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Beatles
beatles' story
lp2 [edizione] ristampa mono can 1964 capitol
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Doppio album, ristampa canadese della fine degli anni '70, copertina cartonata apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura, etichetta porpora con logo argentato con cupola in alto, catalogo STBO2222. Titolo completo: "The Beatles' story, a narrative and musical biograhy of beatlemania''. Disco-documento sulla Beatlemania, in buona parte parlato, con interviste, etc, ma contenente anche brevi estratti musicali, prodotti ed arrangiati da Gary Usher, usci' in Usa e Canada nel dicembre del 1964, dopo "A hard day' s night'' e prima di ''Beatles 65'', e giunse al numero 7 delle classifiche americane (non publicato in Uk). E' considerato il documento storico piu' rilevante sulla Beatlemania, fenomeno che imperverso' nel mondo intero ed in particiolare negli USA dsal 1963 al 1965 e che ebbe il suo culmine proprio nel 1964.
Beatles
Blackpool, abc theatre, 19th july 1964 & 1st august 1965
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1964 london calling
rock 60-70
rock 60-70
Edizione limitata a 1000 copie numerate sul retro copertina in basso, vinile da 180 grammi di colore arancio marmorizzato, inserto con note e foto, label custom, catalogo LCLPC5024. Pubblicato nel 2019 dalla London Calling, questo album contiene le registrazioni audio complete di due performances date dai Beatles al programma televisivo Blackpool Night Out, la versione estiva del popolare programma Big Night Out; i filmati dei due spettacoli sono ormai perduti, ma fortunatamente le registrazioni delle musiche sono ancora disponibili. I Beatles suonarono allo ABC Theatre di Blackpool il 19 luglio del 1964 (prima facciata) ed il primo agosto del 1965 (seconda facciata), all'apice della Beatlemania, offrendo spiritate versioni di brani allora freschissimi come ''A hard day's night'', ''Ticket to ride'', ''Help'' e ''Yesterday''. Le registrazioni sono state digitalmente rimasterizzate. Questa la scaletta: Side One - 19th July 1964: 1. A Hard Day's Night 2. Things We Said Today 3. You Can't Do That 4. If I Fell 5. Long Tall Sally Side Two - 1st August 1965: 1. I Feel Fine 2. I'm Down 3. Act Naturally 4. Ticket To Ride 5. Yesterday 6. Help!.
Beatles
Help! original motion picture soundtrack
Lp [edizione] ristampa stereo can 1965 capitol
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Rara ristampa canadese del 1983, copertina apribile senza barcode pressoche' identica alla prima tiratura del 1965, etichetta Capitol "black rainbow", nera con fascia esterna arcobaleno, con scritta lungo la circonferenza che inizia con "Capitol is a registered Trade Mark...", catalogo SMAS-2386. A differenza dell' edizione inglese, pubblicata con copertina diversa e non apribile, contiene esattamente i 7 brani che i Beatles suonarono nella colonna sonora dell' omonimo film ("Help", "The night before", "You've got to hide your love away", "I need you", "Another girl", "Ticket to ride", "You' re gonna lose that girl") con la presenza dei cinque brani orchestrali di Ken Thorne presenti nel film ma rimasti inediti nella versione inglese. La traccia vocale di Lennon nel brano che da' il titolo all' album e' completamente diversa rispetto a quella della versione mono. Pubblicato in Usa nell' agosto del 1965 dopo ''Beatles for sale'' e prima di ''Rubber soul'', giunto al numero 1 delle classifiche Usa ed al numero 1 di quelle Inglesi, dove fu pubblicato (con sia la copertina che alcuni brani diversi) nel luglio del 1965, il quinto album della discografia inglese e l' ottavo di quella americana, nonche' la colonna sonora del loro secondo film; l' ultimo album del primo periodo, costruito (nella sua versione inglese) come i precedenti su di un mix di composizioni originali affiancate a riletture di brani ''rock and roll'', ma anche in questo caso, vedi "Act Naturally" e "Dizzy Miss Lizzy", l' una cantata da Ringo e l' altra da John, appare evidente come lo stile del gruppo si stia trasformando e allontanandosi dai modelli originali: in "You've Got to Hide Your Love Away" ed in ''Help !'' si colgono immediatamente le prime avvisaglie del periodo successivo, che iniziera' con ''Rubber soul'', e chiaramente vi si avvertono le influenze di Dylan nei testi e dei Byrds nei suoni delle 12 corde elettriche, vedi "Ticket to Ride". "You're Going to Lose That Girl", "The Night Before", "Another Girl" sono testimonianze di un suono che stava maturando e che oramai iniziava a mostrare sfaccettature di grande complessita', con arrangiamenti e suoni innovativi e raffinatissimi che sbocceranno nel successivo "Rubber Soul". Anche George Harrison con ''I need you", da qui il suo contributo facendo presagire immediatamente gli sviluppi delle sue composizioni future. Un album di importanza eccezionale che rappresenta lo spartiacque tra il primo periodo dei Beatles e della musica inglese in genere (gli anni che vanno dal 1963 al 1965, quelli della ''beatlemania''), e quelli della sperimentazione in studio che iniziano nel 1966. ''Help !'' ne coglie entrambi i lati, ma la sua vera peculiarita' va ricercata comunque piu' che nelle composizioni, peraltro eccezionali, negli arrangiamenti e nelle sonorita' che dimostrano come il gruppo sia stato stimolato dalla ventata americana di Dylan e dei primi Byrds e la stia rieleborando in una maniera completamente originale e totalmente inaspettata.
Beatles
something new
Lp [edizione] ristampa stereo usa 1964 capitol
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Quarta rara stampa americana del 1971, copertina (con qualche segno di invecchiamento) cartonata, etichetta con mela su sfondo scuro, nella versione con "Mfd. by Apple" in basso sul lato 1, senza "All Rights Reserved", catalogo ST-2108, copia pressata negli stabilimenti Winchester, in Virginia, con un logo sul trail off che ricorda quello di un fucile Winchester (stilizzato). Pubblicato in Usa il 20 luglio del 1964 dopo ''Second Album'' e prima di ''Beatles 65'', giunto al numero 1 delle classifiche Usa e non pubblicato in Uk, il terzo album della discografia americana. Contiene 8 brani in comune con la versione inglese di "A Hard Day' s Night", tre dei quali assenti nell' omonimo album americano, piu' altri 3 pezzi precedentemente inediti su album. La traccia vocale di Mc Cartney nel brano "If I Fell" e' diversa nelle due versioni stereo e mono, particolarmente nel finale. Come altri quattro albums "americani" dei Beatles, fu anche stampato in UK dalla Parlophone, ma esclusivamente per l' esportazione in altri paesi europei. Questa la lista completa dei brani: "I'll Cry Instead", "Things We Said Today", "Any Time At All", "When I Get Home", "Slow Down", "Matchbox", "Tell Me Why", "And I Love Her", "I'm Happy Just To Dance With You", "If I Fell", "Komm, Gib Mir Deine Hand".
Beatles
white album (pathe marconi vinyl pressing)
Lp2 [edizione] ristampa stereo uk 1968 apple
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Doppio album, la rara ristampa inglese del 1974 con vinile pressato in Francia (a causa del momentaneo blocco di alcuni stabilimenti di pressaggio inglesi), copertina (in belle condizioni se non per uno strappetto di circa 1 cm. in basso a destra lungo il bordo) apribile, laminata all' esterno ed all' interno, non piu' numerata e con aperture per il disco laterali, pressata in Inghilterra da Garrod & Lofthouse, come indicato all' interno, sebbene sul retro sia presente un adesivo "Made in France", che in realta' si riferisce al vinile; etichetta con mela su sfondo scuro, con "Made in France by Pathe Marconi" in alto (nella versione senza "EMI" indicato a seguire), catalogo PCS7068. Pubblicato in Inghilterra nel novembre del 1968 dopo ''Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band'' e prima di ''Yellow Submarine'', giunto al numero 1 delle classifiche UK e di quelle USA. Il nono album dei Beatles, il primo doppio in studio della musica rock inglese (in USA era uscito "Blonde On Blonde" di Dylan gia' nel luglio 1966), musicalmente completamente poliedrico e diversissimo dal precedente, durissimo ed agrodolce con gli arrangiamenti e la produzione ridotti all'osso e completamente anticommerciale, qui i Beatles danno immediatamente il metro di quanto e' cambiato dal 1967 al 1968, si inizia dalla copertina che sostituisce i colori psychedelici del precedente ''Magical Mistery Tour'' con una totale assenza di colore, che fa risaltare ancora meglio la seconda assenza, quella del titolo, mancano anche i titoli dei brani in copertina che presenta solo una piccola scritta, ''The Beatles'' anch'essa senza colori, bianco su bianco in rilievo, in basso a destra. Essenzialita', dopo gli eccessi del passato, giunge il clima caratteristico ed irripetibile del 1968, l'anno di ''Beggar's Banquet'' ed ''Electric Ladyland'', il momento in cui arriva pesantemente l'eroina che sostituisce l' lsd, e quello del ripiegamento in se stessi, della riscoperta delle radici country in USA e folk in Inghilterra, delle rivolte di piazza, della politicizzazione, dell'abbandono delle citta' da parte degli hippies che vanno a vivere lontano esiliati nelle tante comuni che nasceranno proprio in questo periodo in USA ed Europa, l'accettazione da parte del mondo ''alternative'' che la rivoluzione pacifica dell' amore e' miseramente fallita tra le overdose e i guru alla moda, il White Album rispecchia tutto questo, oltre alla morte di Brian Epstain, che costringera' il gruppo ad occuparsi, per la prima volta, del lato ''economico'' dell' impero Beatles, con la creazione del sogno Apple, le produzioni improbabili, ed infine le tensioni che sposteranno l'attenzione dei 4 membri dal lato ''artistico puro'' a quello monetario con il successivo scioglimento. Il disco fu composto perlopiu' in India, a Rishikesh, dove i Beatles si recano a meditare nella primavera del 1968 al seguito del Maharishi Mahesh Yogi, con loro Mia Farrow, Donovan, alcuni dei Beach Boys, questo clima personale, sociale e politico di cambiamento e' riflesso e raccontato nel ''White Album'', opera suprema e magistrale, considerato oramai dalla maggior parte della critica come il disco piu' importante e riuscito del gruppo. In questo album ognuno lavora come session man agli ordini degli altri, non ci sono composizioni ''comuni'' ma per la prima volta ognuno dei Beatles rivela totalmente la sua personalita', John Lennon riemerge dagli anni del ritiro londinese familiare con Cynthia e apre il suo periodo politico con polemiche contro tutto e tutti ed atteggiamenti provocatori (il 29 novembre pubblichera' ''Two Virgins'' in cui lui e Yoko appaiono nudi frontali in copertina), da lui arrivano brani quali Glass Onion, Dear Prudence, Bungalow Bill, Yer Blues, Sexy Sadie, Happiness is a warm gun, Revolution, Julia, I'm so tired, Paul McCartney e' assolutamente eclettico, compone solo per citarne alcuni Back in the USSR, I Will, Martha My Dear, Blackbird, Rocky Raccoon, ma anche Helter Skelter e Why don't we do it in the road sono di Paul, e non di John, mentre ''Good Night'' e' di John e non di Paul. Anche George Harrison contribuisce con quattro magnifici brani, Piggies, While my guitar gently weeps con il magistrale assolo di Eric Clapton, Savoy Truffle, Long Long Long, Ringo presenta una sua composizione, Don't pass me by e canta la chiusura ''Goodnight''. Uno dei monumenti della storia della musica, un album perfetto e profetico che ha necessitato oltre 30 anni per essere compreso a fondo e che ancora oggi riserva sorprese anche a chi lo ha ascoltato decine ma anche centinaia di volte. Non ci sono brani inutili o minori in questo lp, come si e' invece supposto dall'epoca della sua uscita in poi, in cui si diceva che sarebbe stato meglio trarne un singolo album anziche' un doppio, per fortuna oggi tale giudizio e' stato ampiamente ribaltato sia dal tempo che dalla storia. Uno dei 5 dischi di tutti i tempi, che riesce nell'incredibile compito di superare come genialita' ed innovazione il precedente ''Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band''.
Beatles
with the beatles
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1963 emi / parlophone
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2012 rimasterizzata, in vinile 180 grammi, copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Inghilterra su Parlophone. Pubblicato in Inghilterra nel novembre del 1963 dopo ''Please, Please Me'' e prima di ''A hard Day' s Night'' giunto al numero 1 delle classifiche Uk e non pubblicato negli U.S.A. (dove usci' con il titolo ''Meet The Beatles'' nel gennaio del 1964 e giunse al numero 1 delle classifiche). Considerato dalla critica come ''un punto fermo della musica moderna'', l'unico album dei primi '60 che mantiene inalterata la freschezza e il respiro musicale che apparvero evidenti al momentoi della pubblicazione e naturalmente uno dei migliori albums dei Beatles in assoluto''. Prodotto da George Martin, contiene 14 brani, di cui sei sono revisitazioni di standards del rock'n'roll e otto originali, tra questi il primo brano composto da George Harrison, ''don't bother me'', ''all my loving'' e il brano scritto per i Rolling Stones ''I wanna be your man''. Il disco e' un classico del ''beat'' dei primi anni '60, la EMI aveva deciso di investire sul gruppo e gli concesse mezzi e tempi di registrazione assi piu' lunghi rispetto a quelli minimi del primo album, a cominciare dalla copertina, che e' molto distante dallo stile ancora in voga, si dimostra come un opera piu' ''di studio'', registrato con molta maggiore cura del primo e' anche il disco in cui si iniziano a intravedere, nei suoni e negli arrangiamenti, le straordinarie qualita' evolutive che porteranno il gruppo ad incarnare mirabilmente lo spirito del decennio, l'album si chiude con uno dei brani piu' incisi della storia del rock, ''Money'', di Barrett-Strong, che lo stesso Lennon avrebbe reinterpretato con la Plastic Ono Band nell'album dal vivo a Toronto.
Belle and sebastian
Fold your hands child
Lp [edizione] nuovo stereo uk 2000 jeepster
indie 90
indie 90
Ristampa, copertina apribile. Pubblicato nel giugno del 2000 dalla Jeepster in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto in classifica, e dalla Matador negli USA, dove arrivo all'80ø posto in classifica, questo e' il quarto album dei Belle And Sebastian, uscito dopo ''The boy with the arab strap'' (1998) e prima di ''Storytelling'' (2002). L'album, uno dei maggiori successi di classifica del gruppo scozzese, si distingue dai precedenti per il maggior spazio che il cantante ed autore Stuart Murdoch lascia alle voci di altri membri del gruppo, Sarah Martin ed Isobel Campbell; lo stile dell'album non e' radicalmente differente dagli acclamati lavori precedenti, con misurati arrangiamenti di archi ed accompagnamenti di clavicembalo che arricchiscono le raffinate composizioni pop del gruppo. Splendido il duetto con Stevie Jackson in ''Beyond the sunrise'', delicata e rarefatta ballata psichedelica. Formatisi a Glasgow in Scozia nel 1996 ad opera del cantante ed autore Stuart Murdoch e di Isobel Campbell, i Belle & Sebastian sono uno dei gruppi indie pop piu' originali ed apprezzati a cavallo fra i due millenni. La musica del gruppo, ironica ed estremamente delicata e melodica, ha un tono sommesso e sognante, mentre notevole attenzione viene posta alla scrittura dei testi; questo particolare approccio risulta spesso in una sintesi fra i Velvet Underground piu' melodici, il pop letterario di Simon & Garfunkel e la canzone d'autore di Nick Drake. Il gruppo esordisce nel 1996 con ''Tigermilk'', inizialmente pubblicato in poche centinaia di copie, e prosegue attraverso lavori quasi unanimemente apprezzati come ''If you're feeling sinister'' (1996) e ''The boy with the arab strap'' (1998); il pop creativo, fruibile ed al tempo stesso originale del gruppo porta anche un buon successo fra il pubblico e nelle classifiche, ma i Belle And Sebastian continuano ad incidere per etichette indipendenti a discapito del corteggiamento di alcune major.
Belle and sebastian
storytelling
Lp [edizione] nuovo stereo uk 2002 jeepster
indie 90
indie 90
Copertina liscia apribile, label bianca con scritte nere e finto timbro "discarded" sul lato A. Pubblicato nel Giugno del 2002 dalla Jeepster in Gran Bretagna, dove giunse al 26ø posto in classifica, e dalla Matador negli USA, dove non entro' in classifica, "Storytelling" e' il quinto album dei Belle And Sebastian. Uscito dopo "Fold your hands child, you walk like a peasant" (2000) e prima di "Dear catastrophe waitress" (2003), "Storytelling" venne concepito come colonna sonora dell'omonimo controverso film di Todd Solondz: in realta' solo una parte della musica contenuta in questo album e' presente nella versione edita del film, mutilato dalla censura. Buona parte dei brani di "Storytelling" sono strumentali e sono stati inseriti estratti dai dialoghi del film fra alcune canzoni; musicalmente il disco non si discosta dalle classiche creazioni del gruppo scozzese, con delicate e rarefatte composizioni pop, cantate da voci sommesse e vicine ai Velvet Underground piu' melodici; il tutto e' arricchito da accompagnamenti di archi, arpa ed ottoni. Formatisi a Glasgow in Scozia nel 1996 ad opera del cantante ed autore Stuart Murdoch e di Isobel Campbell, i Belle & Sebastian sono uno dei gruppi indie pop piu' originali ed apprezzati a cavallo fra i due millenni. La musica del gruppo, ironica ed estremamente delicata e melodica, ha un tono sommesso e sognante, mentre notevole attenzione viene posta alla scrittura dei testi; questo particolare approccio risulta spesso in una sintesi fra i Velvet Underground piu' melodici, il pop letterario di Simon & Garfunkel e la canzone d'autore di Nick Drake. Il gruppo esordisce nel 1996 con "Tigermilk", inizialmente pubblicato in poche centinaia di copie, e prosegue attraverso lavori quasi unanimemente apprezzati come "If you're feeling sinister" (1996) e "The boy with the arab strap" (1998); il pop creativo, fruibile ed al tempo stesso originale del gruppo porta anche un buon successo fra il pubblico e nelle classifiche, ma i Belle And Sebastian continuano ad incidere per etichette indipendenti a discapito del corteggiamento di alcune major.
Bensusan pierre
Musiques
Lp [edizione] ristampa stereo usa 1979 lost lake arts
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
Copia con cut promozionale sulla costola della copertina, ristampa USA del 1987 su Lost Lake Arts, con copertina cambiata (presenta una fotografia dell'artista simile, ma non più la stessa rispetto a quella della prima tiratura), scaletta dei brani identica alla prima tiratura USA (e quindi differente rispetto a quella francese), senza barcode, label bianca con scritte nere e logo Windham Hill bianco e nero in alto, catalogo LL-0092, vinile che assume colore ambrato se posto controluce. Originariamente pubblicato nel 1979 dalla Cezame in Francia e dalla Rounder negli USA, il terzo album, successivo a "2" (1977) e precedente "Solilai" (1981). Prodotto ed inciso dal solo Bensusan (voce, chitarra, mandolino), "Musiques" è un lavoro che riflette una volta di più la ricchezza delle influenze e del gusto del musicista francese, che qui propone brani di propria composizione, ispirati da diverse forme folk e dalla musica improvvisata, ed interpretazioni di pezzi provenienti dalla tradizione celtica, come "Heman dubh" (dalle Isole Ebridi), "Si bhig, si mhor / The rakkish paddy" (Irlanda), "Adios Muchachos" (un famoso tango argentino), Palomita Blanca (un valzer suonato in Argentina ed Uruguay) e "Hekimoglu" (una ballata turca): tutto è reso coerente dal lirismo, dall'altissima cifra tecnica e dal tocco delicato di Bensusan, che si esprime come suo solito in atmosfere autunnali e dolceamare che si possono accostare a grandi della chitarra e del canto folk britannico come Martin Carthy e Bert Jansch, ma con uno stile più cosmopolita. Non manca una dedica alla brillante musicista connazionale Emmanuelle Parrenin, "Le moulin a parfums d'emmanuelle". Pierre Bensusan è uno stimato chitarrista francese di origini algerine; nato nel 1957 ad Orano, crebbe poi a Parigi in Francia, studiando durante l'infanzia pianoforte e musica classica, e quindi imparando ad undici anni a suonare la chitarra come autodidatta. A soli diciassette anni firmò un contratto discografico con la Cezame, che nel 1975 pubblicò il suo primo apprezzato album "Près de Paris", vincitore del Grand Prix du Disque presso il festival di Montreux. Bensusan ha sviluppato uno stile dalle ricche e diversificate fonti di ispirazione: con la sua chitarra acustica esprime un intreccio fra folk e blues, in cui confluiscono elementi di musica modale, influenze celtiche, new age e world music, influssi di artisti come Big Bill Broonzy, Django Reinhardt, Bert Jansch, Paco De Lucia, Ry Cooder, Martin Carthy, Mississippi John Hurt, Jimi Hendrix, Larry Carlton ed altri ancora. Ha collaborato più volte con il sassofonista Didier Malherbe dei Gong.
Bensusan pierre
Pres de paris
Lp [edizione] ristampa stereo usa 1975 rounder
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
Copia ancora incellophanata, ristampa USA su Rounder degli anni '80, copertina lucida fronte retro, senza barcode e fabbricata in Canada, label grigia chiara con scritte nere e logo Rounder verde, blu e nero in alto, catalogo 3023, vinile che assume colore ambrato se posto controluce. Originariamente pubblicato nel 1975 dalla Cezame in Francia, il primo album, precedente "2" (1977). Uno splendido album di fusione fra folk anglosassone e celtico, blues, musica modale ed echi rinascimentali, in cui Bensusan (voce, chitarra, mandolino) è accompagnato via via da validi strumentisti come Claude Lefebvre (dilcimer e chitarra in un brano), Phil Fromont (violino), Emmanuelle Parrenin (hurdy-gurdy), Bill Keith (banjo), Jean-Francois Sandoz (tin whistle), Gerard Lavigne (basso), André Thomas (bodhran) e Hervé de Sainte-Foy (contrabbasso). Le atmosfere delle ballate acustiche di "Pres de Paris", dai toni introspettivi, dalle atmosfere sottilmente malinconiche e cariche di trasporto autunnale, presentano affinità con le opere soliste del grande scozzese Bert Jansch, i cui estimatori potrebbero apprezzare non poco quelle di Bensusan; il francese ha un tocco delicato e gentile, e gli episodi folk blues lo avvicinano alla scuola del folk revival britannico, quelli più vicini al folk celtico ad artisti come il grande bretone Alan Stivell (dei due pezzi contenuti nel brano "Gavottes", "De trilport" fu insegnata a Bensusan proprio da Stivell) e gli irlandesi Dubliners (dai quali Pierre imparò "The town I loved so well", qui inclusa). Pierre Bensusan è uno stimato chitarrista francese di origini algerine; nato nel 1957 ad Orano, crebbe poi a Parigi in Francia, studiando durante l'infanzia pianoforte e musica classica, e quindi imparando ad undici anni a suonare la chitarra come autodidatta. A soli diciassette anni firmò un contratto discografico con la Cezame, che nel 1975 pubblicò il suo primo apprezzato album "Près de Paris", vincitore del Grand Prix du Disque presso il festival di Montreux. Bensusan ha sviluppato uno stile dalle ricche e diversificate fonti di ispirazione: con la sua chitarra acustica esprime un intreccio fra folk e blues, in cui confluiscono elementi di musica modale, influenze celtiche, new age e world music, influssi di artisti come Big Bill Broonzy, Django Reinhardt, Bert Jansch, Paco De Lucia, Ry Cooder, Martin Carthy, Mississippi John Hurt, Jimi Hendrix, Larry Carlton ed altri ancora. Ha collaborato più volte con il sassofonista Didier Malherbe dei Gong.
Big country
The crossing
Lp [edizione] originale stereo ita 1983 mercury
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
la prima stampa italiana, copertina (con lievi segni di invecchiamento) "textured" in rilievo (in tinta blu, come tutte le copie italiane), senza barcode, etichetta blu e bianca, inner sleeve con testi e disegni, data sul trail off "25-10-83", catalogo 812 870-1. Uscito in Inghilterra nel giugno del 1983, giunto al terzo posto delle classifiche inglesi ed al 18esimo di quelle americane (in Usa uscira' nel luglio dello stesso anno), pubblicato prima di "Steeltown", il primo e migliore album del politicizzatissimo gruppo scozzese formato da Stuart Adamson dopo la sua fuoriuscita dagli Skids. Prodotto da Steve Lillywhite, uscito in Inghilterra nel giugno del 1983 ed in America il mese successivo, e' un album dal grande impatto e di notevole originalita', tra anthemico rock chitarristico e tradizione folk, con un particolarissimo uso della chitarra elettrica che spesso ricorda il suono delle cornamuse scozzesi, tanto da far coniare per loro il termine "bagpipe guitar". Un disco forse datato, ma in cui continua a colpire la forza di alcuni episodi, come i singoli "Harvest Home" e soprattutto "In a Big Country" e "Fields of Fire", che spinsero l' album fino al terzo posto delle classifiche inglesi (fu anche 18esimo negli Stati Uniti). L' album fu solo il primo tassello di un successo che arrise a lungo alla band, e che sara' ancora piu' grande gia' dal successivo "Steeltown", che chiudera' il loro miglior periodo.
Big front yard
Big front yard
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 1973 thylacine
rock 60-70
rock 60-70
Edizione limitata a 300 copie, vinile doppio pesante, copertina apribile, label custom a colori con artwork diverso su ciascuna delle quattro facciate, catalogo GON4GOOD1. Pubblicato nel 2019 dalla Thylacine, questo album compila incisioni, tutte inedite tranne il brano ''Mad john's dream'', B-side dell'unico singolo del gruppo, ''Money-go-round'' (1975). I Big Front Yard erano un gruppo underground britannico originario dell'area di Malvern nel Worcestershire, nati dagli Hard Meat, trio rock guidato dai fratelli Mick (1947-2014) e Steve Dolan (1948-2000), formatisi nel 1968/69 ed autori di due singoli e di due album. Gli Hard Meat si sciolsero sul finire del 1970, e poco dopo i fratelli Dolan formarono i Big Front Yard, che presero il nome da un racconto dello scrittore di fantascienza americano Clifford D. Simak. Il gruppo pubblicò un solo singolo prima di sciogliersi nel 1976, lasciando però dietro di sé un discreto numero di incisioni di buona qualità effettuate fra il 1973 ed il 1975, ritrovate dal loro ex manager Michael Gray e qui compilate, che rivelano un eccellente ibrido fra rock pastorale, soft rock di alta fattura, progressive melodico e folk rock non tradizionalista. Le atmosfere ed il calore del loro sound, alimentato anche da un bel piano accanto all'impiego prominente di chitarre elettriche dal sound westcoastiano ed acustiche, ispirano un accostamento con i Mighty Baby del secondo album (''A jug of love'', 1971) ed anche con il rock melodico californiano degli anni '70, sebbene il cantato dei Big Front Yard non sia proprio di quella scuola, ma più squisitamente inglese, intimista ed autunnale. Nel suo genere un ottimo gruppo, che avrebbe meritato più esposizione all'epoca. Questa la scaletta: ''The daily grind'', ''On the hill'', ''Lay down'', ''Morning glory'', ''Hogtied pantomime'', ''For the man'', ''Keep on keeping on'', ''Another age'', ''Willie'', ''Time is right'', ''In your wagon'', ''Mad john's dream'', ''No more angels'', ''Godzilla''.
Birdhouse
Burnin' up
LPM [edizione] originale stereo uk 1987 vinyl solution
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro senza barcode, label argento con bordo nero e parte nera a sinistra, scritte argento lungo il bordo e nere al centro, catalogo SOL-3, groove message ''are you ready max?'' sul lato A e ''rev it up johnny'' sul lato B. Pubblicato nel 1987 dalla Vinyl Solution nel Regno Unito, questo mini album uscì dopo il singolo d'esordio ''My birdman'' (1986) e prima del primo album ''Meglamania'' (1988). Sei brani in cui il gruppo britannico (che comprende anche il batterista toscano Max Cantara, ex Stazione Suicida) dà i primi e migliori saggi del suo ferocissimo sound di chiara derivazione proto punk detroitiana (MC5, gli Stooges del terzo album), che si intreccia con echi punk e quasi hardcore presenti nelle ritmiche tiratissime. Corrosivi ed aggressivi, i britannici Birdhouse suonavano una selvaggia miscela di punk 77ino e detroit sound; gli episodi del disco, potenti ed anthemici, sono tutti davvero efficaci e travolgenti; ben altri riscontri avrebbe avuto se fosse stata basata a Seattle... purtroppo invece il disinteresse del pubblico inglese decreto' presto la fine della band. Realizzarono un unico album, ''Meglamania'' (1988), oltre al mini lp ''Burnin' up'' (1987) ed al 10'' dal vivo ''Raw & alive'' (1988).
Birthday party (nick cave)
born dead - peel sessions 80-81
lp [edizione] originale stereo eu 1980 junk yard records
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
L' originale ormai rara stampa dell' album private press uscito nel 2006, nella versione in vinile nero, copertina senza codice a barre, etichetta custom in bianco e nero, catalogo JYR-6002; mette insieme le prime tre delle quattro sessions incise dalla grande e seminale band australiana per la BBC e trasmesse da Radio One nell' ambito della trasmissione gestita dal compianto John Peel, la prima delle quali mai uscita ufficialmente in vinile. Si inizia appunto con i quattro brani della prima session, registratta il 10 settembre del 1980, poco dopo il cambiamento di nome da Boys Next Door a Birthday Party: con questa denominazione la band di Melbourne non aveva inciso ancora alcun materiale in studio, e solo diversi mesi dopo versioni piuttosto diverse di queste gia' magnifiche "Cry", "Yard", "Figure of Fun" e "King Ink" appariranno nel primo album "Prayers on Fire", registrato dopo il trasferimento a Londra dove, sotto lo stimolo di una scena locale sempre piu' affascinata dall' oscurita', estremizzarono ulteriormente il loro suono, in un mix mefitico di punk blues, post punk e dark, con echi di Pere Ubu, Captain Beefheart, Pil, Stooges, Pop Group, primordiale violenza sonora senza compromessi e sperimentazione, pura autodistruzione non solo sonora. La seconda di queste sessions, registratta il 21 aprile del 1981, testimonia questo processo di evoluzione del suono e della musica del gruppo, con "Release The Bats" (che poi comparira' su un raro singolo), e le altrimenti inedite "Rowland Around In That Stuff", "Pleasure Heads" e "Loose" (le ultime due appariranno in versioni registrate dal vivo in un minialbum condiviso con Lydia Lunch); il percorso verso gli Inferi della band giunge al suo traguardo con l' ultima session, registrata il 2 dicembre del 1981, con tra anticipazioni del secondo ed ultimo album "Junkyard" che uscira' ben 5 mesi dopo (la furibonda "Big Jesus Trash Can", l' oscurissimo blues (tra)sfigurato di "She's Hit" e "Six Inch Gold Blade") ed un imperdibile inedito (la concitata "Bully Bones"). Tutto davvero straordinario. Oltre davvero non potevano andare e non andarono, sciogliendosi dopo quell' album; da questa fondamentale esperienza nacquero i Bad Seeds di Nick Cave ed i Crime & The City Solution (da cui poi ebbero vita anche i These Immortal Souls) e mille altri progetti che animeranno imprescindibilmente la scena musicale negli anni a venire.
Black flower
Abyssinia afterlife
Lp [edizione] nuovo stereo bel 2014 zephyrus / w.e.r.f.
jazz
jazz
Copertina apribile, inner sleeve con note ed artwork a colori, label custom a colori, catalogo ZEPLP021 / WERF118. Pubblicato nell'aprile del 2014 dalla Zephyrus / W.E.R.F., il primo album, successivo all'ep d'esordio del 2013, intitolato semplicemente ''EP'', e precedente il secondo lp "Ghost radio" (2016). Inciso ai Boma Studios di Ghent, con formazione composta da Nathan Daens (sax alto, sax tenore, sax baritono, flauto, melodica, ed autore di tutti i brani), Jon Birdsong (cornetta, corno), Simon Segers (batteria), Filip Vanderbril (basso), Wouter Haest (tastiere), Smokey Hormel (chitarra) e Robbe Kieckens (percussioni), "Abyssinia afterlife" si dipana fra vibrazioni modernamente psichedeliche e jazz funk ipnotico; è un'opera strumentale nella quale il gruppo belga plasma un intrigante ibrido di grooves afrofunk, ipnotiche linee melodiche che sembrano ispirate dallo ethio-jazz di Mulatu Astatke, a cui si aggiungono improvvisazioni jazz a base di ottoni che sembrano ispirati dalla ancora modernissima interpretazione del jazz elettrico alla Miles Davis dei primi anni '70. Questo interessante quintetto belga propone una musica in cui si integrano il jazz elettrico davisiano dei primi anni '70, il rock psichedelico, lo afrobeat e le sonorità ipnotiche della musica etiopica di Mulatu Astatke; guidati da Nathal Daems (sax alto, sax baritono, ney, kaval, flauto, leader anche del Ragini Trio), affiancato da Jon Birdsong (cornetta, già collaboratore di artisti del calibro di Beck, Calexico e dEUS), Wouter Haest (tastiere), Filip Vanderbril (basso) e Simon Segers (batteria), debuttano su disco nel 2013 con un ep (intitolato ''EP''), seguito dagli album ''Abyssinia afterlife'' (2014), "Ghost radio" (2016) ''Artifacts'' (2017) e ''Future flora'' (2019).
Black flower
Magma
Lp [edizione] nuovo stereo bel 2022 sdban ultra
jazz
jazz
Copertina senza codice a barre, inserto esterno ripiegato sulla costola, label custom verde e rossa con scritte bianche, verdi e rosse, catalogo SDBANULP22. Pubblicato nel gennaio del 2022 dalla Sdban Ultra, il quarto album, successivo a "Future flora" (2019). Con l'ingresso in formazione del nuovo membro Karel Cuelenaere, tastierista, i Black Flower arricchiscono la loro musica con robuste dosi di organo e di sintetizzatore, che si vanno ad inserire nell'impasto stilistico di influenze mediorientali, spiritual jazz e tocchi modernamente psichedelici dei brani di "Magma", una musica organica e calda che fluisce come magma, facendosi strada dalle profondità della psiche. La cantautrice Meskerem Mees, fresca vincitrice di un prestigioso premio presso il festival jazz di Montreux del 2021, aggiunge la sua limpida voce al brano "Morning in the jungle"; gli strumentisti sono Jon Birdsong (dEUS, Beck, Calexico) alla cornetta, Simon Segers (Absynthe Minded, De Beren Gieren, MDCIII) alla batteria, Filip Vandebril (Lady Linn, The Valerie Solanas) al basso e Karel Cuelenaere (John Ghost) alle tastiere. Questo interessante quintetto belga propone una musica in cui si integrano il jazz elettrico davisiano dei primi anni '70, il rock psichedelico, lo afrobeat e le sonorità ipnotiche della musica etiopica di Mulatu Astatke; guidati da Nathal Daems (sax alto, sax baritono, ney, kaval, flauto, leader anche del Ragini Trio), affiancato da Jon Birdsong (cornetta, già collaboratore di artisti del calibro di Beck, Calexico e dEUS), Wouter Haest (tastiere), Filip Vanderbril (basso) e Simon Segers (batteria), debuttano su disco nel 2013 con un ep (intitolato ''EP''), seguito dagli album ''Abyssinia afterlife'' (2014), "Ghost radio" (2016) ''Artifacts'' (2017) e ''Future flora'' (2019).
Black mountain
Wilderness heart
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2010 jagjaguwar
indie 2000
indie 2000
Coupon per scaricare digitalmente l'intero album e di ineer sleeve con testi e crediti, adesivo sul cellophane, etichetta bronzo, bordata bianco e scritte bianche, Lp, pubblicato dalla Jagjaguar nel settembre 2010, dopo "In the future", il terzo album del collettivo canadese. Opera di rock classicheggiante, basata su derivate hard rock con venature progressive e qualche traccia acustica ("Sadie" e "Radiant hearts"), Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, modernizzate attraverso bands come i Black Crowes e i Mudhoney. I Black Mountain sono un gruppo musicale nato dal collettivo artistico Black Mountain Army di Vancouver, British Columbia, con membri di Pink Mountaintops, Jerk With A Bomb, Sinoa Caves e Blood Meridian. il cantato del leader Stephen McBean, gia' Pink Mountaintops, e' stato definito un'amalgama tra le voci di Neil Young, Mick Jagger e James Brown, la musica del gruppo affonda le radici nei classici del rock, le influenze piu' evidenti: Black Sabbath, Velvet Underground, Rolling Stones, Pink Floyd periodo "animals", Blue Cheer, Led Zeppelin, Can, tutto filtrato ovviamente attraverso una sensibilita' piu' contemporanea.
Blue aeroplanes
Swagger
Lp [edizione] originale stereo ita 1990 chrysalis
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa italiana, copertina con barcode 094632175212, inner sleeve in carta con testi e foto, label nera con scritte blu lungo il bordo ed argentate al centro, logo Ensign bianco e multicolore in alto, logo Chrysalis bianco in basso, catalogo 64 3217521, data sul trail off 22/1/90. Pubblicato nel febbraio del 1990 dalla Ensign in Gran Bretagna e dalla Chrysalis negli USA, il quarto album, uscito dopo ''Spitting out miracles'' (1987) e prima di ''Beatsongs'' (1991). Uno dei dischi più apprezzati del gruppo inglese, questo ''Swagger'' segnò a detta di alcuni critici la definitiva maturazione dei Blue Aeroplanes, che qui smussavano certi spigoli del proprio sound, grazie alla produzione di Gil Norton che rese la loro musica più accattivante per il vasto pubblico senza però snaturarla, mantenendo soluzioni melodiche raffinate e non banali e testi di livello, attraverso brani ora vibranti e densi, ora più introspettivi e rarefatti. Michael Stipe dei R.E.M. canta ai cori in ''What it is''. Formatisi a Bristol nel 1983, dalle ceneri di una cult band locale, gli Art Objects (interessantissimi ed autori di due 7" ed un album) gli inglesi Blue Aeroplanes sono guidati dal cantante, paroliere e poeta Gerald Langley, con una formazione che sostanzialmente ruota attorno a lui e che ha spesso attraversato cambiamenti. Gruppo eclettico, che nel corso del tempo ha intrecciato elementi post punk, folk rock, echi di Smiths, R.E.M. e Dream Syndicate, influenze di di Dylan e Velvet Underground, hanno al loro attivo una vasta discografia che prese il via con il primo lp ''Bop art'' (1984), seguito nel 1986 da ''Tolerance'' e l'anno dopo da ''Spitting out miracles''. Il successivo ingresso nella scuderia della major Chrysalis fruttò alcuni piazzamenti in media classifica in Gran Bretagna, ma i Blue Aeroplanes restano anche negli anni successivi una formazione dal seguito piuttosto ristretto.
Blue david
david blue
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1966 hanky panky / mapache
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2023 (la prima ristampa vinilica in assoluto di questo disco), edizione limitata in 500 copie, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, corredata di fascetta di presentazione ripiegata attorno alla costola e di inserto di quattro pagine. Pubblicato in Usa nell'agosto del 1966 dopo i tre brani inclusi nella storica raccolta "Singer Songwriter Project" del 1965 (a nome David Cohen) e prima di ''These 23 Days in September'' (1968), non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk, il primo album. Amico di Dylan e principale esponente del folk-rock americano del 1965-1966, la sua musica incorporava pero' elementi di rock & roll con tastiera e chitarre acustiche ed elettriche, con splendidi testi, poetici e metafisici, pieni di immagini surreali , cantati in uno stile che stava a meta' tra quello del Dylan del 1965 e quello del Mose Allison della maturita'. Musicista apprezzatissimo all'interno della scena del Greenwich Village, ma poco conosciuto fuori da New York, in questo primo lp inserisce alcune delle sue piu' belle canzoni di sempre, come "Grand Hotel", "Midnight Through Morning" e "The Street"con uno stile melanconico ed oscuro ed un' atmosfera assai diversa da quella dei suoi contemporanei. Fu inoltre tra i primi a comprendere il cambio epocale che il rock avrebbe attraversato nel 1966, alcuni dei critici americani vollero accostare, nello spirito, questo suo primo lp a ''Revolver'' dei Beatles, pubblicato nello stesso anno, anche se certamente il paragone che appare piu' appropriato e' quello con il Dylan di "Highway 61 Revisited" (a nell' album suona tra gli altri il basso Harvey Brooks, gia' con lo stesso Dylan). Purtroppo, a differenza di quello dei Beatles, questo suo debutto vendette pochissimo, e per avere il giusto riconoscimento bisognera' attendere che negli anni '90 la critica americana attribuisca il giusto peso ad un album inserito addirittura tra i 100 lavori piu' infuenti della musica statunitense degli anni '60, una tardivo ma dovuto riconoscimento. Frequentatore del Greenwich Village sin dal 1960 e, assieme a Dylan, Andersen, Ochs, Fred Neil e tutti gli altri, impegnato nel rinnovamento della tradizione folk americana, David Cohen, in arte Blue, fu un cantautore, per molti aspetti vicino all' amico Dylan, dotato di notevole sensibilita' poetica, oltre che musicale, come tutti i suoi lavori testimoniano. Ebbe una parte anche in "Renaldo & Clara". Mori' il 2 Dicembre 1982 per infarto.
Bolt thrower
Spearhead / cenotaph
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1991 earache
heavy metal
heavy metal
Ristampa del 2023 ad opera della Earache, pressoché identica alla prima tiratura del 2018. Originariamente pubblicato all'inizio del 2018 dalla Earache, questo album è una riedizione congiunta dei secondo e del terzo EP dei Bolt Thrower, entrambi rari nelle rispettive prime tirature: "Cenotaph" (1/1991) e "Spearhead" (1/1993). Dopo che il primo ep della band era stato il documento di una Peel session uscito nel 1988, il gruppo inglese offrì con "Cenotaph" quattro tracce registrate fra il novembre del 1989 ed il settembre del 1990, fra cui la title track, uno dei grani classici dei Bolt Thrower, inserita anche nel loro terzo album "War master", uscito nel febbraio del 1991, e potente esempio del loro death metal brutale ma anche sinistramente ipnotico; "Destructive infinity", più lenta e dalle inclinazioni doom, incisa durante le sessioni di "War master" ma rimasta fuori dall'album, "Prophet of hatred", tratta invece dalle sessioni del secondo lp "Realm of chaos", e rimasta anch'essa fuori dal 33 giri, ed infine una cruda versione dal vivo di "Realms of chaos", completano la scaletta del 12". "Spearhead" contiene a sua volta quattro brani: una lunghissima versione della title track, di quasi nove minuti di durata, due in più di quella sull'album "The IVth crusade" (11/92), due brani incisi nelle stesse sessioni di quel 33 giri ma rimasti fuori dalla sua scaletta, ossia "Crown of life" e "Lament", tipici esempi dello stile dei Bolt Thrower, cuastici, cantati in modo brutale e scanditi da ritmi che cambiano repentinamente da mid tempo a tiratissimo, ed infine "Dying creed", tratta sempre dall'album "The IVth crusade". Uno dei piu' influenti gruppi della scena death metal britannica, i Bolt Thrower si formarono nel 1986 a Coventry; il gruppo era ispirato dal gioco da tavolo fantasy Warhammer, manifestando questa influenza nei testi di alcuni brani e nello artwork delle copertine dei loro dischi, cosi' come nel nome stesso della band. Alcuni dei loro lavori sono considerati dei classici del death metal vecchia scuola, suonati impeccabilmente e con efficaci riff, ed il gruppo e' sempre rimasto fedele ad un etica non commerciale, diventando con gli anni una delle piu' rispettate realta' nel loro genere.
Boo radleys
giant steps
lp2 [edizione] originale stereo uk 1993 Creation
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
Doppio album, l' originale molto rara stampa inglese, copertina (con lievi segni di invecchiamento) apribile, con indirizzo "Westgate Street" e distribuzione Pinnacle sul retro, etichetta grafica custom arancio e viola, catalogo CRELP149. Pubblicato nell' agosto del 1993 dalla Creation in Gran Bretagna, dove giunse al 17esimo posto in classifica, e dalla Columbia negli USA, dove non entro' in classifica, ''Giant steps'' e' il terzo album dei Boo Radleys, uscito dopo ''Everything's alright forever'' (1992) e prima di ''Wake up!'' (1995). Il gruppo inglese realizza con questo acclamato lp un lavoro piu' personale rispetto alle sue prime pubblicazioni, partendo ancora da basi shoegazer e dream pop per addentrarsi in territori dai confini poco definiti in cui si incrociano sperimentazione quasi noise, ottoni dal sentore jazz (il titolo dell'album si rifa' all'omonimo capolavoro di John Coltrane), indie pop stralunato. Un disco variegato ma all'insegna del peculiare senso della melodia inglese, con echi dei Beatles di ''Sgt. Pepper'' e dei Beach Boys di ''Pet sounds'' che risuonano lontani fra i solchi. Formatisi a Liverpool nel 1988, i Boo Radleys propongono inizialmente un pop rock psichedelico influenzato dai Byrds e vicino allo shoegazer. Il gruppo ottiene un contratto con la Creation, dopo il primo "Ichabod and I" esce nel 90 su Action, che nel 1992 ne pubblica il primo apprezzato album ''Everything's alright forever'', ancora vicino alla musica shoegazer, con acidi muri di chitarre e la voce esile e sognante del cantante Sice. L'affermazione del gruppo avviene nel 1993, con l'uscita dell'acclamato terzo album ''Giant steps'', poi il gruppo si sposta su sonorita' piu' melodiche e vicine al pop, che portano il successivo ''Wake up'' al primo posto in classifica in Gran Bretagna. Il gruppo si scioglie infine nel 1999.
Boo radleys
What's in the box? (see whatcha got)
7" [edizione] originale stereo uk 1996 creation
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
Nella edizione limitata e numerata sul retro copertina (questa copia la numero 0170), come indicato dall'adesivo applicato sul fronte, la prima stampa inglese su 7'', con copertina in cartoncino lucido apribile con barcode 5017556102206, label custom a colori con colori diversi su ciascuna facciata, scritte nere e bianche su di una facciata e rosa, bianche, nere ed azzurre sull'altra, foro centrale piccolo, catalogo CRE220, scritta ''MPO'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nell'agosto del 1996 dalla Creation in Gran Bretagna, dove giunse al 25esimo posto in classifica, non uscito negli USA, il primo singolo tratto dal quinto album ''C'mon kids'' (9/96). Contiene i brani ''What's in the box? (see whatcha got)'', dal sopracitato lp, e l' inedita su album ''Bloke in a dress'', episodi in cui i Boo Radley suonano potentissimi ed acidi seppure con un orecchio teso alla melodia ed al pop, quasi una versione aggiornata agli anni '90 della potenza mod dei primi Who e dei Creation. Formatisi a Liverpool nel 1988, i Boo Radleys propongono inizialmente un pop rock psichedelico influenzato dai Byrds e vicino allo shoegazer. Il gruppo ottiene un contratto con la Creation, dopo il primo "Ichabod and I" esce nel 90 su Action, che nel 1992 ne pubblica il primo apprezzato album ''Everything's alright forever'', ancora vicino alla musica shoegazer, con acidi muri di chitarre e la voce esile e sognante del cantante Sice. L'affermazione del gruppo avviene nel 1993, con l'uscita dell'acclamato terzo album ''Giant steps'', poi il gruppo si sposta su sonorita' piu' melodiche e vicine al pop, che portano il successivo ''Wake up'' al primo posto in classifica in Gran Bretagna. Il gruppo si scioglie infine nel 1999.
Borghesia
Dreamers in colour
Lp [edizione] originale stereo hol 1991 play it again sam
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa europea di pressaggio olandese, copertina (con giusto assai lievi segni di invecchiamento) semilucida con barcode 5413356420814, label rosa con scritte bianche e logo Play It Again Sam Records bianco in alto, e con SABAM/BIEM a sinistra, catalogo BIAS208. Pubblicato nel 1991 dalla Play It Again Sam in Europa e nel 1992 negli USA, il quarto vero album, successivo a ''Resistance'' (1989) e precedente ''Pro choice'' (1995). Il gruppo porta ancora avanti un discorso musicale fra ossessivi ritmi industrial rock, inserimenti elettronici tesi verso la EBM, un'atmosfera oscura in cui erotismo e marzialità sembrano coesistere in modo graffiante e provocatorio, ma conferisce anche un tocco dark alle atmosfere, iniziando con la rarefatta e cinematica "Twins (part II)", prima di alzare i ritmi e renderli ballabili, ma non particolarmente agitati, nel corso del disco. Band slovena nata nel 1982 dal gruppo teatrale Theatre FV-112/15, che accompagnerà il gruppo durante le loro prime acclamate esibizioni, i Borghesia sono stati capaci di legare il gruppo ad immagine icona di una ascetica politica del proibito, ricca di elementi fetish, occulti e demonizzati dal costume sociale. Il sound dei Borghesia è dedito ad una atipica elettronica capace di fondere sonorità wave, dark ed industrial giungendo nel corso del loro percorso artistico ad essere tra i gruppi che hanno maggiormente ispirato il movimento EBM (electronic body music), divenendone alfieri capaci di ottenere plausi dalla stampa specializzata NME, Melody Maker, New Life, Zillo, sebbene le loro prime realizzazioni siano più affini alla scena denominata minimal wave.
Bowie David
man who sold the world (ltd. picture disc + poster)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 parlophone
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2021, edizione limitata in PICTURE DISC, CORREDATA DI POSTER APRIBILE, copertina (che si rifa' a quella del disco uscita nel 1972) con parte sagomata die-cut sul fronte, apertura attraverso cui e' visibile il vinile all' interno. Il disco venne pubblicato contemporaneamente con tre copertine diverse: in Usa usci' su Mercury nel Novembre del 1970 con una copertina cartonata che presenta come soggetto un fumetto con un cowboy (denominata "Cartoon cover"), quella tedesca ed olandese usci' su Mercury nel Dicembre del 1970 con una copertina multiapribile rotonda (denominata "Round cover''), infine in Inghilterra il disco usci' su Mercury nell' Aprile 1971 nella cosiddetta "Dress cover" che presenta Bowie vestito da donna e sdraiato su di un divano con delle carte da gioco in mano e a terra; successivamente, nel 1972, prima in Uk e poi nel resto del mondo, ne venne pubblicata una ''versione definitiva'' su RCA con una copertina ancora diversa che presentava una foto in bianco e nero di Bowie in epoca Ziggy Stardust (nelle prime copie inglesi era presente un poster). Pubblicato in Inghilterra nell' Aprile del 1971 dopo "Man of words man of music'' e prima di ''Hunky dory'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk dove usci' nell' aprile del 1971. Il terzo album. Alle registrazioni partecipano mick ronson e trevor bolder, che costituiranno il futuro nucleo degli spiders from mars, venne prodotto da tony visconti, contiene ''all the madmen'', ''the supermen'' e naturalmente, ''the man who sold the world''. e' l'inizio del periodo ''cassico'', quello dell'uso delle chitarre glam e distorte, con i testi paranoici e decadenti, da clima postnucleare, la psychelia, l'hard, il blues, il folk, si fondono ora in un suono futuristico e mai ascoltato prima, bizzarro ma anche di straordinario successo.
Bowie David
Ziggy Stardust (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 parlophone
rock 60-70
rock 60-70
ristampa ufficiale, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, copertina senza barcode, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura su Rca, e corredata di inner sleeve. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1972 dopo ''The man who sold the world'' e prima di ''Hunky dory'', giunto al numero 5 delle classifiche Uk ed al numero 75 di quelle Usa. Il quinto album. Una delle opere entrate di diritto nella storia della musica rock, per molti il suo capolavoro, registrato con gli Spiders guidati da Mick Ronson, e prodotto da Ken Scott, e' la saga del marziano dai capelli colorati, in tour sulla terra con gli Spiders, accostato frettolosamente da molta critica al suono che da un paio di anni aveva reso celebre Marc Bolan (1970-1972), e alle atmosfere di ''Arancia meccanica'' (1971), si tratta invece di un lavoro multifaccia; i testi sono ermetici, oscuri e paranoici come non mai, il futuro che evocano e' inquieto, post atomico, gli alieni sono incomprensibili e la musica si fa sempre piu' melodrammatica e narrativa. Qui il glam, inteso come fenomeno artistico ma anche come provocazione postmoderna, raggiunge il suo culmine, le chitarre sono lancinanti e distorte, i costumi esagerati e pieni di lustrini cosi' come le acconciature ed il trucco, l' identita' sessuale, per la prima volta cosi' esplicitamente, almeno nel rock, si perde e frantuma, e tutto diviene teatro, quasi una celebrazione della fine del decennio dell'estate dell' amore e al contempo della nascita di una nuova modernita'. Questo clima di decadenza e rinascita ("the rise and fall...", come recita il titolo) produce anche un enorme numero di brani che diverrano straordinari classici, come ''Ziggy Stardust'', ''Five years'', ''Rock and roll suicide'', ''Suffragette city'', ''Moonage daydream'', ''Hang onto yourself'', ''Lady stardust''... Sicuramente un lavoro contraddittorio e non certo ''universale'', ma che come pochi altri rimane scolpito nell' olimpo dei grandi classici della musica moderna.
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