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Soft machine
jet propelled photographs (1st lost album)
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1967 get back
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa del 2005 in vinile 180 grammi, copertina lucida non apribile (a differenza dell' edizione realizzata dalla stessa GEt Back qualche anno prima), etichetta custom, catalogo GET560. Gia' realizzato piu' volte, con diverse copertine, con questo titolo "Jet Propelled Photographs", il primo inedito album dei Soft Machine, pubblicato per la prima volta in Francia e Giappone su Byg nel 1972 con titolo "Phaces and Places Vol.7", poi anche in vari paesi come "Soft Machine", "At The Beginnng" e "Memories", contenente registrazioni risalenti all' Aprile del 1967, ovvero antecedenti al primo album del Dicembre 1968 di oltre un anno. Nella formazione militavano in questo periodo, D‘vid Allen / chitarra, Kevin Ayers / basso, voce, Mike Ratledge / piano, organo, Robert Wyatt / batteria. Dopo aver cambiato il manager da Mike Jeffries a Kim Fowley, il gruppo incise il primo singolo, 'Love Makes Sweet Music/Feelin' Reelin' Squealin' ' che, anche se venne passato da Radio London, non ebbe alcun riscontro commerciale. Insieme al lato A ed al lato B del 45, il gruppo produsse anche diversi altri brani, tutti raccolti in questo album, pubblicato oltre che su Charly in Inghilterra anche in Francia come Rock Generation, Volumi 7 ed 8 (Byg 529 707 e 529 708). In questo periodo la musica della band era un puro free-form improvvisato completamente psychedelico, erano infatti basati a Londra e suonavano regolarmente all' UFO club. Apparvero anche al 14-Hour Technicolour Dream, il leggendario festival della psychedelia inglese tenutosi a Londra all' Alexandra Palace il 29 Aprile 1967, ovvero nello stesso mese in cui registrarono questi brani. Dopo il fallimento commerciale del singolo si spostarono in Francia dove divennero parte della produzione multi-mediale tratta da Picasso 'Desire Attrappe Par la Queue'. Quando cercarono di fare rientro in Gran Bretagna, a Dave Allen fu rifiutato l'ingresso, che quindi torno' indietro, a Parigi, dove formo' i Gong. Il gruppo cambio' formazione ed in parte anche musica, avvicinandosi a quello che sarebbe poi divenuto il Canterbury Sound, il primo album uscira' soltanto 20 mesi dopo e questo lp e' l'unica testimonianza del primo periodo, quando i Soft Machine erano una delle meraviglie della psychedelia inglese, con i Pink Floyd, i Tomorrow, i Kaleidoscope...
Soft machine
jet propelled photographs (1st lost album)
Lp [edizione] ristampa stereo eec 1967 decal
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa del 1988, copertina lucida con barcode, etichetta bianca, nera e grigia, nella versione con "Manufactured Through Movieplay Portughesa..." in basso, catalogo LIK36. La prima delle edizioni realizzate con titolo "Jet Propelled Photographs" del primo inedito album dei Soft Machine, pubblicato per la prima volta in Francia e Giappone su Byg nel 1972 con titolo "Phaces and Places Vol.7", poi anche in vari paesi come "Soft Machine", "At The Beginnng" e "Memories", contenente registrazioni risalenti all' Aprile del 1967, ovvero antecedenti al primo album del Dicembre 1968 di oltre un anno. Nella formazione militavano in questo periodo, D‘vid Allen / chitarra, Kevin Ayers / basso, voce, Mike Ratledge / piano, organo, Robert Wyatt / batteria. Dopo aver cambiato il manager da Mike Jeffries a Kim Fowley, il gruppo incise il primo singolo, 'Love Makes Sweet Music/Feelin' Reelin' Squealin' ' che, anche se venne passato da Radio London, non ebbe alcun riscontro commerciale. Insieme al lato A ed al lato B del 45, il gruppo produsse anche diversi altri brani, tutti raccolti in questo album, pubblicato oltre che su Charly in Inghilterra anche in Francia come Rock Generation, Volumi 7 ed 8 (Byg 529 707 e 529 708). In questo periodo la musica della band era un puro free-form improvvisato completamente psychedelico, erano infatti basati a Londra e suonavano regolarmente all' UFO club. Apparvero anche al 14-Hour Technicolour Dream, il leggendario festival della psychedelia inglese tenutosi a Londra all' Alexandra Palace il 29 Aprile 1967, ovvero nello stesso mese in cui registrarono questi brani. Dopo il fallimento commerciale del singolo si spostarono in Francia dove divennero parte della produzione multi-mediale tratta da Picasso 'Desire Attrappe Par la Queue'. Quando cercarono di fare rientro in Gran Bretagna, a Dave Allen fu rifiutato l'ingresso, che quindi torno' indietro, a Parigi, dove formo' i Gong. Il gruppo cambio' formazione ed in parte anche musica, avvicinandosi a quello che sarebbe poi divenuto il Canterbury Sound, il primo album uscira' soltanto 20 mesi dopo e questo lp e' l'unica testimonianza del primo periodo, quando i Soft Machine erano una delle meraviglie della psychedelia inglese, con i Pink Floyd, i Tomorrow, i Kaleidoscope...
Soft machine
Seven
Lp [edizione] originale stereo hol 1973 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima stampa olandese, copertina apribile, etichetta arancio con scritte nere e con logo CBS nero centrale, catalogo S65799. Pubblicato nell' ottobre del 1973 in Gran Bretagna dalla CBS, uscito anche negli USA su Columbia ma nel 1974, il settimo album, uscito dopo ''Six'' (1973) e prima di ''Bundles'' (1975). E' un disco che vede il gruppo proseguire sulla strada di un jazz rock elettrico molto cerebrale ma anche essenzialmente melodico, privo delle soluzioni piu' ostiche e sperimentali di ''Third'' e di ''Fourth'' e con i brani che si fanno piu' scorrevoli per quanto siamo ancora lontani dai canoni pop o del jazz rock piu' commerciale, ed in alcunu brevi episodi, rarefatti ed atmosferici, riporta in superficie i periodi precedenti della storia artistica del gruppo (fine anni'60/inizio anni '70). Il sassofonista Karl Kenkins e' ormai membro a pieno titolo del gruppo, ed e' autore di buona parte dei brani, con il membro originario Mike Ratledge che scrive quasi tutti quelli rimanenti. Fu il loro ultimo disco a portare come titolo un numero.
Soft Machine
seven
Lp [edizione] originale stereo jap 1973 epic
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
L' originale rara stampa giapponese, copertina cartonata, pressoche' identica sul fronte a quella della versione inglese del disco, ma non apribile, a differenza di quella, etichetta Epic arancione, catalogo ECPL-108; copia priva dell' originario "obi" ma corredata dell' esclusivo inserto con foto e note. Pubblicato nell' ottobre del 1973 in Gran Bretagna dalla CBS, uscito anche negli USA su Columbia ma nel 1974, il settimo album, uscito dopo ''Six'' (1973) e prima di ''Bundles'' (1975). E' un disco che vede il gruppo proseguire sulla strada di un jazz rock elettrico molto cerebrale ma anche essenzialmente melodico, privo delle soluzioni piu' ostiche e sperimentali di ''Third'' e di ''Fourth'' e con i brani che si fanno piu' scorrevoli per quanto siamo ancora lontani dai canoni pop o del jazz rock piu' commerciale, ed in alcunu brevi episodi, rarefatti ed atmosferici, riporta in superficie i periodi precedenti della storia artistica del gruppo (fine anni'60/inizio anni '70). Il sassofonista Karl Kenkins e' ormai membro a pieno titolo del gruppo, ed e' autore di buona parte dei brani, con il membro originario Mike Ratledge che scrive quasi tutti quelli rimanenti. Fu il loro ultimo disco a portare come titolo un numero.
Soft Machine
seven (numbered clear vinyl)
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1973 music on vinyl / columbia
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa limitata in 1000 copie numerate sul retrocopertina, questa la copia numero 952, in vinile trasparente, copertina apribile pressoche' identica alla prima tiratura, catalogo MOVLP1892. Pubblicato nell' ottobre del 1973 in Gran Bretagna dalla CBS, uscito anche negli USA su Columbia ma nel 1974, il settimo album, uscito dopo ''Six'' (1973) e prima di ''Bundles'' (1975). E' un disco che vede il gruppo proseguire sulla strada di un jazz rock elettrico molto cerebrale ma anche essenzialmente melodico, privo delle soluzioni piu' ostiche e sperimentali di ''Third'' e di ''Fourth'' e con i brani che si fanno piu' scorrevoli per quanto siamo ancora lontani dai canoni pop o del jazz rock piu' commerciale, ed in alcunu brevi episodi, rarefatti ed atmosferici, riporta in superficie i periodi precedenti della storia artistica del gruppo (fine anni'60/inizio anni '70). Il sassofonista Karl Kenkins e' ormai membro a pieno titolo del gruppo, ed e' autore di buona parte dei brani, con il membro originario Mike Ratledge che scrive quasi tutti quelli rimanenti. Fu il loro ultimo disco a portare come titolo un numero.
Soft Machine
Softs (rca Neon label)
lp [edizione] originale stereo ita 1976 rca neon
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima stampa italiana, uscita su etichetta Rca Neon e non su Harvest come in Inghilterra, copertina (con giusto lievissimi segni di invecchiamento) con "Printed in Italy Campi Grafica Foligno 7/76", etichetta nera con logo e scritte bianche da un lato e nera con logo multicolorato della Rca Neon dall' altro, timbro Siae del secondo tipo, in uso tra il 1975 ed il 1978/79, con marchio Siae che ne occupa ancora l' intero cerchio centrale, catalogo FKAY31186. Pubblicato in Inghilterra nel Giugno del 1976 dopo ''Bundles'' e prima di "Alive and well'', non entrato nelle classifiche Uk , non pubblicato all' epoca in USA. Il nono album. Registrato da Mike Ratledge che suona in "Song of Aeolus" e "Ban-Ban Caliban." Roy Babbington, John Etheridge, John Marshall, Alan Wakeman e Karl Jenkins che entrato all'epoca di Six ha preso oramai le redini della band che compone 7 degli 11 brani presenti , e' un album che vede un mix di minimalismo e musica modale con una groove trippy e trance a base di tastiera e chirtarra freetless di John Etheridge , non mancano gli episodi Canterbury / jazz-rock fusion . Lavoro piuttosto interessante e molto migliore di quanto non si ritenga ed e' da considerarsi uno dei migliori degli ultimi Soft Machine.
Soft Machine
The soft machine (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 elemental
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2023, in vinile 180 grammi, copertina apribile (senza l' originaria "ruota" semovinile, ma con gli originari nudi non censurati). Pubblicato solo in USA e non in Inghilterra, prima di ''Soft Machine 2'' nel dicembre del 1968, non entro' in classifica negli USA. Il primo album, magnifico lavoro d' esordio della band di Canterbury nella prima formazione con Robert Wyatt, Kevin Ayers, Michael Ratledge, e' il loro album piu' contaminato dalla psychedelia, venne piu' volte suonato live all' UFO Club di Londra, capolavoro del pre Canterbury sound, fu registrato negli Stati Uniti dove il gruppo si trovava per un tour con Jimi Hendrix. Il punto piu' alto della contaminazione tra psychedelia e jazz, questo primo album dei Soft Machine riesce nella impresa di fondere brani psychedelici pop con partiture intricatissime e vicine al progressive, Robert Wyatt e Mike Ratledge riescono a costruire un tappeto sonoro epico, con un sound che mai si era ascoltato prima di allora, i brani sembrano scivolare uno nell'altro senza soluzione di continuita', le atmosfere sono quelle patafisiche dei giorni dell' Ufo Club londinese, Wyatt da' una prestazione vocale che rimarra' negli annali e sara' eguagliata solo da "Moon in june'' di '' 3 '' prima della carriera solista. Come per ''The Piper at the Gates of Dawn'' dei Pink Floyd, questo debutto dei Soft Machine riesce a mantenere tutte le promesse della psychedelia portando la musica verso nuovi orizzonti, con una carica di creativita' ed innovazione stilistica poche volte eguagliate. Uno degli albums assolutamente fondamentali per comprendere lo sviluppo del suono degli anni '60 e la sua evoluzione nel decennio successivo.
Soft Machine
Third (180 g)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1970 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa rimasterizzata in doppio vinile 180 grammi per audiofili, copertina apribile, pressoché identica alla prima tiratura su CBS. Pubblicato nel giugno del 1970 dopo ''2'' e prima di "Fourth'', giunto al numero 18 delle classifiche inglesi e non entrato in quelle Usa, il terzo album. Sicuramente i Soft Machine compiono qui il passo post psichedelico che li immerge nel jazz, nel progressive e nella musica contemporanea, ed anche l' elettronica viene ora esplorata; all' epoca della sua uscita l' influentissimo Village Voice lo defini' ''una pietra miliare eterna''. Il disco e' un doppio album registrato in studio, ogni facciata e' dedicata ad una composizione, due sono di Mike Ratledge, una di Hugh Hopper ed una di Robert Wyatt; all' opera collaborano molti tra i maggiori musicisti di Canterbury, tra cui Elton Dean e Jimmy Hastings in maniera consistente. I brani di Ratledge sono quelli piu' vicini al jazz fusion ma anche in questo caso non mancano le sperimentazioni a base di tape loops, effetti e basi di tastiera ipnotiche e ripetitive, quasi modali. Hugh Hopper contribuisce con "Facelift", un brano che ricorda per le atmosfere e le sonorita' "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson, ma costruito in maniera assai piu' complessa e con cambi di tempo e melodie che ricordano il free jazz, la base ritmica e' pulsante ed il caotico tappeto di fiati e tastiera dona un atmosfera oscura e vintage al brano, che predata il lavoro solista di Hopper. Robert Wyatt propone uno dei brani piu' belli di tutto il decennio: "Moon in June"; l'idea era gia' contenuta nei demos dei Soft Machine del 1967, quelli prodotti da Giorgio Gomelsky, il brano nasce quindi come un ponte tra il passato acido e le nuove tendenze jazzprogressive, episodio di equilibrio inarrivabile tra esotismo, innovazione, sonorita' esotiche e una performance vocale che anticipa ''Rock bottom''. ''Third'' e' un album che sposta l'attenzione verso territori nuovi ed all' epoca inesplorati ma che allo stesso tempo si allontana dal rock vero e proprio, sicuramente un capolavoro senza tempo e probabilmente il miglior album dei Soft Machine.
Soft Machine
volume two (gatefold sleeve)
Lp [edizione] ristampa stereo ger 1969 big beat
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Rara ristampa europea degli anni '80, pressata in Germania, copertina senza barcode apribile come nell'edizione americana del disco, la copertina inglese invece non era apribile, etichetta bianca e grigia, catalogo WIKA-58. Pubblicato in Inghilterra nell'Aprile del 1969 dopo ''The Soft Machine'' e prima di ''Third'' e non entrato in clasifica ne' in UK ne' in USA. Registrato nei primi mesi del 1969 con formazione a tre da Mike Ratledge, Robert Wyatt ed Hugh Hopper prodotto dall'ex manager degli Animals, fu disco dell'anno in Francia, ed e' il primo in cui compare Elton Dean al sassofono, e' considerato uno degli indiscussi capolavori del Canterbury sound e' questo il lavoro in cui il lato dadaista e patafisico del gruppo sono maggiormente in risalto, il basso, suonato ora da Hugh Hopper dopo l'abbandono di Kevin Ayers, e' carico di effetti e potentissimo, Wyatt e' in grande forma e oltre ad arrangiare tutto il materiale e' la maggiore forza creativa dell'opera, canta in maniera sublime, tra jazz e progressive, per la prima volta vi e' un ricorso ai fiati, suonati da Elton Dean, la tastiera e' ora matura nei suoni e raffinatissima nella esecuzione, tra i brani, ''Dada Was Here'', ''Pig'', ed i due tributi, ''As Long As He Lies Perfect Still'' dedicata al grande Kevin Ayers, felice e rilassato al mare nel paradiso hippie di Ibiza e ''Have You Ever Bean Green'', con la citazione dei nomi della Experience di Jimi Hendrix con cui effettuarono il tour americano. Un album bellissimo, in cui il mix tra avanguardia, pop, jazz, extravaganza, psychedelia e sperimentazione caratteristico della band e' in perfetto equilibrio, un momento magico, prima che negli anni successivi il baricentro si sposti decisamente verso il jazz. Un vero classico dell'underground dei '60.
Soft radio music
meeting point
lp [edizione] originale stereo fra 1983 carrere
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa Europea, copertina in cartoncino lucido fronte retro, etichetta rossa con logo e scritte bianche. Pubblicato in Fracia nel 1983 e' il prmo album del sestetto Olandese, musicalmente si tratta di un opera che alterna brani pop e ballate nel tipico stile del rock radiofonico degli anni ''80 con influenze new wve e progressive , suonato in maniera competente e registrato con suoni dinamici e taglienti fu un buon successo nell'europa continentale, in particolre in Francia Belgio ed Olanda.
Soft verdict
vergessen
lpm [edizione] originale stereo bel 1982 les disques du crep.
[vinile] Very good [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Very good [copertina] Excellent punk new wave
La prima rara stampa, accrediatata ai Soft Verdict e non a Wim Mertens, pressata in esclusiva per l' etichetta belga Les Disques Du Crepuscule, nella prima versione con copertina (senza barcode) con logo dell' etichetta sul fronte a destra e con la indicazione sull' etichetta "Made in Belgium" e non "Made in Benelux", etichetta grigia, marrone e bianca, catalogo TWI092. Uscito nel novembre del 1982, "Vergessen" e' la terza splendida realizzazione del progetto del fiammingo Wim Mertens, dopo il 12" "At Home / Not At Home" e dopo l' album "For Amusement Only" (realizzati nei primi mesi dello stesso anno). Sei brani di grande bellezza, tra cui alcuni destinati a restare dei classici della ricca storia artistica di Mertens, come l' ipnotica "Mildly Skeeming", la pianistica "4 Mains" o l' intensa e liricissima "Multiple 12". Si delinea qui compiutamente la personalissima elaborazione di influenze classiche, elettronica, musica da camera e contemporanea che caratterizzera' il percorso artistico di Mertens, un mondo incantato e oscuro, ancora affidato qui al nome dei Soft Verdict, sorta di "ensemble aperto" di cui lo stesso Mertens e' l' elemento conduttore. Molti lo collocano nella galassia indefinita dell'ambient music, affollata di suoni rarefatti e atmosfere estatiche, ma il compositore fiammingo ne rifugge la freddezza: "Il mio scopo - racconta - e' comunicare le emozioni attraverso la musica: eccitazione, nostalgia, conflitto, passione. Utilizzo prevalentemente la melodia perche' credo sia il miglior mezzo per esprimerle". Lo sa bene Peter Greenaway, il regista inglese del film Il Ventre Dell'Architetto, impreziosito da una struggente colonna sonora firmata Wim Mertens. Ma il compositore belga non ha prestato le sue sonorita' solo al grande schermo, sono sue, ad esempio, le musiche di alcune rappresentazioni teatrali di Jan Fabre e dei progetti multimediali di Louise Delluc e Harold Shaw, ed e' sua anche la colonna sonora dell'ultima Expo di Lisbona. Mertens e' sempre stato molto prolifico, basti pensare che nel 1991 ha fatto uscire sette album, nel 1994 dieci. In quasi vent'anni di carriera, Mertens e' sempre andato dritto per la sua strada, rifiutando le etichette come quella di minimalista, da piu' parti attribuitagli, il minimalismo Š solo il punto di partenza del suo lavoro. Nella musica di Mertens e' facilmente percepibile uno dei tratti dominanti dell'opera di Glass: la ripetizione. Uno stile che risponde a due funzioni: ricavare uno spazio per l'ascolto nel fiume della musica e dell'emozione; rappresentare la sensazione di piacere. In Mertens, pero', la tecnica della ripetizione, pur restando dominante, acquista un significato diverso, la sua musica e' concepita in modo tradizionale e composta di conseguenza, impossibile immaginarla al di fuori della tradizione minimalista, ma anche limitarla alle intuizioni di Glass. Nelle sue composizioni melodie crepuscolari, suoni barocchi e intuizioni minimalistiche si intrecciano in eteree partiture, dominate dal suo pianoforte, si avverte l'influsso della musica classica, da camera, e tra le note si percepisce un forte senso di spiritualita'.
Soft verdict (wim mertens)
struggle for pleasure
lpm [edizione] nuovo stereo eu 1983 music on vinyl
punk new wave
punk new wave
ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina lucida pressocche' identica a quella della prima rara tiratura uscita per la belga Les Disques Du Crépuscule nel 1983. Minialbum di stupefacente bellezza, il cui fascino resta inalterato con il passare degli anni, fu pubblicato a nome Soft Verdict dopo il 12" "At Home / Not At Home", l' album "For Amusement Only – The Sound of Pinball Machines", il mini "Vergessen" ed il 7" "Close Cover", e prima del 12" giapponese "A Visiting Card" e di una serie di realizzazioni che, dal 1985, saranno coaccreditate a Soft Verdict e Wim Metens, prima che l' artista belga optasse definitivamente per continuare a pubblicare le sue opere semplicemente a proprio nome. Attraverso i suoi sei magnifici brani strumentali, il riassunto perfetto di uno straordinario percorso artistico, ancora con la traccia delle sperimentazioni dei primi lavori e l' influenza di Philip Glass in "Gentleman of Leisure" e "Salernes", che pero' portano chiaro il segno di un linguaggio poetico personalissimo, e gia' la tendenza ad affidarsi ad un approccio piu' vicino a quello della musica da camera, con un' eleganza un po' austera e composta, e la capacita' di un' intensita' commovente con la sola forza delle note (memorabili) del piano in "Close Cover" e "Struggle For Pleasure", col tempo divenute famosissime anche al grande pubblico, la desolazione rabbrividente di "Bresque" e "Tourtour". Il fiammingo Wim Mertens nel 1982 diede inizio al suo personale percorso artistico, una personalissima elaborazione di influenze classiche, elettronica, musica da camera, contemporanea, un mondo incantato e oscuro, pieno di emozionanti variazioni in musica sperimentali targate Soft Verdict, suo progetto. "Il mio scopo - racconta - e' comunicare le emozioni attraverso la musica: eccitazione, nostalgia, conflitto, passione. Utilizzo prevalentemente la melodia perche' credo sia il miglior mezzo per esprimerle". Il film del regista inglese Peter Greenaway ''Il Ventre Dell'Architetto'' fu musicato con una struggente colonna sonora da Wim Mertens. Ma il compositore belga non ha prestato le sue sonorita' solo al grande schermo, sono sue, ad esempio, le musiche di alcune rappresentazioni teatrali di Jan Fabre e dei progetti multimediali di Louise Delluc e Harold Shaw, ed e' sua anche la colonna sonora dell' ultima Expo di Lisbona. Soft Verdict e' il nome con cui il compositore belga inizio' a suonare all'eta' di 28 anni, ma piu' che una vera band era un gruppo di musicisti sotto la guida di Mertens. Di certo, Mertens e' sempre stato molto prolifico, basti pensare che nel 1991 ha fatto uscire sette album, nel 1994 dieci. In quasi vent'anni di carriera, Mertens e' sempre andato dritto per la sua strada, rifiutando le etichette come quella di minimalista, da piu' parti attribuitagli, il minimalismo e' solo il punto di partenza del suo lavoro. Il minimalismo e' il movimento musicale nato negli anni Settanta sotto il segno di Philip Glass, le sue intuizioni lasciarono un'impronta sulla scena europea fin dal suo primo tour nel vecchio continente e fu soprattutto una new wave di compositori: Michael Nyman, Lost Jockey, Regular Music, Soft Verdict e altri raccolti sotto etichette come la Factory e la belga Disques du Crepuscule che ne raccolsero gli insegnamenti. Nella musica di Mertens e' facilmente percepibile uno dei tratti dominanti dell'opera di Glass: la ripetizione. Uno stile che risponde a due funzioni: ricavare uno spazio per l'ascolto nel fiume della musica e dell'emozione; rappresentare la sensazione di piacere. In Mertens, pero', la tecnica della ripetizione, pur restando dominante, acquista un significato diverso, la sua musica e' concepita in modo tradizionale e composta di conseguenza, impossibile immaginarla al di fuori della tradizione minimalista, ma anche limitarla alle intuizioni di Glass. Nelle sue composizioni melodie crepuscolari, suoni barocchi e intuizioni minimalistiche si intrecciano in eteree partiture, dominate dal suo pianoforte, si avverte l'influsso della musica classica, da camera, e tra le note si percepisce un forte senso di spiritualita'.
Softley Mick
street singer
lp [edizione] originale stereo uk 1971 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima assai rara stampa inglese, etichetta CBS arancione con logo centrale nero, e "Made in England" in basso, catalogo S64395, trail off matrix "A1" e "B1". Pubblicato in Inghilterra nel 1971 dopo ''Sunrise'' e prima di ''Any mother doesn't grumble''. Il terzo album. Registrato con Tony Carr, Gerry Conway, Tony Cox, Richard Thompson, Doris Troy, tre membri dei Fotheringay, Lyn Dobson dei Soft Machine (al sitar ed ai flauti), Lesley Duncan, "Street Singer" vede il musicista in veste ora elettrica ed ora acustica, in un lavoro complesso e articolato, come sempre molto personale, con il folk dei suoi inizi su cui si innestano frammenti di psichedelia e progressive, in brani intensi ed articolati, intrisi di un lirismo sofferto peculiare di questo artista. Considerato da molti come uno dei capolavori assoluti del folk rock inglese dei '70, e' certamente un opera magnifica che non sfigura certo nel confronto con altri e piu' celebri albums dello stesso genere e periodo. Leggendario cantautore britannico, Mick Softley e' considerato uno dei primi musicisti di Albione, insieme all'amico Donovan, ad aver sviluppato la nuova canzone d'autore in patria, con suggestioni dylaniane e beatnik.
Softley Mick
street singer
lp [edizione] originale stereo hol 1971 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
bella prima e rara stampa olandese, copertina laminata fronte e retro (a differenza della stampa inglese), etichetta CBS arancione con logo centrale nero, catalogo S64395. Pubblicato in Inghilterra nel 1971 dopo ''Sunrise'' e prima di ''Any mother doesn't grumble''. Il terzo album. Registrato con Tony Carr, Gerry Conway, Tony Cox, Richard Thompson, Doris Troy, tre membri dei Fotheringay, Lyn Dobson dei Soft Machine (al sitar ed ai flauti), Lesley Duncan, "Street Singer" vede il musicista in veste ora elettrica ed ora acustica, in un lavoro complesso e articolato, come sempre molto personale, con il folk dei suoi inizi su cui si innestano frammenti di psichedelia e progressive, in brani intensi ed articolati, intrisi di un lirismo sofferto peculiare di questo artista. Considerato da molti come uno dei capolavori assoluti del folk rock inglese dei '70, e' certamente un opera magnifica che non sfigura certo nel confronto con altri e piu' celebri albums dello stesso genere e periodo. Leggendario cantautore britannico, Mick Softley e' considerato uno dei primi musicisti di Albione, insieme all'amico Donovan, ad aver sviluppato la nuova canzone d'autore in patria, con suggestioni dylaniane e beatnik.
Son of p.m.
Hey Klong Yao!: Essential Collection Of Modernized Thai Music From The 1960s
Lp [edizione] originale stereo jap 1960 em records
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
L' originale ormai rara stampa, completa di inserto in lingua giapponese, label custom fotografica in bianco e nero, catalogo EM1090LP. Pubblicata nel dicembre del 2010 dalla giapponese EM Records, questa raccolta presenta quattordici brani, provenienti da rarissimi singoli ed albums realizzati nella meta' degli anni '60 dal gruppo tailandese Son Of P.M. (tre brani dei quali usciti a nome P.M. Pocket Music). I Son Of P.M. (che prendevano il nome dal figlio del manager Phayoung Mukda, Khabuan Mukda, tastierista ed arrangiatore del gruppo) furono uno tra i principali esponenti del genere musicale tailandese ''shadow music'', che prendeva il nome dal gruppo inglese Shadows, la cui influenza insieme a quella di altre band occidentali si fondeva con le tradizioni musicali tailandesi risultando in una sound decisamente curioso ed originale, testimoniato da questa raccolta. Questa la scaletta: ''Manohraluifai'' (P.M. Pocket Music), ''Hey klong yao'', ''Ra cha khlong jhao'', ''Horse step dance'', ''Monkla'', ''Graw taloong'', ''Sad chatree'' (P.M. Pocket Music), ''Kaektoimor'' (P.M. Pocket Music), ''Long drum song'', ''Phoo yai lee'', ''Talung nang yak'', ''Thoranee kan saeng'', ''Chinese fan dance'', ''King of drums''.
Sonic boom (spacemen 3)
all things being equal
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2020 carpark
punk new wave
punk new wave
adesivo di presentazione sul cellophane, copertina senza barcode, inner sleeve. Pubblicato nel giugno 2020, il secondo album pubblicato a nome Sonic Boom, a distanza di trent' anni dal primo "Spectrum", del co-fondatore degli inglesi Spacemen 3, autore naturalmente nel frattempo di un interessante percorso artistico, sempre interessante e stimolante, anche con i progetti a nome Spectrum ed Experimental Audio Research, e protagonista di numerose collaborazioni e produzioni. Descrizione completa a seguire.
Sonic boom (spacemen 3)
Angel + 2
12'' [edizione] originale stereo eu 1989 silvertone
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa europea, copertina lucida fronte retro con barcode, label bianca con scritte rosse lungo il bordo, nere al centro, barcode sotto il foro centrale e logo Silvertone marrone ed argento in alto, catalogo ORE T11, scritta ''A porky prime cut'' incisa sul trail off del lato A. Pubblicato nell'ottobre del 1989 dalla Silvertone in Gran Bretagna, non uscito negli USA, questo 12'' fu la prima uscita solista di Sonic Boom, precedente il suo album d'esordio ''Spectrum'' (1990). Contiene tre brani: ''Angel'', poi inserita nel primo album solista, e le versioni inedite ''Angel (extended mix)'' e ''Help me please (drum mix)'', in cui l'ex co-fondatore dei seminali Spacemen 3 da un primo assaggio del suo rock minimale ed etereo, basato su ipnotici drones che si rifanno ai Suicide come al minimalismo ed ovviamente presentano elementi lisergici degli ultimi e piu' rarefatti Spacemen 3, il cui lato piu' quieto ed onirico e' qui portato ad ulteriori estremi. Dopo l'acrimonioso scioglimento dei grandi Spacemen 3 che aveva formato insieme a Jason Pierce, Sonic Boom dette avvio ad una carriera solista che lo porto' progressivamente piu' vicino alla musica sperimentale, partendo dagli esordi di pop psichedelico e minimale di ''Spectrum'', passando per l'esperienza della sua band dallo stesso nome, per arrivare al progetto sperimentale E.A.R.
Sons of champlin
loosen up naturally
Lp2 [edizione] originale stereo usa 1969 capitol
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima davvero rarissima stampa americana, copia con alcuni segni di invecchiamento sul vinile, doppio album con copertina apribile e cartonata, e nella primissima versione in cui, tra i disegni sul fronte e sul retro della copertina, all' interno di una "nuvoletta" bianca, vicino al disegno di un cavallo nel centro a destra del fronte vicino alla costola, e' ancora stampato in una nuvoletta "Big Fucking Deal", con "Fucking" pero' gia' cancellato con una penna, come fu nelle primissime copie censurate, prima che la copertina venisse stampata in una seconda versione senza la parola incriminata; etichetta nera con arcobaleno lungo la circonferenza. Pubblicato in Usa nel maggio 1969 prima di ''Sons'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il primo lp. Uno degli ultimi gruppi ad emergere dal periodo d'oro della musica di San Francisco degli anni '60, non si possono definire veramente psichedelci anche se ovviamente questo attributo e' presente nella loro musica, piuttosto i Sons of Champlin furono una band molto inusuale per la Bay Area, la loro musica possedeva fortissime influenze soul e si avvalevano di una potente sezione fiati. Viceversa, nei brani piu' lenti ed introspettivi si possono trovare assonanze con gruppi quali Quicksilver Messenger Service o Moby Grape. I loro brani, specialmente quelli piu' lunghi, possiedono arrangiamenti incredibilmente complessi di scuola jazzistica sullo stile dei primissimi Chicago o dei Blood sweat and tears, ma in una veste piu' solidamente chitarristica. Le composizioni si sviluppano su una base di R&B per poi avvicinarsi al progressive ed all' improvvisazione nella struttura. Il loro primo periodo, quello in cui incisero i primi tre lps su Capitol, dal 1969 al 1971, e' generalmente considerato il picco della loro vicenda artistica.
Sons of champlin
Marin county sunshine, 1968-1971
Lp [edizione] originale stereo uk 1968 decal
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima stampa, realizzata in esclusiva dall' inglese Decal, copertina semilucida con barcode, label bianca e grigia con scritte nere e logo Decal nero e bianco in alto, catalogo LIK21, scritta ''MPO'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicata nel 1988 dalla Decal nel Regno Unito, questa antologia rappresenta una piacevole introduzione alla musica dei Sons Of Champlin, con undici brani, dieci dei quali tratti dai loro primi eccellenti album, ed uno, "Jesus is coming", tratto dall'omonimo singolo solo promozionale del 1968. Uno degli ultimi gruppi ad emergere dal periodo d'oro della musica di San Francisco degli anni '60, non si possono definire veramente psichedelci anche se ovviamente questo attributo e' presente nella loro musica; piuttosto i Sons of Champlin furono una band molto inusuale per la Bay Area, in quanto la loro musica possedeva fortissime influenze soul e si avvalevano di una potente sezione fiati. Viceversa, nei brani piu' lenti ed introspettivi si possono trovare assonanze con gruppi quali Quicksilver Messenger Service o Moby Grape. I loro brani, specialmente quelli piu' lunghi, possiedono arrangiamenti incredibilmente complessi di scuola jazzistica sullo stile dei primissimi Chicago o dei Blood Sweat and Tears, ma in una veste piu' solidamente chitarristica. Le composizioni si sviluppano su una base di R&B per poi avvicinarsi al progressive ed all' improvvisazione nella struttura. Il loro primo periodo, quello in cui incisero i primi tre lp su Capitol, dal 1969 al 1971, e' generalmente considerato il picco della loro vicenda artistica, ma, sempre guidati da Bill Champlin, poi anche nei Chicago e solista, anche negli anni successivi produssero dischi ben accolti dalla critica, sebbene con modesti riscontri commerciali. Questa la scaletta: "1982-A" (da "Loosen up naturally", 1969), "Black and blue rainbow" (da "Loosen up naturally", 1969), "Hello sunlight" (da "Loosen up naturally", 1969), "Everywhere" (da "Loosen up naturally", 1969), "Don't fight it, do it!" (da "Loosen up naturally", 1969), "Jesus is coming" (singolo inedito su album, 1968), "It's time" (da "The sons", 1969), "Love a woman" (da "The sons", 1969), "Terry's tune" (da "The sons", 1969), "Headway" (da "Follow your heart", 1971), "Follow your heart" (da "Follow your heart", 1971).
Sons of champlin
Sons of champlin
Lp [edizione] seconda stampa stereo usa 1975 ariola america
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata e con foro promozionale in alto a destra sulla copertina, la seconda stampa USA, pubblicata dalla Ariola America poco dopo la prima, che era stata data alle stampe dal gruppo stesso sulla propria label Gold Mine, copertina cartonata, label grigia e nera con scritte argento, logo Arola America rosso, arancio e giallo in alto, catalogo ST50002. Pubblicato nel 1975, inizialmente dal gruppo sulla sua piccola label Gold Mine, poco dopo dalla Ariola America che lo pubblico' a livello nazionale, il sesto album, successivo a ''Welcome to the dance'' (1973) e precedente ''A circle filled with love'' (1976). Inciso con una formazione ad ottetto che include un giovane Mark Isham (qui al basso, sintetizzatore e tastiere), destinato ad una carriera solista di successo, in particolare nell'ambito delle colonne sonore, ''Sons of champlin'' e' un album che, accanto a brani dai forti connotati soul e r'n'b, guidati dalla ruvida voce di Bill Champlin e dalla sezione fiati, offre anche episodi piu' fuori dagli schemi come l'atmosferico strumentale ''Marp'' di Mark Isham, basato su tastiere e synth, la lenta ''Planet ripper'' che mette in mostra le qualita' del chitarrista solista Terry Haggerty, il soul progressive della lunga ''I'd like to get to know you''. Uno degli ultimi gruppi ad emergere dal periodo d'oro della musica di San Francisco degli anni '60, non si possono definire veramente psichedelci anche se ovviamente questo attributo e' presente nella loro musica; piuttosto i Sons of Champlin furono una band molto inusuale per la Bay Area, in quanto la loro musica possedeva fortissime influenze soul e si avvalevano di una potente sezione fiati. Viceversa, nei brani piu' lenti ed introspettivi si possono trovare assonanze con gruppi quali Quicksilver Messenger Service o Moby Grape. I loro brani, specialmente quelli piu' lunghi, possiedono arrangiamenti incredibilmente complessi di scuola jazzistica sullo stile dei primissimi Chicago o dei Blood Sweat and Tears, ma in una veste piu' solidamente chitarristica. Le composizioni si sviluppano su una base di R&B per poi avvicinarsi al progressive ed all' improvvisazione nella struttura. Il loro primo periodo, quello in cui incisero i primi tre lp su Capitol, dal 1969 al 1971, e' generalmente considerato il picco della loro vicenda artistica, ma, sempre guidati da Bill Champlin, poi anche nei Chicago e solista, anche negli anni successivi produssero dischi ben accolti dalla critica, sebbene con modesti riscontri commerciali.
Sons of freedom
Sons of freedom
Lp [edizione] originale stereo usa 1988 slash
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
prima stampa USA, copertina (con moderati segni di invecchiamento) con barcode, inner sleeve con foto e crediti, label grigia con scritte nere, loghi Slash grigi sullo sfondo e logo Slash marrone in alto, catalogo 1-25755, groove message "what is essential..." sul lato A e "...is invisible to the eye" sul lato B. Pubblicato nel giugno del 1988 dalla London nel Regno Unito e dalla Slash negli USA ed in Canada, il primo album, precedente "Gump" (1991). Prodotto dall'esperto Matt Wallace (già collaboratore dei Faith No More, fra l'altro), il primo album del quartetto canadese è un lavoro compatto e muscolare nel suo sound, che si caratterizza come un moderno hard rock dall'andamento regolare ed ipnotico che richiama il groove funk ma senza la sua sinuosità, sostituita da un tono stentoreo e da un impatto frontale, mentre le atmosfere sono relativamente ombrose, se non cupe in alcuni episodi. Sostenuto da potenti riff di chitarra e da un basso molto in evidenza, il cantante James Newton si esprime con uno stile composto, fra il mantrico ed il riflessivo, cantanto temi lontani dai cliché dello hard rock e del metal mainstream. Gruppo rock alternativo canadese di Vancouver, i Sons Of Freedom si formarono nel 1987 ed erano composti da James Newton (voce), Don Harrison (chitarra), Don Binns (basso) e Don Short (batteria). Il gruppo suonava un hard rock dalle ritmiche regolari e potenti e dai riff di basso e chitarra incisivi e propulsivi, ai quali si abbinavano però una certa vena funkeggiante nel groove ed un approccio compositivo dei testi lontano dai cliché e dalla banalità di molto hard rock mainstream. Il gruppo debuttò su album nel 1988 con un disco eponimo, seguito nel 1991 da "Gump", che fu un grande successo in Canada, giungendo al primo posto in classifica, davanti persino al celeberrimo "Nevermind" dei Nirvana; dopo un periodo di pausa fra il 1993 ed il 1995, il gruppo si riunì per suonare dal vivo in tour e pubblicò un terzo album, "Tex", che uscì nello stesso 1995. In seguito, tre quarti della band, con l'eccezione del cantante Newton, formarono i 2precious con la versatile e celebre cantante canadese Lee Aaron, mentre Newton, nel nuovo secolo, formerà i Rat Silo.
Sons of kemet
African Cosmology (black friday rsd 2021)
12" [edizione] nuovo stereo eu 2021 impulse!
jazz
jazz
EDIZIONE LIMITATA, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL BLACK FRIDAY RECORD STORE DAY DEL NOVEMBRE 2021, copertina sagomata con apertura sul fronte e sul retro in corrispondenza dell' etichetta, adesivo che celebra i 60 anni dell' etichetta Impulse!, etichetta custom; pubblicato nel novembre del 2021, in occasione del Black Friday Record Store Day, questo 12" contiene due brani, "Myth Science" e la lunghissima "Rites of Passage" (di oltre 11 minuti), entrambe outtakes del celebrato "Black To The Future", quarto album del gruppo, uscito nel maggio 2021. I Sons Of Kemet sono un gruppo di jazz avanguardista ed aperto a molteplici contaminazioni stilistiche, formato nel 2011 a Londra dal sassofonista britannico originario delle Barbados Shabaka Hutchings, e nel quale militano o hanno militato alcuni brillanti strumentisti della scena musicale di Albione come il batterista Seb Rochford (Polar Bear, Acoustic Ladyland, Basquiat Strings) ed il suonatore di tuba Theon Cross (Brass Mask). La loro musica è un vitale intreccio di jazz d'avanguardia, influenze del jazz bandistico di New Orleans, elementi caraibici ed africani, hip hop e afrobeat; debuttano su album nel 2013 con ''Burn'', seguito nel 2015 da ''Lest we forget what we came here for'' e nel 2018 da ''Your queen is a reptile''.
Sons of kemet
African Cosmology (black friday rsd 2021)
12" [edizione] nuovo stereo eu 2021 impulse!
jazz
jazz
EDIZIONE LIMITATA, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL BLACK FRIDAY RECORD STORE DAY DEL NOVEMBRE 2021, copertina sagomata con apertura sul fronte e sul retro in corrispondenza dell' etichetta, adesivo che celebra i 60 anni dell' etichetta Impulse!, etichetta custom; pubblicato nel novembre del 2021, in occasione del Black Friday Record Store Day, questo 12" contiene due brani, "Myth Science" e la lunghissima "Rites of Passage" (di oltre 11 minuti), entrambe outtakes del celebrato "Black To The Future", quarto album del gruppo, uscito nel maggio 2021. I Sons Of Kemet sono un gruppo di jazz avanguardista ed aperto a molteplici contaminazioni stilistiche, formato nel 2011 a Londra dal sassofonista britannico originario delle Barbados Shabaka Hutchings, e nel quale militano o hanno militato alcuni brillanti strumentisti della scena musicale di Albione come il batterista Seb Rochford (Polar Bear, Acoustic Ladyland, Basquiat Strings) ed il suonatore di tuba Theon Cross (Brass Mask). La loro musica è un vitale intreccio di jazz d'avanguardia, influenze del jazz bandistico di New Orleans, elementi caraibici ed africani, hip hop e afrobeat; debuttano su album nel 2013 con ''Burn'', seguito nel 2015 da ''Lest we forget what we came here for'' e nel 2018 da ''Your queen is a reptile''.
Sons of kemet
black to the future
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2021 impulse!
jazz
jazz
Doppio labum, copertina apribile, con cartoncino nero all' interno; pubblicato nel maggio del 2021, a re anni di distanza dal precedente "Your queen is a reptile" (2018), il quarto album.
Descrizione completa a seguire.
I Sons Of Kemet sono un gruppo di jazz avanguardista ed aperto a molteplici contaminazioni stilistiche, formato nel 2011 a Londra dal sassofonista britannico originario delle Barbados Shabaka Hutchings, e nel quale militano o hanno militato alcuni brillanti strumentisti della scena musicale di Albione come il batterista Seb Rochford (Polar Bear, Acoustic Ladyland, Basquiat Strings) ed il suonatore di tuba Theon Cross (Brass Mask). La loro musica è un vitale intreccio di jazz d'avanguardia, influenze del jazz bandistico di New Orleans, elementi caraibici ed africani, hip hop e afrobeat; debuttano su album nel 2013 con ''Burn'', seguito nel 2015 da ''Lest we forget what we came here for'' e nel 2018 da ''Your queen is a reptile''.
Sons of otis
Isolation
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2020 totem cat
indie 2000
indie 2000
copertina lucida, etichette custom. Il ritorno, dopo otto anni di distanza da Seismic del 2012, per i canadesi Sons of Otis, leggende del doom-blues, con un disco che non delude le attese pieno di potenti riffs e fuzz a volontà.
ons of Otis, formazione stoner metal canadese attivata fin dalla prima metà degli anni novanta. La band nasce con il nome “Otis” (ispirandosi a un personaggio del film “Henry, pioggia di sangue” di John McNaughton) e come progetto solista di Ken Bluke. Solo successivamente diventa un gruppo vero e proprio guadagnandosi un folto seguito underground. Arriva poi il (breve) contratto discografico con la Hypnotic/MCA e il cambio di nome, per motivi legali, in “Sons of Otis”. Nonostante vari problemi con etichette discografiche e con batteristi (a causa dell’assenza di un batterista stabile usano spesso una drum machine), la band sei dischi tra il 1996 e 2012, tutti votati musicalmente al lato stoner del metal.
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