger Lily e' una ristampa con copertina cambiata e due brani aggiunti di "Lucky Dog"), e non entrato nelle classifiche americane. Basati a Los Angeles, California, si tratta sostanzialmente dei Mama Lion senza l' ex C. K. Strong Lynn Carey (comunque co-autrice di alcuni brani ed ospite alle "backing vocals"), in linea con gli altri progetti del periodo che vedevano attivo Merryweather, suonavano un efficace heavy blues chitarristico, ottimamente suonato e prodotto, ma anche sufficientemente sporco e viscerale, che brilla piu' nei brani originali che nelle covers delle arcinote "C'Mon Everybody" e "Louie Louie". Il disco usci' nello stesso anno del primo dei due albums dei Mama Lion, gruppo parallelo del bassista Neil Merryweather, gia' nella Ivar Avenue Reunion e nei Vacuum Cleaner. Merryweather, fondatore e proprietario della Family Productions che pubblico' questo disco, canadese di Winnipeg, Manitoba, bassista, cantante, produttore ed autore, aveva iniziato suonando nel '65 nei canadesi Just Us, pubblicando con loro anche un singolo. Nel '67, poco dopo il cambiamento del nome in Tripp, lascio' la band ed entro' per qualche tempo nei Flying Circus di Bruce Cockburn. Nel '69 a nome Merryweather uscirono due albums su Capitol, lavori di ottimo rock blues, tra cui il secondo, "Word of Mouth", impreziosito dalla partecipazione di Steve Miller, Dave Mason, Barry Goldberg, Charlie Musselwhite ed Howard Roberts, quindi nel '70 fu il turno di un album accreditato a Neil Merryweather and the Boers. Dopo la proficua collaborazione con la cantante Lynn Carey, con cui suono' nella Ivar Avenue Reunion, nei Vacuum Cleaner e nei Mama Lion, Merryweather (nel '72 e nel '73 anche due albums accreditati agli Heavy Cruisers) si dedico' ad un potente hard rock dalle venature glam per due albums a proprio nome realizzati per la Mercury tra il '74 ed il '75, con il primo "Space Rangers" che contiene le covers di "Eight Miles High" e "Sunshine Superman". L' ultimo lavoro dei '70, "Differences", del 1978, anticipa la produzione del decennio successivo, spesso vicina ad un hard rock piuttosto commerciale e scontato.
Euro
29,00
codice 3036445
scheda
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1973  out-sider 
rock 60-70
ristampa del 2025, per la prima volta ufficiale, ottenuta dai master tapes originali del disco, copertina in cartoncino pesante, senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita originariamente in Usa su Family Productions, con obi di presentazione, corredata di download card e di esclusivo inserto con note e foto. Il secondo dei due albums del gruppo guidato dall' iperattivo NEIL MERRYWEATHER, uscito nel 1973 dopo "Heavy Cruiser" (1972). Basati a Los Angeles, California, si tratta sostanzialmente dei Mama Lion senza l' ex C. K. Strong Lynn Carey (comunque co-autrice di un paio di brani), in linea con gli altri progetti del periodo che vedevano attivo Merryweather, suonavano un efficace heavy blues chitarristico, ottimamente suonato e prodotto, ma anche sufficientemente sporco e viscerale, e qui con qualche influenza funky e boogie rock, che brilla come nell' esordio piu' nei brani originali che nella qui unica cover, "You Really Got Me" dei Kinks. Il disco usci' nello stesso anno del secondo dei due albums dei Mama Lion, gruppo parallelo del bassista Neil Merryweather, gia' nella Ivar Avenue Reunion e nei Vacuum Cleaner. Merryweather, fondatore e proprietario della Family Productions che pubblico' questo disco, canadese di Winnipeg, Manitoba, bassista, cantante, produttore ed autore, aveva iniziato suonando nel '65 nei canadesi Just Us, pubblicando con loro anche un singolo. Nel '67, poco dopo il cambiamento del nome in Tripp, lascio' la band ed entro' per qualche tempo nei Flying Circus di Bruce Cockburn. Nel '69 a nome Merryweather uscirono due albums su Capitol, lavori di ottimo rock blues, tra cui il secondo, "Word of Mouth", impreziosito dalla partecipazione di Steve Miller, Dave Mason, Barry Goldberg, Charlie Musselwhite ed Howard Roberts, quindi nel '70 fu il turno di un album accreditato a Neil Merryweather and the Boers. Dopo la proficua collaborazione con la cantante Lynn Carey, con cui suono' nella Ivar Avenue Reunion, nei Vacuum Cleaner e nei Mama Lion, Merryweather (nel '72 e nel '73 anche due albums accreditati agli Heavy Cruisers) si dedico' ad un potente hard rock dalle venature glam per due albums a proprio nome realizzati per la Mercury tra il '74 ed il '75, con il primo "Space Rangers" che contiene le covers di "Eight Miles High" e "Sunshine Superman". L' ultimo lavoro dei '70, "Differences", del 1978, anticipa la produzione del decennio successivo, spesso vicina ad un hard rock piuttosto commerciale e scontato.
Euro
29,00
codice 3036538
scheda
Heliocentrics Infinity of now
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  2020  madlib invazion 
indie 2000
Label custom nera con scritte marroni su di una facciata e con disegno nero e marrone sull'altra, catalogo MMS037. Pubblicato nel febbraio del 2020 dalla Madlib Invazion, il quinto album (collaborazioni escluse), successivo a ''A world of masks'' (2017). Maturati anche grazie alle esperienze con grandi musicisti quali Mulatu Astatke e Lloyd Miller, gli Heliocentrics incidono questa volta per l'etichetta dell'inclassificabile produttore Madlib. Il gruppo continua a sviluppare il suo ipnotizzante discorso musicale con l'ausilio della cantante Barbora Patkova, con il gruppo già nel precedente lp, e qui presente in buona parte dei brani: una musica basata su di un cinematico e moderno funk psichedelico, nel quale confluiscono influssi jazz, latini ed africani ma anche di rock psichedelico e ''krautrock'' alla Can / Neu!, sonorità di strumenti etnici come sarangi e banjo indiano accanto a sintetizzatori, chitarre elettriche effettate e sassofoni. Il minimalismo acido e notturno delle melodie pone come sempre in particolare risalto la potente sezione ritmica di Catto e Ferguson. Guidati dal percussionista Malcolm Catto, i britannici Heliocentrics sono attivi dal primo decennio del XXI secolo con una musica dalle influenze molto diversificate e difficile da etichettare, che include elementi acid jazz, minimalismo, sperimentazione alla Sun Ra, funk e hip hop. Suonano dal vivo con DJ Shadow per un paio di tour, quindi debuttano su album con il loro ''Out there'' (2007). Seguono due dischi in collaborazione, il primo con il grande dell'Ethio-Jazz Mulatu Astatke (''Inspiration information'', 2009), il secondo con Lloyd Miller (''Lloyd miller & the heliocentrics'', 2010), prima del secondo lp ''13 degrees of reality'' (2013).
Euro
34,00
codice 2134709
scheda

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