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Iron maiden
powerslave
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1984 parlophone
heavy metal
heavy metal
ristampa ufficiale in vinile 180 grammi, uscita nell' ottobre del 2014, pressocche' identica alla rara prima tiratura su Emi, e corredata di inner sleeve con testi. Pubblicato in Inghilterra sel settembre del 1984 dopo ''Piece of mind'' e prima di ''Life after death'', giunto al numero 2 delle classifiche Uk ed al numero 24 di quelle usa. Il quinto album. Lavoro ben impiantato nella tradizione dei due albums precedenti, contiene i due hits inglesi, ''Two minutes to midnight'' e ''Aces high''. Celeberrima metal band londinese gli Iron Maiden muovono i primi passi nella East Side di Londra dal 1976 al 1978, dimostrando nelle proprie performance dal vivo, nonostante i continui cambiamenti di formazione, una grande potenzialita' che unisce l'energia del rock duro alla forza del punk, come del resto testimoniano le loro prime incisioni. In seguito, fin dal loro terzo album, ''The Number Of The Beast'' (1982), in assoluto uno dei dischi piu' amati sia dalla critica che dal pubblico, abbracceranno prima una linea decisamente piu' melodica ed, in seguito, un suono meno aggressivo, piu' "sintetico" e tecnologico, anche se i frequenti ritorni alle origini ed il loro stile inossidabile varranno loro una stima perpetua da parte dei numerosissimi fans.
Iron maiden
Rock in rio
LP3 [edizione] nuovo stereo eu 2001 parlophone
heavy metal
heavy metal
Triplo album in vinile 180 grammi, ristampa del 2017, rimasterizzata, copertina apribile in tre, pressoche' identica alla prima molto rara tiratura su Emi (il cui vinile era picture). Pubblicato nel marzo del 2002 dalla EMI, giunto al 15esimo posto in classifica nel Regno Unito ed alla 186esima posizione negli USA, il quinto album dal vivo dei Maiden, uscito dopo il dodicesimo in studio "Brave new world" (2000) e prima del tredicesimo "Dance of death" (2003). Fu registrato a Rio De Jaineiro in Brasile, dove il gruppo è sempre stato molto amato, il 19 gennaio del 2001, di fronte ad un pubblico di 250.000 spettatori, uno dei più vasti mai presenti ad un concerto della grande band inglese, con la formazione della band a sei elementi, inclusi il cantante Bruce Dickinson ed il chitarrista Adrian Smith, rientrati alla base nel 1999. Fu l'ultimo concerto del loro Brave New World Tour, e fu animato da una straordinaria energia da parte del gruppo, che suonò la monumentale scaletta con la consueta perizia tecnica, fra pezzi del nuovo album "Brave new world" ed immortali classici dei loro capolavori degli anni '80. Questa la scaletta: "Intro: Arthur's Farewell", "The Wicker Man", "Ghost Of The Navigator", "Brave New World", "Wrathchild", "2 Minutes To Midnight", "Blood Brothers", "Sign Of The Cross", "The Mercenary", "The Trooper", "Dream Of Mirrors", "The Clansman", "The Evil That Men Do", "Fear Of The Dark", "Iron Maiden", "The Number Of The Beast", "Hallowed Be Thy Name", "Sanctuary", "Run To The Hills". Gli Iron Maiden nascono nel 1975 su impulso del bassista Steve Harris (reduce dalle formazioni Gypsy's Kiss e Smiler), all'interno della scena "New Wave of British Heavy Metal" contribuendo al suo pieno sviluppo. Il gruppo muove i primi passi nell' East Side di Londra dal 1976 al 1978, dimostrando nelle sue performances dal vivo, nonostante i continui cambiamenti di formazione, una grande potenzialita' che unisce l'energia del rock duro alla forza del punk, come del resto testimoniano i loro primi due dischi, quelli incisi con il ruvido cantante Paul Di'anno. In seguito, fin dal loro terzo album, "The Number Of The Beast" (1982), in assoluto uno dei dischi piu' amati sia dalla critica che dal pubblico, grazie anche all'arrivo del carismatico cantante Bruce Dickinson, abbracceranno una linea ancor più tecnica ed epica che farà emergere le influenze del rock progressivo classico inglese sulla band (pur restando un gruppo metal in tutto e per tutto), in capolavori assoluti dello heavy metal come "Piece of mind" (1983), "Powerslave" (1984) e "Seventh son of a seventh son" (1988). Un gruppo che ha avuto una enorme influenza su tutto il metal a partire dagli anni '80 in poi, sebbene non ne abbia incarnato il lato più estremo ed oscuro, e che va inserito fra i grandi classici della storia del rock, soprattutto per ciò che ha realizzato nel corso di tutti gli anni '80; nei decenni successivi i Maiden continueranno a far felici le legioni di fans con i loro spettacolari concerti.
Irreversible entanglements (moor mother)
Open the gates
LP2 [edizione] nuovo stereo usa 2021 international anthem / don giovanni
jazz
jazz
Doppio album in vinile pesante, copertina ruvida apribile senza codice a barre e con tasche interne di colore nero, corredata da fascia obi con note di presentazione, inner sleeves, label nera con scritte e logo bianchi, catalogo IARC0049/DG252. Pubblicato nel novembre del 2021 dalla International Anthem insieme alla Don Giovanni Records, il terzo album, successivo a "Who sent you?" (2020) e precedente "Protect Your Light" (2023). Inciso il 5 gennaio del 2021 ai Rittenhouse Soundworks di Philadelphia, da Camae Ayewa (voce, sintetizzatore), ben piu' nota come Moor Mother (e con quel nome autrice di dischi di grande interesse artistico), Keir Neuringer (sax, synth, percussioni), Aquiles Navarro (tromba, synth), Luke Stewart (contrabbasso, basso elettrico) e Tcheser Holmes (batteria, percussioni), "Open the gates" è un lavoro che va oltre anche il free jazz, qui solo uno degli ingredienti di una miscela musicale che integra insistente ritmiche quasi minimaliste, tracce di funk e soul, manipolazioni elettroniche e poesia: l'effetto sembra una nuova prospettiva sullo "afrofuturismo" espresso spesso dalla musica e dalla poesia degli Irreversible Entanglements, qui una musica melodica ma anche sfuggente e rasente l'astrattismo, molto metropolitana ed ibrida, mentre i testi della Ayewa esprimono desiderio di libertà e condanna del razzismo e delle sue tragedie. Questa la scaletta: "Open the gates", "Keys to creation", "Lagrimas del mar", "Storm came twice", "Water meditation", "Six sounds", "The port remembers". Gli Irreversible Entanglements sono un nuovo e vitale gruppo free jazz statunitense attivo dal 2015, guidato dalla cantante e poetessa Camae Ayewa, autrice anche di lavori solisti come Moor Mother; nella loro musica si combinano una vivida ed innovativa elaborazione del free jazz, poesia e canto di protesta. Debuttano su album nel 2017 con un lavoro eponimo, seguito nel 2020 da "Who sent you?".
Itchy fingers
Quark (us artwork)
Lp [edizione] originale stereo usa 1987 venture
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Copia ancora incellophanata, prima stampa USA, con artwork completamente diverso da quella inglese, copertina con barcode, label argento e nera con scritte nere e logo Venture nero in basso, catalogo 7 90649-1. Pubblicato nel 1987 dalla Virgin nel Regno Unito e dalla Venture negli USA, il primo album, precedente "Teranga" (1988). Inciso ai Soundmill Studios di Burnham, Buckinghamshire, fra il 6 ed il 19 aprile del 1987, con formazione composta da Martin Speake (sax alto), Howard Turner (sax baritono, clarinetto basso), Laurence Cottle (basso), Jeremy Stacey (batteria), Richard Cottle (tastiere), Mike Mower (sax tenore, flauto) e John Graham (sax soprano, sax alto, sax tenore, clarinetto), "Quark" è un frizzante lavoro per quattro sassofoni (ed occasionalmente altri strumenti a fiato), supportati da una sezione elettroacustica, che esprime una jazz fusion leggera e dinamica, in cui confluiscono elementi pop strumentali e latini, questi ultimi alimentatori di una propulsione ritmica che si fa spesso assai esuberante per i canoni del jazz. Questa la scaletta: "£7.50", "Yuppieville Rodeo", "Folly", "Quark", "Dakhut", "Fruit Machiel", "It's Lovely Once You're In", "This Morning", "The Headmaster's Daughter", "Hiatus", "Banshee". I britannici Itchy Fingers sono un quartetto jazz di sassofonisti, che talora impiegano altri strumenti a fiato come flauti e clarinetti, formato nel 1986 come una costola degli Hiatus, orchestra di dodici elementi guidata da Mike Mower (da non confondere con gli Hiatus francesi); Mike Mower, John Graham, Martin Speake e Howard Turner, i quattro membri originari del gruppo (che nel corso degli anni subirà vari avvicendamenti), si avvalevano di una sezione ritmica elettroacustica. Il gruppo si fece presto apprezzare in patria, con un jazz moderno, frizzante e relativamente accessibile con le sue "contaminazioni" pop e latine; il gruppo in ogni caso non era stato concepito come un quartetto di sassofoni, ma si era configurato in tale modo per le difficoltà economiche ed organizzative di gestire una big band come gli Hiatus e, fatto interessante, Mike Mower seguì per il nuovo gruppo un approccio compositivo da orchestra e non da ensemble di piccole dimensioni, conferendo alla loro musica un certo feeling da big band. Gran parte delle loro composizioni erano originali, con qualche standard in scaletta; il gruppo si fece conoscere a livello internazionale, suonando dal vivo in oltre quaranta paesi, prima di sciogliersi nel 1997. I loro primi album vedevano la presenza anche di strumenti elettrici, ma gli ultimi due furono incisi come quartetto acustico, senza strumenti elettrici, coerentemente con quella che era la loro attività concertistica.
Itchy fingers
Teranga
Lp [edizione] originale stereo uk 1988 venture
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro con barcode, label grigia con scritte nere e logo Venture grigio e nero su di una facciata, grigia con scritte nere sull'altra, catalogo VE28. Pubblicato nel 1988 dalla Venture nel Regno Unito, il secondo album, successivo a "Quark" (1987) e precedente "Live" (1991). Inciso ai Soundmill Studios di Burnham, Buckinghamshire, nel luglio del 1988, con formazione composta da Martin Speake (sax alto, sax tenore), Howard Turner (sax baritono, clarinetto basso), Laurence Cottle (basso), W. Graham Senior (bodhran), Jeremy Stacey (batteria), John Graham (sax soprano, sax alto, clarinetto, tin whistle, percussioni), Richard Cottle (tastiere), Airto Moreira (percussioni) e Mike Mower (sax tenore, sax soprano, flauto, ottavino, percussioni), "Teranga" vede il gruppo accentuare la componente latina nella sua musica, intingendo il suo jazz elettroacustico nella salsa ed in altri genere sudamericani, grazie anche al contributo del grandissimo percussionista Airto Moreira (già con Miles Davis, Weather Report e Return To Forever); ne scaturisce una musica molto articolata, più sperimentale e meno lineare rispetto all'esordio, pur mantenendo le sonorità elettroacustiche, il ruolo centrale dei sassofoni e le inclinazioni verso una levigata fusion. Questa la scaletta: "Now And Then", "Building", "Storm", "Teranga", "The Drover's Road", "Woe", "Transylmania", "Wal's", "Farewell Forest", "The Devil's Pulpit", "Someday My Cheque Will Come". I britannici Itchy Fingers sono un quartetto jazz di sassofonisti, che talora impiegano altri strumenti a fiato come flauti e clarinetti, formato nel 1986 come una costola degli Hiatus, orchestra di dodici elementi guidata da Mike Mower (da non confondere con gli Hiatus francesi); Mike Mower, John Graham, Martin Speake e Howard Turner, i quattro membri originari del gruppo (che nel corso degli anni subirà vari avvicendamenti), si avvalevano di una sezione ritmica elettroacustica. Il gruppo si fece presto apprezzare in patria, con un jazz moderno, frizzante e relativamente accessibile con le sue "contaminazioni" pop e latine; il gruppo in ogni caso non era stato concepito come un quartetto di sassofoni, ma si era configurato in tale modo per le difficoltà economiche ed organizzative di gestire una big band come gli Hiatus e, fatto interessante, Mike Mower seguì per il nuovo gruppo un approccio compositivo da orchestra e non da ensemble di piccole dimensioni, conferendo alla loro musica un certo feeling da big band. Gran parte delle loro composizioni erano originali, con qualche standard in scaletta; il gruppo si fece conoscere a livello internazionale, suonando dal vivo in oltre quaranta paesi, prima di sciogliersi nel 1997. I loro primi album vedevano la presenza anche di strumenti elettrici, ma gli ultimi due furono incisi come quartetto acustico, senza strumenti elettrici, coerentemente con quella che era la loro attività concertistica.
Jack o' fire (tim kerr)
Soul music 101 chapter 4
10" [edizione] originale stereo usa 1996 Sympathy For The Record Industry
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
Copia ancora incellophanata, EP in formato 10", prima stampa USA, copertina lucida fronte retro senza barcode, label blu con scritte bianche, catalogo SFTRI334, vinile che assume colore ambrato se posto controluce. Pubblicato nel gennaio del 1996 dalla Sympathy For The Record Industry, questo EP uscì dopo il secondo mini lp a 10" "Hot rod songs for the soul riot" (1993) e prima del primo album "Beware the soulless cool" (1996). Cinque brani inediti su album, tre dei quali covers di autori come Minutemen, Chuck Berry e Willie Wright & his Sparklers, ed uno un traditional, il tutto suonato con uno sporco, sgangherato garage punk'n'roll dai riflessi r'n'b o blues in alcuni episodi. Questa la scaletta: "Joe mccarthy's ghost", "Almost groan", "Gibble gobble", "Tom price's favorite song", "Devil in the woodpile". I Jack o' fire sono uno dei progetti di Walter Daniels, armonicista nativo di Chigaco, ispiratosi ai grandi del blues come John Mayall, Paul Butterfield, Muddy Waters, Johnny Winter e John Lee Hooker. Si stabilisce ad Austin in Texas, dove, oltre a studiare la teoria musicale e il sassofono tenore, diventa parte della scena locale con la cow-punk band Hickoids, con il progetto acustico Hokum Boys, con gli Hank Street Ramblers, con il cantautore Alejandro Escovedo e, insieme al grande Tim Kerr (ex Big Boys e Poison 13, oltre che fondatore della label T/K) i Jack O' Fire, con i quali rinterpreta in chiave punk / blues / garage brani più o meno famosi della storia del rock. Nel 1993 pubblicano i mini album "Six super shock soul songs" e "Hot rod songs for the soul riot", entrambi su 10", a cui succedono nel 1996 "Forever" e "Beware the souless cool".
Jackson michael
Bad
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1987 epic / mjj
soul funky disco
soul funky disco
ristampa con copertina apribile, pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inner sleeve con testi. Il settimo album solista, uscito dopo "Thriller" (1982) e prima di "Dangerous" (1991), pubblicato nel settembre del 1987 e giunto al primo posto delle classifiche sia inglesi che americane; l' album che ebbe il non facile compito di raccogliere l' eredita' del precedente "Thriller", uscito quasi cinque anni prima (l' album piu' venduto di sempre), dopo anche la parentesi di "Victory", pubblicato nel 1984 a nome Jacksons con i fratelli. Sebbene il successo non fu paragonabile a quello di "Thriller", "Bad" confermo' l' artista di colore seguito da un enorme pubblico spesso oltre i limiti del fanatismo. Un' operazione sofisticata e riuscitissima di commistione tra pop, soul e dance, compiuta ancora una volta con la regia fondamentale del produttore Quincy Jones e con la collaborazione di ospiti come Stevie Wonder (che duetta con Jackson in "Just Good Friends" e vi suona un assolo al synth), l' organista Jimmy Smith. Ne vennero tratti i singoli "I Just can't Stop Loving You", "Bad", "The Way You Make Me Feel", "Man in the Mirror", "Dirty Diana", "Another Part of Me", "Smooth Criminal" e "Liberian Girl".
Jackson milt
Wizard of the vibes
Lp [edizione] ristampa mono jap 1951 blue note / toshiba emi
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Ristampa giapponese del 1991 in mono, su Blue Note / Toshiba-EMI, con artwork pressoché identico alla prima tiratura USA ma in versione 12" e non più 10", copertina cartonata senza codice a barre, ancora corredata della fascia obi in eccellenti condizioni, che riporta il prezzo di 2.300 yen ed il barcode 4988006660809, e dell'inserto catalogo apribile in lingua giapponese, label blu e bianca Blue Note, catalogo BLP5011 / BN005. "Wizard of the vibes" fu originariamente pubblicato nel 1952 dalla Blue Note sotto forma di 10" (poi ristampato nel 1955 dalla stessa label in formato 12", con quattro brani in più, copertina diversa e con il titolo cambiato in "Milt Jackson and the Thelonious Monk quintet"). Inciso in parte agli WOR Studios di New York il 23 luglio del 1951 da Milt Jackson (vibrafono), Thelonious Monk (pianoforte), Sahib Shihab (sax alto), Al McKibbon (contrabbasso) ed Art Blakey (batteria), ed in parte sempre agli WOR Studios ma il 7 aprile del 1952, da Milt Jackson (vibrafono), Lou Donaldson (sax alto), John Lewis (pianoforte), Percy Heath (contrabbasso) e Kenny Clarke (batteria), l'album è frutto di due sessioni così diverse ma tutte caratterizzate da ensembles di altissimo livello, in primis con la presenza di Monk in tre brani, offre un raffinatissimo bop in cui, negli episodi in cui il grande pianista è presente, si anima una delicata interazione fra il vibrafono dai toni rilassati e carezzevoli di Jackson e lo stile pianistico molto personale, intricato e poco lineare di Monk. Questa la scaletta: "Tahiti", "Lillie", "Criss cross", "Willow weep for me", "What's new", "Bags' groove", "On the scene", "Eronel". Milt Jackson (1923-1999) e' considerato da molti il piu' grande vibrafonista di sempre (superiore anche agli altri due grandi dello strumento, Lionel Hampton e Red Norvo). Inizia a suonare la chitarra a sette anni ed il piano a undici, poi passa al vibrafono. Scoperto da Gillespie a Detroit, dove e' nato nel 1923, lavora per lo stesso Dizzy in sestetto e, a seguire, nella sua big band. Dal '48 al '49 lavora con Charlie Parker, Thelonious Monk, Howard McGhee e con l' Orchestra di Woody Herman. Con Gillespie lavora anche dal '50 al '52 insieme a John Coltrane. Registra poi in un quartetto che comprende John Lewis, Percy Heath e Kenny Clarke e che diventera' il famoso Modern Jazz Quartet. Negli anni '50 incide come leader insieme a Davis, Monk, Coleman Hawkins, John Coltrane e Ray Charles. Restera' con il Modern Jazz Quartet fino al '74 per poi ritornarci nel 1981.
Jam
all mod cons
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1978 polydor
punk new wave
punk new wave
ristampa con copertina pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inner sleeve. Il terzo album della politicizzata band di Paul Weller, uscito nel novembre del 1978 e giunto al sesto posto della classifica inglese, sempre piu' distante dal punk rock dei primi dischi, ma sempre piu' abile sotto il profilo compositivo, con una musica ancora piu' chiaramente debitrice nei confronti del mod inglese di meta' anni '60 (Who in primis). La grintosissima "Down in the tube station at midnight", contraria alla politica anti immigrazione del governo britannico, fu bandita dalle radio, ma giunse ugualmente sino al 15esimo posto della classifica inglese (sarebbe tempo che qualcuno ne prepari una cover in italiano...); gia' pubblicati su singolo anche l' eccitante " 'A' Bomb in Wardour Street", ancora vicina al punk rock con influenze mod degli esordi della band inglese dell' allora giovanissimo Paul Weller, e la riuscita cover della kinksiana "David Watts", che rivela una volta di piu' le influenze 60's a tutto tondo che erano subentrate nella musica della band e ne caratterizzeranno i dischi a venire ed il proseguo della carriera di Paul Weller, prima con gli Style Council e poi da solo. Il disco, uscito nell' ottobre del '78, fu sosprendentemente sesto in classifica e proietto' la band verso un successo che sara' sempre piu' grande fino allo scioglimento.
Jamal ahmad
But not for me ahmad jamal trio at the pershing (blue vinyl + 2 track)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime in color
jazz
jazz
Ristampa in vinile 180 grammi, edizione limitata in vinile blu, copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, con foto e note supplementari sul retro; contiene due tracce aggiunte per l' occasione: "All the things you are" e "Cherokee" (registrate dal vivo nello stesso luogo dei brani dell' album, ma il giorno dopo). Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Argo, registrato dal vivo al Pershing Lounge di Chicago il 16 gennaio del 1958, con formazione composta da Ahmad Jamal (pianoforte), Israel Crosby (contrabbasso) e Vernell Fournier (batteria). Il terzo album di Jamal per la Argo e' considerato dalla critica uno dei suoi piu' importanti. Una performance in eccezionale equilibrio fra delicato lirismo, premonizioni ''post'' bop, abile uso dello spazio (non soprende ascoltando questo lp che Miles Davis fosse un suo estimatore), mai sopra le righe. Splendido il lungo brano ''Poinciana'', ammantato di un originalissmo quanto elegante esotismo, e pervaso sia da finissimo lirismo che da sfuggenti ed intricate partiture. Questa la scaletta: ''But not for me'', ''The surrey with the fringe on top'', ''Moonlight on vermont'', ''Music, music, music'', ''No greateer love'', ''Poinciana'', ''Woody'n you'', ''What's new''. Ahmad Jamal è un pianista jazz non famosissimo ma apprezzato per il suo stile innovativo, venato di minimalismo ed attento al gioco fra suono e silenzio. Tra i suoi ammiratori è da ricordare Miles Davis che pare insistesse con Red Garland perché provasse a suonare proprio come Jamal. Diviene pianista professionista all'età di undici anni nella sua Pittsburgh. Alla fine degli anni '40 entra nell' orchestra di George Hudson. Nel '51 forma il suo primo trio, i Three Strings, con il chitarrista Ray Crawford ed il bassista Eddie Calhoun. In seguito suonerà anche il piano elettrico. Famoso per una versione del brano "Pavanne" che in seguito ispirera' Coltrane per il brano "Impressions".
James
Millionaires
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 1999 mercury
punk new wave
punk new wave
Vinile doppio da 180 grammi, inner sleeve, catalogo 5712914. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2017 ad opera della Mercury, l'ottavo album in studio, originariamente pubblicato dalla stessa etichetta solo in cd nell'ottobre del 1999, dopo ''Whiplash'' (1997) e prima di ''Pleased to meet you'' (2001). Giunto al secondo posto in classifica nel Regno Unito, l'album si colloca nell'ancor brillante panorama del brit pop degli anni '90, combinando l'originalita' caratteristica dei James con un approccio pop, avvolgente ed accattivante, dalla bella e romantica ballata ''Just like fred astaire'', che ritrae in musica le vertigini del primo amore in modo mirabile, alla giocosa e frizzante ''I know what I'm here for'', fra pop ballabile ed innesti elettronici, che richiama certa musica ''madchesteriana'' di inizio decennio, dall'ombrosa quanto anthemica ''we're going to miss you'', alla scattante e chitarristica ''Crash'', in cui vengono miscelate mirabilmente ruvidita' chitarristiche ed armonie vocali melodiche ed avvolgenti. Formatisi a Manchester nel 1982, i James sono stati spesso accostati ai concittadini Smiths, di cui sono stati spesso considerati fra gli eredi, mostrando in effetti notevoli affinita' con essi, sebbene il loro sound fosse meno brumoso di gran parte del materiale prodotto dal gruppo di Morrissey; dopo alcuni singoli underground su Factory e l'album d'esordio su Sire ''Stutter'' (1986), prodotto da Lenny Kaye, raggiungono un notevole successo in patria negli anni '90, quando pubblicano una vasta discografia su Fontana/Mercury, aprendosi via via al baggy sound ed a collaborazioni con Eno (nell'ambizioso album ''Laid'' del 1993), per poi sciogliersi nel 2001 e riformarsi nel 2007 per un nuovo album.
James etta
At last + 4 tracks (colored vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1961 waxtime in color
soul funky disco
soul funky disco
ristampa in vinile da 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), edizione limitata in vinile colorato, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura sul fronte, con note e foto supplementari sul retro, e con l' aggiunta di quattro tracce aggiunte ("Don't Cry Baby", "I'll Dry My Tears" e "Seven Day Fool", registrate nelle stesse sessions dell' album, tra il gennaio e l' ottobre del 1960, e "You Know What I Mean", registrata probabilmente durante il 1958). Originariamente pubblicato dalla Argo nel 1961 negli USA, dove giunse al 68esimo posto nella classifica billboard 200, lo storico primo album di Etta James. Uscito dopo alcuni anni di relativo oblio, in seguito al grande successo dei singoli ''Dance with me, Henry'' e ''Good rocking daddy'' (1955), ''At last!'' e' considerato uno dei capolavori della cantante e dello r'n'b in generale, di cui Etta interpreta qui il lato piu' melodico e romantico, con una serie di ballate condite da arrangiamenti orchestrali ma rinforzate dalla sua voce potente e penetrante, forte e delicata al tempo stesso. Jamesetta Hawkins, e' una delle piu' grandi cantanti di R&B, Soul e Blues di sempre. Figlia di una ragazza di colore e di un italiano, nata a Los Angeles, inizia a cantare gospel da bambina. Nel 1950, a San Francisco, forma un gruppo vocale con delle amiche e, scritturata da Johnny Otis, incide a Los Angeles "Roll With Me Annie" insieme a Richard Berry; il pezzo e' una sorta di risposta alla "Work With Me Annie" di Hank Ballard & The Midnighters. La sua vita e' stata segnata da lunghe fasi di depressione e dedizione a droghe pesanti, ma periodicamente e, nell'arco della intera sua carriera, ha regalato al nostro ascolto alcuni tra i piu' grandi capolavori dello r'n'b, in seguito riproposti da decine di artisti.
James etta
At last! (+4 extra tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1961 waxtime
soul funky disco
soul funky disco
ristampa in vinile da 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura sul fronte, con note e foto supplementari sul retro, e con l' aggiunta di quattro tracce aggiunte ("Don't Cry Baby", "I'll Dry My Tears" e "Seven Day Fool", registrate nelle stesse sessions dell' album, tra il gennaio e l' ottobre del 1960, e "You Know What I Mean", registrata probabilmente durante il 1958). Originariamente pubblicato dalla Argo nel 1961 negli USA, dove giunse al 68esimo posto nella classifica billboard 200, lo storico primo album di Etta James. Uscito dopo alcuni anni di relativo oblio, in seguito al grande successo dei singoli ''Dance with me, Henry'' e ''Good rocking daddy'' (1955), ''At last!'' e' considerato uno dei capolavori della cantante e dello r'n'b in generale, di cui Etta interpreta qui il lato piu' melodico e romantico, con una serie di ballate condite da arrangiamenti orchestrali ma rinforzate dalla sua voce potente e penetrante, forte e delicata al tempo stesso. Jamesetta Hawkins, e' una delle piu' grandi cantanti di R&B, Soul e Blues di sempre. Figlia di una ragazza di colore e di un italiano, nata a Los Angeles, inizia a cantare gospel da bambina. Nel 1950, a San Francisco, forma un gruppo vocale con delle amiche e, scritturata da Johnny Otis, incide a Los Angeles "Roll With Me Annie" insieme a Richard Berry; il pezzo e' una sorta di risposta alla "Work With Me Annie" di Hank Ballard & The Midnighters. La sua vita e' stata segnata da lunghe fasi di depressione e dedizione a droghe pesanti, ma periodicamente e, nell'arco della intera sua carriera, ha regalato al nostro ascolto alcuni tra i piu' grandi capolavori dello r'n'b, in seguito riproposti da decine di artisti.
James etta
Rocks the house (+3 tracks)
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1964 jackpot / universal
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
copia ancora incellophanata, ristampa del 2021, in vinile 180 grammi, distribuita in Spagna nell' ambito della collana di pubblicazioni "Blue En Vinilo", con copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura ma con tre bonus track (''Ain't that lovin' you baby'', ''All I could do is cry'' e ''I just want to make love to you'', poste alla fine della seconda facciata). Originariamente pubblicato nel 1964 dalla Argo, giunto al 96esimo posto nella classifica billboard 200 americana, il primo album dal vivo della cantante americana, uscito fra gli album in studio ''Etta james top ten'' (1963) e ''The queen of soul'' (1965). Registrato nel 1963 al New Era Club di Nashville, immortala una Etta James in forma stellare, ed e' considerato dalla critica uno dei migliori album dal vivo della storia del blues. Il canto di Etta e' ora dirompente ora carismatico ed impositivo, attraverso un set di brani suonati con altissima energia, e nei quali il blues e contaminato dal soul e dal rock'n'roll. Questa la scaletta: ''Something's got a hold on me'', ''Baby what you want me to do'', ''What'd I say'', ''Money'', ''Seven day fool'', ''Sweet little angel'', ''Ooh poo pah doo'', ''Woke up this morning''. Jamesetta Hawkins e' una delle piu' grandi cantanti di R&B, Soul e Blues di sempre. Figlia di una ragazza di colore e di un italiano, nata a Los Angeles, inizia a cantare gospel da bambina. Nel 1950, a San Francisco, forma un gruppo vocale con delle amiche e, scritturata da Johnny Otis, incide a Los Angeles "Roll With Me Henry" (nota anche come ''The wallflower'' e ''Dance with me Henry'') insieme a Richard Berry; il pezzo e' una sorta di risposta alla "Work With Me Annie" di Hank Ballard & The Midnighters. La sua vita e' stata segnata da lunghe fasi di depressione e dedizione a droghe pesanti, ma periodicamente e, nell'arco della intera sua carriera, ha regalato al nostro ascolto alcuni tra i piu' grandi capolavori dello r'n'b, in seguito riproposti da decine di artisti.
Jamie xx
In waves
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 young
indie 2000
indie 2000
Copertina die-cut sagomata con foro su fronte e su retro. Il secondo album in studio da solista per l'ex XX. Il disco ha avuto una lunga gestazione, esce a nove anni dal precedente album, registrato in quattro anni, vede le collaborazioni, tra gli altri, di Kelsey Lu , John Glacier, Panda Bear , Robyn , gli Avalanches e gli ex compagni di band Romy e Oliver Sim. Un disco che viene presentato dall'autore come qualcosa di divertente, gioioso e introspettivo tutto in una volta. Le note di etichetta parlano lo descrivono come "l'emozionante volatilità di una serata quasi mistica, una in cui torni a casa all'alba con la cenere di sigaretta, i dettagli delle ultime otto ore già confusi, ma consapevole che questi sentimenti rimarranno un ricordo cristallino.In Waves è un paradiso malinconico di beatitudine, crepacuore e introspezione. La storia di un viaggio in cui ti immergi nel divino impulso di ombre, luci e ritmi da pista da ballo. Un'epifania di luci stroboscopiche sulle infinite possibilità e capacità spirituali dell'umanità."
Jamie Smith, aka Jamie XX e' un giovane produttore inglese, conosciuto sia per far parte degli Xx, sia per il vari lavori di remixes (fra cui Hot Chip, Burial e Four Tet e Gil Scott Heroin). Gli Xx salgono alla ribalta dopo il debutto eponimo del 2009, il cui suono è definito da loro stessi notevolmente influenzato da bands della new wave inglese e dall'elettronica contemporanea. Pubblicano 3 albums, nel 2015 Jamie XX pubblica il primo album a proprio nome.
Jamie xx
In waves (ltd white)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 young
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile bianco copertina die-cut sagomata con foro su fronte e su retro. Il secondo album in studio da solista per l'ex XX. Il disco ha avuto una lunga gestazione, esce a nove anni dal precedente album, registrato in quattro anni, vede le collaborazioni, tra gli altri, di Kelsey Lu , John Glacier, Panda Bear , Robyn , gli Avalanches e gli ex compagni di band Romy e Oliver Sim. Un disco che viene presentato dall'autore come qualcosa di divertente, gioioso e introspettivo tutto in una volta. Le note di etichetta parlano lo descrivono come "l'emozionante volatilità di una serata quasi mistica, una in cui torni a casa all'alba con la cenere di sigaretta, i dettagli delle ultime otto ore già confusi, ma consapevole che questi sentimenti rimarranno un ricordo cristallino.In Waves è un paradiso malinconico di beatitudine, crepacuore e introspezione. La storia di un viaggio in cui ti immergi nel divino impulso di ombre, luci e ritmi da pista da ballo. Un'epifania di luci stroboscopiche sulle infinite possibilità e capacità spirituali dell'umanità."
Jamie Smith, aka Jamie XX e' un giovane produttore inglese, conosciuto sia per far parte degli Xx, sia per il vari lavori di remixes (fra cui Hot Chip, Burial e Four Tet e Gil Scott Heroin). Gli Xx salgono alla ribalta dopo il debutto eponimo del 2009, il cui suono è definito da loro stessi notevolmente influenzato da bands della new wave inglese e dall'elettronica contemporanea. Pubblicano 3 albums, nel 2015 Jamie XX pubblica il primo album a proprio nome.
Jane's addiction
live and profane 1986-87 (ltd. orange)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1986 room on fire
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata in vinile arancione; realizzazione private press della Room on Fire, questo album contiene dodici brani registrati dal vivo in due diverse occasioni: sul lato A abbiamo la straordinaria testimonianza del concerto eseguito al Pyramid di Hollywood, Los Angeles, il 13 novembre 1986, quando ancora non era uscito il primo album della band, sette brani di notevole qualita' di registrazione, con una "My Time" acustica (dal breve set acustico con cui all' epoca la band apriva i concerti per solito) e le esplosive "Whores", "Pigs in Zen", "Ain't No Right", "I Would For You", "Idiots Rule" e "Trip Away". Sul lato B, caratterizzato da una qualita' sonora molto buona, cinque brani dal concerto effettuato all' Arcadia Theater di Dallas, Texas, il 27 novembre 1987. Un gruppo selvaggiamente intento a sperimentare brani gia' personalissimi e caratterizzati da una attitudine psicoticamente psichedelica che rende personalissimo il loro approccio. I Jane's Addiction si formano nel 1985 quando Perry Farrell, allora vocalist del gruppo Psi Com, conosce Eric Avery, bassista che gli era stato presentato per coprire il posto vacante nel suo gruppo d'origine, questo incontro segna la fine degli Psi Com e, con l'arrivo del batterista Stephen Perkins e del chitarrista Dave Navarro, la formazione dei Jane's Addiction prende vita. Il loro moniker, la tossicodipendenza di Jane, fa riferimento alla situazione di una loro amica (Jane Bainter), a cui dedicheranno in seguito la ballata Jane Says, considerato uno dei capolavori assoluti del gruppo. Nonostante il quartetto abbia realizzato solo due album in studio ed uno dal vivo, l'effetto che questi lavori ebbero sulla musica rock ed alternativa fu notevole: diventarono il manifesto di una nuova ondata di artisti e musicisti che tentavano di evadere dagli stretti confini della musica rock tradizionale, per riuscire ad esprimere le loro creazioni sia dal punto di vista musicale che teatrale. Caratterizzati dalle ripetitive e primitive linee di basso di Avery (il suo modello era Peter Hook dei Joy Division), dalla ritmica tribale di Perkins, dalla chitarra hendrixiana di Navarro e dalla voce acuta di Farrell, il gruppo divenne di casa nei club di Hollywood, e genero' un seguito di culto. Distorsione, fragore, compattezza, folle linearita' accompagnata da un basso regolare, da riff urticanti e da una batteria rumorosa, la voce di Farrell spesso usata come mero strumento aggiunto, sono gli elementi del sound dei Jane's Addiction. Siamo negli anni immediatamente precedenti all'esplosione del suono di Seattle (altrimenti detto grunge) e i Jane's Addiction anticipano le sonorita' di gruppi come Pearl Jam e Alice in Chains. I Jane's Addiction sono stati un gruppo anarchico e libertario, animato da una vena di genuina rabbia e devastazione, iconoclasti del rock capaci pero' di rendere rispettosi omaggi alle proprie radici, pur non avendo sostanzialmente creato nulla di nuovo, sono stati in grado di rielaborare e metabolizzare decenni di musica in un impasto sonoro dalla potenza terrificante, ma capace anche di delicatezze e raffinatezze estreme, sono stati il perfetto gruppo di sintesi tra gli anni Settanta ed i Novanta, ideale anello di congiunzione tra due decenni cosi' diversi (eppure cosi' simili) con la cerniera del punk, una musica indimenticabile e di ampio respiro, che resta scolpita in tre soli album capaci di marchiare indelebilmente un decennio.
Japan
Quiet life (half-speed mastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1980 bmg
punk new wave
punk new wave
Ristampa del 2021, rimasterizzata con sistema half-speed mastering, copertina apribile pressoche' identica a quella dell' originaria tiratura, e corredata di esclusivo inserto con foto e note, e di inner sleeve. Originariamente pubblicato nel gennaio del 1980 dalla Ariola Hansa in Gran Bretagna, dove giunse al 53esimo posto in classifica, non uscito negli USA, questo e' il terzo affascinante album dei Japan, uscito dopo ''Obscure alternatives'' (1978) e prima di ''Gentlemen take polaroids'' (1980). ''Quiet life'' dimostro' l' inarrestabile progressione artistica del gruppo. Dopo due albums poco apprezzati dalla critica ma che avevano iniziato a destare interesse presso il pubblico, soprattutto fuori dai confini inglesi, la band approdo' con questo lavoro ad una maggiore consapevolezza artistica, punto di partenza per i capolavori successivi ("Gentlemen Take Polaroids" e "Tin Drum"). Sono sempre fortissime le influenze Bowie (la scarna "Despair" ricorda smaccatamente certi episodi di "Low" ed "Heroes") e Roxy Music, ma si affaccia anche quel gusto decadente e mittleuropeo dei Japan maturi, con episodi memorabili come "Quiet Life", "Alien" o la bellissima la cover di "All Tomorrow's Parties" dei Velvet Underground. I Japan, nati nel 1974 nei sobborghi di Londra sud, cercano una loro strada, mettendo in mostra fin dall'inizio la propensione per un estetismo decadente. La band si cimenta nei primi anni con tre album di glam-punk chitarristico, curiosi ibridi tra David Bowie e i Sex Pistols, tra i Clash e gli Ultravox, in questo periodo, la band vive soprattutto in Giappone, dove entra in contatto con artisti come il chitarrista Masami Tsuchiya degli Ippu Do, Akiko Yano e il tastierista della Yellow Magic Orchestra Ryuichi Sakamoto, rivelandosi cosi' come formazione ancora alla ricerca di una fisionomia compiuta, anche se gia' dominata dalla personalita' del suo leader che caratterizzera' ed indirezzera' il gruppo verso quel gusto decadente e mitteleuropeo che li fara' apprezzare ed idolatrare da critica e pubblico.
Japandroids
Celebration rock (vmp 10th)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2012 vmp
indie 2000
indie 2000
ristampa per il decimo anniversario della vmp, vinile 180 grammi rosso 'fire's highway', booklet di 20 pagine, copertina apribile. Lp pubblicato dalla Polyvinyl Record Company nel 2012, dopo "Post-nothing" (2009), e prima di "Near To The Wild Heart Of Life” (2017), il secondo album del duo chitarra/batteria canadese. Opera potente, genuina ed emotiva sulla falsariga del debutto di tre anni prima, con una formula estetica che frulla garage e noise con aperture melodiche dirette e trascinanti, per mezzo di batterie che pestano e chitarre roboanti. Si segnala la bella e trascinante cover dei Gun Club, "For the love of ivy", mentre i riferimenti portano ad Husker Du, Fucked Up, No age, Wavves, Death from above 1979 e Titus Andronicus. Provenienti da Vancouver, Brian King (chitarra) e David Prowse (batteria), promuovono una musica definibile post hard core e post indie rock, in quanto raggruppa svariati elementi che hanno caratterizzato il rock alternativo da vent'anni a questa parte, dal grunge, allo shoegaze, dal punk al noise e lo fi, con una strumentazione minima, ridotta a solo chitarra e batteria rafforzate dalle voci di entrambi. Dopo 2 Ep's autoprodotti e autodistribuiti, praticamente introvabili, la Unfamiliar in Canada e la Polyvinyl in Usa pubblicano l'esordio su Lp, "Post-nothing" nel 2009, cui segue il secondo "Celebration rock" nel 2012, e “Near To The Wild Heart Of Life” nel 2017.
Japandroids
Fate & alcohol (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 anti
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile colorato argento, booklet. Il quarto album, a ben sette anni da "near to the wild..." del 2017, è anche annunciato come l'ultimo per il duo canadese. Un album che vede l'esuberanza del duo colorata da una matura riflessiva consapevolezza e leggera malinconia.
Provenienti da Vancouver, Brian King (chitarra) e David Prowse (batteria), promuovono una musica definibile post hard core e post indie rock, in quanto raggruppa svariati elementi che hanno caratterizzato il rock alternativo da vent'anni a questa parte, dal grunge, allo shoegaze, dal punk al noise e lo fi, con una strumentazione minima, ridotta a solo chitarra e batteria rafforzate dalle voci di entrambi. Dopo 2 Ep's autoprodotti e autodistribuiti, praticamente introvabili, la Unfamiliar in Canada e la Polyvinyl in Usa pubblicano l'esordio su Lp, "Post-nothing" nel 2009, cui segue il secondo "Celebration rock" nel 2012, e “Near To The Wild Heart Of Life” nel 2017.
Jarvis street revue
mr. oil man (ltd.)
Lp [edizione] nuovo stereo can 1970 return to analog
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2024, edizione limitata di 1000 copie, con copertina apribile pressoche' identica alla originaria rarissima tiratura pubblicata in Canada nel 1970 su Columbia; l' unico album del gruppo di Thunder Bay, Ontario, Canada. Si formano intorno al 1969 durante le registrazioni per un album di Tim Milestone in cui suonano come turnisti messi insieme su impulso di Horricks, che chiama il vecchio compagno Stevenson, gia' con lui con i Plague ed i Lexington Avenue di Toronto, e Wayne Faulconer e Tom Cruickshank, gia' con Satan and the D Men. Pubblicano per la Columbia tre 45 giri di cui 2 completamente inediti su lp e l' album "Mr. Oil Man", considerato uno dei piu' leggendari e riusciti masterpieces dell' heavy rock del continente Americano; ma la musica del gruppo presenta anche angolazioni post psichedeliche e connessioni con l' Hendrix piu' acido. Il brano che da' il titolo all'album, una lunga suite che occupa quasi tutto il lato 1, ''Mr Oil Man'', e' considerato come uno dei punti piu' alti del rock acido chitarristico dell'underground canadese di sempre, mentre assai piu' vicine alla psichedelia sono ''Sally's Hyms'' e ''20 Years'' sul alto 2. Registrarono dopo questo disco delle sessions che avrebbero dovuto portare la band ad un secondo album nel 1971, dal titolo "Strands of Time". Solo due di questi brani videro la luce, in un oscuro singolo su etichetta Gaiety Records, ovvero "Mr.Rock" ed "Uncle Benny".
Jasper
liberation
lp [edizione] nuovo stereo eu 1969 absinthe
rock 60-70
rock 60-70
ristampa con copertina lucida, pressoche' identica a quella della rarissima originaria tiratura uscita in Uk su etichetta Spark. Pubblicato in Inghilterrra nel settembre del 1969, non entrato nelle classifiche Uk e non pubblicato all'epoca in Usa, il primo ed unico album. L' unico lavoro del gruppo inglese e' un' opera leggendaria, tra le piu' affascinanti dell' underground britannico, a cominciare dalla copertina, tra le piu' note ed affascinanti del movimento; musicalmente propone lunghi brani con flauti, violoncello, chitarre fuzz, in un clima originalissimo, figlio del topico momento di passaggio tra gli anni '60 ed i '70, tra reminescenze psichedeliche e slanci progressivi, con ricchi arrangiamenti, quelli di fiati ed archi, talvolta dissonanti, curati da Henry Lowther. La struttura dei brani e' talora vicina al blues ma in un clima che vede lunghe jams free form e ritmi tribali con melodie arcane e sognanti, che in brani quali "Confusion" raggiungono risultati davvero notevoli. Il disco contiene anche una manciata di covers: una lunga ed originalissima "Baby Please Don't Go", "Cuttin' Out" di Donavan e "St. Louis Blues" di W. C. Handy. Allo scioglimento, avvenuto subito dopo l' uscita dell'opera, Alan Feldman e Chico Greenwood saranno con i Trifle, autori di un album nel 1971, quindi il primo proseguira' con F.B.I. e quindi Sniff 'n' the Tears, il secondo con Moonrider e Phil May & The Fallen Angels; Jon Taylor sara' nei Jodo, autori di un album nel 1970.
Jazz butcher
Human jungle + 2
12" [edizione] originale stereo uk 1985 glass
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Ep in formato 12", l' originale stampa inglese, copertina senza barcode e con distribuzione Nine Mile & The Cartel sul retro, label custom verde con disegno e logo del gruppo in bianco e nero in alto, e logo Glass Records in bianco e nero in basso, catalogo GLAS12043. Pubblicato nell'agosto del 1985 dalla Glass nel Regno Unito, dove giunse al 27esimo posto nella classifica indipendente, questo singolo uscì dopo il mini lp "Sex and travel" (7/85) e prima del quarto album "Distressed gentlefolk" (1986). Questa versione a 12" contiene tre brani inediti su album, "The human jungle" (extended mix), giocoso episodio di sinuoso guitar pop (che nel testo sembra ricollegarsi al precedente mini "Sex and travel"), "Death dentist", episodio più dinamico e rock, e "The devil is my friend", spinta da un groove rockabilly e dedicata al visionario texano Roky Erickson. Gruppo formato a Oxford nel 1982 sotto la guida dello spiritoso cantante e paroliere Pat Fish, gli inglesi Jazz Butcher furono una formazione di culto (che attecchi' anche negli USA) in bilico fra post punk ed indie rock melodico di fine anni '80, contraddistinti dallo stile compositivo di Fish, permeato di umorismo e spesso incentrato su osservazioni della quotidianita'. Musicalmente eclettici ed ormai lontani dalle tinte cupe del dark, sono stati accostati da alcuni critici a Lou Reed, Jonathan Richman, Fad Gadget e Monochrome Set (M.C. Strong). Il primo album ''In bath of bacon'' (1983) e' seguito nel 1984 da ''A scandal in Bohemia'', in cui l'ex Bauhaus David J suona, canta e scrive uno dei brani insieme a Fish; J collabora con il gruppo per un paio d'anni, quindi alla fine degli anni '80 i Jazz Butcher vengono accolti nella scuderia dell'allora cruciale etichetta Creation, per la quale pubblicano numerosi dischi fino allo scioglimento, avvenuto a meta' anni '90. La scomparsa di Pat Fish, sopravvenuta nell'ottobre del 2021 per un male incurabile, pochi mesi dopo le incisioni dell'album "The highest in the land" (uscito poi nel 2022), pone purtroppo fine alla lunga avventura del progetto Jazz Butcher.
Jazz butcher
In bath of bacon
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1983 fire
punk new wave
punk new wave
Ristampa con copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, nella originaria versione con cornice sul fronte e sfondo sul retro in color senape, e non rosa, fascetta di presentazione ripiegata attorno alla costola, con note di presentazione in parte a cura dello stesso Pat Fish. Pubblicato nel marzo del 1983 dalla Glass nel Regno Unito, non uscito nehli USA, il primo album, precedente ''A scandal in bohemia'' (1984). Registrato nel 1982 con la partecipazione di Rolo Mcginty ed Alice Thompson, poi nei Woodentops, ''In bath of bacon'' e' una delizia di guitar pop ispirato ai 60's e screziato di psichedelia, tra Jonathan Richman, i Velvet del terzo album ed i Monochrome Set, ma e' anche un'opera eclettica in cui Fish, suonando una miriade di strumenti, si cimenta con stili diversi senza sgretolare la coesione dell'album, dal folk'n'roll acustico e incalzante di ''Sex engine thing'' alla delicatissima e sospesa ''Chinatown'', con melodie fatate di flauto e di glockenspiel che dialogano con una voce caricata di effetti psichedelici, ed alla pastorale ed elettroacustica ''Girls Who Keep Goldfish". Gruppo formato a Oxford nel 1982 sotto la guida dello spiritoso cantante e paroliere Pat Fish, gli inglesi Jazz Butcher furono una formazione di culto (che attecchi' anche negli USA) in bilico fra post punk ed indie rock melodico di fine anni '80, contraddistinti dallo stile compositivo di Fish, permeato di umorismo e spesso incentrato su osservazioni della quotidianita'. Musicalmente eclettici ed ormai lontani dalle tinte cupe del dark, sono stati accostati da alcuni critici a Lou Reed, Jonathan Richman, Fad Gadget e Monochrome Set (M.C. Strong). Il primo album ''In bath of bacon'' (1983) e' seguito nel 1984 da ''A scandal in Bohemia'', in cui l'ex Bauhaus David J suona, canta e scrive uno dei brani insieme a Fish; J collabora con il gruppo per un paio d'anni, quindi alla fine degli anni '80 i Jazz Butcher vengono accolti nella scuderia dell'allora cruciale etichetta Creation, per la quale pubblicano numerosi dischi fino allo scioglimento, avvenuto a meta' anni '90.
Jazz sabbath
Jazz sabbath
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2020 blacklake
jazz
jazz
Label custom in bianco e nero con scritte bianche lungo il bordo, catalogo BL411348. Pubblicato nell'aprile del 2020 dalla Blacklake, il primo album, precedente "Vol. 2" (2022). Inciso da Milton Keanes (aka Adam Wakeman – pianoforte, organo), Jerry Meehan (sovraincisioni di contrabbasso, contrabbasso elettrificato), Juan Take (batteria, sovraincisioni di batteria), e da tre diversi ospiti alla chitarra elettrica, il primo divertenete episodio della saga dei Jazz Sabbath ci offre sette interpretazioni in chiave jazz melodica di altrettanti classici del repetortio dei pionieri del metal Black Sabbath: le melodie delle originarie versioni rock sono ancor riconoscibili in queste riletture principalmente acustiche, in cui predomina il pianoforte del leader, dal sapore inconfondibilmente jazz e con qualche venatura blues, così come jazz sono per la maggior parte le trame ritmiche. Perdendo le apocalittiche atmosfere e la monolitica potenza degli originali, le agili mani dei Jazz Sabbath conferiscono un'aura nuova e distinta a questi classici del proto-metal. Questa la scaletta: "Fairies Wear Boots", "Evil Woman", "Rat Salad", "Iron Man", "Hand Of Doom", "Changes", "Children Of The Grave". I Jazz Sabbath sono il progetto del tastierista britannico Adam Wakeman, figlio del celebre Rick degli Yes, e qui celato dietro lo pseudonimo di Milton Keanes, per il quale è stata anche creata una scherzosa biografia fittizia: egli sarebbe stato un pianista jazz inglese, guida dei fantomatici Jazz Sabbath, attivi sulla scena jazz di albione dal 1968, la cui carriera fu però bloccata da un grave problema di salute all'inizio del 1970, alla vigilia della pubblicazione del loro primo album; un gruppo rock di Birmingham quindi, tali Black Sabbath, si sarebbero impadroniti del loro repertorio, proponendolo al pubblico in chiave rock duro, ed ottenendo poi un grandissimo successo internazionale... tutto bene, fino a che circa cinquant'anni dopo non furono ritrovati i nastri del leggendario album dei Jazz Sabbath! In realtà Adam Wakeman è da lungo tempo tastierista di Ozzy Osbourne, ed ha avuto l'idea dei Jazz Sabbath durante un tour con i Black Sabbath: insieme al bassista Jerry Meehan ed al batterista Ash Soan, con lo pseudonimo di Milton Keanes dà vita al progetto Jazz Sabbath, pubblicando nel 2020 un album eponimo in cui interpreta in chiave jazz, in gran parte acustico, elegante e dai toni divertenti, classici brani del repertorio dei Black Sabbath, con risultati sorprendenti; nel 2022 il gruppo pubblicherà un secondo lp, appropriatamente intitolato "Vol. 2".
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